La seduta

La seduta La seduta Roma, 17, notte. All'inizio della seduta sono nell'aula un centinaio ai deputati, quasi tutti socialisti. Le tribune sono affollatissime, essendo vivo l'interesso per lo svolgimento della mozione del gruppo socialista sulta politica interna. Al banco dei. Governo siedono i sottosegretari In massa. Presiedo l'on. DE NICOLA, che apre la seduia alle 15 precise. Commemorazioni L'esordio della seduta è funebre. Il Presidemo comunica la morte del deputato Primo Boriato del collegio di1 Verona, rimasto vittima di un accidente di motocicletta. L'on. De Nicola aggiungo brevi parole di elogio all'estinto. L'on. TODESCHINi, a nomo del gruppo socialista, commemora il collega Borialo, che fu, segretario della Camera federale del la-, voro. I socialisti applaudono vivamente alle parole dell'on. Todescbini. L'on. GUAIGEATI si associa a nomo del Partito popolaro e l'on. LABRIOLA a nome del Governo. Si viene quindi alla commemorazione del patriota dalmata Ercokmo Salvi, morto stamane dopo essere stato da pochi giorni nominavo senatore. Parta primo l'on. FEDERZONI, affermando cha l'on. Salvi morì di crepacuore, dopo 1 annunzio della situazione che la pace adriatica ha creato alla città di Spalato, suo luogo natio-. Parla evocando l'opera di Ercoln.no Salvi anche l'on .SICILIANI che propone siano inviate le condoglianze alla citta di Spalato ed alla famiglia dell'Estinto. 11 inftilstr" ->•>.<"'LA si associa alle parole degli on. Federzonl e Siciliani. (Applausi). La Camera delibera di inviare le condoglianze alla famiglia ed alla città di Spalato. Dopo alcune intcrroa'aziorpj si. viene allo svolgimento Clelia mozione socialista sulla politica Interna. La mozione socialista LAZZARI svolge la seguente mozione: «La C.n.tnora condanna la politica intema del GovemOj intesa a combattere l'ascensione proletaria con uno spirito reazionario in assoluto contrasto con l'attuale momento storico». iLa mozione è sottoscritta da parecchi altri deputali del gruppo. Lazzari deplora la politica reazionaria seguita dal Governo per ostacolare l'ascesa del quarto Stato al potere. A questa forma di reazione devono attribuirei i dolorosi incidenti che in questi giorni hanno turbato il Paese, poiché il Governo lasdia. mano libera ai cosidetti fascisti contro le formo di attività civile del quarto Stato. Un indice di questa, politica è U tragico incidente di Verona. A questa stessa politica si debbono i noti incidenti di Roma e di Milano in danno dell'/I valiti!. Accenna anche ad altri gravi incidenti fra i quali quello di Cremona, incidenti dovuti a questi fascisti, che godettero sempre della più assoluta impunità. II partilo socialista non invoca una particolare protezione.-ma solo esorta il Governo a non costringerlo ad usare, a titolo di difesa e di rappresaglia, questi stessi jnezzi. Di questa politica reazionaria fu vittima il compagno Scarabollo (Commenti, rumori). Egli aveva dovuto prepararsi n difenderò la conquista del Comune di Verona (oommenti), e l'oratore, che pbro dichiara d'i essere di indole pacifica e inite, non può in questi casi non ritonero giustificato l'uso della forza {Vivi riomori.; applausi (M'Estrema Sinistra). Esalta le rivendicazioni del proletariato ed esorta la classo dominante ed il Governo, che ne è l'espressione, a desistere dal folle e pericoloso tentativo di ostacolare con la violenza il trionfo del quarto Stato, che deve sostituire al regime della proprietà quello della eguaglianza e- del lavoro {Applausi all'Estrema Sinistra). Del resto la storia insegna che le persecuzioni, lunigi dal distruggere il partito socialista, lo hanno sempre più rinvigorito. Constala che questo spirito di abile reazione si e, andato accentuando dopo l'avvento del I Mirti staro Giolitti. I Nola elio nei tanti dolorosi conflitti il pili ,,,.