Il Presidente del Consiglio

Il Presidente del Consiglio Il Presidente del Consiglio Alle ere 18.?.0 si alza l'on. GIOLITTI per le ] tornato al Governo, telai la palifica di berta degli scioperi, che segnò il principio dett'ascensione del proletariato. Allora tutti i partiti reazionari si ni voltarono contro il ' 1 sue dichiarazioni sulla politica interna. L'au la presenta un aspetto imponente. Sono presenti circa 400 deputati. Le tribune sono rigurgitanti. Le mangioni personalità parlamentari sono presenti, salvo gli onorevoli Ortuido e Nitti. AI banco del Governo siedono ool.l'oii. Giolitti tutti gli altri ministri. Il presidente del Consiglio tàeaie in mano una cartellina di appunti ed a voce .-fria, chiara e vibrante cosi incomincia tra l'attenzione vivissima dell'assemblea : La sua politica di libertà « On. Colleglli ! Io rioonosco tutta l'importanza della discussione oggi sollevata dal partito socialista. Non nascondo però che a me è apparso assai strano sentirmi accusato come uno denti uomini! più reazionari della Camera. Tutto il mio passato pretesa, protosta violentemente contro urna fjmfile accusa. Io ho appena, bisogno di ricordare l'impronta liberale avuta sempre éa'.la mia politica. Ad ogni modo, sarà bene rinfrescare la memoria e rammentare quanto segue: 'Nel l!ì<>3, allorquando io oro al' Governo, mi opposi risolutamente a che fossero sciolti i ' primi Fasci sotti- allora .in Sicilia, ctoft una delle prime rn&alfestassioni delle organizzazioni d.eV proletariato. Soltanto il Governo che succedette ri- ,1 Governo, iniziai la politica di li- mio atto, ebo (fissero ossero rivoluzionario. Ftd intatti allora considerato più rivoluzionario degli stossi uomini, che oggi siedono all'Estrema in questa Camera e che ini accusano Un questo momento di fare una politica reazionaria (vivissime approvazioni. Ilarità). La libertà di scio paro — prosegue il presi ri en tó flel consiglio — ha avuto queste dite -con- H1^ *--««*»» J* eretto influenza ntanto sulla situazione economica quanto sul]n situazione politica del paese, migliorando notevolmente le condizioni del proletariato. Ma io dew anco:i'a *'joo'rflair(5 ctlft io f,Li che ha proposto al Parlamento il suffragio universale, il qua'te fin opera mia. Io diedi e sostenni cruella riforma prima che lachiiedesfse il partito socialista. Fui quindi un ante- siruano dalle riformo sociali. Molti di voi ai lagnarono allora che ta-te riforma l'osse imposta da"'porti lo conse-, aure, prima che la chiedesse it partilo soctaliìita. Ma ro non avevo alcuna colpa. Avevo ideata la riforma e l'attuai Una voce dai baiiclii socialisti: — L'hanno reclamata anche i socialisti! GIOLITTI: — Non credo. Ad ogni modo, io l'ho attuata. Questo peti' dimostrare coni.non si possa in nessun modo ritenere che io sia un uomo politico reazionario <•• tanto meno che reazionario sia un Gabinetto da me presieduto^ Anzi, porm.et.tane ì. deputati socialisti, che io loro dica: nessuno di voi può credere sul serio al fondamento di un siuii.io addebito (ilarità vivissima ; approvazioni ; sorridono anche l socialisti, clic, non protestano).) GIOLITTI: — Non potete infatti!! onesta-!mento considerare la mia presenza al Governo ;come una prova di reazione. Una voce dai banchi socialisti: — Si sarà!i-avveduto! |GIOLITTI airinterinUtore: — La ringrazio ; di questa Iii'teiTuziione-, ma nemmeno quo-1 st'osservaiSlone ha fondamento. Io non avevo I <* —dertui. Venendo alla situa- !zlono «Mwalc, 10 cllor> cito l'opposizione ad un .Ministero devo ossero chiara, aperta e -leale, senza ricorrere ad alcuna vfta traversa. Le vie traverse io non lo amo. PAGELLA: — iNc-n è vero. BARBERIS: — Le avete sempre usate! GIOLITTI rivolto a-ll'on. Barhiirts: — Permetta, on. Barberis, che io non la consideri conio un giudice imparziale {ilarità vivissima. Approvazioni). Il programma di un Governo . . „. , , M. j. „■ * , , ± 91 glUdÌCa da dUe 1>rmtl dl VJtì1a: dal pimto di vista legislativo « dal punto di vista ese cutivo. Quest'ultimo, cioè, come azione di Co verno. Orbene, esaminando il. programma del- ! lecce ci 1 ,„ ;'" ' l i ' GIOLITTI: — Questa non è reazione! (Ila- rita). Dicovo adunque .che i miei progetti fi-nanziiiri furono votati'anche dai deputati, so-ciallsti (l'atei dei socialisti: Ed abbiamo fatto in certo dt're che le leggi da me presentai* quest'ultimo periodo sieno reazionarie. VELLA, interrompendo: — Corruttore del Mezzogiórno. malo!). Non dite cosi. Avete fatto un'opera utile al Paese ed avete torto ora a dolervene. Quelle leggi non hanno mai colpito il proletariato, ma gli arricchiti, e sfido a chiedere di più (Rumori del socialisti). BARBERIS: Intanto le ricchezze sono emigralo all'osterà! GIOLITTI : Ma io appena venni a questo posto ho presentalo una ltrgge per impedire quèst'emliigraziona. Come potevo impedirlo prima, se non' ero al Governo? (l'ira ilarità, approvazioni). BUOZZI: Perchè non parlò contro i Governi passati: quando era semplice deputato? Ordine nell'industria e benessere dei lavoratori GIOLITTI : Rispondo dell'opera mia di deputato solo ai miei elettori. Dirò che non c'è paese più libero dell'Italia in materia di telegrafo c di stampa. Domando a voi se, durante l'agitazione metallurgica, si poteva tenere un contegno più corretto d'i quello che tenne il Governo. Si venne al noto accordo, perchè desideravo avere dei consigli competenti su duef vose consigliabili: l'ordine nell'industria ed il benessere del lavoratore. Se. come risulta, la Commissione paritetica non si è messa d'accordo, ìa questiono sarà esaminata dal Governo, dal Consiglio superiore del lavoro, e poi sarà compilata una > sarà presentata all'esame del ParMa questa dell'ordine nell'industria e dei benessere del lavoratore è una questioni' essenziale, ruperiore a tutte quelle at- ' tomo alle quali si discute. Se net non la ri solveremo, avvieremo il Paese verso dolorosi ] fenomeni sociali, che, con le loro conseguen- zi', in definitiva, finirebbero di ricadere sopra ti proletariato {Commenti, approvr-.zi.cmit. Nel corso di questa discussione sono stati citati vaili fatti-. Io credo che l'azione di un Governo non si debba giudicare dai fatterelli di un delegato, di yn carabiniere o di una|guardia, che dà qualche pugno durante urtai d'irnostrazione, ma dalla linea della sua con- dotta politica e dai provvedimenti che esso ! emana. Invece nessun atto del Governo ha dato luogo a rimarchi- Voce du.IVEstremi-. I prefetti sono responsabili. Essi sono i vostri rappresentanti [Rwmorl). GIOLITTI: Egregio collega, so lei pretendo elio i prefotti, i questori, i delegati e le guardie siano tutte persone infallibili, evidentemente si sbaglia (Vivissima ilarità). Quanto al sequestro dell't/ttian/tó .Voi;o ed agli arresti di anarchici, si tratta unicamente di provvedimenti emanati dall'Autorità giudiziaria. Non posso perciò parlare di quest'argomento. Potrei, se facessi altrimenti, aggravare la posizione dogli arrestati." Ma ho il dovere di non pariante, e se ne parlassi, voi avreste perfettamente il diritto di protestare (Vivissima ilarità, api,!orazioni). Si è anche parlato di movimenti di fascisti. Ora, sul serio considerate i fascisti coinè amici miei? {Vi vissima ilarità; àppìuasì). Onorevoli colleghi in tutto il tempo della guerra voi ed io coi fascisti siamo stati negli stessi rapporti [Vi vissima ilarità). Una cosa devo dichiarare nel modo più assoluto, che cioè il Ministero degli intemi ha dato ordini severi di reprimere le violenze da qualunque parie vengano. BARBERIS: — Gli ordini sono eseguiti? !fnterruzioni; rumori). Abolite la guardia regia (Ilarità). GIOLITTI : — Io ho la coscienza che nessuno può affermare che» vi sia in Europa un paese più libero del nostro ( l'iiifssime approvazioni e commentì). Voci dal centro: -- PurtroppoI Purtroppo! iHwiwrf). Vuci ria. ilesini ironicamente : — La Russia 1 .BARBERIS : — Liberato i condannali politici! (Rumori). GIOLITTI a Barberis: — On. eollega, lei. vorrebbe aprire le carceri a tutto il mondo. BARBERIS : — Ci parli del decorino (Vivissima ilarità: rumori). Libertà per tutti nell'ambito delle ieggi GIOLITTI: — Una cosa è indiscutibile secondo me : che non vi può essere libertà sicura per tutti se non nell'ambito delle leggi. Le leggi si possono modificare, il Parlamento può farlo, ma sinché vi sono, il potere esecutivo ha. il dovere di applicarlo tutte contro tutti (Applausi vivissimi di. tutta la Camera, meno i socialisti). BARBERIS : - Ed i fascisti? (Urla). Ed il prefetto di