La mozione agraria e il pane alla Camera

La mozione agraria e il pane alla Camera La mozione agraria e il pane alla Camera Tumultuoso svolgimento di un'interrogazione per gli arresti degli ungheresi a Bologna Roma, 9, notte. La seduta antimeridiana comincia alle 10, per il seguito della discussione della mozione dell'on. Martini ed altri sulla questione agraria. Abisso, che ha presentato un ordino del giorno, rinuncia a svolgerlo. La questione agraria Prendo quindi la parola SI deputato socialista MAZZONI, il quale comincia con una critica della ideologia uei popolari. Rileva la grande diversità di concezione che esiste tra il Partito socialista e quello popolare, per quanto si riferisce all'impostazione ed alla visione complessiva del problema della terra. Il Partito popolare ha nell'ideologia del suo gc1atslpzI sipnmiprogramma un punto centrale, dal quale non i osa staccarsi; la concezione georgica cioè, j jdella piccola proprietà, è una concezione conservatrice, piccolo borghese della vita e della storia. (Approvazioni. all'Estrema: interruzioni al Centro). Contro tale ideologia, superati; dai tempi, il Partito socialista afferma che il problema non è del Uapasso della proprietà della terra alle persone, ma di attribuzione della terra alla collettività. Solo così potrà aversi una organizzazione del lavoro, in cui il consumo ed il lavoro solidarizzano e trovino modo di contempcrare le loro esigenze. Nè intende con'questo sopprimere la piccola proprietà, là dove ossa trovi la sua ragione- di esserci nelle condizioni storiche ambientali; il Partito socialista, anzi, ha. sempre direso queste piccole proprietà, ma con l'intendimento d'i temperarne l'eccessivo spirito individuale. Discendendo all'esame dei patti colonici, l'oratore si chiarisce contrario al sistema della mezzadria, che, a suo avviso, contrasta con lo spirito moderno dei tempi, creando uno stato di dissidio fra mezzadri e braccianti. Ricorda le grandi promesse fatte a tutti i lavoratori, ma ai contadini in particolare durante la guerra., ed osserva che, in luogo della loro realizzazione, si cerca oggi solo di agevolare ai contadini la emigrazione verso altri lontani paesi. Il problema agrario non è solo un problema borghese, ina un problema sociale alla cui soluzione sono principalmente interessate le classi lavoratrici ». Il problema è grave e deve essere affrontato o risoluto con coraggio; occoire almeno avviarsi verso la socializzazione delle terre, facendo l'esperimento di un grande demanio collettivo comprendendovi le terre incolte o mal coltivate e il latifondo. (Interruzioni al centro). Questo demanio dovrà essere governato con grande autonomia e senza burocrazia, seguendo la via tracciata colla costituzione dell'opera dei combattenti, a proposito della quale però lamenta l'ingiusta distinzione che nella ripartizione delle terre si è voluto fare fra coloro che durante la guerra sono stati in trincea o coloro che hanno lavorato e sofferto nel paese. TCom menti, interruzioni). Non disconosco il diritto di coloro che hanno combattuto e sofferto In guerra a indennizzi e compensi dallo Stato, ina non in base a criteri di altri tempi e su quello che è patrimonio comune di tutta la collettività. Al disopra di ogni arcaica concezione dell'agricoltura e della proprietà, occorre il grande ideale di una società umana rinnovata dal lavoro e dalla solidarietà. (Vivissime approvazioni, vivi e ripetuti applausi all'estrema, sinistra, moltissime congratulazioni;. La seduta termina alle 12,10. Sul prezzo del pane La seduta pomeridiana si annunzia non meno interessante di quella antimeridiana. Presiedo l'on. De Nicola, il quale apre la seduta alle 15,5. L'aula è affollata, così le tribune. Dopo lo svolgimento di alcuno interrogazioni, si riprende la discussione sull'aumento del prezzo del pane. l'rimo oratore è U liberale on. Spada. Un liberale SPADA appartiene ad una regione in cui la classe lavoratrice vive quasi esclusivamente di pane. Approverà tuttavia l'aumento proposto come una dolorosa necessità. All'on. tìa ribotti osserva ehe anche quando si potesse sopprimere tutti gli abusi, in parto inevitabili, che presentemente si lamentano uel consumo ndispe usabili ! granario, sarebbero pur sempre jfal.g.