Gli scandali dell'Annona

Gli scandali dell'Annona Gli scandali dell'Annona Gli arrestati , , iper la fona ita slandastlna di zncchoro hiwuuuotuuu Biiin.uuBiU|KJSo'ÌSi? "e W 79"c."p., perchè in 3 Tn^i Vf iiovemhro dicembre 1918 ™™™ 2} J*258fà ,n^""!L,™ dinanzi al Tribunale Il processo rinviato al giorno 24 corrente Nell'aula della 5.a sezione del tribunale furono chiamati ieri per direttissima 1 cinque imputati per ia nota vendita clandestina di zucchero: cav. Luigi Derossi, presidente della Società « Idros », Cerruti Alessandro o Tedesco Domenico, impiegati della Società stessa, Benedetto Montel e Simone Licata, 1 due piaz. zlsti incaricati di smerciare ti prezioso prodotto ai privati. Nell'aula e negli ambulatori non vi e folla di curiosi. Solo alcuni congiunti e qualche amico personale degli imputati, tra i diieu■iori sono l'aw. Carlo felice Roggeri, l'avv. li inatta,, l'aw. Poddlgue e l'aw. GoTia-Ga..i,i. Aile ore l& gli imputati vengono introdotti nello sala, scortati da un gruppo di carabinieri, e uniti in coppia. Appaiono tutti compresi da una profonda emozione. Più degli altri lo è )1 cav. Derossl, sul cui viso è evidente lo sforzo che si e imposto per dominarsi nel momento di presentarsi in pubblico. Qualche amico presente gli stringe la mano. Non essendo ancora presente il Tribunale. 1 patroni approfittano detta pausa per conferire coi rispettivi clienti. Verso le Ì5.10 il Tribunale entra nell'aula, ed il presidente cav. Benetttnl fa l'appello dogli imputati e subito dopo si procede alla lettura del capo d'imputazione che noi riproduciamo integralmente: Derossi Luigi fu Francesco e Villa Margherita, nato è residente a Torino, piazza Statuto. 4, tesoriere municipale e presidente della Società t Idros »; Cerniti Alessandro, nato a Var*zze e residente a Torino, in via S. Ambrogio, 30, impiegato alla ■ Idros •; Tedesco Domenioo, nato ad Aspromonte e residente a Torino, in via Principe Tommaso, 46\ cassiere delia « Idros »; Montel Benedetto nato a Cuneo, abitante in Torino, via S. Massimo, 30, piazzista; Licata Simone, nato a Licata o residente in Torino, via Juvara, 23, piazzista; Imputati: il Derossl, dei reato secondo l'articolo 14 del R. D. 6 maggio 1017, N. 740, perchè nella sua qualità di Presidente della Società t Idroa » corrente ili Torino e per ottenere alla Società stossa un razionamento di zucchero maggiore di quello ohe gli spettava in epoca antecedentemente prossima al novembre 1918. simulò condizioni diverse dalle reali esigenze industriali della Società. Il Derossi, il Cerniti e il Tedesco, del reato secondo gli artìcoli 23 del D. L. 6 maggio 1017 e 63 e 79 Codice P., perchè in correità tra loro, il primo nella sua qualità di Presidente della « Idros », con atti esecutivi della medesima risoluzione durante i mesi di novembre e dicembre 1918, e gennaio 1919, in Torino, non ottemperarono alle norme phe dlsciplirmtiu il consumo dello zucchero in ordine alla utilizzazione di esso distraendone una quantità non determinata e ijlif si aggira informo ai m quintali almeno daill'uso industriale di produzione di aerine gs)zos»' per la quale era Stato ass-egnaio alla bociotà; del delitto secondo gli articoli.16 del D. L. 6 maggio 1917, N. 740, 63 e 79 C. P., perchè, sempre di correità tra loro, in Torino, nel mesi di novembre, dicembre e nei primi giorni del mese di gennaio 1919, con la interposizione di Montel Domenico, vendettero zucchero senza la presentaziono della tessera, contro le prescrizioni vigenti. Il Derossl, del delitto secondo l'art 10 d*l D. L. 6 maggio 1917, N. 740, e 79 C. P. perehr), sempre in Torino nei mesi di novembre e dicembre 1918 e all'inizio di gennaio 1919, pose in vendita e somministrò zucchero al pre"0 di L. 1100 al quintale, superiore r quello usuato ùS'llo Autorità competenti In L. 463.50. 