Le contestazioni del P. M.

Le contestazioni del P. M. IS processo CavaHinl e complici Le contestazioni del P. M. SHii'interrogatorio del principale accusato SVJ^ attività presso il Kedivè, rivolta a prò curazie la pace separata con la Turchia. Dun m-,va cno OaiHewx. ex-presidente del Con gigli©, avrebbe fatlr. meglio al nostro caso. Roma, 31, notte. Stamane si o ripreso il processo Cavallini o compagni. Molto pubblico, anche in grazie del tempo magnifico. Gli Imputati sono tutti al loro posto, meno gli onorevoli Din! e Buotiareno, sempre ammalali. Aporia l'udienza, si legge il verbale dell'ultima seduta, ed a proposito del rapporto di quel tale Tedeschi, che, a sentire Cavallini, sarebbe staio invialo a .ixisa&na ad indagare contro di' lui, Cavallini fa lo seguenti dichiarazioni: » lo avevo creduto, per le qualità poliziesche che egli aveva mostrato in Isvizzera o per il molto calore dei suoi rapporti, che si trattasse di un poliziotto; ora ho saputo che si tratta di un giornalista e lo deploro vivamente. L'aw. Vaira. della difesa Cavallini, rinnova l'isJanza perché il presidente domandi all'imputato delucidazioni in merito al rapporto Tedeschi. Presidente: — Lo faremo alla fine. Cavallini chiede che venga portata ai. verbale qualche piccola modificazione; è «contentato. Presidente: — Può' dirmi se. Loustaiotr e; Comby parlarono a Catllaux del progetto di pace separata con la Turchia? Cavallini: — No; essi non dissero nulla a Catllaux ; cpie.sU non seppe mai nulla della nostra a.tti\'it,_, Presidente : — Cosi lei esclude che CniHavct conoscesse la ragione dei suol viaggi in Isvizzera, non c vero? Cavallini: — No, egli non la sapeva. Presidente: — Sa nulla di un rapporto del console di Losanna, che informava della presenza di Caillaux in Isvizzera in quello stesso periodo di tempo? , Cavallini : — Non saprei spiegarmi una tale stravaganza. _ . Presidente: — Una sua lettera dalla Svizzera ri annuncia che sono colà Comby ed «il Presidente». Chi sarebbe questo «Presidente > ? Cavallini: — Sarebbe -Loustalot, il quale èra presidente della o Mutuelle >.. Presidente : — In alcune sue lettere si parla spesso di un certo >. Yo». Di chi si tratta? Cavallini: — Si tratta di un mio amico personale. , . .. Presidente: — In un'altra lettera, tri data 22 gennaio, a Frida, si dice: «Il marito di Bhrichetta sarebbe l'uomo per noi ». A chi si riferiva? Cavallini: — Al signor Catllaux. Presidente: — Tale, lettera parla pure della qvie Catllaux sapeva... Cavallini : — Il Kedivò non era contento di .Loustalot e di Comby, perchè essi non avevano mandalo ufficialo. Perciò ini sem- Precidente: — Ha presentato lei i signori Loustfettot o Comby, in Isvizzera; al banchiere Heisenberg? Cavallini: — I due deputati francesi- hanno parlalo in isvizzera soltanto col Kedivò o con r e ; . e è .la cheti Previdente: — 'Le sue relazioni con Loustalot e Comby sono continuate tino al W17. a ineszn di Sottòlana: a quale scopò? Cavallini - — Io ho continuato a scrivere a Loustalot ed a Comby fino al 1!)17, non solo ;i mezzo di Sottola-na, ma airchte con corrispondonza diretta. Uà ragione di tali protratte relazioni, sta irci ciò: che Loustalot era la prima persona con cui avevo parlato per la. prima vòlte della Banca