ìu acqiUsU all'estero. Aflenna la necessità ! di coraggiosi provvedimenti intesi ad impodi- ! dt,uo StaU) Mal costringere ad ulteriori sa re i detti abusi. A questo proposito ricorda di aver piomosso dal Governo la requisizione di molini o di pastifici. Insìste sulla necessità di aumentare la razione anche con im aumento del prezzo specialmente per quello regioni e per quelle classi che vivono quasi esclusivamente di pano come appunto la regione pugliese. Concludendo, esprimo l'augurio che con questa leggo possa iniziarsi un'opera vftìcaee di ordinamento delle colture con grande beneficio dell'economia nazionale. (Approvazioni, congratulazioni). L'on. Casalìni CASAL1NI svolge il seguente ordine del giorno: « La Camera, rilevando che è possibile addivenire alla sistemazione finanziaria e d e i n e i a o r , i critici i ceti più umili, ma con ima politica tributaria coraggiosa ed organica, che colpisca in modo sufficiente i patriin'ont e i redditi secondo la loro importanza e gli indici più evidenti dell'agiatezza, passa all'ordine del giorno ». Ricorda l'ordine del giorno da lui proposto e approvato dalla Cannerà nel marzo scorso: quell'ordine del giorno stabilisce, die il prezzo politico del pane dovesse essere mantenuto a vantaggio delle classi lavoratrici finché non venissero eliminati i consumi di lusso e superflui. Lo stesso ori, Giolitti, in quolVccas.Unto, votò a favore di tuie ordine del giorno, (interruzione dell'on, Presidente del Consiglio! Ora l'auuale Ministero propone l'aumento del prezzo del pane dopo aver cercato di provvedere ad accrescere le imposizioni tributarie a carico delle classi abbienti. Ma se una siffatta preparazione da parlo del Governo deve essere rilevata, essa non può s iadisfare l'oratore e i suol amici. Con ciò essi non Intendono porsi dietro l'ordine del giorno surricordato come dietro a una barricata servendosi di quella formula conio di un dogma irrefutabile. Il vero è che permangono oggi in gran parie le ragioni obbiettivo che allora deturminarono la tesi contraria all'aumento cleri prezzo del pane. Senza dubbio il paese attraversa una crisi formidabile; ora il solo rimedio potrebbe consistere in una politica audace. Venendo all'esame del progetto di legge, contesta elle i socialisti si oppongano ul finanziamento necessario all'acquisto dei cereali. Essi affermano solo ehe non si deliba porre la spesa a carico dello elassi lavoratrici ma bensì a carico delle classi abbienti colpendole con maggiori tributi. Il Governo ha il dovere di sistemare la finanza italiana, ma non speculando sul problema della pubblica alimentazione. La vera soluzione del problema, secondo l'oratore, consiste nell'imposizione di una speciale tassa sul pane da pagarsi solo dall classi abbienti. Esamina i iitudi come una simile tassa, potrebbe essere imposta ed afferma che da essa si ricaverebbe circa un miliardo e mezzo. La classe lavoratrice ha sopportato fin troppo sinora di antichi carichi tri butari. per potere, rispetto alla sua capacità finanziaria, sopportare anche i nuovi carichi che oggi si propongono, i quali, so ad ogni costo imposti, non potranno che produrre nuove agitazioni e quindi nuovo perturbazioni nell'economia del paese. E' necessario quindi che il Govèrno si persuada che. ó giunta final mente l'ora improrogabile di Imporre egli abbienti i necessari sacrifici, e che. è giunta pei questi l'ora di sotto mettervi si di buon g.