La Camera in una memorabile seduta approva a lla quasi unanimità il Trattato di Rapallo

La Camera in una memorabile seduta approva a lla quasi unanimità il Trattato di Rapallo La Camera in una memorabile seduta approva a lla quasi unanimità il Trattato di Rapallo La giornata del voto Suggello storico Roma, 37, notte. Quattordici deputati soltanto, sebbene il Governo non avesse posta alcuna questione di fiducia, hanno nel voto palese votato contro il trattato di Rapallo. Nel votc*segreto _ abolito cioè qualunque controllo <— i voti contrari aumentarono di uno : salivano a quindici. Nelle due votazipni 1 deputati favorevoli furono rispettivamente 253 e 215. I deputati socialisti si astennero nelle due votazioni. Questa sintesi della grande giornata parlamentare, che segna una data storica negli annali del Parlamento italiano, potrebbe, dispensare da lunghi commenti, tanto è l'eloquenza di quu- ' ste cifre. Non l'Italia soltanto, ma l'Europa, il mondo, civile registreranno domani come un inizio di vita nuova l'accoglienza fatta dal Parlamento italiano al primo trattato di pace, che non sia l'imposizione del vincitore al vinto, bensì il risultato di liberi e leali accordi diretti fra due popoli, che si propongono di iniziare, a pace conclusa, rapporti di amicizia. Sarà questa, di avere dato un simile esempio al mondo, una gloria del Ministero Giolitti. Ma la situazione, che emerge dal solenne atto odierno, assurge ad una sfera che sovrasta la media degli avvenimenti parlamentari. Tanto che non è da escludere che la politica di umanità, di collaborazione, di ricostruzione, che ebbe stasera una solenne sanzione a Montecitorio, abbia una ripercussione nell'andamento della Conferenza interalleata di Londra. S'impone pertanto una rapirla valutazione dell'insieme e degli elementi della memorabile giornata parlamentare. Non una colonna, nò una pagina di giornale basterebbero a ricordare tutto quanto di significativo è oggi avvenuto a Montecitorio. E' necessario ridursi a rilevare qwanto di essenziale sovrasta la folla dei particolari. Anzitutto è da notare che la discussione nella terza ed ultima giornata di esame del trattato procodette elevata, e aitasi sempre serena. In un solo punto la serenità fu turbata: cioè durante il discorso di Benelli. Un penoso incidente indusse l'autore della Cena delle Beffe a troncare il suo discorso. Una copia del riassunto precedentemente stampato del discorso era caduta, nelle mani dei socialisti, i quali ne approfittarono per inscenare una specie di ostruzionismo contro il discorso del collesa. Null'altro di spiacevole nella lunghissima seduta, il cui episodio principale consiste nel discorso Lnzzatti, discorso fiumano-dalmato, definito « della pacificazione ». La rentrée |uirlamentaro dell'illustre nomo ha dato luogo ad una manifestazióne imponente, suggerita dal desiderio che ai nostri fratelli sull'altra sponda dell'Adriatico giungesse la parola commossa del Parlamento italiano. Si era pertanto concordato col Governo un ordino del «ionio clic impegna il Governo stesso a perfezionare; per quanto è possibile, la situazione creata ai .dalmati come ai fiumani dagli accordi di Rapallo. Quest'ordine del giorno, corno un arcobaleno, raccoglieva, eccettuati i socialisti, tutti i coJori dell'iride parlamentare. Ogni partito aveva dato due firmatari alla formula concordata Lnzzatti. La formula ideata ebbe di per sò l'efficacia desiderata. Comunque l'ori; Luzzalti non aggiunse gran che col suo discorso, il (malo fu più dio altro una sapiente divagazione. Lo dichiarazioni Giolitti furono oltremodo semplici. Le dichiarazioni sul trattato erano già state fatte ieri dall'onorevole Sforza. Il presidente del Consiglio, in risposta ai socialisti, i quali chiedevano maggiori garanzie verso i jugoslavi, tenne soltanto a chiarire lo spirito dei negoziali di Rapallo e degli accordi successivi, cioè negoziati e trattato ispirati a. sentimenti di mutue concessioni c dal desiderio di gettare lo basi di una sincera amicizia avvenire. Lsaltà, umanità quindi furono io parole dette a Rapallo e non diffidenza o soli raff azione. Loti. Giolitti tenne inoltre a dichiarare che la pace lascia la più sconfinata, libertà di giudizio ai deputati, e perché questo giudizio fosse opera di sincerità, il Governo non poneva alcuna questione di fiducia per la votazione sul trattato. La dichiaraziunc colla quale l'ori. Angelo Mauri spiegò il voto dei popolari m favore del trattato sconfinò nella politica internazionale. Il deputato popolare ha infatti inviato un saluto all'Irlanda, clic lotta per la propria libertà ed alla Polònia che lotta per la propria indipendenza. La Camera accompagnò con una auulice manifestazione questo doppio saluto. La manifestazione uro Polonia entra nei novero delle manifestazioni di carattere ideale e platonico. Maggiormente significativa appare la manifestazione prò Irlanda riguardando un paese alleato cioè l'Inghilterra ed avendo assunto carattere ui unanimità della Camera poiché tutti i settori, dal socialista al cattolico, dal liberalo al conservatore, sorsero ad aderine con applausi 'scroscianti. Nel momento in cui il conte Sforza si trattiene a trattare a Londra con Lloyd George, la manifestazione parlamentare italiana, alla quale y Governo rimase estraneo, come rimase estraneo l'on. Nitri, darà forse luogo a qualche rilievo. L'ultimo episodio fu dato dalle due votazioni. Il trattato, fu approvato dalle sinistre costituzionali, dai radicali riformisti, dui popolari e da una parte del gruppo dei combattenti. 