Latina. Poiché la combinazione con Caillaux sembrava irrealiz7i%bbte. data la situazione di tale uomo politico, io cercai di impostare la cosa in proporzioni più ridotte con la cooperazione di Loustalot. Presidente: -- Sa la .ragione per la quale Caillaux venne in Italia? Cavallini: — Per venne a passare tra noi lt-, f_^$e (Viio ricorrevano in quei giorni, lo feste del Mutale. Inoltre paio vi venisse, per riprendere la moglie, la quale doveva ritornar" in Francia dopo una lunga permanenza in Italia. (Presidente: — Solo ner questa ragione fere il viaggio in Italia? Ceni lei parlò mai di politica? . .,- , . ,, Cavatlini: -r- .Sì: facemmo insieme dei discorsi e delle conversazioni politiche, ma risentitissime, assolutamente private. Cavallini, continuando, aggiùnge cito non sa tptòtìo che Católaus disse a Brumcardi. Ego afferma die Caillaux gii disse che la guerra doveva essere assolutamente vittoriosa e gli parTÒ cai massimo affatto dell'Italia.; dice che, Coiilaux venne in Italia sotto un altro nome, ma ciò era noto ài presidente del Consiglio dei ministri ed all ambasciatore Banùi-.c. Cavallini 'invitò a casa sua Caillaux. estendendo rinvilo a(i alcuni amici: l'unico uomo politico invitato alla colazione fu l'ori. Del Balzo. Tutti coloro che parteciparono a tale banchetto-sono stati Interrogati; in esso-non si parlò aflatto di Politica-. Cavallini, in seguito a domanda del;presidente., aiforma eii non avere presentato ai GaWàux né Scarfoglio, Uè 'Bruno eli Bclmonte. perchè non li conosce.: afferma pero di avergli presentato i suoi compagni di prigionia, A tele punto Cavallini riferisco che alcune persone, che videro Caillaux in casa sua dopo -,i banchetto, anelarono ai Comitati di Saluto Pubbh'ca, che sono sotto gli auspici di Palazzo Farnese, a fare infanti deposizioni. A dolusnda au! presidente, Cavallini dichiara (il avere fatto fotografare i documenti restituiti iti KetlivÈ dopo che questi aveva rótto ogni rapporto con Sadilc, pdr averne una copia. Presidente: Lèi fece a Bolo un pagamento mólto forte. Perchè non si fece rilasciare ricevuta? Cavallini: — Perche tali erano le istruzioni che avevo avute. A domanda del presidente, Cavallini chiarisce i rapporli avuti con Cuinan. e fa rilevale di aver fatto conoscere a Jaghen le non lodevoli intenzioni di lui e eh non avere dato seguito alcuno alla faccenda, come lo stesso Cuinan dichiara. ■Presidente: -- Lei sa di sommo cospirile renate da Jaghen an Italia durante la nostra ne etra iiià? Parano portate per iar conservare !a neutralità :n Haliti? Cavallini: — Mi si disse essere denaro del Kedivè, ma nessuno ha afte rinato elio dovesse servire per mantenere la neutraWlS dell'Italia, -1 SiGOotue poi questo denaro era contenuto in , sette LwuH, il signor Pailermi. del Popolo lìo-1 mano, procurò, a mozzo eli Cliauvet, una letttrra a .laghen perchè potesse passare indisturbato la frontiera italiana. domniuln de' presidente. Cavallini elice vzvgncdesdmecpddcgscenvdrtes■hpdKciqccscvcadsfh.