Il primo Congresso Nazionale dell'Associazione dei ferrovieri "bianchi,,

Il primo Congresso Nazionale dell'Associazione dei ferrovieri "bianchi,, Il primo Congresso Nazionale dell'Associazione dei ferrovieri "bianchi,, La seduta inaugurale bella sala dl tat di ia Nella bella sala del teatro di via Bareni si è aperto ieri mattina il I Congresso nazionale dell'Associazione sindacale dei ferrovieri. Erano presenti, oltro ai congressisti, numerosi consiglieri comunali. Piccioni, Demo. Gherra. Bellardo, Znnzi, l'onorévole Fino, ed altre personalità. Alle 10,30 il segretario della sezione di Torino, Ferroglio, apre la seduta rivolgendo un caloroso saluto ai convenuti, augurando che ài Congresso manifesti chiaramente il suo pensiero su tutti gli argomenti che sono all'ordine del giorno. 11 segretario generale dell'Associazione, Cuniolo, invita il Congresso a nominare la presidenza, ciò che viene fatto subito, e risultano eletti l'avvocato Piscitelli, di Napoli, a presidente, Cortese, di Bergamo, e Sbano di Paola, a vice-presidenti. Assumendo la presidenza, l'aw. Piscitelli ringrazia i rappresentanti del Municipio, e parla delle difficolta create dalla guerra a tutte le classi somali e dell'ondata di sentimenti materialistici che essa ha rovesciato stille classi lavoratrici, i quali vanno corretti e contenuti. Comunica le adesioni dei deputati on. Salvadori pel Sindacato metallurgici, on. Grandi, del sindaco di Torino, degli on. CaVazzoni e Marconcini, del prof. Sturzo. 11 consigliere comunale avv. Piccioni ringrazia, a nome del sindaco, per le cortesi parole rivolte dal presidente alla città di Torino, e dico che questa città non teme le riforme nel campo sociale ilici detecla e respinge tutto ciò che minaccia le basi della civiltà e del vero progressu. Giudica ottimo il programma dei ferrovieri bianchi ed augura che le loro alte idealità possano trionfare. Prende quindi la parola l'on. Fino, e dice d'esser lieto"di assistere n questo Congresso, dal quale risulterà che i ferrovieri bianchi hanno di mira il bene del Paese. Emilio Zanai, che 6 accolto con manifesta simpatia, parla, applaudito, delle benemerenze dei ferrovieri e dei loro ideali. 11 prof. Angeloni porta il saluto della sezione torinese del partito popolare, ed il segretario dell'Unione del lavoro, Vnillermii), quello della sua organizzazione. Ratto, a nome dei tranvieri urbani aderenti all'Associazione, reca il loro saluto ed i loro auguri al Congresso, e viene salutato da una sieniflcnliva ovazione. E cosi si conciti lido la cerimonia d'apertura, che termina dopo le 12.. La relazione morale Alle 15, sotto la «residenza dell'aw. Piscitelli. ha inizio lai seduta pomeridiana. Controllo severissimo all'ingresso, che è vigilato dai carabinieri. I delegati già arrivati — ultri sono ancora in viaggio — sono 105, rappresentanti 86 sezioni, per un comnlesso di 26.746 soci. Ha subito la parola il segretario generale, Ferruccio Cunic'j, per la relazione morale. Egli esordisce richiamando le origini dell'Associazione sindacale, che prese il posto del Sindacato ferrovieri cattolici, che, all'atto del trapasso contava appena 1500 soci. Dopo neppure un anno e mezzo di vita, l'Associazione, malgrado le turbolenze di questi temili, e forse, sotto un certo punto di vista, appunto in causa di esse, ha accresciuto jirli inscritti fino ad oltrepassare i trentamila.. .Appena nata l'Associazione sindacale si trovò di fronte alla deliberazione del Sindacato socialista per lo sciopero del 20-21 luglio. Manifestazione politica che non poteva trovare il consenso dei ferrovieri bianchi, e che difatti l'Associazione contrastò, contribuendo efficacemente al suo insuccesso. Superato questo primo scoglio, che fu come il battesimo di fuoco dell'organizzazione, essa si trovò innanzi due importantissimi compiti: quello della sistemazione interna e quella di ostacolare i tentativi di monopolio del Sindacato socialista, che voleva impadronirsi con esclusività della rappresentane dell'intero personale. Il primo compito venne assolto in modo che ora per tutta la rete ferroviaria l'Associazione conta una fittissima organizzazione di sezioni e di gruppi, ed i soci sono in numero tale,' che un anno addietro nessuno avrebbe osato sperare. Quindi il Cuniolo espone diffusamente l'azione svolta verso il Governo e la Direzione centrale, perchè i ferrovieri bianchi è le loro organizzazioni fossero considerati come ne avevano " di'.ritto. Non nasconde di aver trovato nel Gabinetto Nitti ostacoli e resistenze tanto tenaci quanto ingiustificote. Tuttavia, mercè la perseveranza e la crescente simpatia che l'Associ azione riscuoteva presso gli agenti ferrovieri, un deciso miglioramento della situazione, sotto questo aspetto, si potè conseguire. II relatore viene poi a parlare dello sciopero del gennaio, durato nove giorni, al quale l'Associazione non diede la sua adesione. Dice che in "nell'occasione, in grazia del fermo atteggiamento dell'Associazione, solo tre Compartimenti dell'Alta Italia ebbero arresto completo. Nell'Italia Centrale il servizio potè proseguire, benché ridotto, e nel Mezzogiorno e nelle isole non si avvertì neppure lo sciopero. Rampollò da quello sciopero l'incresciosa, lunga e complicata questione dei fuochisti non scioperanti, ai quali il Governo promise apertamente la promozione'a macchinisti, promessa poi non