Il nobile ammonimento di Wilson alla Francia e al mondo

Il nobile ammonimento di Wilson alla Francia e al mondo Il nobile ammonimento di Wilson alla Francia e al mondo America e Inghiliena han concordata il progetto per la Società Èlle talloni (Servizio spedale della Stampa) Pii tt | i l tuo ai Parigi, a, notte. | gSoltanto oggi i giornali parigini pubblica- lino i! testo del grande discorso pronunciato da ceWilson dalla tribuna della Camera francese, | gdiscorso di alta esaltazione del valore nazio-1 onaie, ma anche di severo ammonimento ai '"governanti a all'opinione pubblica per i do- siveri che incombono a tutti per salvaguardare ! soTavvenire dei ponoli istituendo sul serio la ! roSocietà dello Nazioni. Ed ecco come Wilson lialia. parlato: ^ | qL incmceptmle «Di giorno in giorno, su questa ospitale, teterra di Francia, ho sentito ad ogni istante lo ; l6spirito del buon accordo farsi più vivo, il 3contatto della simpatia divenire più intimo, il | significato della- stona prendere una singolare cchiarezza. Noi sapevamo, prima di questa j ]aguerra, che Francia e America erano unite da, etegami di affezione. Conosciamo 11 motivo chi Aha condotto le due nazioni l'una verso rtrltra negli anni che ci sembrano ora tanto lontani, quando i! mondo sentiva i primi fremiti dell'impulso verso la libertà umana, quando i soldati di Francia vennero ad assistere 13 piccola Repubblica americana, in mezzo alla sua lotta, per aiutarla a tenersi in piedi ed a proclamare una delle prime vittorie della libertà. Non abbiamo mai dimenticato ciò. ma non ne abbiamo compreso la vera significazione.. Più di cento anni sono trascorsi ed intanto è stata lentamente tessuta la tela della storia! Non siamo riusciti a sorprenderne il disegno prima, che tutte le spole avessero fatto il loro giuoco; non l'abbiamo scorto nella sua totalità, e ci è sfuggita l'intuizione dell'arte del disegnatore. Considerate ciò che è avvenuto. In quei giorni, ormai tanto lontani, quando la Francia soccorse l'America, questa combatteva la Gran Bretagna; ed ora l'America è tanto vincolata, alla Gran Bretagna quanto lo e alla Francia. Attualmente vediamo come i fili della storia., in apparenza divergenti, si sieno ravvicinati. Lo nazioni che, una volta, si sono scontrate, fronte a fronte, nelle battaglie, ora, gomito a gomito, combattono contro un nemico cannine. Lungo tempo è trascorso prima che noi avessimo visto ciò; intanto, durante questi ultimi quattro anni, è accaduto nella storia dell'umanità un che d'imprevisto; e le collettività delle due spiagge oceaniche e di tutto il mondo si sono erette a cementare nella libertà la loro alleanza. «La Francia, in questa epoca, come abbiamo sovente ripetuto, era l'erma sulle frontiere della libertà. Le sue linee di difesa coincidevano con g'i stessi limiti che separavano le plaghe deila libertà e del dispotismo militare. Contro di essa s'appuntava la perpetua minaccia; ad'essa incombeva la più urgente minaccia della preparazióne, e doveva, quotidianamente domandarsi : « Se avviene . l'urto, chi mai verrà in nostro soccorso? » E la sua domanda ebbe la più inattesa risposta. I suoi alleati arrivarono in suo soccorso, e non sol. tanto i suoi alleati. I popoli liberi di tutto il mondo si posero al suo fianco. Ed allora l'A rno,ic'a pagò il suo tributo di riconoscenza: Francia, inviando 1 suoi figliuoli a cam s,llla te"a fra?ce?e- Ma l'America fece ! ^U'U^a giovo a riunire le forze mondiali - possa non trovarsi più i (Tinche la Francia isolata, possa esser sicura dai pericoli e non I debba più domandarsi chi mai la soccorrerà. 