11 Tedesco o li Cerruti, del delitto secondo gli articoli 10 del Decreto luogotenenziale 6 - Torino e gennaio lè'O di correità tra loro somm'nistrarono a Montel Benedetto e Licata 4-tmono perche lo vondessero la approssimativa quantità di q.li 60 di zucchero al pi»zzo di lire 1100 superiore a duello fissato In L. 453,50. 13 Montel del delitto secondo gli articoli 16 del Decreto luogotenenziale del marcio 917, e 79 C. P perche in Torino, nei mesi di novembre, di- r-emtvrc 191ft e gennaio 1919 vendettero zucchero senza la presentazione dolla tessera prescritta ; del delitto secondo gli articoli 10 del Decreto luogotenenziale 6 maggio 1917 e 79 c. P., perchè nei mesi di novembre, dicembre 1916 e gennaio "919 vendette circa 60 quintali di zuiochero, del quali 18 a mezzo del .Licata, a prezzi varianti tra le JL. 1KO e 12C0 superiore a quello stabilito in L. 453,50. il 'i.ioata del delitto secondo gli articoli 16 del Decreto luogotenenziale 6 maggio 1917 e 79 C. P., perche nel mese di gennaio, in Torino, vendette per incarico del Montel zucchero, senza la presentazione della tessera prescritta : vendendone 12 quintali per lnrnrtoo del Alontel a prezzi varianti tra le 1100 e lo 1200 superiori al prezzo stabilito in L. 4B3,UO. il iDerossi, in particolare del resto previsto riniVArt, 7 del .P.'treto luogotcnrrnsisle ifi frb- hrain 1916, N. 121, sui provvedimenti sugli zuccheri, perchè quale direttore della Jdros, titolare di un magazzeno di zucchero, in Torino, nei mesi di novembre, dicembre i91fi e gennaio 1919 teneva irregolarmente il registro di carico e scarico del deposito ». Oli accusati hanno accolta la lettura d*l lungo capo di imputazione, senza muover ciglio. Appaiono però pallidi, accasciati. C'è una tristezza dolorosa anche nell'ampia sala... quasi «popolata' L'aw. Goria-Gattl, difensore del Montai, in home anche dci «Pieghi, solleva subito ustan- u rlnvl deUa cauBa d , „ alla difesa dì conferire cogli imputati e di presentare I testimoni che si crederanno utili ai fini della giustizia. E col rinvio chiede pure la liberta prowisoria di tutti gli arrestati; e Suesto atto egli invoca non soltanto in nome ella giustizia ma anche della pietà. Brevemente poi l'avv. Boggeri appoggia la istanza di rinvio e di libertà provvisòria, a cui il iP. M. avv. Bruno non obbietta alcuna opposizione. Il Tribunale quindi s! ritira e rientra nell'aula uh quarto d'ora dopo per dare lettura della sua deliberazione .in merito alle domande della difesa. U Tribunale ha resp'.nto l'Istanza per fa libertà prowisoria cri ha acrolto la domanda di rinvio, fissando la discussione del. 1* eausa al giorno 24 corrente, ore 13. Subito dopo il pubblico viene allontanato dall'aula, e gli imputati riuniti nuovamente in coppia, vengono riacconipagnAti sulla vettura ohe li trasporta nuovamente alle carceri. CI risulta però, elio per il 24. Il processo prenderà ■prryporzirmi molto più ampie. H P. M. aw. (Bruno ha annunciato che intende por quella data, portar* sulla panca desìi oenusatt, «Bslome n1 clnrnw suddetti, anche I minori colpevoli. cidi- (rutti quelli che hanno acquistato lo zucchero in questione. Fornmeranno a una trentina. E pare ohe tra essi, si conti una ajran ■parte di