-a.! ?e veramente hanno a cuore la pace e la ora sperità del paese. (Applausi all'estrema siili atra, congratulazioni). ■picsddpgcpdsdpcfrcz Un agrario MARESCALCHI svolge il seguente ardine •«*' giorno: «La Camera, nell'atto in cu? approva che l'imposta sul vino sia portata pel raccolto 1921 a ìi. 30 l'ettolitro, invita il Governo ad abolire il' dazio consumo sul vino, fkd aumentare Io tosse d'I fabbricazione e 1 soprarla^-ii sugli1 alcoolici concentrati e a devolvere ditil'impósta vinicola una quota di 10 centesimi. por ettolitro per formare un fondo a disposi^ i . zlone di un ente sotto gli auspici del mini-, I stero di agricoltura per .studi ed esperienze ed incoraggiamenti alla ricostituzione vinicola e» per aiuti all'incremento dell'esportazione vinicola. ». Esamina i vari provvedimenti adottati nella materia all'estero e rileva che l'Italia si trova in condizioni più difficili e speciali. Il nuovo» i ordinamento tributario è in massima accetta j j,n.e ma deve essere modificato in alcune parti o , u a a . . o a e , o i à - a i i i o e aue e al ia a iti ù el ui o e nnslel el uo ie rin rnrn eeri aee. nasi esì n di uanna l a fipi tà hi ni oni di al bei ! ra li ■per non intralciare lo sviluppo di ima libera industria e di un libero commercio. Quanto al prezzo del vin<\ rileva che in confronto degli altri paesi esso risulta in misura veramente eccessiva tenuto conto anche; del costo totale di produzione (interruzione Uel deputato Scotti). Alla formazione di quesfoj k prezzo contribuisce certamente con la maggiore capacità finanziaria del proletariato enei consuma ora il vino in quantità superiore al passato. (Interruzioni all'estrema sinistra). Ali disopra (li qualsiasi opportunismo politico a' solo inspirandosi al sentimento, del dovere chef deve animare ogni buon cittadino, è lieto di; poter concludere dichiarando che la viticola pira italiana potrà sopportare, nelle attuali) condizioni, la nuova tassa, purché adottata in1 forma non vessatoria, e potrà quindi concor-, rere a migliorare le. finanze dolio Stato e 1 economia generale del paese. (Vive approvazioni, applausi, congratulazioni). Un popolare MERLIN constala la necessità unaniiiiernente riconosciuta di sistemare la gestione statale» dei cereali. Due sono le soluzioni: o colmare tutto il deficit, esclusivamente con maggiori imposte ed anche con prelevamento sulla ricchezza nazionale ovvero imporre nuovi tributi; ma aumentare in pari tempo e, sia purè leggermente, il costo del pano. Rileva elio il CJv verno ha fatto precedere questo progetto dai --. provvedimenti finanziari dei quali nessuno ha' potuto disrjonoscore la importanza siccome quelli che orano informati al concetto di gra-' vare la mano sugli abbienti. Anche ora il Go-, verno propone nuovi inasprimentì finanziarli a carico degli abbienti, e 1 oratore e gli amici; del suo gruppo al Governo, che persevera in questo indirizzo, hanno dato e sono disposti a dare tutto il loro appoggio. Di fronte a questi provvedimenti fiscali l'oratore avrebbe, atteso un più deciso e coeretitemente atteggiamento., del partito socialista. Quanto all'oratore e ac: suoi amici dichiara che sono disposti ad ap-; provare anche i pili coraggiosi provvcdunentij fiscali col solo limite che non -abbiano ad instorìlìre lo fonti stesse della produzione nazionale. (Commenti all'estrema sinistra). Come sintesi del suo discorso presenta il seguente ordino del giorno: «La Camera, convinta della indeclinabile urgenza ili sistemare l'enorme bilancio clie ilo ri va allo Stato ilalla gestione tlel.céffeillj ritenendo necessario mantenere un tipo unico ili pano a pira.o politico, per la Impossibili ta ili un tesseramento-secondo la agiate/za Uelle singolo classi e per la Inopportunità rtt .. creare ilue tipi ili pane-; convinta li nitro elio solo la liberta ai commercio, con la abolizione ili tutti. 1 calmieri; «ielle requisizioni e ili osrnl altra barda-; tura di guerra può dare alia agricoltura !a conv«.