La Camera respinge le dimissioni della presidenza acclamando all'on. Nicola

La Camera respinge le dimissioni della presidenza acclamando all'on. Nicola La Camera respinge le dimissioni della presidenza acclamando all'on. Nicola Ogni responsabilità politica La discussione sul pane continua esclusa dall' Inchiesta sulle votazioni II Trattato di Rapallo nei discorsi Roma, 16, notte. La seduta è aperta alle ore 15. Presiede ti vice-presidente on. Berentni. L'aula presenta un aspetto imponente. Sono presenti oltre 400 deputati. Le tribune sono rigurgitanti. Al barn co del Governo siedono gli on. Gtolitti, Rossi, Soleri, Raineri, Facta, Pasqualino Vassallo, Labriola ed alcuni sottosegretari. La relazione degli 11 Appena aperta la seduta, il Presidente dà la parola all'on. Francesco Tedesco, presidente della Commissione desìi undici, il quale legge fra gli applausi della Camera, salvo I socialisti, la relazione. « Immediatamente costituitasi, la Commissione, si accinse subito al lavoro, e fu ben lieta di cominciare con un atto di' grato dovere, quello di rendere il più fervido e concorde omaggto alla assoluta imparzialità e scrupolosa correttezza del nostro insigne presidente, la' cui «pera, non mai abbastanza encomiata, ha sempre raccòlto, pur tra i vivaci dibattiti e i diversi atteggiamenti dei partiti, il sincero plauso di tutti i gruppi dell'assemblea. ■«•Dopo aver sentita una larga esposizione dell'on. Bombacci, che aveva sollevate delle eccezioni sulla regolarità delle votazioni nominali, raccogliemmo le dichiarazioni degli On. De Nicola, presidente della Camera, Berlini, Dello Sbarba, sottosegretario di Stato, Aibisso e Sauna Rnndaccio, segretari della Camera, del segretario generale comm. Montaicini, del capo dell'Ufficio di segreteria comm. (Albori 1 e dell'aggiunto al segret generale càv. .Gatteschi, il quale sostituì, dopo la prima vo. lozione, l'Alberti, che si allontanò da Roma per Sragioni di pubblico servizio. Ci parve opportuno dì domandare alcune informazioni e chiarimenti all'on. Cavazzoni (segretario politico del gruppo popolare), il quale avanti la prima •votazione si era recato al banco dei funzionari per indicare i nomi di alcuni colleghi, in ,nuiiiero di 7 od 8, che, non potendo, per diversi impegni, intervenire alle sedute della Camera, si erano rivolti al segretario del gruppo affinchè si demandasse in congedo il loro nome. « Si procedette anche a vari confronti tra gli on. Abisso e Sanna-Randaecio e 1 tro funzionari, noricne tra gli on. Bombacci e Bertinl, e Cavazzoni e il comm. Mo.ntalc.lnl. Avemmo in fine cura di esaminare i resoconti delle sedute di sabato e di lunedi e i ruolini che furono usati dai segretari per segnare i votanti dei due appelli nominoli, nonché la tabella quotidiana ovo sono, inscritti i nomi di tutti i de putati c/m l'indicazione di quelli in congedo per motivi di famiglia, per malattia, in missione e per ufficio pubblico. « I rutti, quali sono risultati alla Commis siono ila minuziosi accertamenti, si - possonocosi riassumere : Nella prima votazione per appello nominale del giorno 11, relativa alla domanda, di chiusura della discussione generale sulla gestione statalo dei cereali, i presenti e votanti furono 231; risposero si 310, rispo sero no 11. La domanda di appello nominale ora stata firmata da 19 deputati, dei quali 16 non risposero all'appello. Si commise un primo involontario errore, sebbene di lieve entità, calcolando che fossero- 17 anziché 16 i firmatari e lìe all'appello non avevano risposto. Giusta le prescrizioni del rotolamento, agli effetti del numero legale, questi 17 furono aggiunti al 3ìl che avevano partecipato alla votazione •ottenendo cosi un totale di 233. Risultava egualmente di 23S il numero legale. Eseguendo le deduzioni previste dal regolamento, calcolando nelle deduzioni i congedi ufficialmente richiesti ed annunziati nelle sedute anteriori, e notando che all'inizio della seduta dell'lt non era stato annunciato alcun nuovo congedo, con tali deduzioni erano 474 i deputati da calcolare al fini della determinazione del mimerò legalo. Sembrò quindi esattamente raggiunto il numero legale, ma si era cachiti in un secondo