1 14, vóti contrari non possono provocare' alcuna sorpresa. In conclusione una giornata degna dell'.Italia. Il Senato approverà nei primi giorni di dicembro, probabilmente ad unanimità, il trattato. La parola spetterà poscia a Helgratlo. S. Roma, a;, notte. 'L'aula è affollata; circa duecento deputati sono presenti. Le tribune sono rigurgitanti. La seduta si apro alle 15,5. Presiede l'on. De Nicola. Al banco del Governo invece dei sottosegretari di Stato siedono gli on. Giolitti, Peano c Sechi. Saluto augurale all'on. Boselli L'on. MANCINI, ricorda che oggi Paolo lioselll compie il cinquantesimo anno di vita parlamentare, e propone che la Camera esprima all'on. iBoselli l'augurio di averlo ancora per lunghi anni alla Camera, e gli esprima inoltre i sentimenti di ammirazione del Parlamento. {Approvazioni vivissime). SI alza a parlare l'on. GIOLITTI. il quale dice: — Mi associo mollo volentieri alla proposta dcll'on. Mancini. Ctnquài'it'anni fa, quando l'on. Boselli fu eletto la prima volta deputalo io ero già suo amico personale e ri cordo il generale compiacimento onde fu accolta, la sua elezione. Conservo il più gradito ricordo della carriera, parlamentare dell'illustre uomo. In questo lungo periodo di tempo abbiamo lavorato insieme per sostenere laivolta i Ministeri, e talora anche per combatterne taluno. Rendo anch'io omaggio alle eminenti qualità dcll'on. Boselli, cioè dell'uomo che per tatui anni ha servito lealmente il suo paese. (Applausi). Gli ordini «Sei giorno /Vile 15,20 si riprendo la discussione sul' Trattato di Rapallo. Il primo oratore è l'on. Guido Celli,'riformista, il quale svolgo it seguente, ordine del giorno : « La Camera considerando che l'accordo diretto ira il Governo italiano e il Governo jugoslavo esprime nelle lineo di un equo compromesso la volontà dei due popoli ad indirizzare la loro politica sulla via di tuia cordiale e duratura intesa, approva il Trattato di Rapallo... L'on. Celli, fra l'attenzione della Camera si dimostra pienamente favorevole al Trattato di Rapallo, particolarmente perchè è stato concluso in seguito ad accordi diretti con la .Iugoslavia. Dato il valore essenzialmente inoralo del Trattato, non e il easo di misurare le concessioni ottenute a base di chilometri quadrati. L'on. Celli rende omaggio alla politica dell'oli. Bissolati e invoca ima politica di sempre .crescente amicizia coi popoli slavi {applausi del riformisti). ALESSANDRI constata ilio da due anni la Venezia Giulia è sottoposta, ad un regime di eccezione reso più odioso dal miscuglio di due leggi, l'austriaca o l'italiana, e dei bandi militavi. Denunzia la subdola propaganda dello coalizioni nazionaliste che facilita l'opera dell'opposto nazionalismo slavo agevolando così 10 sviluppo di un irredentismo fomite di nuovo guerre e dannoso alla pacificazione ira i. cittadini delle due razze. Conclude invocando per i cittadini di lingua slava della Venezia Giulia l'eguaglianza del trattamento fatto ai cittadini di lingua italiana, e affenitando che 11 .gruppo socialista saprà difendere anch'essi contro osni sopra finzione e ingiustizia di classe. {Applausi all'estrema, sinistra). FALBO svolgo il seguente.ordino del giorno: « La Camera, approvando il trattato di Itapalio, fa voti che sia iniziata una politila orientale pili rispondente ai bisogni e allo, aspirazioni della, nuova Italia ... Concludo esprimendo l'augurio che la sincera cordialità di rapporti instaurata fra noi e la .Iugoslavia lendini, per noi meno doloroso il ritiro delle nostre forze da quelle terre che avevamo occupalo in virtù del trattato di Londra, e che ■ora abbandoniamo in forza del trattato di Rapallo, ti rie italiane ove i soldati italiani seppero far rifulgere il vessillo delia Pallia e le ragioni et'in.' della civiltà. {Approvazioni, congratulazioni); Voci : — Ai voti ! RIBOLDI afferma il diritta citile popi.talloni, che il trattalo di Rapallo assegna all'Italia e alla Jugoslavia, di decidere della propri! sorte c degli abitanti di Fiume di deliberare sull'avvenire o sullo costituzione della loro città poiché non può considerarci, come una soluzione dehiiitiv.i l'armala reggenza. Italiforma il concetta dilla inteinazionalizzazione dolio grandi vie commerciati e dei porti che ne sono il naturale shocco, vie a porti che non appartengono ad alcuna nazionalità ma a tut ta la grande -ocietù frana. {Applausi all'estrema sinistra). Voci: — Ai voti! (Saini d'ImjjnJcnià). CHIESA svolge ;i seguente ordine del giorno: « La Camera, approvando il trattato di Rapallo, esorta il, Governo a secondarne e svolgorno lo spirito informatore con una politica diretta a determinare un equilibrio internazionale sorretto da virtù di giustizia e una. restaurazione economica assicurala da virtù di lavoro ». Ritieni" che il trattato possa e debba essere attualo .'un situerò spirito di conciliazione porche comune ai due popoli ò il bisogno di pace e di tranquilla operosità. {Approvazioni). Z'ÈRBOGLIO, parlando a nome del gruppo di rinnovamento, riconosco che il trattato dì Rapallo, pur col sacrificio di maggiori legittime aspirazioni, risponde alla necessità della pace ed alle esigenze della patria rispettando i tini ideali della guerra e la grandezza della vittoria italiana. Conclude esaltando il nobile sacrificio dei gloriosi caduti ai quali rivolge un pensiero di devota riconoscenza nel momento in cui la Carriera sanziona con questo trattato il coronamento del loro prezioso olo fausto, (l'ire approvazioni, congratulazioni); Li' oii. jùuzzatti L'ordine del giorno della pacificazione Allo 17,30 prende la parola Luigi Lnzzatti per svolsero l'ordine del giorno detto della paci Udizione. L'oratore ha preso posto sui banchi di Destra. Lo circondano deputati di ogni partito: riformisti, radicali, popolari, democratici, ecc. La Camera è affollatissima. 