1 Xon occorre ch.,0 vl faccia notare cne in Eu. U-pa, verso il vostro Levante, l'avvenire è ca rit0 di problemi. Oltre il Reno, a traverso la Germania, a traverso la Polonia, la Russia l'Asia, vi sono problemi restati insoluti tuttora. e la Francia è sempre in piedi sulla frontiera, j di fronte ai problemi minacciosi ed insoluti, 1 in attesa' della sistemazione delle questioni (che la interessano, direttamente intimamen te, incessantemente. E se restasse tale, che j dovrebbe fare? Deve restar perennemente ar. - mata, lasciando pesare sul suo popolo il gra j ve fardello delle spese. E' un sagrifici-o che po. - trebbè 'divenire intollerabile. E si dica lo stesso -|Per le altro Nazioni: esse dovrebbero restare ar, mate, pronte per ogni terribile eventualità d'ini,giustizia. Ma ciò è inconcepibile,.. a a o e a a à . e o d a i à e i a i e o e onul oo ni a o o o, o, ne ee il i r"■ Qualche sacrifìcio... Dopo avere rievocate la visione delle terre devastate, di Reims distrutta, Wilson ha soggiunto: « I dirigenti del mondo avevano pensato al'.e relazioni tra i governi, ma avevano dimenticato le re'azioni tra i popoli. Seno stati preoccupati delle manovre, delle combinazioni intertiazionali. quando avrebbero dovuto preoccuparsi dei destini degli uomini e delle donne e della sicurezza dei loro focolari e quando avrebbero dovuto curarsi di vedere i loro popoli felici mettendoli al riparo del pericolo. I dirigenti del mondo sanno ora che il solo modo di arrivare a ciò è di rendere impossibile che si riproduca mai più quanto è avvenuto, e che su questo punto non c'è dubbio di sorta, nè indugio, nè remissione: ogni volta che la Francia od altro qualunque popolo libero sia minacciato, l'universo intiero si solleverà a difenderne la libertà. E' per questa ragione, penso, che io trovo in Francia, per la Società delle N'azioni, un entusiasmo intelligente e caloroso. La Società df>ll« Nazioni, la Francia, con la sua penenante visione, la vede non solo come una necessità per se stessa, ma come una necessità per il genere umano. Essa sa che i sacrifici che possono essere necessari per stabilire la. Società delle Nazioni non sono per nulla paragonabili a quelli che si imporrebbero se la Francia non avesse la Società dello Nazioni. L'n po' di rinuncia alla sua indipendenza d'azione, non può essere messa « confronto dell'incessante minaccia di un'altra, catastrofe. La tragedia di cui siamo stati testimoni non deve più ripetersi; essa ha messo nella luce i cuori degli uomini, che si sono sentiti portare gli uni veiso g'.i altri. La fraternità è divenuta vivente. Lo scopo dell'associazione è diventato evidente. Le Nazioni del mondo sono sul punto di cementare una fratellanza che renderà inutile nell'avvenire quegli armamenti schiaccianti che fanno soffrire i popoli non pieno nella pace che nella guerra. « Ouundo i soldati americani litui passalo l'Oceano, non portavano soltanto le loro ai mi, ina recavano una vivida concezione della Francia. Sbarcavano sul suolo francese commossi, sapevano di compiere un compito vagheggiato 'da ouni anima americana, da lungo-tempo. E quando-11 generale Persatng. davanti alla tomba di La Fayette,..disse: •> La Fayette. eccoci », .parve che aveste detto: ■< La Fayette, ecco la conclusione cìeìla grande istoria,- di cui concludemmo il primo/capìtolo, pcsdDqccpVWczsGazmcpdmcsmcpaclsEpapIdvsdvsvqspscqudcpzi grazio al tuo aiuto ». 