Per l'Asilo notturno

Per l'Asilo notturno Per l'Asilo notturno Dina Galli ed Amerigouastiin soccorso dei pov fc L'Asilo notturno non rimarrà senza (ondi. 1 uoveretti che vanno a cercarvi un ricovero iter la notte troveranno ancora la minestra calda ed il pano. Il nostro annullo e stalo raccolto e le offerte aumentano. Ve ne sono di commoventi. Un giovane operaio è venuto a portarci venticin que lire, che figurano nell'elenco sotto le iniziali F. V.. e ci ha detto con tutta semplicità: ii Avevo dodici anni quando mi sono trovato solo e senza casa. Ho bussato alla porta dell'Asilo notturno, che mi ha accollo. Ero un fanciullo. Oggi, diventato uomo, sono in condizione di vivere del mio lavoro. Offro venticinque lire, anche a nome di un mio compagno, rinunciando ai divertimenti, e mi auguro che chi può taccia altrettanto! ». E' la più eloquente propaganda, questa, all'opera umile e silenziosa dell'Asilo nott.unio. Una maestra municipale a riposo, una vecchiettina tutta tremante, che ha educato tanti bimbi.'ci ha offerto cinque lire, tutto quanto poteva dare! Oh! benedicano i poveretti, che nvranno soccorso, queste mani protese a compiere l'atto pietoso, con tanta e così umana bontà! VAsilo notturn/) non rimarrà senza fondi. Verranno altri aiuti, perchè la cittadinanza vuole essa stessa soccorrere la filantropica istituzione, e già appaiono le grosse offerte. Ma non è tutto: due cuori generosi si sono commossi dinanzi alla miseria di tanti derelitti: Dina Galli ed Amerigo Guasti, i due mirabili artisti che possiedono il segreto del riso e hanno il cuore aperto sempre per ogni iniziativa filantropica, faranno il miracolo! Colla più affettuosa spontaneità essi ci hanno offerta l'opera loro con la lettera che trascriviamo: « Carissimi amici della • Stampa », • Quanto avete scritto a proposito del « Senza Tetto » e stilla necessità che tutti i burnii si uniscano per venire in soccorso di coloro che nell'inverno {quest'anno cosi precoce!) hanno vi freddo un nemico che non sanno in guai modo e con quali, mazzi placare, ha profondamente turbato me e vivamente commosso Vinetto.. Incontrandomi con lei., dopo la lettura falla vostra nota\ pur senza scambiarci parola, ci siamo trovati subito d'accordo (ò il nostro., difetto quello dì avere, un solo cuore e un'anima sola!) n.'l desiderio di voler fare qualcosa per i tanti, disgraziati che li miseria, e la fame perseguitano. Fare che? Tutto guanto vorrete, purché ci chiamiate a partecipare all'opera caritatevole che avete Iniziata. Siamo sempre sfati vicinissimi a voi e con voi, in tante imprese benefiche, che anche in gucsta vogliamo essere al vostro fianco. Per un momento abbiamo pensato d'inviarvi il nostro obolo per confonderci cogli, altri generosi, che già hanno risposto e che più ancora certamente risponderanno al vostro appello; ma poi ci siamo detti : « E non si potrebbe fare di meglio e di pi?'*?». Se credete che una nostra rappresentazione possa recare maggior beneficio al persegiiilq.il dall'inverno, slamo a vostra disposizione. Con i sensi della più cordiale amicizia. Ameuigo Guasti ». « P. S. — Quel piccolo bimbo, che nel muoversi dalla Questura volse indietro il capo per guardare ancora una volta la stanzaccia calila che stava per lasciare, deve avere il suo broda buono e il suo laniccio caldo. Senio i suoi occhi che mi frugano nel cuore e mi dicono tante cose... Dina Galli ». Una collaborazione tanto preziosa, come quella