1 deputati presenti sono ora circa t'iu. Anelici socialisti sono quasi al completo. Tutti i ministri sono presenti al banco del Governo, meno l'on. Sforza, in [ viaggio per Londra- L'on. Luzzatl.i, clic titillo in mano il testo del suo discorso, parla .tra il religioso silenzio della Camera. L'on.' -LUZZATTI dice: Difflciie deve essere parlare in quest'ora di questo argomento, se voi, più giovani, preferite assaporare la volontà del silenzio (Maritò); Io la conosco, ma devo parlare per un dovere al quale voglio adempiere. Da anni è nell'animo mio una grande amarezza per le parole che contro di noi sono stato pronunziato da uomini eminenti in altri Parlamenti. In Camere nemiche si è accusata l'Italia di avere dello miro imperialistiche. Si è anche detto addirittura che l'Italia h imperialistica {Mormorii prolungati). Imperialista l'Italia? Era imperialista quando rinimziava ai mandati ai quali poteva uvere diritto? Oliando restringeva a pochi pai mi di terra la sua occupazione in Asia Minore? Ouando si ritirava da Valona e dall'Albania? Ouando rinunziava al Dodecanneso? {Approvazioni). Credo piuttosto che non vi sia nulla di più giusto elio le domande fatte dall'Italia dopo la guerra. Nessuno più di noi aveva diritto di chièdere risarcimenti a quella Commissione che sinora non ha fatto altre restituzioni, se non risarcimenti, ai propri membri {Ilarità, approvazioni). Nessuno più di noi ha fatto sforzi sproporzionati ai propri mezzi, nessun alleato ha compiuto sacrifici maggiori eli quelli sopportati dall'Italia {Applausi). L'Italia, dopo la guerra, ha 200 milioni di debito pubblico {Voci: Miliardi). LUZZATTI, correggendosi: Si, miliardi; scusatemi, fanno tantolina- i le che vorrei ridurli da miliardi a milioni. f{Ilarilà). Qual'è l'alleato che può dimostrare 1 cdi avere latto sacrifici uguali ai nostri 7 L'In-. rghilterra? Ma l'Inghilterra ha un credito na-1 czinnale annuo quasi uguale,a tutta la ^nostra I gasostanza. Ouosti sacri Ilei dovevano, dovrebbero essere la misura del nostro compensoOrbene, a che. si ridussero questi compensi? Noi fummo in guerra qualche cosa, rappresentammo una forza decisiva. Ma ciò troppo spesso si dimentica. Ouando gli altri Parlamenti discussero il Trattato di Versailles, si dolsero tutti di aver ottenuto troppo poco, di non aver avuto un compenso corrispondente ai loro sacrifici, o domandarono peno e vendette per i vinti. Ora, questo non fece mai il Parlamento italiano [Vivissimi applausi). Senso eli equità desìi italiani La Commissione dei ventiquattro che esaminò il Trattato di Versailles, che era composta di deputati d'ogni colore'diquesta Camera divisa da passioni politiche: pur riconoscendo lo responsabilità del Kaiser, dichiarò che non c'era il diritto di lare il processo al Kaiser, e questa tesi del Parlamento fu sostenuta anche dal nostro Governo, e quando tutti gli Stati, non solo i vincitori, ina anche i neutri, volevarìo escludere dall'Unione intemazionale del lavoro 1 tedeschi, la nostra Commissione, d'accordo col Governo, si oppose por un'alta ragione di equità. L'oratore ricorda il voto espresso dalla medesima Commissione per consentire l'autonomia amministrativa ai tedeschi annessi all'Italia, ed esprime la fiducia che con eguale criterio saranno trattati gli slavi inclusi nel nuovo confine, ai quali dovrà essere garantito il libero uso della propria lingua e della propria religione {Approvazioni). Questi slavi, al pari degli altri che. già appartenevano al Regno d'Italia troveranno presso di noi una pacifica e lieta convivenza. L'indole nostra è. un'indole di equità, è una indole di perdono, è un'idolo di oblio. Forse troppo perdoniamo, forse troppo obliamo, ma è meglio così che aire con il grande filosofo tedesco: « Il giorno che la Germania perisse, perirebbe l'umanità». Noi diciamo invece: « il giorno che. l'Italia perisse, perirebbe un grande centro di responsabilità umana, di bontà, di scienza e di tradizioni, che onorano la civiltà » {Anp'tausi). Rileva il dubbio espresso da.lj'on. Federzoni I a proposito della garanzia che ai dalmati j italiani venga uscio dalla -Iugoslavia lo stes-! so /.lattamento adoperato dall'Italia verso gli slavi, e dichiara di aver negoziato trattati! pei' credere alla loro infallibilità ed anche | alla loro inviolata'ita. I trattati migliori so-; no quelli uno disinibiscono con equità ili malcontento Accordi cB1niSBdicsnpppmispeiditinternazionale (Si ride). f commerciali colla Jugoslavia iOra l'opinione pubblica Jugoslava si è sollevata contro ii Trattato di Rapallo, ina, a ptrte la considerazione elio, secondo il. di- i ritto pubblico serbo, la. ratifica del Sovrano: non può più essere annullata, neanche dalla; Costituente, la protezione delle minoranze è ; affidata alla Società delle Nazioni. Cosicché ' il 'Governo prenderà le sue guarentigie peri l'applicazione sincera del Trattato. Pure la protezione dei dalmati è affidata alla