errore omettendo di tener conto che 4 dei deputati in congedo erano effettivamente presenti e avevano votato: e tale omissione, rilevata soltanto dopo la seduta di domenica, ebbe per effetto di far riconoscere che il numero legale era mancato. Nella seconda vocazione per a£>pello nominale dello stesso giorno 11, relativa alla seduta da tenersi l'indomani por l'esposizione finanziaria,, i presenti e i votanti furono 201: risposero si 182: risposero no 10. la domanda di appello nominale eia stata firmata da 17 deputati, dei quali 9 votarono e 8 non risposero all'appello. Noi co-m putì fatti per accertare se il numero legale era raggiunto occorso un nuovo errore. « E' risultato infami che nel computo dei votanti furono ritenuti come prosenti alla votazione, ai sensi dull'art. 99 dot regolamento. 14 dei sedici deputali ohe avevano sottoscritto la domanda di apnello nominale, mentre nove di essi erano già stati computati per avere preso effettivamente parte alla votazio ne. Ma non si è potuto al riguardo accertare alcuna responsabilità, non risultando che siasi trattato di errore volontario, ma j duecento uno presenti e votanti piti 14, rome sopra conteggiati, cioè 215 in complesso, sarebbero sempre rimasti al disotto del numero legale, se questo fosse stato esattamente calcolato, poi che doveva risultare dì duccentovent!.' So non che nel tempo in cui i segretari della Camera, onorevoli Abisso e Senna Randaocio, i quali non erano di turno, ma oer invito del presidente avevano preso sjL nosto do| colleglli De Capitani e Cascino, nell'intervallo fra la prima e la seconda votazione, stavano facondo i computi insieme coi funzionari'common 'datore Montalcini è cav. Gatteschi, affluivano al banco dei funzionari alcuni deputati a segnalare domande di colleglli assentì por con .6iderarli in congedo. A questo punto bisosua rilevare che v.i è già da molti anni una consuetudine, secondo la quale i concedi chiesti durante le sedute, o anche nel corso dei computi conseguenti alle votazioni, siano ossi do •mandati dai deputati poi-lotterà o vorhalmon te a mezzo di collechi, sono stati sempre con siderati come accordati dì aùtor'tà e mossi in conto agli effetti del numero locale. E' cosi che. applicando questa consuetudine, "Pnnero e, risultare por la soconda votazione 45 deputati in congedo por malattia e setto assenti in missione e per ufficio pubblico ; talché il' numero dei deputati da calcolare risultò di 3-18 ed il numero legale di 220, come si è detto. Le conclusioni • Ciò premesso ■. « La Commissione ad unanimità : Lo afferma èssere rimasto accertato clic nella, seconda vo tazione -per appello nominale dell'U dicembre 1920 i deputati in cav aedo, al fini della determinazione del nuvrc.ro legale, furono calcolati in 66, mentre; ai termini dell'urlatilo 37 del re gelamento della Camera, non si. dovevano contare die soli 34, compresi ire deputali che nell'Intervallo fra la prima e la innonda votazione avevano lasciato l'aula per andare a compire una missione loro affidata, alla Giunta per te 'lezioni. I 32 aggiunti furono cmsiderati in congedo, in seguito ad indicazioni e domande fatte, non si può stabilire in quale proporzione parte prima della votazione, parte durante il corso di essa, e parte durante il computo dei voti. A giustificazione di questo fatto, si invoca la consuetudine sopra ricordata, la. quale però, giova osservare, per essere suscettibile di estensioni occasionali indeterminabili, ed even I tualmente eccessive e di artificiosa applicazio ■ ne quando la votazione è compiuta, può dare luogo ad inconvenienti e anche ad arbitrii lesivi del diritto delle minoranze. Sei caso- cernere to, l'uso di questa prassi ha portalo a ritenere raggiunto il numero legale, mentre, riduccndo iav e o con l'azione dei congedi suindicati il numero legale, rirna.se frustrato lo scopo specifico che ima parte politica della Camera, nel peculiare atteggiamento assunto, si proponeva di conseguire, di fronte al quale atteggiamento, e tenuto conto del numero non lieve di congedi che veniva ad aggiungersi, i segretari avrebbero pòluto, con vigile senso di responsabilità politica, richiamare Vattenzione dell'on. Presidente. 