confettieri e pafiticclerl ben noti della nostra citta- Si prevede però cria fln da ora che essendo in materia di direttissima, i nuovi avvocati che verranno ad accrescere Jl Colleg'o di difesa. chiederanno un nuovo rinvio onde poter produrre 1 testi ohe eventualmente crederanno opportuni per gli interessi dei loro olienti. L'affare dei consumi Una lettera del comm. Timossi ed uua dichiarazione del sic Benino Nolla giornata di ieri l'Autorità giudiziaria ha fatto procedere a qualche perquisizione sempre in rapporto all'accusa mossa dall'ex isrettore ai Consumi, signor Giuseppe Berrlno Conio è noto, questi neJa sua circostanziata denuncia al Procuratore del Re, accennò al 'aitò che la cauzione per lo. Ditta Zancanaro fu data dal consigliere comunale comm. Paolo Timossi, per intercessione dell'avv. cav. UOM-zi. Ora, in proposito. 11 comm. Timossi mCi manda copia di ima lettera che egli ha diretta al Sindaco e che in omaggio alla più scrupolosa imparzialità pubblichiamo integralmente « IU.mo Signor Sindaco, « Rientrato stamane di viaggio, trovo la notizia data dalla « stampa > di uno scandalo dove si è creduto fax entrare il mio nome. Devo a tal, come Capo della nostra Amministrazione Comunale, ampia spiegazione dei miei rapporti coll'aw. Ubezzi e colla ditta Znncanaro, ditta che non conoscevo e che quasi posso dire di non conoscere tuttora, e mi . spiego: L'avv. Ubezzi, col quale ho antichirapporti di amicizia, tatt'aftatto indipendentidalia sua qualità di funzionario municipale, nel marzo scorso mi ha pregato di voler '«J-tóvemre per costituire pressei II nostro Munì-triplo un» cauzione di lire lo mila «Ila dittaZancanaro onde questa potesse o-ssumere; unservizio di trasporti municipali. Data la buo-nissima considerazione in l'aw. Ubezzi, rimisi senz certificata di Rendita per la somma corrispon-dente e ohe servi a fare 11 necessario deposito, Ebbi dalla ditta Zancanaro non altro ch« iaspontanea liquidazione degli al G 0/0 annuo come posso dimostrerò coi relativi documenti nn.i ura.uu.D-po questo non credo dover altro aggiun-gere, anche perchè non ho avuto altri rapportiall'infuori di questo. Col massimo ossequio.- Dov nio Paolo T1mo«! » In risposta alla lettera dell'avv. Ubezzi cheannunciava di aver sporto querela con ampiafacoltà di prova, il signor Bernno ci Inviain rn tenni semnrèrE'.wto » m.AT^fn «t^rtnò^II nr?i™Trìo d^osito'aro^on altro^h» iàiecli eressi? in baie»sso dfr^&a'eTSnocumenti alla mano:rpiesta sua dichiarazione: « Il siTnoTawff'l^e^l0nella sua lettera ap-parsa su questo prefiato nlornale afferma diaverrni querelato per diffamazione fin dal ?0dicembre u. s. Di tale querela » me llnoranulla risulta. Certo d'avere compiuto il mio do.vere quale tmpiegato e quale cittadino, io at-tendo sereno 0 tranquillo l'esito deiristrut-torta. La ringrazio par l'ospitalità e con per fetta stima mi professo di Lei dev.mo « Gittseppe Berrlno ». La faccenda dei Consumi avrà oggi, copie annunciammo, un'ampia discussione in Consilio Comunale, polche il Sindaco farà di. cliiarazioni. E' sempre più probabile che siqualità condo ri segnala un lertoro — fu distribuita uiia notevole quantità di riso in fcrroentazio ne clic mol'.i nogorin ' vendere tanto lo credettero nocivo iVla salute pubblica. flu'Vro:r?0 d'iI/aw. Cesare Luparia fu Frarneesco, ohe in questi giorni ebbe, per equivoco, molti' noie— comproso anche un mandato di compari-rione — ci prega di dire che non b,a nullo ache vedere col suo omònimo di cui è cenno nolla denuncia del signor Berrino