„„' volte 0.Mkmo vittime miti ed inermi lavoratori. Incita il Governo ad abbandonare la via d(£la violenza ed a porsi invece per I quella delle audaci riforme, tante volte pi-», mosie, ma non mai attuate. Denuncia numerosi atti di violenza da parte delia forza pubblica, e afferma che la propaganda anarchica è un pretesto per legittimare sii .arresti in massa dei lavoratori. Deplora elio 11 Governo non abbia mai trovata una parola di deplorazione per le violenze commesse, ma che anzi col suo contégno le abbia quasii incoraggiate [Rumori). Da questa contlingenza il socialismo uscirà, come spmpre, ancora più foito [Applausi %tll'Estrerha Sinistra). svdtsccapmmmedcmdzaAcoeaacdcapltoosn—ìAJtri oratori MARCHIORO lamenta che a Vicenza siano avvenuti fatti- i quali dimostrano la connivenza fra le autorità politiche e il fascismo Insorgendo, dice : A Vicenza, di pieno giorno, nel centro della cittàr si aggredirono... CURTI: Ma so voi ne fate altri- M-UICHIOUO: Taci tu, taci tu, tu sei a capo... CURTI : iNon dire sciocchezze. MARCHIORO, continuando: Quelle organizzazioni bianche, che nel Veneto si sono macchiate di tante violenze (Rumori). Tra Marchioro e qualche,'popolare si svolge un vivacissimo contrasto, che nero dura poco, ed il primo continua a protestare: I fascisti egli dice — cercano di colpire gli uomini che dirigono le nostre organizzazioni e la nostra stampa. CODA: Ricordli i fatti di Torino? Ricordi il martirio di duo poveri innocenti? (Vivissime, ì ■i''"-*-'1'"1' WPrÓìmzUmi). I -PAGELLA invciure contro Coda, che roani-! ! riolentemente. fra le approvazioni iella j Camera. ' °ORIIOA1KO uria: Volete la libertà solo ! Pe^ffi^^^We j si manifesta direttamente per parte del Governo, ma è fatta da gruppi di responsabili, delinquenti (Uh! Uh!), e torna ad inveire contro 1 fascisti, che si sono organizzali contro PAOLO CAPPA: Parli Bombaceli (Vivis- j tosima iterila). \ beZIBORDI, •col suo voctone: Provocatore! den'f1r,ur''F-!Ì&' , , , li BARBERIS: Anche la vostra stampa è d'ac-1' Quale giornale- borghese è stato bru- tasornlecordo. ciato? (ilarità). IMAP.Cl-llOtìO continua nei 'suoi attacchi agli arditi e ai fascisti, e aggiunge che i deputati socialisti diranno ài loro amici: « Armatevi e difendetevi'» (Urla di tutta la ÙOr mera). J<egge un telegramma di socialisti mFnalsaremandatogli dai 'rol'léghi di Vicenza, al quale'Legli ha risposto... {Vivissimi nirwrt ilarità). tóuÉìcmògg cttt^o^W^n-Hdo appunto: '■Armatevi e difendetevi » (Urla,Intacommenti, rumori, ilarità). l]nmàt*'Tu/Prt Ari"0" t*°"sisUo dat0 d£l "°" j nAltre voci: Alhskionei Affissione! (Ilarità). \ioaGOSTINONI afferma che la politica interna chdel Governo ha un «bratterò, apertamente rea-■ uzionario- Deplora che, por contrastare il p'asso ' soal partito socialista, si siano introdotti negftfseAbruzzi da quelle autorità politiche, con la connivenza della magistratura, forme di lottai o di protezione della delinquenza che prima erano sconosciute. Afferma pure die si ricorro ad ogni mezzo por ore-aro imbarazzi alle nuove1 amministrazioni comunali socialiste per osta-1 colarne il funzionamento (Interr. al centro e o.\ destra). Dichiara che il-partito socialista non, chiede speciali protezioni, ma desidera clic si assicuri quel regime di vita civile a cui le popolazioni hanno diritto. Dichiara che le popolazioni meridionali non sono più disposto a tollerare sistemi di Governo che si debbonooramai ritenere superati tApprovazionl all'estrema sinistra.