Quattro abili ladri arrestati in curiose circostanze

 Quattro abili ladri arrestati in curiose circostanze Quattro abili ladri arrestati in curiose circostanze L'appuntamento ad Airasca - Due falsi contadini - Un allarme anzi tempo. T i fti iti h bbeo à" depl Tra i furti ingenti che si ebbero à deplorare in quest'ultimo periodo, narrammo a suo tempo diffusamente in cronaca quello av-\cnulo ari Ofbassàno, in danno dello Stabili mento di tessitura meccanica Depctris, tal lirica di sete e velluti, di proprietà dell'ingegnere Mario Debe ned otti. Gli ignoti ladri, clic erano penetrati.,.nel locale mediante scasso. avevano rubato 4G chilogrammi di matasse di *°!a Jl MS! metri di stoffa di scia di diverso contr-àio7ìt"uv~imercato' uTPinerolv"un'cerio colore. Il valore complessivo della merce venni i alcolato in centocimitintitaitiiia live. .'-• ; adorimi Iniziate dall'Ufficio di polizia, diretto dal coiamissario cav. l'alma, misero in ime che ad un rappreseti tante di comniercio Clelia ditta eia stala offerta, alcuni giorni dopo il furio 'in dan.no dello Slabilinieiito Depctris, la compera di stoffe e. matasse di seta, che si ritennero di furtiva, provenienza. Questo rappresentante, ,cb.e chiameremo signor X, poiché l'Autorità di polizia non crede ancora di designarlo, aveva in Cesare Dognibene, d'anni 30. abitante in via Beileaitv, '-'7, Bora marci ante, che. egli aveva conosciuti.' molti anni addietro nell'America del Sud. 11 Dognibenp, che 'i buoni aliar: avevano alquanto Itimpannucciato, esibì al signor X i campioni delie stoffe di seta che egli aveva da esitare, e che era disposto a cedere, d'accordo coi suoi soci, a prezzi di assolala convenienza. L'avv. Palma, sapute di quest'incontro accitìentale tra il iiogrvibeiic ed il signor X, mandò a chiamare quest'ultimo, invitandolo a continuare ncile • trattative coi possessori della merce rubata alla ditta l>cpètris. Che si trattasse proprio della refurtiva si era già ottenuta la prova materiale, avendola il derubato riconósciuta per sua dal multicolori campioni di setti lanciati nelle maini del rappresentante. A oline elaborato tutto un piano Iter catturare i ladri e ritrovare ia refurtiva. DoSenfTc/ awèn^em'altri abboooamenti. ad uno dei anali prese parte aitane «i fr..,,,j)n matririorfl del ìi.wmlww é'iVn nomeui™ ^ aXcuì!" h pTOfess toni SSa'mS tutrorecMil per 'Comprendere a .che punto stava il contratto, e appresero che 1 lestvfan 'oree »er "n refto di diffidenza, n'ort ave vy,no lutata- la merce ad Airasca. Dalle pa- àvévaiio InoR'o questi colloquii, 'gironzolava no nei pressi, per tranquillità del signor X, l'ispettore di polizia Di Pietro 'ed il vice-ispettore Fragione, entrambi camuffati, per non farsi riconoscere. L'ultimo colloquio tra il ni ripreseli tante ed i detentori della refurtiva aveva condotto a questo accordo: il,Signor X avrebbe poi-tato ad Airacwa il cliente che avrebbe comperate le sete, e dal canto loro gli altri avrebbero recato cola, tutta ia merce. Il convegno restò fissato per le -10 del ctonio 14, alla. « Trattoria del Solo». Stondo le cose a questo punto, la Polizia credette di poter ormài prendere due piccioni ad una fava, e cioè accalappiare i ladri e sequestrare la refurtiva. Le. speranze dovevano realizzarsi solamente per «netn. 'L'avv. Palma incaricò della spedizione ad Airasca l'avv. Failla, il quale parti il giorno dopo in camion, insieme agii (ispettori Di Pietro $ Fragione, entrambi travestiti da contadini, e ad altri agenti. L'autocarro si formò in aperta camptugna, a mezzo chilometro dal paese. 1 duo agenti travestiti da contadini si distaccarono dai toro compagni, e prendendo un'andatura disinvolta,'abbassando le tese dei cappellacci sul viso, penetrarono in Airasca. Poco dopo entravano nella «Trattoria del P-oie », isi sedevano ad un tavolo ed ordinavano un mezzo litro di duei buono. Il tavolo vicino al toro era occupato da cinque persone: dal Signor X, dal suo compagno, che fungeva da acquirente, dal Dognibenc e da altri due complici di costui, clic gli tìgeritt credettero di riconoscere. Il D'i Pietro ed il Fragione, centellinando il loro vino, furono iole raccolte dalla discussione dei cinque uomini gli agenti sentirono che essi avrebbero dovuto recarsi al Nichelino, dove la merce si trovava immagazzinata. Ad un everte momento i cinque, si alzarono dal tavolo ed alfret- .fecero .1.-due finti contadini, che 11 se i'""' ■ '''"" £e«m, improvvisamente I?,, '''conobbe. «La Polizia! ». grido il ma2?™°«, L„con lln b-ilzo penetro in stazionai t*vp iu quel momento giungeva il treno, cer- cando di arrampicarsi su un vagone. Oli a- l*m. ndn.glle ne federo il tempo. Poiché iirono a distanza. Ma giunti alla stazione, uno di>i lestofanti, trovandosi gomito a gomito con uno degli acenti, improvvisamente orano stati riconosciuti, ad altro non pensarono i-he ad arrestare i ladri e, coll'aiuto del rinforzo, die l'avv; Failla-teneva pronto, vigilando, vi riuscirono. Essi furono identificati per Luigi Bramante fu Pietro, d'anni 2S, abitante in corso Principe Eugenio 2. calderaio; Usello Francesco "di Giuseppe, abitante in via. Fontane, 174, ed i! Cesare Dognibenc. I tre, bene i-e.-jatj. furono caricati sul camion il quale, sfidando l'oscurità (pdlichè non aveva carburo pei fanali) e le strade disagevoli, si avviò a Torino. Anche il fratello del Ilognibene fi: arrestato il giorno dopo, ma per' quanto siano stati sottoposti a ripetuti interrOgatorli, tutti barnio mantenuto to stesso scrupoloso riserbo sul luogo dove si trova nascosto lo refurtiva. La Polizia, che al \icnelmo non riuscì a trovare la merce, sta "intensillcando le 'indagini per dipanare l'arruffata matassa. Rafurtiva trovati in un cortile Nel cortile della casa numero 13 di via Petrarca fu rinvenuto e sequestrato un-«itolo di filo di. rame del peso di circa a<) chilogrammi che si suppone di provenienza furtiva Con ogni probabilità gli ignoti che avevano compiuto 11 furto, mentre transitavano per via Petrarca ebbero un falso allarme, e temendo di essere sorrvresi depositerono la merco nel cortile della casa numero 13 'ripromettendosi forse di ripassare a riprenderla più tardi. Forse mancò loro la possibilità di ritirare il deposito. A chi appartiene il rotolo di filo di rame? I ; i i !ì.I'

Persone citate: Di Pietro, Failla, Fontane, Fragione, Luigi Bramante, Mario Debe

Luoghi citati: Airasca, America Del Sud, Torino