che ci offrono Dina Galli ed Amerigo Guasti, non osavamo sperarla. L'averla snontaneamente e in modo tanto cordiale ottenuta, rende maggiore la nostra soddisfn/.ione. Grazie. Alla rappresentazione che i due eminenti artisti promettono — restano da fissarsi le modalità, ma lo 1;loGidCanaedmsutuqladgriauenmsemcafrDstoaElansolasuochdabtocorigecastcilCvpcvsrspacslaabtubpmeqamvdatgintpnsrcnzclteIdpgddfapgfaremo prestissimo — non mancherà, ne]csiamo certi sin d'ora, il concorso di tutta I sla Torino generosa, che ha per Dina Galli j <Jed Amerigo Guasti ammirazione vivissima, e che in questo sesto per i disgraziati senza tetto, troverà per essi nuovi molivi di simnatia. Il teatro Alfieri sarà quel giorno, come lo sarà stasera, in cui, con una gioconda commedia di Hcnnequin e Weber,Amerigo Guasti dà la sua serata, affollatissimo. #** Diamo ora il secondo, e assai confortante, elenco de!!e offerte: F. V. 23 — Carlo dm vostro lettore) 1(X) — P. D. 13. (sigla) 10 — Pierina e Mariuccta 10 — Fanny Debenedutti 10 — Elisa (in suffragio della mamma1 10 — Luigi Saracco fio — Cavaliere Cesare Verona 200 — Giuseppe ed Emma Troves 100 — Il piccolo Achilie Bonino 10 -- In memoria dell'avv. Achille DestoCanis 15 — Libreria Giacoma (in memoria nel fratello caduto In guerra) 30 — Giaccone Margherita 2Ti — Oipistazione eU agenti (Stazione di Torino Smistamento) 150 — -Rosina Ghiron ved. Gbiron e tigli 100 — Famiglia Marengo 200 — Teodoro e Dosetta 20 — N. N. 25 — N. N. 20 — Roberto De Silvestri 60 — I. M. 50 — N. N. 10 — L. B. B„ insegnante municipale a riposo. 5 — 'Ezio Galleani, in memoria della minila, 10 — 'Moretta Ernesto 1000 — Testa Giovanni e famiglia 20 — F. !.. operaio, 5 — Gusmano Giovanni 10 — Luigi Moganza c C. 600 — Giordana Giovanni 50 — Una giornata di pensione (Baudino Carlo) 3 — Maestre elementari 10 — Pietro Ratti 20 — N. N. 50 — M. I*. G. 10 — Carlo Raffini 50 — Jolanda Zoldester Natali 100 — Cristoforo bina, Guglielmo e Carlo Colombo 20 — D. S. e F. 15 — E. .Iona De Benedetti 10 — Pier Luigi 3 — Un subalterno di Stalo 3 — Prof. Federico Kiesoiv 10 — Giuseppina Pilone 20 — Gemma e Ludovico Sorvettl, ricordando la cara inani ma perduta, 10 — N. N. 00 — Bottazzi Felice 10 O. C. S. 20 — V. P. 10 — Coniugi Motteran 10 — Il Capo .Reparto, gli impiegati dell'Ufi)ciò Collaudo Materiali Fiat Centro, gli operai collaudatori del Reparti Trapani e. le Alesatrici, Tonierta, Scatole Cambio con il foro Capo Squadra inviano la presente oblazione certi che la loro Iniziativa verrà seguirla da altri. !.. B7 (Carnaghi Arnaldo, capo reparto L. 10; Guglielmini Caio, capo squadra, 10: Ferraudi G. impiegato, 8: Grosso Paolo, idem, 2: Ramini (iuido, idem, 2: Conrotto Maggiorino, idem. 2: Itortoliiij Giovanni, collaudatoré, 2; Folco En rito, idem, 2; Scavante Pietro idem, 2; Cortes sa Oreste idem. 2; Enrico Francesco idem, 2: Anto aioli Giuseppe lìidein, 2: Macelli Emilio idem, 2: Penasso Alberto Idem, 2: Otelli Giovanni Idem. 2: Battaglia Roberio fdem, 2; Au disio Antonio idem, X: Baudino Giaointo idem, 1: f-'urincitl Luigi idem. 1: Da ff ara Pi-.ero, idem 1; Plgnooca Domenico, idem 1; Toscani Luigi U}em U Ambr' Vittore, idem 1: Vordoia Pietro, collauc , 1; Gribaudl f Tfgl UXtta, atonllfutlmAssfednuvvlvdpetfcsnpzrmiscetctdrIfJldpeLAgNuvSTmLrpNfSsmI o ; Altnar Attilio, idem, 1; Tambuslo Caro Idem, 1; Gandino Giovenale ldr:in, 1; Zucca iovanni, manovale, 2; Ansaldi Giuseppe, dem, t; Alassa