casto- ! dia di tutto il moneto civile- Certo non vi ha : maggior doloro che lasciare genti italiane i fuori della Patria, mentre esse avevano principiato a godere lo spettacolo della bandiera; nazionale, e oggi debbono ripiegarla Uppro. ; nazioni). L'oratore ò. d'avviso elio per persuadere lai Jugoslavia a trattare con equità, e dolcezza i I nostri connazionali, sin conveniente stringe- j io con o:sa accordi commerciali o marittimi, o ricorda che nei ta'0? l'Austria denunziò un trattalo con la Serbia per impedire l'importazione del bestiame serbo nella Monarchia, Allora fu l'Italia che apri alla Serbia i m'opri mercati. Allo stesso modo noi dovremmo stipulare oggi opportune convenzioni, che ci guadagnino l'animo dei pòpolo vicino. Il primo accordo in questo senso dovrà riguardare il porto di Fiume. Congiunto con Trieste, con Venezia, con Ancona, con Bari, presenterà un grande beneficio por l'Italia, ma anebo per i traffici di tutta l'Europa. Fiume fu tentata in ogni modo, specialmente dagli americani Non v'ò città che abbia resistito di più ai tentativi, e questa ò la sua gloria, la sua grandezza, che fa della sua italianità un poema degno di storia {Applausi.). Ora tutto ciò si rinnoverà, o noi. nell'interesse della Jugoslavia, nell'interesse stesso di quella equità economica, elio non giova all'uno so non giova anche all'altro, dobbiamo pensato a metterci d'accordo per un alto imo. di economia sociale. Pertanto, 'come alla navigazione del Danubio e del Reno presiede una Commissiono mista, al porto di Fiume italiana dovrebbe ossore proposta un'amministrazione in cui siano audio rappresentati gli altri paesi, che a Fiume fanno convergere i Juro traffici. Jugoslavia, Ungheria, Czoco-Slovaeohia, Austria tedesca. Quando U glorioso porto di Fiume ripigi torà le suo grandi tradizioni con un commercio che affluirà da, ogni parto del inondo sotto la protezione italiana, tutte lo questioni minori perderanno Ih loro importanza, di fronte alla grande maestà dell'economia adriatica, elio si svolgo come avrebbero potuto sognare i nostri vecchi del medioevo! Nello svolgimento di tali accordi marittimi c commerciali, i quali interessano, oltre che l'Italia e la Jugoslàvia, anello tanti altri popoli che dalla paco adriatica si ripromettono la ripresa, ilei loro trattici, l'oratore ravvisa l'elemento più sicuro del rispetto del trattato- di Rapallo da parte dei jugoslavi. Etl è con questa speranza che. oltre che a Fiume, oltre agli Italiani ricongiunti alla patria manda, concludendo, il saluto della Camera agli italiani che rimangono ancora in Dalmazia dicendo loro: Fidato nella nostra, fraternità: voi siete più italiani degl'altri, noi vi amiamo, vi stimiamo più degli altri, e sentiamo clic mancheremmo al nostro dovere se non curassimo interamente i vostri bisogni. i; ! I ■I : '■ , i 1 ' j 'Entusiastiche accoglienze alla Camera Appena l'oratore ha fluito il suo discorso, scoppiano vivissimi applausi da tutti i settori della Camera meno elio dai bandii socialisti die rimangono silenziosi. Un centinaio di deputati si precipitano verso il banco dove si trova l'on. Luzzatti per stringergli la mano. 1,'ou. .Federzoni bacia od abbraccia l'on. Luzzati, verso il qualb si stendono tante mani che egli non fa a tempo a raccogliere unte lo congratulazioni, ha manifestazione si prolunga e si rinnovano gli applausi al grido di: Viva la Dalmazia Italiana! Viva. l'Italiat L'onorevole Luzzatti apparo commosso. Quando la manifestazione sta per finire l'on. Soler! commissario generale ai consumi, lascia il banco dei ministri o sale sul banco di tlestra dove si trova l'ori. Luzzatti, al quale stringe la mano c dico poscia qualelie parola. Subito dopo l'on, Luzzatti lascia la lolla.dei deputati congratulanti:?i e si reca al banco dei ministri, dove scambia una lunga e cordiale, stretta di mano coll'on. Giolitti.- I due uomini politici rimangono (."aU-he istante a discorrere. Il Presidente dt.'la Camera sospeuìTO per qualche istante la seduta tanto i commenti sono alti. L'onorevole Sem Benelli rumoreggiato dai socialisti BENELLI, svolge il seguente ordine del giorno: « tal Camera, considerando le condizioni nello quali viene a trovarsi la Dalmazia, non approva il trattato di Rapallo... Afferma ohe ' i dalmati, se avessero la possibilità di espri- mere Uberamente col plebiscito lo loro aspirazioni sarebbero por l'annessione all'Italia. A questo punto il chiasso dei .socialisti si fa alto. Molti ridono. Parecchi di essi dicono forte anticipatamente le frasi elio Brnelli, se concio la bozza distribuita, sia per pronunzia rC. I deputati di destra protestano vivamente contro il carnevalctto socialista. Federzoni grida ai socialisti: « Vergognatevi ! Rispettate almeno la libertà di parola». Ma i socialisti I j ! ! | ; i continuano a ridere ed a ripetere lo parole che Benelli dove pronunziare. Il chiasso è enorme. 11 Presidente on. Di", NICOLA invano interviene sca.rnpanolla.udo e redarguendo i socialisti invitandoli a rispettare la libertà di parola. Socialisti e fascisti si scambiano insolenze. BENELLI, forzando la voce, tenta di riprendere la parola e tra ii tumulto dice: «Certo, i dalmati voterebbero por essere Stato libero come dovrebbero essere libero secondo giustizia io costituzioni dell'Albania, del Montenegro e di Fiume; ma non voterebbero mai per essere croati». L'oratore legge a questo punto una preghiera che sin dal 18-iS fu ripetuta segretamente e fu poi cantata dai dalmati e che Unisco con una. invocazione a Dio. « non vogliamo essere croati! ... A questo Plinio Benelli comprendo ossero impossibili' proseguire. I socialisti, molto numerosi ripetono in coio ironicamente le primo parole della preghiera: .