Il Governo e la situazione

Il Governo e la situazione Il Governo e la situazione I due problemi del giorno Roma, 9, noile. itSiamo in presenza di una grossa situa-'czione politica. Il Ministero supererà induD-|ibinniente ogni difficoltà, ma è ugualmente indubbio che un complesso di circostanze, indipendenti dalla volontà e dall'operaio del Ministero, vengono a rendere assai j aspra la via che esso deve percorrere. Per fatalità di cose vtiene a confluirò la necessità di risolvere, si. può dire contemporaneamente, due gravi questioni, cioè: l'applicazione della sistemazione adriatica contemplata nel trattato di Rapallo e l'aumento del prezzo del pane. Inoltre, i fenomeni di indisciplina o di spirito anarcoide minacciano di perpetuare lo stato di instabilità e di nervosità che ritarda da tanto tempo il periodo di assestamento del nostro paese dopo le terribili scosse della guerra. Questi fenomeni di insofferenza oppure di indisciplina vanno dal nuovo episodio del cacciatorpediniere Esperò, fuggito a Fiume, alla niinuccia di sciopero ferroviario per 18 ore ini seguito al licenziamento del macchinista Gavazzi, e ciò passando attraverso lo stato di accendibilità dell'ambiente parlamentare, accendibilità esplosa stasera nel tumulto che per poco non degenerò in vie di fatto entro l'aula. In tale stato di cose la vita di un Ministero non è agevole, tanto più che non manca un lavoro sotterraneo per tentare invano di minare il terreno sotto i piedi dell'on. Giolitti. Ma ripeto, ogni difficoltà sarà superata. Il progetto per l'aumento del prezzo del pane, sia pure lentamente, sia pure attraverso manifestazioni clamorose del gruppo socialista, ormai mobilizzato al completo a Montecitorio, sarà condotto in porto. Il Governo resisterà con fermezza, benché senza iattanza, alla minaccia di sciopero ferroviario, limitatissimo nella durata. Infine, il Ministero confida che il paese lo assisterà colla voce del buon senso nell'attuale stasi della conciliazione della vertenza fiumana, stasi che deriva da una situazione giuridica che non pfpgvuridfmzlnm, jò in potere del Ministero di superare e daÌlina situazione, morale provocata dagli atti ; e dalle pretese che pullulano sull'altra fsnonda adriatica. La via. che il Ministero I ha segnato a se stesso con molta precisio-1 ne in ognuno dei problemi attuali, sarà : seguita senza, debolezze. La vittoria sara|più grande dopo la lotta, lotta che culmi- |neri nella richiesta di esercizio provvisorio di imminente presentazione al Parlamento. Si attribuisce al Ministero GioLitti l'intenzione di chiedere l'esercizio provvisorio per sai mesi c si attribuisce altresì ad alcuni elementi parlamentari l'intenzione di , , . . . i contestare tale richiesta unicamente per Lragione di entità. Por parare chiaro si fa|correre da quelli per ora filiformi, olemen-1 ti parlamentari la voce che sia preferite- le ottenere dal Ministero che la richiesta |di esercizio provvisorio venga fatta per uniperiodo di tempo inferiore a sei mesi e1 ciò sotto il pretesto che la. richiesta di sci mesi potrebbe nascondere il pensiero di procedere entro breve termine alle elezioni generali.- 11 nretesto non solo ò vano in linea di fatto, poiché il problema delle elezioni generali non preoccupa ora il ministero, ma è assurdo in linea di concezione politica, perchè ben altri problemi sono ora sul tappeto e da risolvere, invece di gettare il paese nell'agitazione ili nuove elezioni, servendosi di un'arma a doppio taglio quale lo scioglimento della Camera. La piccola manovra parlamentare può dirsi quindi sventata prima di nascere. Resta infine assodato che l'intenzione recondita attribuita al Ministero non esiste. Il Parlamento accorderà quindi l'esercizio prov! visorio entro i confini che il Consiglio dei ministri crederà di stabilire e che non sono, per ora. conosciuti. Le