| violi!» economica non ]ior emenderò, la «uuerficla| coltivata, a cereali ma ror Intensificarne non tutti t, mezzi tecnici la produzione e por Impedire qualunque impiego del grano che noy .sia quello doll'alimentaztono umana; mentre domanda la sollecita ap-ì rateazione della riforma tributarla Moda por colpirò le riccliezze in senso fortemente progressivo, fa vott' ponthò il proposto nunionio del prezzo del pano sia. applicato con criterio di gradualità e sia compen-' saio por'lo classi novera e di quelle con redditi fissi e, in.siitlic.ic-nti. da congrui sussidi Integrativi; approva l'omnibus finanziario com'è presentato dal Governo' augurando eli» si applichi una politica econòmica! chi» ci avvìi rapidamente verso la libertà dot commercio ». Conclude affermando che con l'approvazione»,■ di questo disegno di logge l'oratore e i suoli amici hanno il convincimento di fare, col vero bene della classo lavoratrice, il vero benei del paese nell'avvenire dèi quale l'oratore ha fedo sicura e profonda (approvazioni, applausi al centro, molte congratulazioni). Ultimo oratore nella discussione d'oggi è il popolare on. AGNESÌ, il quale, si occupa della, produzione granaria o conclude che voterà a> favore del progetto di legge. Sugli arresti degli ungheresi a Bologna Alle ore 19.20 il seguito della discussione sul'! prezzo del pano viene rinviato a domani. L'on. Giolitti abbandona il banco dei Ministri. Pri-; ma die la seduta finisca si viene allo svolgi-monto dell'interrogazione sull'arresto dei cos miuiisti ungheresi a Bologna. L'aula si affol-; la di oltre trecento deputati. Lo tribune sona gremite. Chiedo la parola l'on. CAZZAMALl.E che dice: — Eravamo stati d'accordo col Sot-; tosegretario dì Stato agli Interni, on. Corradini, perchè stasera in fine di soduta venisse, svolta l'interrogazione dell'on. Graziadei e miai1 sugli arresti di sudditi ungheresi avvenuti a^ Bologna. Desidero sapere se l'on. Con'admJ è disposto a rispondere. Dichiarazioni del Governo CORRADI-M: Alla fine della seduta di ieri] turano dagli on. Graziadei e Cazzamalli chieste notizie al Governo sui fatti avvenuti a Bologna, elio rivelano lo stato di eccitamento! in cui si trovano i partiti in quella città dopo gLi ultimi avvenimenti. L'on. Cazzamalli dCH mandava specialmente notizie sull'arresto dj cittadini ungheresi operato dalla polizia bolo-i gnese, sullo cause degli arresti medesimi et sulLe attuali condizióni degli arrestati. Le notizie- pervenute al Governo da Bologna mi mettono in grado di soddisfare la richiesta del-' l'on. Cazzamalli e di stabilire il valore delle operazioni compiute dalla polizia di Bologna. Occorre premettere che nel maggio u. s. l'on* Bucco, di ritorno dall'Austria, dorè si era recato ad accompagnare, i bambini viennesi, condusse seco la ungherese Gal Irene, moglie di Bela Kun e la sorella di lei Giovanna. Questa signore furono introdotte in Italia sotto falso nome e furono lasciate a Uologna sopratuttol perchè, secondo le affermazioni dell'on. Bucco» essendo prossima a partorire, la signora GaiIrene non avrebbe potuto avere in patria l'assistenza della quale aveva bisogno. L'on. Bucv co sf rese, ad ogni modo, garante di queste* signore che cioè si sarebbero astenute da ognj rappòrto o contatto politico e la polizia provvide all'opportuna vigilanza. Intanto è avvenuto che. specialmente negli orfctmi giorni, elementi comunisti ungheresi si tenevano inj stretti rapporti colle signore medesime e quattro di essi furono sorpresi e identificata per Ivorak Alfredo, Senibenofer Giovanni. Fi'iedbaue.v Bela ed. Haws Andrea. Dalli" indnglnt fatte dalla polizia risultò che ip«\sti signori erano in relazione con altre persone i cui nomi figurano nella recente istrufioria a furonoi acquisiti elementi sui quali vertono le iiTctagini dell'autorità giudiziaria. 11 Governo pregai; gli interroganti di tenersi paghi di queste no»' "/io sommarie, che sui fatti che diedero origine all'interrogazione è in grado di dare,' senza perturbare l'andamento dal procedtmen-; ti di ordine amministrativo e giudiziàrio chflt sui fatti stessi sono in censo. I socialisti accolgono la chiusa delle drch1a> i-azioni del Sottosegretario agii Interni con; uriti prolungate. A cpiesle urla risponde chv lustra l'on. Paolo Cappa, di parte popolare, il direttóre tleu'4ri»Birp d'Italia di Bologna rriila ai socialisti: — Ma perchè nimpreggia!•■■'.' Si tratta forse dell'arrosivo degù assassini del palazzo D'Accmsio a Bologna? I