La prima questione territoriale europea sollevata per la Polonia alla Conferenza

La prima questione territoriale europea sollevata per la Polonia alla Conferenza La prima questione territoriale europea sollevata per la Polonia alla Conferenza oemacoonaensouo:sonresaermoasuoonestoconceto,aasaconu (Dai nostri inviati speciali) Parigi, 29, notte. La «nestoné deBe eotonio non e più all'ordine del storno, per guanto essa non abbia avuto usa. «eduzione. Rientra un poco nella consuetudini diplomatiche questo fare assaggi deverei « v-awati dei problemi più gravi per accennarli e trattarli, per poi decidere se riaotferti o man risolverli a migliore tempo. Le cetonie sono state oggi accantonate per dare Itoato al problema delta Polonia. Questo problema eorge muovo ed inatteso sull'orizzonte deOa conferenza. La Polonia non manca ad agni modo di interasse e stasera all'ultima' ora, nei corridoi del Quai d'Ore ay, il tema nuovo era fervidamente commentato. Dal calore per le colonie africane si era passati alle fredde considerazioni per le terre nordicheLa politica, comunque palpita sempre con «rande fervore. Consideriamo soltanto che in questo momento, senza tener conto elei passato, la Polonia ha contro di so 1 bolscevichi, gli ucraini, i tedeschi, gli czeco-slovacchi, che par l'ooeasionc si trovano ad essere alleati (proprio con la Germania. Gli clementi francesi sopralutto si preoccupano di metterò in luce la necessita di porre un rapido riparo alla dominazione tedesca sul popolo polacco. Alla discussione hanno partecipato r:on aspra vivacità i delegati dello nazionalità polacca e czeca. Questa discussione si è evolta frulla base di una complessa e vasta esposizione del programma e dell'attuale situazione polacca («sposta dal delegato /polacco «ignor Za.moraky, noto anche negli ambienti politici ili Roma. Il signor Zomorsky ha illustrato considerazioni che possono essere comuni ai popoli" che furono soggetti al dominio tedesco ed al dominio austriaco. Egli ha chiarito l'i finalità della nazione polacca, rivendicando il diritto dì essa anche per territori dove popolazioni originariamente ipolacche possono essere «tate insidiate, assorbite, travolte da penetrazione tedesca od austriaca. E' opportuno rilevare a questo proposito che il delegato polacco ha nettamente qimliiìcate come non attendibili e false Jo statistiche austriache sulle popolazioni del tramontato impero austro-ungarico. Conseguentemente, egli ha affermato il diritto polacco ad espandersi verso la gante limitrofa qualificata come d'in feriore stato di civiltà e coltura. Con questa tesi il signor Zarnorsky ha voluto essenzialmente riferirsi alle popolazioni ruteno e lituane. Non maggiori 'particolari corrono su questo riguardo anche pecche nessuna soluzione si ebbe oggi nemmeno ipcr questo problema, che in realtà richiede larghezza di trattazione. Esso interessa l'Italia anche perchè da rivendicazione di nazionalità affermata per i popoli oppressi chiarisce ili maggiore luce, più precisa, il vasto diritto nazionale del popolo italiano. La tesi czeca, in confronto della Polonia, fu sostenuta dal delegato iBenes, il quale ha sostenuto il diritto del nuovo Stalo czeco-slovacco contro alcune affermazioni polacche. Sostanzialmente, U Benes sostenne l'annessione di territori con popolazione tedesca della Boum'a- L'Italia e il problema coloniale Intanto, noi circoli politici parigini si ritiene che nelle ultime sedute del Consiglio dei dieci, invece di attenuarsi, la divergenza ili propositi circa il destino delle colonie tedesche si ù accentuata. L'atteggiamento di Wilson sembra su questo punto intransigente. Il Presidente degli Stati Uniti considera come inopportuno che uno od un altro Stato dell'Intesa abbia cominciato ad amministrare questa o quella colonia. Infatti, il programma wilscniano stabiliva perentoriamente che il primo compito pratico della Lega delle nazioni doveva essere quello di creare un'ovganizzazlone internazionale per le colonie tedesche. Simons per la Francia ed Hymans per il Belgio, si sono manifestati per conto loro inflessibili nella loro tesi. I ministri dell'Australia e dell'Africa reclamano l'assoluto possesso del Sud Africa tedesco e della Nuova Guinea. Essi fanno valere II fatto che il generale Botila, nel 1915, ha conquistato dopo una vigorosa campagna la Kaiser Wilhelm sur Land, con le Isole Solomon, e che l'arcipelago di Bismarck è stato occupato dagli australiani sin dal 1911. Dietro i delegati