difficoltà del momento saranno ad una ad una risolte. Le due sedute della Camera hanno intanto provocato una giornata parlamentare feconda di utile lavoro e guastata solo alla fine da dismistosi incidenti. La seduta antimeridiana fu presso che totalmente occupata da un discorso del socialista onorevole Mazzoni, il quale, per il senso della misura col quale ha parlato e per il calore di convinzione che emanava dalle sue parole, si è conquistata l'attenzione di tut- ta lu Camera senza distinzione di partiti. j 11 giudizio sul punto di vista sviluppato o può essere diverso, ma la Camera ha ritenuto con l'accoglienza fatta che il deputato socialista romagnolo sia ritornato oggi alle buone tradizioni del socialismo. Nella seduta pomeridiana la discussione è passata al temo classico del giorno, cioè quella del pane che ha del resto molta analogia e grande connessione col tema agrario trattato al mattino. Un altro socialista, l'on. Casalini, anch'egli ascoltato, ha vivisezionato dal suo angolo visuale il progetto ministeriale. L'on. Casalini è un po' lo spirito generatore di queste baltaglia poiché essa poggia per i socialisti sull'ordine del giorno Casalini votato in un istante di stanchezza della Camera nella faifìosn seduta notturna del primo Ministero Nitti. Il liberale pugliese, un. Spada-; si è dichiarato invece favorevole alle proposte elei Governo ugualmente sostenute dal popolare on. Merlin. L'on. Marescalchi ha da imito sua, contro la opinione manifestata mediante qualche interruzione dell'on. Rnrboi'is, ritenuto inevitabile l'aumento della tassa sul vino. Domani il Governo entrerà, nella discussione. Parlerà lungamente in difesa del progetto il Commissario generale ai consumi onorevole Soleri. Gli incidenti, che turbarono la fine della seduto, furono apparentemente estranei alle dichiarazioni del Governo. L'arresto dei quattro comunisti ungheresi avvenuto i Bologna è questione ancora » sub indice». I tumulto nacque perchè l'argomento trattato ha trasportato nell'aula di Montecitorio la scottante ed incandescente situazione di Uologna. Si trovarono di frogie gli esponenti delle duo correnti bolognesi, cioè il pop ilare on. Cappa, direttore dell'» Avvenire talia» e gli on. Zanardi e Bentini. L'elettricita latente determinò una scarica violenta in seguito ad un'affermazione dell'on. Cupspa. Si tratta di questo: il municipio di Ro fogna ebbe in legato da famiglia patrizia por i poveri una villa principesca in Bologna. L'on. Cappa afferma che l'uso di tale villa venne invece concessa ni comunisti ungheresi da poco arrestati, Ciò, oltre al ricordo d'ella tragedia dell'insediamento del Consiglio comunale, felsineo, irritò profondamente i socialisti che, forti del numero, inscenarono una violenta dimostrazione contro il deputato popolare. La violenza assunta, pur senza degenerare fortunatamente nel pugilato, dimostra su quale filo di rasoio cammini la convivenza parlamentare delle opposte frazioni parlamentari bolognesi. S. 1 coliOQoi 3 Palazzo Viminale Nessun mutamento di condotta Roma, 9, sera. Stamane il Presidente del Consiglio ha avuto a Palazzo Viminale un lungo colloquio in merito alla questione fiumana, e specialmente in rapporto ti Ila relazione fatta ieri dalla Commissione parlamentare, ai ministri Sforza. Rottomi e Sechi. Sul contenuto di tale colloquio negli ambienti ufficiosi si autorizza a dire che il Governo non ritiene in alcun modo possibile di accedere alla richiesta d'annunziàna del riconoscimento della Reggenza italiana del Carnaro. Si nota, infatti, che D'Annunzio cori esplicite dichiarazioni dà allo sua aziò- dssatbttccnjnuò d'altra parte infirmare il trattato di ÌRaDUllo. niconoscere hi Reggenza del Car; naro si nota neIle Sfere ufficiose — vorf,.cbbe dire venir meno all'articolo dell'acI cordo stipulato con la .Iugoslavia