Francesco. Idem, 1; raggiano arlo, Idem, 1; Busso Michele. .Idem. 1; Belloa Luigi, idem, 1). Totale L. 3.325 349 Primo elenco i Totale generale L. 3,674 La casa dei poveri Oltre il corso Dante, in vicinanze del vecchio dificio dell'ergastolo, ora tramutato in carcere miniare, sorge una modesta casa a due piani, ul frontone della quale è scruto; t Asilo noiurno Umberto I, fondato nell'anno 187». In uel breve tratto di via Ormc-a. limitata da un ato dall'Asilo e dall'altro da un alto steccato i legname, quando scende la sera sa raccoglie una folla di mendicanti] in attesa che il icovero apra le suo porte. Sono quasi le 19, quando ci presentiamo all'ingresso. Al custode che ci fa entrare in n piccolo studio a sinistra della stanza di ntrata, chiediamo di parlare col direttore, ma questi non è ancor giunto e dobbiamo rasegnarci ad attenderlo. Ma. Intanto, discorriamo col custode, il quale vestito di un lungo amiciotto grigio scuro tiene rispettosamente ra lo mani un berretto colle iniziali dell'Asilo Da due mesi soltanto è a quel posto. Ha una toria interessante. Capito, per caso, una notte al ricovero come vi capita.no tamil altri infelici Era senza denaro e senza tolto. Arrivato quela mattina dalla Francia, era stato derubato ell'atrio della stazione di 100 lire. Tutta la sua ostanza II direttore dell'Asilo, commosso dela disgrazia o tranquillizzato sulla onestà del uo ospite dai documenti presentati, fra i quali ltre una fedina penaJe monda da ogni mar. hla figurano due diplomi, uno di insegnante delle scuole elementari,, l'altro di abilitazione ll'insegnamento della lingua francese! più un enservito come elettricista, un altro rome foografo od infine un congedo, avendo servito ol grado di maresciallo nelle, guardie di fi rianza. propose, all'uomo enciclopedico di ag giungere un altro mestiere ai tanti da lui sercitati e fu cosi che il derubalo rivesti il amiciol.lo di custode dell'Asilo notturno. La toria di quest'uomo sarchi*- continuata an ora per qualche capitolo se non fosse giunto l direttore, ragioniere cav. Ernesto Ginac a. il quale ci seppellisce sotto un dilli vio ili ringraziamenti per quanto la » Stampa » hn fatto e farà per la benefica Istituzione he egli dirige. Appreso il nostro desiderio ili visitare l'Asilo si affretta a compiacerci. Lo stabile olire gli uffici e la saia d'entrata i compone al pianterreno di un vasto carne one al cui centro è una doppia fila di catinelle u ciascuna delle quali si apre un rubinetto per l'acqua. Attorno alle pareti stanno appese, a porcamantelli numerati, camicie, giubbe e calzoni, tutti di bucato e che i ricoverali rive tono dopo essersi convenientemente lavali asciando sul posto i propri indumenti. In fondo alla stanza si triva il bagno. Nel passato il bagno e la disinfczione erano di obbligo per utti, ma oggi il locale non e riscaldato ed il bagno non può effettuarsi. Da questa sala si passa al refettorio. Due lunghe tavolo di marmo sono disposte lungo le 'pareti e vicine ad esse stanno numerose panche di legno. E' in questo locate che i poveri disgraziati, dopo aver falla una conveniente pulizia possono mangiare una minestra calda, approntala nella vicina cucina e sbocconcellare una pagnotta di pane. Ma non sempre minestra e pane sono abbondanti. L'amministrazione dispone di venicinque porzioni di minestra e di dieci chilogrammi di pane per sera! Quando i ricoverali n luogo di venticinque sono sessanta o setanta si riducono le