Vincere, ma non troppo... di Lloyd George

Vincere, ma non troppo... Vincere, ma non troppo... i 1 I Pirro, dopo la sua vittoria più hnpreaP^' nante, pregò Dio di non concedergliene tre : « Se /.'ontinuinmo a vincere così sia ma rovinati I ». Lloyd George e Bonar Latf] i due trionfatori delle elezioni inglesi, dot ■ po avere, schiacciato il partito liberale dj Asquith e combattuto vivacemente il pan tlto labourista — contro il quale fu anch'? lanciata l'accusa di avere qualche tendoni za bolscevica — prega i labouristi di volej partecipare a! nuovo Governo della coalf, zione. E non con i Barnes e i Roberts, chi pur venendo da qu.el partito sono considal rati come dei secessionisti, dei tepidi ; beni, si con qualche autentico - e indubitabili! rappresentanke delia organizzazione labou; rista. Tale invito è sintomatico, getta una lucf, viva sulla situazione determinata dalli' lotta elettorale recente ; è la più eloquenti, conferma alle riserve ed ai dubbi che no! finnmo quasi soli, in Italia, a prospettarti nel nostro primo commento sui resultati degli scrutimi, avvertendo come la schiaoi ciante vittoria della coalizione, cui eri} assicurata una maggioranza pletorica nell, la Camera dei Comuni, fosse più appare» za che sostanza, e non potessero basta'* le semplici cifra contrapposte degli el e dei caduti a sopprimere nella realtà litica del paese le forze dei partiti vitali Ora, tirando le somme a mente calma 4 guardando, attraverso le cifre occasionali, quella realtà sostanziale, lo stesso Lloyc George rende omaggio ai suoi più combat tuti avversari invitandoli a partecipare a', governo del paese: omaggio, questo, chG prova ancora una volta come i maggióri uomini ' di Stato inglesi non si lascine tanto facilmente prendere dalle facili in» fatuazione ed ebbrezze delle vittorie eletto, rali, ma conservino .un chiaro senso di e*1 quilibrio, di positivo accorgimento, di buoi: senso realistico. In tempo elettorale, si sa, ogni arma è buona a confondere gli avversari, ad- acca* parrare i voti dei cittadini, è faxile andari negli eccessi, agitare spauracchi e lastri< care delle migliori intenzioni le strade peti cui ha da passare « la volontà del paese » | ma Lloyd George e Bonar Law, che pop seggono in grado eminente quella serial mentalità politica che volentieri augurereov mo ai nostri conservatori e partiti di go> verno, passata la ventata propagandistica, fuori del tumulto delle passioni in lottai^ i dinanzi alla realtà delle forze eontrappa» y ste, non potevano non veder chiaro e leJt&/ mente : è ben vero che esst disporranno ali Camera di una maggioranza, sia nut« omogenea di circa ?5u voti, ma-ntm è men ve»' ro che questa maggioranza enorme, pernii della cosiddetta « strategia elettorale » resulta che da. una differenza di 1.046.0 voti, che tanti ne corrono tra i 5.898.; suffragi riportati complessivamente candidati della coalizione ed i -ì.891.1 ottenuti da quelli d'opposizione. E il pai tito labourista entra in quest'ultima cifr^ per due milioni e mezzo di voti. E' chiaro anche aritmeticamente, che se la vittoria dei coalizlonisti non è propriamente una vittoria pirresca, non è nemmeno tale da dispensare la parte vincitrice dal tene conto della parte soccombente, in speciale modo del partito labourista, che poggia la ; sua poderosa organizzazione sulle forze vive del lavoro. Lloyd George sente e veda tutto ciò nella sua illuminata e targa iasione di governo, c quantunque l'invito da lui rivolto ai labouristi abbia orinai' scarsa probabilità di venire accolto, essxf \ non è per ciò meno un omaggio eloquente che lo stesso Governo rende al partito o- ;: peraio inglese, che se potè essere messo in luce poco favorevole agli occhi delle massa elettorali, nell'ardore «Ielle competizioni attorno alle urne, serba ed espande ognora, col suo programma, con la sua organizzazione politica, coi suoi ideali e i suoi uomini, sopratutto in quest'ora grave di problemi mondiali per le ricostruzionf. sociali dopo la guerra, una effettiva potenza v'itale. E quelli, che. commentando le elezioni inglesi, hanno gridato allo schiacciamento di coloro i quali non erano stati oltranzisti, evidèntemente hanno avuto troppa fretta.-

Persone citate: Asquith, Barnes, Bonar Latf, Bonar Law, Lloyc George, Lloyd George

Luoghi citati: Italia