■■ in nome del Padre, dei Figlinolo e dello Spirito Sanio ». I deputati'di destra inveiscono contro i socialisti gridando: Siete dei cinici, non rispettato nulla! Il baccano è infornalo. L'on. Benelli rinunzia a proseguire il suo discorso in atto di protesta contro i nocialisti e siedo sdegnato. I fascisti, i liberali di destra e i pochi nazionalisti fanno una grande dimostrazione alfa quale si associano i settori costituzionali in atto di protesta contro l'ostruzionismo dei socialisti. Si ode l'onorevole Benelli, il quale, facendosi largo tra f deputati che gli si affollano intorno, grida ai socialisti; Voi mi rimproverate di leggero, ina io posso rispondervi elio non soltanto so scrivere, ma so anche improvvisare, mentre molti di voi non fanno neppure scrivere! {Applausi clamorosi degli amici di Benelli). j II Presidente tronca l'increscioso incidente scampanellando lungamente od invitando la Camera al silenzio od alla dignità di un'assemblea parlamentare. DUGONI, svolge il seguente ordine del' giorno: «La Camera convinta clic la reciprocità elei riconoscimento dei diritti dei sudditi appartenenti a nazionalità straniere impone l'obbligo di stabilirò dei rapporti internazionali tra. i popoli, passa all'ordino del giorno ». SICILIANI, svolgo il seguente ordine del giorno : « La Camera, ritraendo che il trattato di Rapallo non corrisponda ai supremi 'Ini dell'interesse della difesa nazionale, passa all'ordine dol giorno iptn f DE NAVÀ. relatore constata con piacere che ila gran parto dogli tiratori che hanno parlo i av?r? "sposio, : ; ; ' i ! : i ; ; i I j cipdto alta discussione si sono dichiarati favorevoli all'approvazione del trattato. Dopo al vari appunti mossi dai procedenti oratori, concinnile augurando che questa paco, che oggi la 'Camera italiana sanzionerà, possa rappresentare l'alba di una più grande paco por l'umanità elio attenti." e sospira, {vivi applausi, congratulazioni). Presidente de! Consigli i parlare il Presidènti Sono le li). Sorge a parlare il Presidente del Consiglio, in mezzo all'attenzione della Camera, die assume tnt aspetto imponente, l'on. Gli il.ITTI a voce alta e chiara dice: Farò, brevi dichiarazioni sugli ordini del giorno ' che sono stati presentati. Alcuni di essi recano; ila firma dei deputati socialisti on. Alessandri.: Musatti e Ribaldi. E' naturale che, per il loro ; contenuto, io non possa accettare questi ordini' del giorno, sono itero in dovere di dare al! fon. Alessandri alcune spiegazioni circa le ragioni per cui il Governo nuli può accollare ili I suo ordine del giorno. Esso Invita il Governo a tutelare una reciprocità di trattamento tra ■gli slavi die rimangono in Haliti. Senza ripetere quanto dai punto di vista legalo ha detto il relatore, osservo olio i rappresentanti dei popoli sorbo-croato-sloveni hanno fidato nell'assoluta lealtà dell'Italia e hanno perciò ritenuto inutile di chiedere all'Italia delle gaI ronzio. L'Italia ha sempre dato a tutti 1 po: poli prova della più ampia libertà. E' evidente che più ampia libertà noi daremo agli slavi '■ che vengono a far parto del popolo italiano. , Su questo punto non vi è stata alcuna discusi sionc a Rapallo. {Applausi.. Nessuno poteva 1 elevare dubbi sulla lealtà, e sulla sincerità dell'Italia. {Applausi). Era inammissibile che un ' popolo che ci manifestava sentimenti di amij tizia, potesse mettere, in dubbio la nostra 'lealtà. [Vive approvazioni). LAZZARI: — Noi vogliamo garanzie. {Vivissimi rumori, a sinistra e a destra). GIOLITTI: — I sentimenti con i quali i Governi sono intervenuti all'accordo li hanno entrambi ispirati a basare l'accordo su questo principio fondamentale : e cioè la necessità dell'amicizia fra i due popoli e di uno scambio di cordiali rapporti da una parto e dall'altra. Ammesso questo.principio, l'accordo è stato facilitato. Ogni altra clausola non poteva avere, che uh significato di diffidenza. Vi è un ordine del giorno sul quale prego la Camera di voler esprimere il suo voto ed è quello dell'on. Luzzatti. I termini di quell'ordine del giorno e i sentimenti con i quali l'oratore lo ha illustrato possono mostrate all'Europa quali siano gli intendimenti dell'Italia. (Applausi). II trattato di Rapallo è il primo trattato fondato sul libero consenso diretto di due popoli ispirati a sentimenti di pura amicizia r di pace costante. {Vivissimi applausi. Applaudono lungamente i settori di. sinistra e del centro, molli deputati della, destra e anche alcuni socialisti). Il Presidente motto ai voti l'ordine del giorno Alessandri-Musatti non appoggiato dal Governo. 'La Camera lo respinge. L'ordine del giorno Luzzatti i ì Dichiaro che - ' tre questioni del E si passa alla votazione dell'ordine giorno Luzzatti e altri cosi concepito: . « La Cerniera nell'atto che approva l'accorilo del 12 novembre, invia, un. saluto esultante a. Fiume per la sovranità acquistata a prezzo di mcmoraiuli. sacrifici ed. e felice di. accogliere nello Stato insieme ad. altri fratelli italiani, la patri/ìttica Zara.; esprime il volo che. le buone relazioni proclamate a Rapallo si svolgano a comune vantaggio dei due popoli pacificati e dell'Europa; netta fiducia che gli elementi etnici, limasti al. di là dei rispettivi confini godano, per garanzie sincere, il più Ubero uso di lingua, di. cultura, di religione, col profondo rispetto richiesto dalla loro particolare situazione; raecomanda al Governo di difendere nei prossimi negoziati, le alte idealità della nostra stirpe, c i supremi interessi dell'economia nazionale veli Adriatico ». 