mantenuta per atto di remissività verso il Sindacato socialista. L'oratore dice che durante lo sciopero l'onorevole Nitti era a Londra. Se vi fosse rimasto ancora qualche giorno lo sicopero sarebbe stato svalutato a pieno e i funzionari fedeli sarebbero stati ricompensati secondo giustizia. Disgraziatamente — dice l Cuniolo — l'ori. Nitti anticipò il ritorno e diede l'amministrazione ferroviaria legata mani p. piedi in balìa dei rossi. Cosi fu potuta perpetrare l'ingiustizia non solo verso i fuochisti, ma anche verso tutti gli agenti che avevano tenuto in conto gii ineressi del Paese e non avevano abbandonato il servizio. L'oratore parla poi delle nuove tabelle, delle manifestazioni del l.o maggio., per cui a Paola vi hirono atti di violenza contro i ferrovieri bianchi, uno dei auali venne ucciso dai socialisti. Hiferisce che in un Convegno tenuto all'Aja furono gettate le basi di un'internazionale dei ferovieri, e si occupa del nuovo compenso di caro-viveri. Venendo noi a narlare dei ferrovieri secondari, l'oratore ricorda l'azione svolta dall'Associazione a loro favore, la conquista delle Commissioni di 2.o grado e l'ottenuta pubblicazione delle tabelle. Anche i ferrovieri secondari dell'Associazione rifiutarono di aderire all'inconsulto sciopero di solidarietà proclamato dal Sindacato rosso sciopero che dopp 10 giorni fallì, perché nessun vantaggio ne ritrassero i secondari. Per questi agenti ora l'Associazione si adopera ondo far i<v-<i ottenere la seconda indennità di caro-viveri in misura uguale a quella dei ferrovieri di Stato. Dopo questa rassegna dell'opera passata il relatore conclude formulando auguri per. sempre nuove vittorie della classe, ed è applaudito. L'opera del Comitato Centrale approvata Aperta la discussione sulla relazione morale, si ha subito la sensazione che l'argomento che appassiona maggiormente i congressisti è la questione dei fuochisti e della loro non avvenuta promozione, benché abbiano già subito due esami. Ne parlano subito, in vario senso, Balilla, di Roma. Marchini di Cremona, Linguitti di Salerno, Maro di Savona, Verrusio di Napoli. Uno di onesti oratori il Linguitti, annuncia che i fuochisti' di Napoli e di Salerno ricorreranno alla IV Sezione del Consiglio di Stato. T1 '"-rnviere Bellezza, dì Venezia, dice che il Veneto è bisognoso di propaganda, giacché la catastrofe di Caporetto creò una grani ; disorganizzazione. Desidererebbe poi sapere oosa c'è di vero nelle voci corse tempo addietro di una progettata fusione col Sindacato economico. Maggior propaganda invocano pure Zinesi. di Bergamo, Borgia, di Milano, Traverso, di Genova. Taffelli. di Treviso, e Poli, di Parma. Un richiamo perchè l'Associazione conservi la sua linea d'azione sulle direttive cristiano-sociali è fatto da Martelli, di Seghe di Velo, che è molto applaudito. La stessa nota, toccate da Marchini, di Cremona, provoca nuovi quasi generali applàusi. Il rappresentante di Savona dice che per il pubblico interesse si deve pretendere che i fuochisti da promuovere macchinisti posseggano la capacità professionale richiesta dall'importante compito loro affidato. Toni Giulio, di Faenza, trova che la rappresentanza concessa all'Associazione nel Consiglio d'amminisrazione si riduce ad una canzonatura. Un'indennità per le snese di riscaldamento è reclamata da Rossi, di Casale. Un rappresentante dei ferrovieri secondari, Vezzoli, di Bergamo, tratta dea loro particolari interessi. Vescovo, di Milano, presenta un-ordine del giorno, che riafferma le direttive cristiano-sociali e l'apoliticismo dell'Associazione. Ultimo oratore è Toni Ottorino, di Fi renze. il quale solleva a più alte sfere ideal* la discussione, parlando delle idealità che debbono animare l'Associazione ed i suoi componenti. Riconosce e loda il lavoro compiuto dal Comitato Centrale, pur non dissimulando che vi furono manchevolezze do vute non agli uomini, ma alle circostanze ed alla scarsezza dimezzi. Afferma che l'Associazione non è un patronato, nè un organo politico e neppure una intermediaria per procacciare favori personali. Bisogna — dice-— elevare il tono morale delle organizzazioni e dar loro efficienza non soltanto numerica, ma, più, morale, perchè possano influire sul Governo, sul Parlamento e sull'oninione pubblica. Conclude, applauditissimo. facendo richiamo alla dottrina cristiana, che deve illuminare della sua pura luce tutti i soci. Il relatore. Cuniolo, poiché l'ora è tarda, risponde laconicamente ai diversi oratori, confermando, fra l'altro, l'apoliticità e l'aconfessionalismo dell'Associazione, che non ha alcuna dipendenza da nessun partito politico. Soggiunge che la fusione col Sindacato economico non fu mandata ad effetto non per colpa dell'Associazione, e termina constatando In vigoria dell'organizzazione. E siamo alla votazione. Sono stati presentati quattro ordini del giorno, due dei quali concludono con un plauso al Comitato Centrale. Cuniolo dichiara di accettare quello firmato dal socio Milano, che approva l'operato del Comitato e invita i soci a dare le loro, energie per il sempre maggiore incremento dell'organizzzazionc. Messo ai voti quest'ordine del giorno, viene approvato aH'nnaiiimità, ciò che/dà. occasione ad una dimostrazione di plauso e srida di « Viva il ComitHto Centrale ! »,. fra gli applausi generali. La seduta è rinviata ad oggi. Sono passate le 20.