porzioni fino a che a tutti possa toccare almeno una cucchiaiata di minestra. In quest'epoca di grande affluenza questa cena diventa realmente una cosa irrisoria... Dopo aver consumato il loro pasto, i ricoverati vengono quindi dai custodi condotti nei dormitori che al pianterreno sono due stanzoni grandissimi che contengono trenta letti ciascuno. Sono tettucci in ferro, a reti metaliche, molto puliti. Ognuno di essi ha un materasso, lenzuola ed "una coperta imbottita. n tutto il locale vi è un abbondante impianto di io rm osi foni ma mancano i fondi per comperare il combustibile I A questo punto il Direttore che ci fa da guida, ci dico: «Bisognerebbe che le Società del Gaz, tenuto conto che si tratta di un'opera di beneficenza, facessero delle condizioni di favore sul prezzo del carbone, ed allora si potrebbe accendere almeno per qualche ora al ginrno per intiepidire l'ambiente. Abbiamo visitato tutto il pianterreno ; ci rechiamo quindi al piano superiore che si eleva solamente sulla parte centrale del fabbricato J.yL oUr? M .alcune stanze che servono per lasolaKcotesofinsiinlilanodgMsuvcpsEteotadvbBUzildTtrprtoDninsellavsrleplrpalloggio del Direttóre, vi e un'altro sala dormiorio riservala esclusivamente alle donne ed ni bambini. Siamo ritornati abbasso polche il campanelo trilla disperatamente: sono i clienti del'Asilo che chiedono di entrare, poiché l'ora fissala è trascorsa. J.a porta viene aperta ed un gruppo di individui malamente ricoperti, quasi tutti senza pastrano, si precipita liei'anttc-amera, ma appena ci avvistano si fermano in altitudine confusa, a qualche 'passo, Alcuni si addossano alla parete colle mani sprofondate nelle lasche dei pantaloni; altri si sufflano sulle dita gelate. Sono uomini di futtc le età. Barbe incolto, capelli lunghi che escono di sotto le tese di malconci cappelli o di cenciosi berretti. La loro fisonomia non offre nulla di particolare ; i traiti di ogni volto si uguagliano ed una sola parola guardandoli viene alle labbra: Ecco la miseria I Il direttore ha aperto un gran foglio sul tavolo e fa avanzare ad uno ad uno quei derelitti, a cui chiede le generalità, il luogo di prò venlenza e la destinazione. Che tristézza ! L'alloggio è concesso solamente per tre sere dopo il' qual termine bisogna clic passi un periodo di due mesi perchè un individuo possa essine riammesso per altre tre sere. Il direttore ci fa osservare che molte volte questi In felici clienti cercano di ingannarlo dando anche falso generalità pur di prolungare di una sera o due il loro soggiorno ! L'elenco si riempie intanto di una filza di nomi accanto ai quali si vengono allineando i più disparati mestieri: sarto, falegname, calzolaio, meccanico, ecc. Uno solo tra i ricoverati, giunto alla presenza del Direttore, mormora: Impiegato f... E' un giovanotto di forse ir, anni, puluto e che si differenzia mollo dai suoi compagni ili sventura. La sua presenza ci commuovi! e ci rattrista anche dì più. Poi ecco una donna con due bimbe, una delle quali tosse disparatamente. Vengono a chiedere ricovero La mes;a sfilata è finita, ed il dirci toro ci accompagna fin sulla soglia parlandoci dei suoi ricoverati. Ci sono i Tipi più disparati, ina tutti sospiriti dal freddo e dalla fame Ixi miseria li eguaglia: la nostra pietà non può fare distinzióni. mncdlamnrczqtsqdemscdtsvmvcMrVgvdèvsmqstcvSsd7csCgCsdnIBzbrmvgL5gL9gp1.IgcsTd

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