11 Presidente comunica che, per l'ordine del giorno Luzzatti, è stata chiesta la votazione por appello nominale. FEDERZONI: — Chiedo che per l'ordine dol giorno Luzzatti sia fatta la votazione per divisióne. PRESIDENTE: Allora resta inteso olio per 'la prima parta dell'ordine del giorno Luzzatti si procederà alla votazione per appello nominale!" e per la seconda si procederà alla votazione per divisione. Fra la rinnovala attenzione della Camera si leva a parlare l'on. GIOLITTI che dice: — per questa, come per tutte le aldi superiore interesse nazionale, ' 1 il Governo non pone la questiono di fiducia perchè infondo olio tutti i parliti possano votare secondo coscienza, 'applausi). Prima di procedere all'appello nominale, il presidente dà la parola a parecchi deputati per dichiarazioni di voto. I3icMaraziozii eli voto LA PEGNA, a nome dei radicali, dichiara elio daranno il voto favorevole, pur esprimendo l'amarezza per i! sacrifizio della Dalmazia. TOFANI dice che la pace di Rapallo non soddisfa tutte lo aspirazioni. dell'Italia. Tuttavia, assicurando al Pa<\se la sua tranquillità, egli l'accetterà. Manda un saluto ai duci Armando Diaz e Tbaon di Rovel. SANDBINI dichiara che, non essendo soddisfatto per la soluzione dalmata, darà voto contrario. Un socialista , ' ; : ' i TREViES, a nome dei socialisti, dico che ossi si asterranno dal voto. Il Trattato rappresenta li) chiusura di una grande lìstola che passava attraverso il corpo dell'Italia. Non ci preoccupiamo dot nomo che si dora a questo Trattato. Sarà dotto di Giolitti, di Lloyd George, di Harding? Non ci riguarda: per noi è il Trattalo imposto dalla volontà dei proletariati del (lue Paesi {Vivi rumori: applausi d.ei socialisti). Io mi auguro che l'on. Giolitti. ripensandoci meglio, Unisca per darò cori un atto di sovranità un'assoluto garanzia agli slavi che verranno nei nostri confini. Purtroppo, questo Trattato ci Ioga ancora alta pace di Versailles. Domanda se l'on. Sforza, non sia. stato chiamato a Londra por portare, il contributo dall'Italia al puntcllamonto di un sistema, di egemonia occidentale, che non può ossero più oltre consentito {L'on. Giolitti. fa con la mano segni di. dìnican}. I popoli sono più gelosi del-' la loro libertà che chi loro territorio. La revisione del Trattato di Sèvres porterà indubbiamente alta revisiono del Trattato di Versailles. Ch.» cosa faremo sn la Russia., dopo avere schiacciato gli Ultimi avanzi della reazione guidata da Wrangel, si volgerà verso la. Polonia, per riprendere il colloquio interrotto a H'ga? (Proteste della Camera; approvazioni d"-ì socialisti). Che cosa, ci faremo dol Trattato di Rapallo, ohe. ò una paco particolare, so non provvederemo a riprendere i nostri rapporti con la Russia? Nella, grantto incoltezza della situazione, intendendo quanto ci possa, ossero di oscuro nelle clausole dei Trattalo di Bapallo. noi mo lo ragioni della nostra astensione piami dei socialisti: rumori, commenti Camera)) Un popolare MAURI espone lo ragioni por le quali gruppo popolare accetta, il Trattato di Rapallo. Tali'ragioni hanno il toro fondamento non solo, nell'efficienza politica del trattato, ma anche nel suo valore morale, col cuore stretto di mestizia per il sacrifizio delia Dalmazia. . ... , Voci: — Ma so lliio'n Ieri itaetcìo di Spalato e stato couìio i dalmati ! A"questa uscita tutto il gruppo popolare insorge con glandi grida. Ristabilita un po' di quiete, l'on. MAURI può riprenderò e manda un soluto all'Irlanda che lòtta per la sua liberiti. Tutti i deputati, dai socialisti ufficiali ai liberali di destra, si alzano in piedi applaudendo a lungo. Rimangono seduti alcuni deputati. Quindi ion. Mauri prosegue dicendo elio la libertà dove essere per tutti i popoli, anc'ne per la Polonia. Tutti i deputati applaudono meno i socialisti che urlano lanciando • invettive contro il centro. VACIHCA: — Abbasso la Polonia mercenaria della Francia! {Urlo dalla Camera). MAURI contimi.-' dicendo che l'augurio di paco poitutti i popoli devo valere anche di più per il popolo nostro che soltanto nella pace e nel lavoro troverà la sua nuova fortuna. {Calai redia. 1/1 o- mia il ?Lapplausi, del popolari: compilanti e urti, dei socialisti). il voto 11 PRESIDENTE avvolterà l'oicline del giorno ne. Sulla prima parie c nell'atto clic approva l'accori}.' tire .. si procederà all'appello ì che. la. Luzzatti e dici , Camera voper divistali l.'i. Camera del ta hoveinnomlnale. L'on. MORISANI Inizia, l'appello alle 10,45. Nell'appello nominalo votano ti favore i radicali, i riformisti, la democrazia Liberalo, i popolari, i repubblicani o alcuni della desila, o i deputati del rinnovamento. Votano invoco contro gli onorevoli Colonna Di Cesarti, D'Aiata, Do Cantoni, Doro. Federzoni, Mauri, Muzzi, Nunziante, Pietra vai lo. Sancirmi, Sari-occhi. Siciliani, Som Benelli e Antonio Scialoia. Si sono astenuti i -.' ■ialisti ufficiali n gli onorevoli Celesta e Lo Piano. Il trattalo è approvato :t grandissima maggioranza. Allo 2040, terminato il contrappello e fatto il coni pitto dei voti, il Presidente ne comunica il risultato : Presenti 317 astenni; 53 votanti 267 maggioranza 134 favorevoli ' 253 contrari 14 prima parte dell'ordine de! gioiao Luzò approvata. (Vivi applicasi). Quindi ti messa ai voli ta .seconda parte dell'ordino del giórno Luzzatli dio comincia con le parole: .