2.0 Afferma non essere risultalo che da parte di membri del Governo siasi fatta opera intesa a spostare l'esito della votazione. 3.o -Esprime il voto che, d'ora innanzi, nell'esercizio delle funzioni parlamentari, nessuna consuetudine contraddente a precise disposizioni del regolamento, specialmente in ciò che costituisce le guarentigie dei diritti delle minoranze,'sia ammessa dalia Camera, e che ogni modificazione die si. reputi opportuna venga tradotta in norma regolamentare ». Allo 15,20 la lettura della relazione è Anita e la chiusa è accolta dal silenzio glaciale della Camera. Lo conclusioni sono ritenute troppo, blande. La discussione PRESIDENTE : Propongo che la Camera prenda atto, approvando la relazione. Chiede la parola l'on. BOMBACCI. In mezzo alla curiosità della Carniera, il deputato massimalista dice: « Debbo dichiarare che confi mio pienamente quanto ho deposto innanzi alla Commissione di inchiesta, guanto al verdetto della Commissione stessa è mio dovere di accettarlo per disciplina. (Interruzioni e commenti!. «Debbo però aggiungere die dalla relazione della Commissione d'inchiesta risulta completamente raggiunta la prova del brogliò [rumori e proteste) da me denunciato alla Camera. Aggiungo ancora che rimango, dopo l'inchiesta avvenuta fermo al mio posto di battaglia -{rumori, c. proleste, a destra). Finisco riconfermando fino all'ultima parola quanto ho detto dinanzi alla Camera ed alla Commissione degli undici ». (Approvazione dei. socialisti, rumori sugli, altri banchi). Chiedo la parola il segretario della Camera dimissionario, on. ABISSO. I socialisti protestano energicamente ed esclamano: — Cosa vuole? Cosa deve dire? — GII am'ci dell'onorevole ABISSO lo inducono a rinunciare momentaneamente alla parola. Le dimissioni de.l'on. De Nicola PRESIDENTE : Dovrei ora chiedere alla Camera di approvare il verbale della seduta di sabato. La Camera riprende ora. dopo approvata la relazione di inchiesta, il corso ordinario dei suoi lavori. Debbo però aggiungere che rimane inteso che i lavori della Camera saranno ripresi al punto in cui furono interrotallorcliè avvenne la contestazione sui risultati dell'appello nominale della giornata di sabato scorso. Ed ora pni-ma di procedere oltre debbo fare alcune comunicazioni. Il presidente, on. BERENINI. legge la lettera di dimissioni"dell'on.. De Nicola, cosi concepita : « Prego la Camera di voler prendere atto delle mio irrevocabili dimissioni da prò sidente ». Chiede la parola l'on. NITTI (Attenzione vivissima). Egli dice: uSono sicuro di essere interprete del sentimento unanime della Camera pregando l'on. De; Nicola di voler ritirare le dimissioni presentate, oltreché per il fatto che nella relazione della Commissione d'inchiesta non vi è lina sola, parola' che possa riferirsi ai.presidente della Camera, anche per nn'iUti'a circostanza, cioè che tutti ì partiti della Camera sono stali concordi nell'escludcre qualsiasi responsabilità dell'on. De nCaddLmlcNicola. Per conseguenza sono sicuro che l'o- \norovole Do Nicoia. tenendo conto del sentimento dell'Assemblea, vorrà rinunciare alla decisione presa». (Applausi di tutta la Camera meno i socialisti). L'on. Giolitti Si alza a parlare l'on. GIOLITTI (Attenzione vivissima.). 11 Presidente del Consiglio dice: « MI unisco alla proposta fatta testò dal collega Nltti, perchè l'on. De Nicola, tenendo conto del sentimento unanime della Camera, voglia ritirare le proprie dimissioni. li sentimento di rispetto verso il nostro presidente è così alto i;. uà Camera e nel Paese, che l'on. De Nicola non vorrà non tener conto del pensiero della Camera a suo .riguardo e vorrà ritornare al suo posto, dove un cittadino può rendere uno dei più grandi servizi possibili verso il suo Paese». (Applausi scroscianti e prolungali). Tutta la Camera si alza in piedi ad applaudire, meno i socialisti, che rimangono silenziosi. A nome dei socialisti si alza a parlare l'on. Casalini, il quale legge una dichiarazione co§ì concepita: « A nome del gruppo parlamentare socialista debbo fare due dichiarazióni. La prima è che l'on. Bombacci non ha mar inteso lare nella sua denuncia alcuna questione che riguardasse la