Una giornata di viaggio e di ricevimenti

Una giornata di viaggio e di ricevimenti Una giornata di viaggio e di ricevimenti »| A Genova -! • Genova, 5, notte. La citta è splèndidamente decorata per l'arrivo del Presidente Wilson. Via Venti Seitembre è già ornata con trofei di bandiere; piazza Verdi è decorata-di fiori eoa orifiamme allacciate a festoni di (|tiercia e di alloro. Ial stazione principale è riccamente addobbata con bandiere, piante e fiori. Un ricco tappeto copre il pianoro e lo scalone fino all'uscita dalla stazione. La citta è aniniatissima, malgrado che la pioggia non ubbia cessato ila ieri. Fanno ala lungo il percorso, le truppe, al comando del gen. Baratieri, comandarne della Divisione. Nell'interno tie'.'ia stazione presta servizio una compagna del terzo artiglieria da montagna con la musica del 20.o fanteria. Il treno presidenziale giunge alla stazione Brignole alle ore 8. Si trovano sul pianoro il prefetto Poggi con la signora, i senatori Maragliano, Bensa e Ronco, i deputati Celesia, Canepa, Riccio, Tassara e Fiarnherti, il sindaco con la Giunta ed il Consiglio, il comm. Zimini presidente del Consiglio provinciale con numerosi consiglieri; gli ammiragli Beleni e Giavotto; i generali Lequio, Zavattaii, Bracciolini e Stampacchla; tutte ie altre autorità civili e militari, il rettore dell'Università Feddzzi con numerosi professori, i consoli dell'Intesa, ufficiali americani, inglesi e francesi, numerosissimi ufficiali italiani di ogni grado ed arma, studenti e folla di invitati. Appena il treno si ferma, la musica intona l'inno americano e scoppia un altissimo applauso. Il Presidente), la signora: e la signorina Wilson scendono rispondendo con inchini e sorrisi allo vivissime acclamazioni. Il saluto del Sindaco Il Sindaco dice: «Signor Presidente, sono orgoglioso di darvi il benvenuto in questa città di Genova, che oggi ha l'onore di ospitarvi; qui, dove i principi di libertà da voi difesi ebbero culto di animi magnifici e alto sacrifizio di sangue, ben giunge il primo cittadino dell libero popolo americano. A Voi, Presidente Wilson,, io rendo l'omaggio dell'ammirazione e della gratitudine in nome della cittadinanza genovese che vuole darvi il suo commosso ed entusiastico, saluto ». La chiusa è accolta da grida di Viva Wilson. Il Presidente passa quindi in rivista la coni pagnia d'onore. La signora Poggi presenta un grazioso bouquet alla signora Wilson; altri fiori offre la signorina Emma Ronco, figlia del senatore, a nome dei Comitati riuniti di assistenza. La signora David F. Wilber, mo glie del console generale americano, presenta alila signora Wilson un mazzo d'orchidee, i di lei favoriti fiori e alla: signorina Wilson un mazzo di rose. Omaggio a .Mazzini Il Presidente, accompagnato dal Sindaco e seguito dalla signora a braccio del Prefetto, dalla signorina Wilson a braccio del gen. Lequio e dagli altri personaggi ed autorità, si avvia, sempre fra gli applausi e gli evviva ininterrotti, e scende nel salone di prima classe splendidamente decorato ed illuminato. Quivi hanno luogo le presentazioni, dopo le quali avendo il Presidente Wilson, appena giunto, espresso il desiderio di recarsi a visitare la tomba di Mazzini a Staglieno, ciò che. non era compreso nel programma a causa della ristrettezza -del tempo, egli sale in automobile con la signora, accompagnato dal Sindaco e dall'ambasciatore Macchi di Cellere giunto con lui da Roma. In altra automobile prendono posto la signorina Witeon, la. signoLra Poggio, la: signora Forzani ed il gen. Lenquio. e per via Venti Settembre,, via Roma, via Zarotti, Io due automobili si dirigono rapidamente a Staglieno. Giunti però in piazza Manin, imperversando un vero diluvio, il Presidente è costretto con suo grande rammarico a; rinunziare alla vìsita clic gli stava tanto a cuore. Le automobili retrocedono e si recano in piazza Corvetto, fermandosi al mo num-ento a Mazzini. Qui tutti scendono. Il Sindaco pronunzia un breve discorso esprimendo la commossa gratitudine di Genova. Wilson ringrazia dichiarandosi lieto ed orgoglioso di rendere omaggio al grande pensatore, al più puro assertore delle idealità umane, dal quale egli trasse ispirazione e guida Depone quindi una ricca corona di fiori con nastri di seta e frango d'argento con la scritta « Il Presidente degli