( ritinta un saluto esultante a Fiume, ecc. „. Questa parie dell'ordino, del giorno Luzzatti è approvata fra grandi applausi. Pi RESIDENTE : 11 vostro applauso interpreta, meglio che non la mia parola, il sentimento unanime, e neil'inviaro il saluto della Rappresentanza nazionale ai nostri fratelli ricongiunti alla Patria, formulo l'augurio che si inizi oggi una nuova èra di concordia e tenace lavoro, fecondo di bene per l'Italia per il suo avvenire {Vivissimi e generalipromanati applausi). Pone a partito l'ordine dei giorno dell'ori. Lazzari foga è approvato). Si passa .all'esame dogli "artìcoli, che dopo breve discussione sono approvati, nel tosto governativo. Il voto segreto sulla leggo dà questo risultato: Favorevoli 213; contrari 15; astenuti 40 (La Camera approva il Trattato). Su proposta dell'on. GIOLITTI, alcune interpellanze sui casi di Bologna vengono rinviato a ouando l'Autorità giudiziaria abbia esaurita la sua ist.riiflf.ria sui casi stessi. La seduta termina, allo ore j;0,55. La zaMi L'appello nominale "" Risposero si sii 011. Abisso, Agnelli, Arnesi, Alice, Amato. Amendola, Amie.!, Angioni, Anlle, Arl'igoiil, Baldassarre, ualsamo Banderai!, Bajiai-eo, Baratta, Baviera, Benedetti, Benectuce, Ataerto, lì'.'ncrinro fiiiiseppe. Berarclelll, Beretta, lleitlnl (ilovannl, Rei-toltilo. Bertone, Itnsuia, nevtone, Bianchi Vincenzo, Bigàainl, Boccali, Bonaràl, Bonconipagni-Ludovisl, Rondi, Monomi Ivanoe, Bonomi l'no. lo. Borromeo, Bosco-Lucarelli, Brancoli, Brezzi, Brusasca, Buonccone, Calo. Cannerà Cllovannl, Camerini. Caiiiinili, Cancellieri, capasso, caporali C;'.p!>a, Cappelle ri, Cappellotto, Caputi, CarlK.nl Vincenzo. Carusi, Cuscino, Casertano, Castellino, Caf-tini. Cavati!, C.'ivazzor.i, Celfwia, Celli, (Vrahona Cermenall, Coltelli, Chianese, difesa. Chlmienti' Ciappi, Clccoliingo, Cicoann, Clmorelli Ctncolani' Ciocchi, Cirianl, cazza. Codaccl-Pfeanel'li, C'otajiinni, Colella, Colostmo, Conglu, Conti, con-adinl costa, Curii, Cutruellt, D'Alessio Francese»! De' Andrei-i, Debeneflictis, Decaro, Degni nello Shaitia, De Mai-Uno, Demlchele Ciiiisepiie, 'Debava Dépùgtaeri. Do Vito Roberto. DI Fausto, Di t'.lorgto. Di Marzo, Donati Guide. Drago. Farla, Falbo, l'alcioni. Fan toni, Farauda. Farina Matiia. Farmli. Fera. Fiammingo, Fino, l'hiocchiai-o-Api'iic Andiva, Fhwcchinro- Aprile Emanuele. Fontana, Fronda, Frova Otlavto, laici, (ialla, Gentile, manica, cuoia, i a a a e ' o a à ; o , o , e o i a i o , l il - a l ruolini, Girardi, Otrarritnl, UluRrlda Vincent», tiranni Achille, Orassi, Grimaldi, Bronchi,, diaccerò., GuaricnM, Guarino, Guglielmi, Inprota, Jàéttrt, ■L'infoila. -lamie; n, Janni. Labriola, ha. Loggia, Lai]za di Trahbla, Lanzara., La Pugna, Letnho, Liscia, Lombardi Giovanni, Lo .\ronto, Longmottl, Loplano LopresU, Luciani, Lnzzatti Luigi. Luzza.tto Arturo. Magaggl, Mancini, Manes, Jlarconcinl, Marescalchi. Mari-acini, Martini, Mascclantonlo, Maslino, Malori, Mauri Angolo, Mechcn, Mondala, Merlin, Meschiari, Mezzanotte. Miceli-Picardi, MI-, cheli. Milani Fulvio, Milia.nl O. II.. Morlsarl, Nitti, Olivetti Pat.'uUl, PollastroUi, Papato, Paratore, Pascale, Pasqualino Vassallo, Peano, Pecoraro, Pennlsl, Perroni. Pez.z.ulo, PliUlpson, Fion-lhoni, Pirolini, Piva, Poggi, Porzio, Preda, lialnerl. Reale. Ititelo, Ktndoné, Rocco, Rodino, Rosata Giovanni, Rossi Cesare, Rossi Luigi, Rossini, KubiUl'; Rumi. Do Martino. Demlchele Giuseppe, Do N ava. Èie RugJtist. Salta Pratica, Scevola, ScitaiTóii ScwilabBa, Scotti, Sgobbo, Sifot.i, SIBa, soler».' Spaila, Squittì, Stellili, Stucchi Prmettl, TarnhorlnO- Tan?orra, Tedesco Ettore, Tedesco Francesco. Tese-ione; ileso, Tofani. Inno, Torre, Torturici, Tosti TroiioV Tapini, Turano, Ursf, Vacar, VtUlone, 'Valsilo Ernesto, Vecchio, Vcrilaratne, Venrit'itl, risocela, Zaccone, Zegrettl, Zerfcogllo, Zilerl Dal Verme, zoo Risposerò NO gli onorevoli Bene!!!, Colonna di Cesarò, D'Aynla, De Capitani, note, Federzoni, Maufv, amzzl, Saturnino, Nunziante, pietrava.no, Sandririi, Sai-rocchi, Sclaloja, Siciliani. SI sono astenuti gli onorevoli Abbo, Agòsttnohe. Alessandri, lincei Giovanni, liaiigalnpl, nèltagarda, geltraini, Beni Ini. Bisogni. Bocconi, finsi, Brunelli, Carazzolo, Casallnl, Cava ti eia. Cazzi,inatti. oiccot'J ScpzzRse, De Giovanni Alessandit), Del Bello, Della ?".'!.' .lK. "'f»'''!"' Paolo, Flllm ini. Fora, Lazzari, Loiimi, Mnjolo, Mnrclilùro. Mascagni, Moigarl, Musatu Pagella. Pistoia,' Rabezzana, Radi. RJholdi. Romita1, Salvatori Luigi, Scaglioni, Todesclitni Torevos, Trevisani, Trezzi, Turali ' Varlrca, nelle, Velia, ver.tavoli, Volpi. Zana: Zlbordi. juaglstratura Ministri i per la riforma iTtiila al Consiglio dei Gli approvvigionamenti del combustibile Roma, er, notte. .siamaiie alle io si è riunirò n \>;,\nxxn viminale n Consiglio dei Ministri. Il G.nstoiio si e occupato essenzialmente della rifórma, della magistratura, ascoltando a lato proposito I ampia relazione prospettata dai guardasigilli on. Fera, ila quindi approvato hi leggo sull'esercizio professionale forense od il progetto'rotativo alio modificazioni rio''apporrli si al ordinamento della magiara t ma progesto che comprendo un nuovi, sistema ili indenmtu per il miglioramento del'.