- rumori). Prende quindi la parola il socialista NICO- ! LAI. Nicolai corninola col dire elio 1 socialisti non insistano sul concetto contenuto nella mozione, poi-chè sperino o desiderino prowe- j dimenti da*'Governo. Il Governo — egli die.;; — è un Governo di classe contro il proleta-! ìiato. Si senta una ventata di reazione che è Indice che il Governo o la borghesia hanno i sentito il pericolo, od è incominciata dalla Francia. L'Italia non poteva esserne Immune, i specie dopo l'avvento di Giovanni Giolitti, invocato da tutta la stampa reazionaria. (Giolitti scuoto il capo) [ilarità). Da Giolitti si invocava la guerra, contro il proletariato. Egli non lo foco subito, perchè sentì che sarobb siaipchvl'reionsichsistdasostmcoi-astato pericoloso. Lo foce poi. Il programma ! ddel Ministero è antioperaio, e perciò i socia- sto^o° «to ^KfSMSe« ' vimer.to operaio ed insinuarsi nell* file so-izclaliste, ma la sua tattica si è infranta contro la compattezza del partito (applausi dei socialisti). L'oratore ricorda l'attentato commesso contro la starnila socialista c contro Mainisela ed i suoi compagni. PAOLINO : — Viva gli anarchici ! Un completo silenzio, anche sui banchi socialisti, accoglile questo grido, e NICOLAI, do Msevmpo essere rimasto alquanto interdetto, passa j ca parlare delle elezioni, ed afferma che il i Asocialismo, nonostanto le nozze aperte e mor-: ganatiche dolla borghesia col clericalismo, ha 9mantenuto le sue posizioni (vivissimi com- dmentl.. I popolari urlano). L'oratore se la cprendo col Governo, che accusa di indirizzo vI probk ! social vimen tornente propaganda contro 'il socialismo. BOCC.ERI: — E voi ia fate contro la patria! (Approvazioni). NICOLAI: Non potete negare che i vostri agenti siano imbevuti di tinello spirito ivaztonarto, che è caratteristico della vostra politica, ma io debbo occuparmi del fascismo, e mi propongo dimostrare che questo opera colla connivenza del Governo. Non riferirò la storia dei singoli episodi di questi ultimi tempi. Vi dirò che un gftuno a Trieste si è assunto dai farcisti intera la responsabilità di quanto si faceva con un pubblico manifesto; esempio di coraggio, devo riconoscerlo, ma in quanto tali fascietl si sapevano proietti dalla forza pubblica. Ma che cosa è questo manifesto se non un pnbhlico bando della guerra civile? {Rumóri e proteste della Destra e (tei Centro). TOFANI: Ci parli • dei Tribunali rossi di Torino, o dello Scimula c del Sonzini (Vive approvazioni, rumori, dei socialisti). NICOLAI: Io dei fatti non dirò che due soli: due fiorellini scelti nel giardino deila violenza. Voci: Ecco che ci parla di Scimula e di Sonzini (Rumori e proteste). NICOLAI narra che in un paese del suo Collegio, dove ci era uanimità di suffragi per i socialisti... CAPPA : Sfido! I socialisti non facevano votare gli avversari (/ socialisti inveiscono). NICOLAI continua : I fascisti Jcommisero violenze di ogni genero, e così a Firenze alcuni sequestrarono delle armi in casa di un fascista. Il Tribunale dinanzi al quale il fascista fu rinviato a giudizio lo assolse. Vedete che vi è una giustizia che condanna i socialisti ed assolve gU avversari, perché ormai il cavallo scalpita e non può tornare indietro 'Applausi, dei socialisti). L'oratore socialista conclude affermando, che qualunque politica il Governo faccia, essa dovrà necessariamente piegare sotto la cre«ci>nte pressione dolio masse proletarie •> che folle è pensare di potere con la violenza risolvere il problema sociale e stroncare il movimento! lista mentre esso è legato a m--.-. un mo-1 ,nento internazionale rivoluzior sliepar-l ve cedere per un momento som •'azione i capitalistica ma ritorna ora a iaiformarsi' rnccqMmunpdgpqpavOpplrantppnSneresj vittorioso contro '.Vrangel (Applausi 'M'eslre■' t, s