persona dell'on. De Nicola ; 2.0 che la relazione della Commissione esclude ogni responsabilità del presidente della Camera nei fatti avvenuti. In seguito a queste risultanze noi dobbiamo limitarci a ricordare che esiste non di meno una questiono politica, ed in omaggio alla questione politica il gruppo parlamentare socialista si costerni dal voto sull'accettazione o meno dello dimissioni del presidente Do Nicola ». Parla dai banchi di destra l'on. BOSELLI. Il decano della Camera on. B'■selli dico: «Mi unisco a questa attestazione unanime della Camera verso l'on. De Nicola, aggiungendo il consenso a nome delle migliori tradizioni parlamentari che hanno cosi degno rappresentante nel nostro nresldente. Io mi auguro che questa manifestazione con la quale tutto il Parla-, mento si unisce intorno ad un uomo venga a rafforzare, nel paese il sentimento di fiducia verso l'istituto parlamentare». (Applausi di tutta la Camera, meno i socialisti). Le dimissioni respinte ,11 PRESIDENTE pone ai voti la proposta di respingere le dimissioni dell'on'. De Nicola. Tutta la Camera, salvo i socialisti, sì alza in piedi, battendo le mani, ed approva la proposta di respingere le dimissioni. Sono circa 300 deputati che applaudono. Molti gridano: ■ Evviva De Nicola! ». Sono in piedi tutti i ministri, a cominciare dall'on. Giolitti. La manifestazione, veramente imponente, si prolunga per qualche minuto. Successivamente sono respinte le dimissioni di tutto l'Ufficio di presidenza, compresi i segretari. ■ L'on. GIOLITTI osserva elio lo dimissioni dei quattro vicepresidenti sono la conseguenza di quelle del presidente. Non avendo la Camera accettate le dimissioni del presidente, cade la ragione delle dimissioni dei vicepresidenti. Si vota anche su queste dimissioni ed esse vengono respinte e il Presidente passa a leggere la lettera di dimissioni dei segretari. L'on. CASALINI domando che la votazione avvenga separata per ogni dimissione. (Urla e commenti). On. BRESSI: — Noi siamo' fitti concordi nel ritenere di dover despingere queste dimissioni. (Urla all'estrema. — Voci: 'Ma che concordi I). MUSATTI parla a favore della proposta di Casalini, che è anche un diritto della minoranza. Non si possono non distinguere i colleglli che sono indicati nella relazione come poco o meno vigili degli altri. •Il Presidente aderisce alla proposta e comincia a mettere in votazione le dimissioni dell'on. Molisani. La Camera le respinge ed altrettanto fa" per quelle dell'on. De Capitani. Si vota quindi per le dimissioni dell'on. Abisso. Votano per l'accettazione I socialisti, Ire deputati del centro ed uno di sinistra. Le dtmbsio- ni sono respinte. Si respingono quelle dell'on. Cascino. Si passa a votare per quelle dell'on. Sanna Randaccio. Il centro si divide e discute animatamente. Le dimissioni risultano respinte. L'on. CRISPOLTI dichiara che si asterrà dalla votazione per respingere le dimissioni dei segretari on. Abisso e Sanna Randaccfo. L'uscita del deputato cattolico provoca un tumulto. I socialisti applaudono tra il serio e l'ironico. .Da tutte le parti si grida: «Ma che cosa dice? Se si è già votato f». Specialmente i radicali inveitscono contro i popolari,. Finalmente si può ristabilire un relativo silenzio ed il Presidente ne approfitta permettere in votazione le dimissioni dei questori che vengono respinte. L'on. GUGLIELMI dice: — Prendiamo atto con soddisfazione che anche i funzionari della Camera, a cominciare dal più alto di essi (l'on. Guglielmi allude al comm. Montalcini, segretario generale della Camera) sono rimasti immuni da ogni censura. Si dovrebbe passare allo svolgimento delle interrogazioni ma il Presidente sospende per dieci minuti la seduta. Interrogazione sui fatti di Sestri Levante Alle 16,10 rientra il vice-presidente on. Be' reuini che riapre la seduta. L'ambiente 6 adesso assolutamente calmo e sereno. L'aula è quasi vuota. Il sottosegretario on. CORRAD1NI risponde ad un'interrogazione dell'on. Casaretto sui fatti avvenuti a.Sestri Levante. Egli dice che a Sestri Levante aveva luogo una manifestazione patriottica col suono di inni r.azionall. Pochi sovversivi non avendo potuto ottenere l'inno del loro