11 mondo ha veduto fal- lire il grande complotto, ed ora 11 popolo Iran cese può essere corto che la sua prosperità, e garantita, perche i suoi focolari sono sicuri:, ovunmj0 „u uorrijnj sperano non soltanto la '">'"'iuu > 1 , Francia ma sicurezza e la prosperità della Francia, ma sono pronti ad affermarle che con tutta la 10 ro forza e tutte le loro ricchezze garantiranno ia sua sicurezza e la sua integrità. E perciò quando mi trovo al Quai d'Orsay penso, tra p. _ potremm0i se riuscissimo a farci ascol. tere aai popoli liberi dell'universo, parafrasare l6 p310le del gen. Pershing e dire: .Eccoci, 3mici< UOminl. umili donne, fanciulli; siamo vostri anlicl> difensori, rappresentanti; cercheremo d'apprestarvi un mondo nel quale ]a vjta 5ia ,ieta> ove tutte Ie xazioni possano eod?ra f(uel retaggio di libertà, che Frapcia. America, Inghilterra ed Italia hanno pagato a e e e o . o o i o r , o r e o e a n n e a ei ni nio uco o i a manaLa : de o, prezzo tanto caro! » Comune progetto anglo-americano Pertanto si afferma che inglesi e americani si sono messi d'accordo sii un testo che sarebbe stato concordato tra Wilson e House di una parte e tra Srnuts e Cecil dall'altra. Delle modificazioni sarebbero state adottate e queste tratte dai progetti italiani, belgi e francesi. Il documento contiene tremila parole, si compone di ventidue articoli ed ha una copertina, gialla che porta, il motto » Covenant ». Vi è poi chi ha notato che per la prima volta Wilson ha detto ieri a Palazzo Borbone Società d'elle nazioni invece che Lega delle nazioni. Il Temps questa sera cosi termina il suo articolo editoriale : « Bisogna che ogni. Governo affiliato alla Società delle nazioni abbia volontà e potere di Armare la convenzione nella quale si impegnerà ad entrare immediatamente in guerra contro qualsiasi Stato che attaccherà un altro Stato. La Francia è pronta a firmare. Gli Stati Uniti sono senza, dubbio anche pronti. Non si potrebbe altrimenti interpretare l'ultimo discorso di Wilson c saremo lieti quando questa interpretazione sarà confermata dai fatti n. Ma questa affermazione del Temps, se testimonia che i francesi sono d'accordo sulle sanzioni atte ad impedire le guerre future, viceversa non apporta alcuna: nuova Iute sui clist-idi di principio che permangono sulla maniera di organizzare la Società delle nazioni stessa. Polche la questione è tutta qui. La tesi francese è realista. Essa vuole stabilire i fatti e quindi sovrap. porre ad essi la Società delle nazioni. La tesi americana i> logica. Essa vuole stabilire il principio e applicare il principio alla realtà. Insomma, i francesi considerano la Società delle nazioni corno custode suprema delle convenzioni fissate tra gli Stati, e gli americani sostengono che debba essa essere una spècie di superstrato vivente e operante di sua attivita e di suoi mezzi propri. Sembrerebbe questo un elegante bisticcio accademico se l'avvenire dell'umanità non ne dipendesse. A questo riguardo, se è giusto ripetere Ano alla. sazietà che i principi di Wilson sono in pròponderanza, viceversa sarebbe peccare d'eccessivo ottimismo interpretare le ultime decisioni, come quella concernente le colonie' tedesche, quali definitive. Sarebbe cecità uegare eha una sorda reazione sta producendosi, tendente ad annullare In fatto l'effetto dei principi adottati. La più grande battaglia tra l paladini della vecchia e della nuova concv zione non è stata forse ancora ingaggiata. Per il nuovo Codice del Lavoro A lato delle severe assise diplomatiche, si è iniziata, pure la grande assemblea che dovrà stabilire il Codice del lavoro nella nuova, civiltà. Le discussioni si sa già che son ostate vivaci e lo stesso presidente della assemblea è intervenuto con ardore nell'afiermare i principi di avanguardia nella legge del lavóro. Presiedeva Samuele Gompers. Su proposta dt Vandcrvelde si è nominato vice-presidente. Colliard, ministro