dei Dominlons pare vi sia l'appoggio dell'Inghilterra e di altre nazioni dell'Intesa. Viceversa, vi è chi ritiene che Lloyd George sia personalmente piuttosto partigiano delle idee di Wilson e si assicura persino che una transazione sia stata Impostata a Londra in occasiono dell'ultima visita del Presidente desìi Stati Uniti. I francesi sostengono con energia il diritto della Francia al Camerun ed a Togo. L'intonazione della stampa è unanimemente concorde su questo punto. L'atteggiamento dei delegati italiani sembra essere piuttosto solidale con la tesi di Wilson. Comunque, si attribuisce alla nostra delegazione il desiderio di trovare un terreno di accordo tra le opposte tendenze E'certo che ii-sl caso di un'internazionalizzazione delle colonie tedesche anche l'Italia reclamerà, in armonia alle sue tradizioni ed ai suoi interessi, che le sia assegnato un mandato come alle altre Potenze. E' evidente che in tal caso la questione dei compensi non verrebbe neanche esaminata. Si prospettano quindi per il nostro paese due eventualità: nel caso che trionfi il concetto della spartizione delle colonie, resta vigente per noi il trattato di Londra, che ci dà diritto a compensi da parte dei nostri alleati specie per ciò che concerne l'Abissinla e una rettifica di frontiere della Libia; nel caso che la tesi di Wilson prevalga, l'Italia rivendicherà 11 suo diritto d'assumere l'amministrazione di un'antica colonia tedesca di cui si fa il nome Le ultime notizie da fonte attendibilissima assicurano che Wilson si mantiene categorico, a quanto si afferma nei circoli americani, perche il Presidente attribuisco alla soluzione della questione coloniale un'importanza che va al di là della questione stessa. Wilson infatti vede nell'internazionalizzazione delle colonie un primo atto pratico ed un primo compito della Lega delle nazioni. Egli accarezzerebbe persino la speranza che lo stesso concetto possa essere applicato nel riguardi delle, juestioni orientali, vi è crii attribuisce a Wilion anebe il dMtderio di applicare in Europa questo concetto, allo scopo di appianare certi dissidi che si rivelano insolubili, ma questo però si considera come un programma massimo di dimoile attuazione. Oggi per 11 problema coloniale si è lasciato tempo alla riflessione. La sojnzionc è ancora lontana. Bisogna considerare però come una conseguenza del principio della Lega delle nazioni il fatto che tanto calore di dibattito sia stato suscitato dall'atteggiamento degli Stati Uniti, e deve inorgoglire la constatazione phe il nostro paese è Immediatamente vicino all'America in questa nobilissima battaglia. La grossa torta Sulle diverse brame coloniali (si tratta, insomma di ì.m.WO Km. quadrati di colonie popolate da 15 milioni e mezzo di abitanti, con un conunerci'j estero asceso rial I9ia a circa ^..,m,jlioni, di cui 250 per esportazioni), il 'a:ni>ten c illumina dicendo che i giapponesi chiedono l'arcipelago delia Polinesia situato a nord dell'Equatore : l'Australia, la Nuova Zelanda e le sue dipendenze; il domiino britannico, l'Africa Australe britannica, il territorio tedesco del sud-ovest ; il Belgio, una porzione dell'Africa orientale ; la Francia una parte del Togo e del Camerun, ed il resto alle Colonie inglesi limitrofe. Lo stesso giornale dice che nel corso della discussione, imarchese Salvago-Raggi ha preso la parolarammentando che l'Italia riafferma i suoi diritti sulla costa somala o sulla estremità deliefrontiere della Tripolitania. nel caso in cuil vecchio equilibrio africano dovesse essere modificato. Il Malin espone in questi termini ti punto di vista della Francia sulla questiono delle Colonie per quello che la riguarda. Gli accordi tra la Gran -Bretagna e la Francia relativamente al Togo ed al Camerun, conclusi ne1916, ulssano per l'Amministrazione provvisoria di quelle due Colonie le zone attribuite ad ognuno dei due paesi. H ministro delle Colonie francese, Simon, chiede die questi accordi servano di base al regolamento definitivo; La Francia desidera inoltre siano abrogati da.lla Conferenza prima e ipiù tardi dallo Potenze firmatarie del trattato di Algecirasle ipoteche internazionali gravanti il Marocco, cioè la Banca dello Stato, la lommissionc dei lavori e la Commissione delle aggiudicazioni, delle servitù che l'accordo franco-tedesco del 19H ha lasciato sussistere. I«i Francia desidera che il (Marocco ne sia liberato.

Persone citate: Benes, Bismarck, Kaiser Wilhelm, Land, Lloyd George, Simons