- .-. ; H/.'wni economiche dei magistrati e che si fonda sui seguenti criteri inno vittori: Ristaili li munto deli t udì.oralo; Distinzióne dei giudici m Ire gl'adi: giudici, di tribunale, giudici iti cortett appetto, giudici di, cassazione; Mtitanieiitu nel limito ili età che da 75 anni è ridotto a. 70; unti i magistrati che ataua!molila hanno .11i'ì.ìo ni riposo, riceveranno, oltre alia pensione, l'importo della tlift'eronza l'i a la pensione o lo stipendio per unto il periodo qutnqtrnuale: Facoltà di nominar.' a consiglieri ili cassazione, in ragione di l in sul loro numero complessivo,"i profes-di tmlversiià che abbiano almeno li anni di servizio e "il avvocati «scritti nei libri pàlio è aventi IO anni di esercizio pròtei di una eoe:" di cassazione! tua: le attuali coivi di casseranno tutto conservato cassazione unica di Roma: j.iosidonto di cassazione di' 'i seziono di cassazione ap- sionale: Istituzione civile o union a ili suzione terrttoriaf coinè sezioni della Nomina del primo 'Ionia e dei presidi nte designazione della susaztone riunita in assolu¬ tili effettuarsi medi; prema cori.' .li cas bica generale. Il Consiglio dei ministri lui inoltro approvato uno schema di decreto .he concede l'indulto ade popolazioni della Cirenaica, ed un pensioni da itt- taa n5. a i a, o , ran è o i il z ti el : ti eia li e e li, .... e !,'''•,',- a sin ?S ). |'" - o o à 5; ). nna i'10-l lo. dogli approvigioutt.-i larga, iliscus• di compiili dU.ti lazi 'ili del cor-' e o novembre, siiunzione del imtmstlbUo.' in Spa, !a córre assegnalo all'IItalia e carbonài pei i,obra, i; ad ottobre ■ sii disegno ili logge relativo . tribuirsi ni personale fer:\.' Sul complesso problema munenti del combustibile stone si è svolta suila bns statistici relativi alle impor bone fossile nei mesi di otlol Sono s.,ii .-sili-ossi dubbi siili nostri approvigiouameiiti di applicazione degli accordi ri missione dello riparazioni ha taliu, fra. carbone della \y della. Slesia, toniieUu.tR 193 mii ~i")*J mila per novembre. Ora saio offètrivaniente ricévute in cifra londa circa l'io mila tonnellate: là. differenza sarà ricuperata fra il mese in coreo ed i. mesi successivi. Intani il 15 andante si orano già ii- | oevute 122 mila ninnoliate di carbone todi-sco: : vale a diro circa 18 mila, tonnellate In pia .iella mela dot quantitativo assegnatoci. Pei . iò clic • si riferisce al ricevimento di carbone inglese e mestieri distinguere fra le importazioni dello Stato o iiuello dei privati. Lo Stato, avendo g provveduto ad accantonare una scorta di cai- 1 boni tedeschi sufficienti ad assicurare l'atti- ' vita di quello industrie, die par gravi ragioni di forza maggioro non poterono tomporuutit'i,* moni'' assicurarsi i necessari ricevi menti, -j ricostituita su di una base di oltre un milione di tonnellate la riserva destinala, a regolare il runzionaineiifo dei pròpri servizi, si è naturaliloculo limitalo ad importare dairinghilterrSì e dall'America qii"!!e cruantìtà che vaiassero a-, mantenere in piena efficienza lo scorie stesse, tenuto confo dei ricevimenti dei,- carboni tedeschi, per non aggravare it ffiì8b''o tiSgy ai* • qnisti in valuta estera e con -riri'inol)ilb,'zzu-' . zinne di ingenti capitali, senza .motivo di àqi soluta neceseM. Ad ogni modo (è h.nta invertire olio in tutto ii mesa di ottobre f riee- I vimcnti di carbone inglese per efm-'cs?toni di Stali.' sono stati comptessivuJiieii.t«|di oitr-j 121 mila tonnellate; quelli ilei privati per ciani.i sono ammontate e. solo 7:1 mila tonnellate. Occorre considerare iti merito- che l'imnorti-. ztone privala essendo da lungo tempo fiderà, non puf» lo Stato esercitare in materia aie un;* diretta influenza: ondo la sua. aziono ó limi- . i tutti ad offrire all'industria (tuoi sussidi t\\ '.. combustibile che essa non pòssa nrocurarst sui mercati «steri, come più sopra* si è uè"[connato. La riduzione delle scorto. 0 dolio. irn^ . " 1 porlazi'.'iii privato trae origino da causo gone- ■bn brinno sn-et'lai dell'industria nàjj zumalo, mentre lo scorto di importazioni dot , fìoverno sono in relazione collo necessità del servizi di Stato. E i servizi ili Staio sono oiv mai, sotto quésto riguardo, stabilmenie assi'j curati, indiporidentemenite dai sussidi di carbone che l'industria nazionale possa ancor» richiedere, 0 che il Governo è pronta a con* cedere per aiutarla a -superare l'attualo pe<:: riodo di crisi. In ultimo il Consiglio ha brevemente osti- minata la situazione parlamenta.ro. Il Consk glio ha avuto termine alle 12,15 ed è ricoa vocino per lunedi aita 10. iro, .'onio. zi, ai naf-'oiii a ' ti' ni' nona, gDi ali. a, a, a, 1 socialisti e le Commissioni parlamentarli floma, 27, notte. [ Stamane a Montecitorio si sono costi- ò tuite le Commissioni permanenti nominata da} nove gruppi della Camera secondo, ili nuovo regolamento. E' notevole che j s»>-11| cialisti sono stati completamente «incinsi day tutto le cariche nello varie Commissioni, e ' in viri:! di accordi intervenuti iru tutti, i deputati àpparteneni ad altri partiti. 1,-a aaiiorie eli '* Vaaba „. Firenze, 1.7. noti*. Orsi nel pomeriggio, ha cessato ,di vwt|i vere dopo lunga malattia il pubblicista *; Luisi Bertelli, eonoscintissimo sotto lo'v pseudonimo di « V.-imbo. ». I giornali" pub-' 1 blicami hiiioito biouruMe. Fi truspuHir ft^-'i' iiebre dell'estuilo avrà luogo,domai'