partito, dopo le solite grida di abbasso, buttarono in mezzo alla folta una bomba che causò parecchi feriti. — Voci dall'estrema: Sono sempre bombe addomesticate I — CORRADIN1 : Contro gli autori principali dell'atto terroristico è stato spiccato mandato di cattura. Alcuni di essi sono latitanti. L'autorità giudiziaria procederà nel suo doveroso compito. Il progetto sul pane Dopo lo svolgimento di un'altra interrogazione di Mucci al ministro degli Esteri, sulla morte di un operaio italiano a New York, si riprende la discussione del disegno di legge disposizione per la sistemazione della gesii-one statale del cereali. PRESIDENTE annuncia che, essendo risultato nulla la. votazione.di sabato, si procederà ora alla nuova votazioni) nominale sulla domanda di' chiusura dellti discussione generale. Questa dà il' seguente risultato : Presenti 36fi — Votanti 365 — Maggioranza 183 — Risposero sii 254 — Risposero no 111 — Astenuti 1. (La Camera approva la proposta di chiusura della discussione generale). Si passa allo svolgimento degli ordini del giorno. Camerini e lmprota rinunciano a svolgere i loro ordini del giorno. Dopo lo svolgimento dell'ordine del giorno dell'on. Capasso, prende la parola lon. Coda Valentino. Un democratico CODA osserva che il prezzo politico del pane è una finzione in quanto se il Governo- W. cede lsudmsCn1izpscscisisuspvcGtii ucidsGsdgdp^ vszldsso(vbtrt \ stato ed essi desiderano che lo Stato sia dea prezzo minimo, riprendo la differenza conIWdelle tasse, e quando queste non sono sufficienti «a colmare quella differenza, provvede aumen- tando la circolazione cartacea con i danni eco- nomici e finanziari clic tutti conosciamo. Si j spiega le ragioni che hanno tenuto fin qui in-1 deciso il Governo sul da farsi. Rifa la storia idella politica finanziaria de 'Italia risalendo, rn1 KiTMè^Mtt^'® ^^\ai8ttlfl^!tóoMtì^^^'opposizione al progetto in quanto senza i prov- vedimenti proposti si scava il baratro allo [ , a a e i - sulle rovine' intendono rico-i ricostruire la ricchezza, che 1 oro di molte decine di anni. non è >f °>.">.<f, &L.Sldegli uomini del Governo oppoisi a questa di- straziane. Dice che non si può negare che molito perchè struire. Ma per è frutto del lavoro di molte decine di anni struzione. Dice che non si può negar gli abbienti non siano stati fin qui spremuti dal Governo. (Proteste dei socialisti). Esamina la situazione finanziaria e nota che non vi sono altre fonti da essiccare, a meno che non si voglia espropriare la ricchezza privata e le industrie. Ma noi possiamo sapere da coloro che sono andati in Russia quali siano i risultati di un tale provvedimento. (Rumori dei socialisti). — BOMBACCI: Ho qui i risultati. — CODA: Non può negare che ha portato alla miseria. — BOMBACCI: La miseria che c'è in Russia non dipende da ciò. — CAPPA (a Bombacci) : Legga l'ultima puntala delle impressioni di Colombino pubblicate sulla Stampa. — CODA: Allora si metta d'accordo con i suoi compagni. Le sarà più facile accordarsi con loro che con me, perchè essi sono più a lei vicino, fApprovazioni del Rinnovamento). Con un atto di imperio non si esproprialo i frutti di una civiltà. (Vivi applausi). — BOMBACCI: I comunisti russi si battono al fronte. CODA critica le disposizioni dell'articolo 10 della leggo, che riguarda i massimi proventi dei tabacchi, in quanto si devono passare al conto gestione non i nuovi aumenti ma anche i precedenti. Ciò si risolve in una deplorevole finzione di bilancio in quanto che le somme che andranno versate al conto gestione dei .tabacchi non proverranno dalle tasche del contribuenti ma dalle casse dello Stato. Illustra quanto si è fatto negli altri paesi. Non è logico che si faccia pagare ugualmente il pane tanto a quelli che non hanno mezzi quanto a quelli olio sono dot pescicani. — BARBERIS: Anche lei è un pescecane. -1 CODA: Tutto al più posso essere un pescecane onorario, perchè se facessimo i conti delle nostre tasche, io sarei molto lontano da quelli di voi che passano per i più poveri. Voci dal centro e da destra; — Toccati! CODA: — Ci sorprendo che nell'Italia meridionale vi siano ancora dei salari di fame e prendo impegno con i colleghi rlel