Stati Uniti ». Alla casa di Colombo a al Municipio Dopo aver deposto la corona ai piedi del monumento, le automobili si dirigono a visitare la casa di Colombo, avendo il Presidente Wilson espresso questo desiderio. Vi giunse non più in mezzo ai cordoni militari ma fra una indimenticabile .dimostrazione ' di popolo della quale egli vivamente si compiacque. Salito con la signora e la signorina nella casa del Navigatore, il Presidente ammirò in ispecial modo la statua del Monteverde. rappresentante Colombo giovinetto e della quale pregò il nostro Sindaco di inviargli dello fotografie. Firmò quindi per primo il registro dei visitatori-, che fu poi firmato anche dalla signora c dalla signorina Wilson. Durante la sua visita il Presidente fu costretto ad affac darsi! più volte alla finestra fra le vive indi menticabill acclamazioni della folla. Anche la signora Wilson si sporse a salutare. Avendo il Presidente esternato il desiderio di avere una impressione del nostro Porto fu condotto per piazza Umberto .1 e via S. Lò renzo'in Circonvallazione a mare, dove sostò ammirando il panorama magnifico. Quindi per via Corsica, corso Andrea Fora stano, Giardini dell'Acquasela, via Roma-, via Carlo Felce e via Garibaldi, si recò al Miuucipio. Lungo il percorso tutto imbandierato, la folla grandissima elio s'accalcava dietro i cordoni di truppa, malgrado la Tori*- pioggia, ap ! plaudiva calorosamente. All'arrivo al Municipio Ila musica intona l'inno americano. I numerosi invitati che gremivano l'atrio, lo scalone e lei sale proruppero in vivissime acclamazioni. Un I gruppo di signorine offrì mazzi di rose guar-| ititi di preziosi pizzi antichi di Milano e di Genova ulla signora Wilson, a nome della cit-i ta. 11 Presidente con la signora e la signorina venne accompagnato nell'aula consigliare i passando fra due fitte ale di invitali planden-' ti. Nell'aula sono preparate In poltrone su cui prendono post'1 la signora e la signorina Wilson: il Presidente riinane in piedi. Il .Sindaco saluta Wilson con le seguenti parole,, presentandogli la raccolta degli scritti di Mazzini e la copia degli autografi.di Colombo: « Signor Presidente, a Genova, che anelava di farvi omaggio, voi avete concesso il pregio ambitissimo d'esserle ospite per breve ora durante il vostro glorioso viaggio. ,ln nonio della città, cheto rappresento, vi esprimo la gratitudine dei genovesi e porgo tutto l'ossequio alla signora Wilson, vostra gentile consorte che qui vi accompagna. Genova già vi aveva considerato suo grande cittadino quando, dall'alto seggio dove sedete, proclamaste quegli stessi principi tracciati un giorno dalla mente divinairice del suo Giuseppe Mazzini. Oggi della cittadinanza che vi ha conferito, essa vi prega di ricevere il segno in nome di quel pensiero che transfuso in voi. qui ebbe nascimento e lunga passione di sacrifizio e di speranze. Di questo pensiero, fiamma solitaria del passato. Genova vi oflre l'espressione sublime eminente dagli scritti del figlio suo. Per opera vostra il vaticìnio si è fatta realta meravigliosa. Presidente Wilson., sia gloria a voil La parola del filosofo e del martire, che un artista ha raccolto entro un bronzo signiflcatore, vi dica il ricordo e l'omaggio di questa città nostra ove nacque il grande che all'America ha dato i natali. Voi, che dalla gloriosa patria dì oltre Oceano, in mezzo alja forza di im popolo giovane, adunate nell'anima e nell'azione le virtù di Washington e di Lincoln, non avrete discara la voce di Mazzini: essa è luce immortale di quello stesse idealità onde il popolo americano partì alla nuova crociata e voi, cavaliere dell'umanità, annunziatola dell'avvenire, varcaste il mare nella vittoria, oggi per voi trionfante di libertà e di giustizia». Quindi il sen. Ronco, presidente del Consorzio del Porto, offre a Wilson copia degli atti del Banco di S. Giorgio, della lettera dei protettori del Banco a Colombo e una medaglia allegorica della scoperta dell'America con l'effige di Colombo, dicendo che sotto nessuna altra luce più fulgida può apparire a Wilson la gloria del grande scopritore. La laurea d'onore Segue il preside della Facoltà di giurisprudenza, prof. Wautrain Cavagnari, che presenta a Wilson il diploma di dottore, in pergamena miniata, racchiusa in elegante cofanetto di marocchino, ed