■ li aver invialo Dini al Kedivè per informarlo che correvano dicerie Sul conto di Jaghen e per avaro istruzioni al riguardo, Unno qualche altra contestazione di poca impni'ian:-.,, in sogtiitn alle quali 41 presidente 1 promettf; rli far venire a deporre il signor Tet. hom « sospende ^«enza. I ; mo di i e o o o l i i o i n o o e a e l e , n e Il presidente ha concesso Ja pa.ro.ia all'av-4 voca,to Tancredi perdio' inizi te sue contestazioni. Il P. V. dice: — Da Costantinopoli, Cavallini mandò due telegrammi a Bolo in Ispagna. In uno eli essi indicava il Patecc ìiótel. noi quale egli, si trovava Si direrbbe quindi che questo sia stato il primo telegramma spedilo. NeH'àrtrd tetesrànmwi Cavallini dice di essere « très satisfait mentre la sua missione era completamente fallita perchè il Kedivò aveva rifiutate di firmare la scrittura simulata di debito e di accettare il prestito di elicci milioni, cose che, a dire eli Cavallini, costituivano jì solo scopo del suo viaggio. Cavallini: — Mi dicevo « très satisfai» » perchè ero stato molto bene accolto dal Kedivò, che aveva avute molto piacere di vedermi. ■P. M. : — Non le fece impressione! al fatto che il Kedivè, dandole due milioni da consegnare a Bolo, le disse di non pretendere nessuna ricevuta? Cavallini : — No, perchè allora Bolo era procuratore generale del Kedivè. P. 30. : — Lea ha detto che, dopo la conségna elei due milioni, riferì a Sadik che Bolo deteneva una procuro, generale con la quale avrehbe voluto ricattare il Kedivè, e che il Kedivè, ingannato da Bolo, avrebbe troncato le relazioni con quest'uli/imo, tranne che per tentare di riavere la sua procura. Lei sì mostra orgoglioso di avere spetto gli occhi al'' ■hediTO. Ora, dai documenti risulta che non tu per questo che Bolo fu allontanato dal Kodbvè, ma per avere speso il denaro ricevuto K£ ™e?'° di Cavallini, ed è noto aj riguardo che Sadifc avrebbe detto: « Se io volessi pariare, potrei far fucilavo Boló-t ». CavaTBnl: — Non vi è contoatldtzione tra quanto no ho dtelùarato nei vari interrogatori. • 7" D famoso documento « Italia-Fran- cia-Kedivè :> è composto di tre capitoli staccati? Cavallini: — E' un solo documento. E' la stessa cosa. P. M; : — Ed il personaggio da lei indicato come capace di rendere grandi servizi, era veramente, come ha dichiarato, Renne! Rodd? Cavallini : — Precisamente. P. M.: — Nell'interrogatorio scritto ha indicato altra, persona- Nell'istruttoria ha detto di avere scritto il documento per ordine del Kedivè in casa del Kedivè. Ora afferma di averto scritto per ordine di Jaghen. Cavallini: —- Si trattava del progetto per la fondazione di un giornale, ed io tracciavo un programma. P. M;: — Per la campagna in Italia, Eilà ha detto che l'idea di. acquistare, giornali venne a Ke-iRiceardi. Costui, invece, sostteue olio fu un'idea, di Cavallini. Cavallini: — Può darsi che io sia. stato il Plinio ad esprimere quest'idea. Nun ho difficoltà ad assumerne la responsabilità P. Mi: — Ricorda di avere fatto elei tentativi per avvicinare Caillaux ad un alio personaggio politico? Cavallini: — Io non lio fatto nessun tcnta.tivo. I-iti Bruni cardi che ebbe l'idea, di avvicinare Caillaux e 'Martini, lo no parlai a Gailluux, che» mi. pregò di andarlo a prenderò all'':. Hotel do Russie.»