rinnovamento di presentare un disogno di legge per i salari minimi. Invita quindi il Governo a faro due tipi e due prezzi di pane e allora vedremo precipitarsi ad acquistare il pane di lusso proprio quello classi che oggi sfuggono ad ogni tassazione sulla ricchezza e si vedrà che i veri proletari sono i piccoli borghesi. (Rumori dei socialisti, applausi a destra ed a sinistra). Non crede che nessuna classe debba imperare sull'altra come vorrebbero i socialisti, ai quali domanda se si sentono maturi per il Governo. — Voci dall'Estrema: ST. si. CODA: — Mettetevi d'accordo col vostro Treves. (Approvazioni). Non credete che vi occorra un ulteriore periodo di preparazione ? — REL LONI. in piedi: Non vogliamo dei tedeschi nel nostro partito: li cacceremo. — BORROMEO a Belloni: Taci Barberis laureato. (Viva ilarità) CODA: — Il partito socialista, che io chiamerei il più tipico arricchito di guerra (ilarità, rumori del socialisti) 0 in cui vi sono tante tendenze e vi' sono molti illusi e molti illusionisti (vivi applausi della Camera ; prò. teste dei socialisti) si propone di irritare tino all'esasperazione tutti 1 mali. (Proteste dei socialisti). Voi volete provocare dal disastro finanziario quello sfacelo sulle cui rovine Matteotti vorrebbe assidere il nuovo ordine di cose. Concludendo, l'oratore non sa se fon. Giolitti sarà il penultimo ministro -della borghesia (commenti) e l'ultimo l'on. Nltti; (Commenti). Se anche la borghesia abdicasse-al suo potere, esprime il dubbio che il proletariato non sarebbe ancora abbastanza forte per poterne raccogliere l'eredità. (Commentii. Ad ogni modo, se pure la borghesia ha compiuto il suo ciclo storico, ciò elio supremamente importa è che non periscano la nostra due volte millenaria ci-, viltà, la nostra gloriosa cultura, il nostro | \-prezioso retaggio di libertà, che non perisca! la patria italiana. (Vivissimi reiterati applausi, moltissime congratulazioni). Giolitti annuncia un disegno di legge pei mutilati PILATI chiede che nell'ordine del giorno di domani sia inscritto lo svolgimento della sua mozione sui mutilati. — GASPAROTTO fa la stessa richiesta per la sua mozione analoga. — CAVAZZONI vorrebbe che nell'ordine dol giorno delle seduto antimeridiane siano inscrìtti 1 progetti di legge plìi urgenti quali quelli per i pensionati, o che si discutano anche le mozioni per i mutilati, avvertendo che il gruppo popolare è disposto a rinviare la discussione sulla mozione agraria. GIOLITTI, presidente del Consiglio, osserva che la questione dei mutilati dove essere risolta con provvedimenti che abbiano una esecuzione immediata. Domani, la Commissione incaricata dello studio deUa questione terrà la sua ultima seduta ed entro pochissimi giorni il Governo presenterà il disegno di legge. Questa promessa tifi Governo è più importante e utile per la causa dei mutilali che non la discussione delle mozioni, discussione che non potrebbe conchtudOrsi che con l'invito al Governo di presentare un progetto di legge. Assicura che la causa dei mutilati sta a cuore al Governo non meno ohe a qualsiasi dei firmatari delle mozioni. (Approvazioni). MAFFI chiede che il Governo precisi il giorno in cui verranno presentati i provvedimenti per i mutilati. Per questo argomento e per gli altri ugiialidcnto importanti e pietosi è disposto a consentire che si discuta, se necessario, ancho in sedute antimeridiane. — GIOLITTI, presidente del Consiglio, confida di-poter presentare sabato il disegno di leggo sui mutilati. — GASPAROTTO. quale presidente della Commissione che esamina la riforma delle pensioni di guerra, dichiara che tale Commissione ha già preso le sue' conclusioni sotto forma di disegno di logge, che dovranno essere sottoposte alla Commissione plenaria. Veda il Go^ verno se per riguardo ai mutilati non sia possibile provvedere por decreto-legge. (.Denegazioni del Presidente do! Consiglio). Confida olio la Camera, prima di aggiornarsi, approverà il disegno di legge per i mutilali, che 'verrà presentato. — GIOLITTI propone che la prima seduta antimeridiana si tenga sabato con un ordine del giorno che sarà fissato domani. (Resta cosi stabilito). •La seduta termina allo 19,40.