il berretto goliardico, pronunziando in inglese il seguente discorso: Signor Presidente: la Facoltà di giurisprudenza col conferirvi la qualità di dottore di collegio, ha inteso non solo d,i onorare in voi l'illustre professore e giurista, ma ancora di raffezare i vincoli ideali che uniscono l'Università di Mazzini e di Mameli alla grande Reputblica che ha sempre lottato e lotta oggi ancora per vincere la causa della libertà e dell'Umanità. Io mi sento altamente onorato di potervi esprimere i nostri cordiali ringraziamenti pel vostro cortese consenso e di potervi presentare il messaggio a voi diretto dai vostri nuovi colleghi ed antichi ammiratori. Noi speriamo che voi vorrete conservare questo documento come un segno del legittimo orgoglio del nostro Collegio dei dottori per aver potuto annoverare fra i suoi membri le più nobili delle figure eminenti nella storia di questi ultimi anni. Debbo ancora aggiungere che gli studenti mi hanno incari calo di pregarvi di voler gradire la nomina a membro onorario dell'Associazione geno vese universitaria, e ini hanno pure incari cato di presentarvi il berretto goliardico col colori della nostra Facoltà, quale simbolo del loro fermo proposito di seguire i vostri sacri precetti ed il vòstro esempio luminoso. Viva il dottor Wilson! ». Ti Presidente, ricevendo il berretto, lo mette in testa, fra un'ovazione entusiastica. Il rettore dell'Università, prof. Fedozzi. saluta Wilson con le seguenti parole: « Signor Presidente: l'onore clic la Facoltà di giurisprudenza vi rende trova il più entusiastico consenso in tutta l'Università, che. al vanto di avere avuto il più illustre discepolo in Giuseppe Mazzini, unisce oggi la gloria di un maestro al quale, come a Grozio, si addice il titolo di giureconsulto del genere umano. Voi avete detto, signor Presidente, che nella immane tragedia ha trionfato lo spirito ualversitario. Di quella forza degli ideali, che avete agitato -ome fiaccola nel huio della tempesta, di questo spirito voi siete il rappresentante più grande è più puro. Così noi, che all'amore appassionato per la nostra Patria uniamo il culto della giustizia è delVumanità, c'inchiniamo a voi, signor Presidente, in atto di omaggio e di ammirazione ». R Presidente, commosso «Iella affettuosa crrande manifestazione, pronunzia un discorso, la chiusa del quale è coronata da un Insistente applauso a Wilson ed agli Stati Uniti Egli dice: « E' col più profondo sentimento di grati fucilile, forse troppo profondo per una ade guata espressione, che io ini trovo qui con voi. Genova è un naturale sacrario per l'America. Le connessioni dell'America con Genova . sono tante e còsi significativo che si può dire che noi attingiamo la nostra vera vita e la divinità da questa città. Voi non potete figurarvi l'onore che io sento accettando la cittadinanza che mi avete conferito. Per un americano nou può del resto che essere naturale di essere cittadino di Genova: ed io sempre considerò questo come una delle più liete avventure della '..la vita. Accettando questi libri di Mazzini, il mio cDinpiacimento è tanto maggiore sapendo che, quando lì avrò letti, continuerò a trarre da essi l'ispirazione clie già ho derivata dai pensieri del grande profeta dell'Italia. Come profondamente si sente elio l'umano spirito maggiormente si eleva e si rischiara attingendo direttamente ulta sua originale, sorgente! Ed e pur mirabile udire come un popolo parli di un altro popolo per il tramilo di uomini sollevati sopra ii livello delle comuni consuetudini dall'aiuto divino"e che furono in grado di prevedere lo sviluppo o la propagazione della libertà, lospero quindi che le sue parole rimarranno profondamente radicate nei cuori dei miei concittadini: il grande popolo italiano è nei cuori dei miei compatrioti. Come non ringraziarvi per me, per la- signora e per mia figli, delle cortesi accoglienze, come non. espri mervi il mio orgoglio? Nella vostra gene; , sita voi mi avete sopraffatto. Io accetto questui» copia con riconoscenza considerandola nel suo giusto valore e tanto più apprezzabile al miei occhi, poiché noi pure chiamiamo il nostro paese « Columbia », dal grande nome dello scopritore del continente. 