che da 1 a Fiume )a I01TO;l di Stato perpetuamente : liboro> si osserva< Quindi, che il riconosci|mento della Reggenza è portato come base |neP eventuali trattative con D'Annunzio. no il significato di tendenza per l'annessio-1 ne di Fiume all'Italia. Con tale spirito il 9 settembre fu proclamata la Reggenza. Tale intenzione era apertamente manifesta nel voto che accompagnò la proclamazione stessa. Il Governo, mentre si rende conto dello spirito che anima una simile azione, e può trovare in caso buona giustificazione, non ner eventuali trattative con Non è il caso di prendere neppure in considerazione le proposte del Comando di Fiume. Questo comprende la maggioranza dei fiumani, che riconosce come interesse della città, stéssa, il rispetto completo del trattato di Rapallo. Non è possibile sposta i re il problema politico da questa posizione L(1,-, strano ehe , rappresentanti della Carne|ra italiana, i quali nella grande maggio1 ranza hnnno votato favorevolmente per il trattato di Rapallo, possano pensare ad |.lln Drohdbile riconoscimento della Reggeni7n. In sostanza. a Governo noi riguardi 1 del Trattato stipulato, non può spostare la ,. T| - . ., .. ! linea. Il paese sopporta il peso di j! tutti .i mali che fanno all'estero le informazioni di catture di navi da guerra e di indisciplina. Sforza alla Umm ili esteri " I! Governo non correrà avventure per Fiume,, Roma, 9, notte. Oggi, alle ore 15. si è riunita a Montecitorio la Commissione parlamentare per gli affari esteri. Presiedeva l'on. De Nava. Assisteva come segretario l'on. Gentile. Non appena intervenuto il ministro degli estori, on. Sforza, il presidente lo pregò di voler dare schiarimenti sul recente convegno di Londra giusto lordine eie giorno Treves, !i e i o a i votato alla unanimità dalla Commissione nell'ultima seduta. L'ordine del giorno Treves era così concepito: « La Commissione degli altari esteri, impressionata dal comunicato delle Potenze dell'Intesa, ,in rapporto alla Grecia, delibera di chiedere di urgenza al Governo chiarimenti in proposito ». Dopo di elio il ministro ha fatto un'ampia relazione sul convegno londinese riguardo all'attuale situazione in Grecia ed in \sia Minore e sulle conseguenze clic potrebbero derivarne nei rapporti del trattato di Sèvres. Il ministro ha dato schicrimenU anche sull'eventuale apertura di reluzioni commerciali con la Russiu. Avendo un membro della Commissione chièsto schiarimenti sulla composizione ' della Commissione, che. a tenore del trattato di Rapallo, sarà formata per addivenire ad un trattato commerciale con la Sprhia, l'on. Sforza ha dichiarato che di detta Commissione, oltre al ministro plenipotenziario italiano a Belgrado (carica attualmente coperta dal conte Manzoni), faranno narle parecchi rappresentanti tecnici. Ritiratesi il ministro Sforza, alle ore. 10.30 è intervenuto il ministro delio colonie, on. Rossi, che ha dato in primo luogo schiarimenti importanti sulla situazione in Cirenaica e specialmente sul recente accorilo con il Senusso Said Idris. Ha poi lungamente riferito rispondendo anche a numerose domande dei commissari sulla situazione in Tripolitania e sulla prossima discussione del regime degli statuti. Circa la questione di Fiume non c'è stalo una. vera e propria discussione fra il ministro Sforza, e la Commissione. Si è fatto al principio di seduta appena una delibazione, e oioè, avendo un commissario domandato al ministro quale è l'intimo pensiero del Governo, il ministrò degli esteri, dopo avere ribadito i concetti già espressi ieri dal Presidente del Consiglio ai parlamentari' provenienti da Piume, ha aggiunto questa frase testuale: «Il Governo d'Italia non correrà avventure per Fiume ». ha Millo ristabilito 2ara, 9. Oggi l'ammiraglio Millo, ristabilito in salute, ■ipi-e.-o tutto le funzioni della sua carica di [Slefanj)