francese del lavoro. Si è quindi aperta la discussione sullo schema proposto dalla Delegazione inglese per creare una organizzazione permanente della legislazione del lavoro. Barnes, ministro inglese del lavoro ha illustrato questo progetto, che consiste nella creazione di un organo intemazionale in cui siano rappresentati gli Stati aderenti alla Società delle Nazioni e le classi industriali ed operaie di ciascuno degli Stati aderenti. Questo organo, con sede dove avrà sede la Società delle Nazioni, dovrebbe essere costituito: l.o di una Conferenza o Consiglio generale che dovrebbe radunarsi almeno una volta all'anno ed a cui spetterebbe di redigere sotto forma di convenzioni internazionali la legislazione del lavoro : 2.o di un Comitato permanente per curare i regolamenti e l'attuazione delle, deliberazioni adottate ; 3.0 di un ufficio esecutore. Il barone Mayor des Planches a nome e per incarico unanime della Delegazione italiana, ha rilevato che si doveva far voti perchè le' classi lavoratrici e le classi industriali di tutti i paesi siano messe in grado di partecipare al funzionamento dell'organo che si intende' creare. Il barone Mayor des Planches ha poi osservato con soddisfazione che il principio informativo della proposta organizzazione abbia avuto il voto favorevole delle due manifestazioni più notevoli dei sindacati operai durante la guerra: e cioè la Conferenza dei sindacati dei paesi dell'Intesa riuniti a Leds nel 1916 e la Conferenza internazionale dai sindacati a Berna nel 1917. La Delegazione italiana ha poi proposto che taluni principi di legislazione operaia fossero proclamati come principi da sancire nelle clausole navali dello stesso trattato di pace. Samuele Gompers ha sostenuto la stessa tea* con viva eloquenza. Furono indicati questi principi : la giornata legale di otto ore; la democratizzazione del regime delle fabbriche; la libertà delle emigrazioni disciplinata mediante accordi fra Governi e Sindacati del paesi direttamente interessati. Oltre Gompers s; è associata alla Delegazione italiana anche la Delegazione belga pel tramite di Vandervelde. Della Delegazione italiana erano presemi Mayor des Planches, Cabrini e Canepa. Mario \bblate, ex-deputato al Parlamento per Vercelli, e atteso per sabato. L'ori. Longinotti e assente per l'improvvisa morte dolla madre, Balfour e le colonie tran, giorna- rimane privilegio italiano." B'alfòur' ha ricevuto con fine cortesia i giornalisti americani, francesi, italiani, giapponesi, neutri. Alle domande meno indiscrete, egli ha risposto confermando, ad esempio, che secondo le sue previsioni il compito delle nazioni aventi mandato nelle colonie dovrà cnmbiare secondo t casi e conformarsi alle situazioni e uniformarsi alle singole consuetudini e tradizioni di regime coloniale. Non si sono precisati t dettagli del cisterna del mandato. Balfour pub dire che esso sarà praticabile e stabilirà migliori relazioni fra le regioni più civilizzate della terra e quelle che lo sono meno. Un giornalista chiese come si potrà tenere vicine, nello stesso continente, colonie di cui una in pieno dominio di una Potenza, l'altra in semplice mandato di 'amministrazione. Baifcnr riconobbe possibile questa situazion» perchè questa differenza non sarà altro che una. dissirnetria teorica per niente nefasta. Servirà anzi di asperimento perchè se il sistema del mandato avrà pratici risultati, l'opinione del pubblico sarà indotta ad adottare le riformo usate col regime a mandato. oaiiuur e ie emonie Il ministro inglese Balfour, come già i cesi Tardieu e Piehon, ha ricevuto i gii Usti di tutti i paesi, cosi il silenzio ost