., eii accompagnarlo al villino di Brunicardii idoye ch'ho iluogo il colloquio, il giorno dopo, Srunicardi mi disse elio Salandra aveva a.vnto sentori.', dalla cosa ed aveva espresso il desiderio di .trovarsi con Caillaux. Fu lissato uri colloquio a Napoli, all'* Hotel Bertolini »t lappiamo come poi si svolsero i fatti. In seguilo alla eanipagna iniziata contro Caiililaux, fui incaricato dall'ingrata missione <li dire a CaiWaux che il collotulio con Sa'landra non poteva più avere Ino go. Ceixvii eli indorare Ha jMtbla, dicendo ohe! il colloquio sarebbe avvenuto in tempo pròSimo, a Parigi, e che vedendo Salanefra, non c'era motivo di non vedere anche Giolitti; ma Caillaux capì li latino..; p. m. ; _ »e-«Riiy:a.rdi lia deposto clic EHa 10 incaricò di proèuraro un colloquio <:oir Cioiit'.i, e che questi non accettò di trovarsi con Caillaux. CuvaWui : — Lo .escludo in maniera assoluta. Caillaux nou rni chiese di conoscere altri. Se egli mi' avesse detto di parlare con Giolitti, io sarei ricorso a quailcho amico. Non ho ritegno a dichiararlo, perchè non ritengo sia un delitto di avvicinare un Gallare doti Annunziala ad un ex-Presidente del Consiglio' p Sf • -• Ricorda eli avere cercato eli presentare Caillaux ad altri uomini politici italiani, olir-? a quelli convenuti a casa, sua? Cavallini: — No, fu fBrmricardi che propose .il colloquio con Marini e Salamdra. •Avv. -Pavone: — fc'ai;à materia di confronto! | tavc«tnfdsevdvpcztameitCavallini: -- Avrei voluto sentire lo stesso ,Giolitti ws do avessero fatto venire. Avv. .Pistoiesi»: — .Si nomina tanto Giolitti! \ liti al!ora .|*rtWS ncn lo si fa veiwre? Il .Pubblico iMintstero contesta all'iinputato la lettera scritta al J.vAdda. sotto lo pseurlóniEtosso », della tinaie si è giti parlato sabato. Lh parola u Biella *. dice il P. M., noi suoi scritti a D'Adda, significava* dunque, Berna-'.' Cavallini: — 1.0 espressióni iKinvonzianali s!,fmutavano sposso. iP. M.: — Che vuol dire: » le ordinazioni di iBiclla'.' ». Cavallini: — Nou <?. iRielUi, ma Bienne dove D'Adda aveva lina fabln'ica di graniate in cemento, conio atfesta-anclie l'ispettore Tedci-chi. Il p. -M. dichiara finiste le sue contestazioni. L'avvocato Vairo, -dicltiani «he. per il momento, la Diftesa Cavallini non ha nulla da domandare. IL'aVv. istigo, dif^Jisore. del Bini, chiede a Cavallini die specifichi 0 cliiarisca se Bili; entrò to rapporti iie-rsonali d'affari col'Kedivè conre è detto nell'atto di accusai Cavallini: — l.a domanda è troppo generica. (L'aito di a-ectrea comprende tutti i miei (pensieri e tutta la mia vita, quindi -è difficile poter specificare. Avv. .Tengo: — Ma quali furono 1 rapporti di Dilli? Cavallhii: —■ Dimì partecipò itll'affare KocrJing. Per l'affare del Kedivè si limitò "n .portare unii mia lettera. Partecipò anche a-H'affure dcil'Hilv». Avv. Jengo: -- Dini ebbe del dt-npro. Vuole dire a quale titolo ebbe questo denaro, da quali personaggi c perchè? Cavallini : — Questo lo può diro il R!ni. o e e -\w. lengo: -- Ma il vìiiegio ■orna del Bini, per la uralica presso la Ditta Hemmern, fu fatto solo per ragione di amicizia. E questo >è «tato l'unico scopo del viaggio di Din: a .Berna. Cavallini: —Dini si recò!'a Berna a poi-fare una lettera al Kedivè. Non <«clndo ch'<S, éssonclo Intervenuto un accordo néll'afaT'e 0<-ll'Hilva con la Ditta Hemmerli, il bini si pia anche occupato di questa cosa. iPcr la prosecuzione delle contestazioni iti •Cavallini l'udienza ò rimessa alle ore 0 di domani.