1$ voi,, signori dell'Università, non potete immaginarvi.la mia riconoscenza di sapermi a voi associato e -io vi prego di essere così cortesi di dire ai,miei, compagni studenti, che io sono molto felice di fregiarmi del berretto che essi mi hanno cosi graziosamente donato ». Wilson è quindi accompagnato nella sala della Giunta, dove sono custoditi gli autografi di Colombo, che esamina con grande interesse. Dopo gli ò presentato l'ing. Laiizorolti, già deputato de! Trentino, che .ringrazia Wilson dell'aiuto dato agli irredenti ex-prigionieri in Russia e diretti in Italia a combattere, e gli espone le rivendicazioni di tutte lo terre italiane sino ai naturali confini d'Italia, La partenza per Milano Dopo, il Presidente, la signora e la signorina Wilson, col seguito, si avviano per recarsi alla stazione Principe e partire per Milano. La manifestazione di simpatia si rin-' nova vivissima; applausi ed evviva sono con- j; tinui lungo tutto il percorso. In piazza Acquaverde il corteo sosta. Il Presidente, la signora e la signorina, il sindaco, il prefetto c gli altri personaggi del seguito scendono» dalle automobili per deporre alla statua di Colombo una ricca coropa di fiori con na stri e dedica. Il sindaco ringrazia a nome di Genova il Presidente deUtomaggio reso, al suo gran figlio. Del .nobile gesto resterà eterno il ricordo. Wilson corju^brevt "parole esprimo tutta- la sua ammirazione e si aHieta di aver»» potuto rendere doveroso tributo di rieonoj scenza al grande scopritore. Esaurito cosi 11 programma della visita, tutti si dirigono alla stazione per la partenza, n breve, percorso è fatto a stento, per l'immensa folla acclamantfli che circonda l'automobile. La stazione « gre- mita. Al giungere sul pianoro, la musica in- tona l'inno americano; gli studenti emettono formidabili urrà, gridando: « Viva il nostro professore! ». Gli applausi sono frenetici. Wilson esprime ancora una volta al sindaca la sua piena soddisfazione e compiacenza per l'accoglienza ricevuta. Sale' quindi ia treno e mette" in testa il berretto goliardico* Gli studenti universitari a quest'atto prorora- pono in più frenetici urrà. II Presidente stringe centinaia di mani; là signorina Wilson distribuisce alle studentesse ramoscelli di mimosa. La musica frattanto ripeto l'inno americano; quindi suona l'inno reale italiano,. quell delle Nazioni alleate e gli inni patriottici, che gli studenti cantano in coro. Alle 11,3, fra vna prolungata ovazione", ili treno parte per Milano. A Milano • Milana, 6. natta. La giornata fredda e il tempo piovoso nulla tolgono all'animo festante che già dimostra la popolazione di Milano in attesa del mo- mento dell'arrivo di Wilson. Tutti i giornali cittadini inviano nel primo articolo il loro soluto all'ospite illustre. Bandiere sventolano da. tutte le finestre e specialmente le vie che dovranno essere percorse dal corteo hanno un aspetto di gaiezza e letizia che contrasta bruscamente con la giornata invernale. I mac- stosi palazzi che riancheggiano via «anta Margherita e via Manzoni sono pavesati c de- corati fastosamente; molte facciate sono tap- pezzate di lampadine elettriche con conibi- nazioni dei colori alleati. Già dalle 13 la truppa comincia ad ordinarsi nei centri principali del percorso. Alle 14 i cordoni di mitragliai, alpini, bersaglieri e fanteria chiudono tutti gli sbocchi e liberano un corridoio per il passaggio del corteo. Il piazzale della Stazione si va gremendo a vista d'occhio dietro le spai. le dei militari; le associazioni cominciano ad arrivare con musiche alla testa. E' stato so- speso jl servizio tramvlario nei tratti riservati al passaggio degli ospiti. Le truppe sono agli ordini del generale De Raimondi, comandante il II Corpo. Nell'Interno della stazione rendono gli onori uno squadrone di lancieri Aosta e la musica dei Carabinieri Reali, che suonerà soltanto l'Inno americano. La tettoia è stata sgombrata fin dalle 13. Alle 14,25 è arrivato un treno staffetta con i giornalisti americani e con autorevoli personàggi del seguito di Wilson. Le autorità Il treno presidenziale anziché allo. 15, come si era finora annunziato, è arrivato alte 11,56. .Sotto la tettoia sono le maggiori autorità. VI è il ministro Crespi che rappresenta il tìo-; verno, il pretetto conte Olgiati, il sindacò'. Caldara, gli assessori Veratti, Marangoni altri, il questore comm. Eula, i generali _Ant e Totti. Marini, Sardegna. Niaci, Rocca,