Torino? (Urla}. L'on. Barberis vorrebbe continuare nelle interruzioni al presidente del Consiglia,1 ma la Camera copre con urla collettive e cadenzate cime ritornello ogni parola del deputato .li Torino. Ristabilita la calma, l'onorevole GIOLITTI conclude con grande energia: — lo credo die !311 fiuesto siamo tutti d'accordo: che .': un de ; vere assoluto di tutti favorire più che si può l'ascensione del quarto Stai., per portare !'1 Involatore al più alto gì a do di civiltà e di | benessere economico. E' questo un momento ; di gravita eccezionale. L'Italia, dopo la guer- 1 ra, ò un paese profondamente molato o solo I una cura radicale e profonda può guarirlo e ! solo l'acerdo; di tutti i cittad.ni one.iif amanti . del pae^j imo ottenere questo risultato. - L'on. Giolitti ha Unito il suo discorso lo cui ultime parole sono accolte da vivissimi applausi di tutta la Camera, meno qualche deputato isolato e meno ii gruppo socialista. Applaudono anche gli altri ministri'. Applaudono pure molti spettatori delle tri^uncis 11 discorso, appare evidente, Viene giudicato come uno dei più felici dell'on. Giolitti. Gli applàusi durano a lmigo. Intanto l'on. Barberis chiede la paiola per fatto personale. I ministri si alzano e si congratulano col presidente del Consiglio. Fatto personale di Barberis Il presidente dà la parola all'on. BARBERIS. Questi, per fatto personale, dice: Tenendo dietro atte- osservazioni del presidente del Consiglio, ho osservalo che ha detto cose che non corrispondono alla verità [Vivacissimi commenti, ilarità'. Dirò brevi parole, perchè lui ha portato (vivissimi rumori, ilarità: cummen- W) fatti che non sono veri. Non é vero che, -'durante la guerra, siamo stati trattati da u-1 S'iali, Pcrchè_ molti di noi siamo stati incarcoto l a l o e o , ? i è e , e . a à a a e- isi rati e condannati, mentre non lo furono tutti gli imboscati dei cascami di seta, dei cotoni d'Italia e di tutti gli altri generi ; Vivissima, arunde ilarità). « Lei, on. Giolitti, — contìnua l'on. Barberis tra uno scoppio dS .ilarità e grida di: « Basta ! Basta! », — è sitata chiamata il traditore della Patria, ma non è stata ammanettata ! isi ride. Ride anche Von. Giolitti.). Mentre tutti i grandi pescicani posti sull'avviso portavano, prtima che voi tornaste al Governo. ì loro denari all'estorci, in italia abbiamo ancora mrigUafa di soldati che attendono la libertà {approvazioni dei socialisti). Voi, onorevole Giolitti, vi ditte amante della libertà, ma i vostri discorsi, sebbene brevi, non corrispondono alla verità. Voi dite che la legge vieno fatta .rispettare per tutti, ma io. che sono andato non solo nel centro, ma anche nei sobborghi della mia città di Torino, vi so dire che la Polizia proteggeva i fascisti : li proteggeva quando tentavano di impadronirsi delr> vetture tranviarie dopo le eleagni. Il proteggeva quando tentavano di darò l'assalto alle sedi dello nostre organizzazioni. 11 proteggeva quando, sempre in Torino, sputacchiiavano le donne quando non aderivano alle Viro manifestazioni. Orbene, vorrei domandare al vostro prefetto, perché i tramvieri di Torino furono costretti a piantare (ilarità ijeneraie) le vetture tranviarie durante le manifestazioni avvenute dopo le elezioni: Il porche ve lo dir.") io: perchè il Prefetto e la Polizio sono ;! vostri strumenti. .Essi hanno permesso che dtnanri alla Camera ilei lavoro si sparasse impunemente contro oli epurai. Furono, é vero fati' degli arresti di ra«ri*iì. clic :w: consegnammo alla Polizia Questi fasoisU, benché fossero armati di pugnali e di coltelli sono poi stali subito liberati ». Il suo incidente col prefetto e le elezioni di Torino L'on. Barberis viene poi a raccostare il noto episodio avvenuto ne] gabàuetto del Pre¬ tetto dì Torino, comm. Taddei, ed afferma che il Pirefetto, avendo! dlchiairato che nonio avrebbe .più ricevuto lin seguito allo scambio di parole avvenute, egli, Barberis, rispose al Prefetto che sarebbe venuto ih Prefettura sino a che gli talentava, perchè 1 prefelli sono dei funzionali pagati per riceverò i deputati (ilarità)'. Voci: Basta! bastai Altra voci-. Ha fatto bone il Prefetto a non volervi più ricevere. I socialisti urlano, Il chiasso è indiavolato, L'on. Barberis gesticola, si dimena e grida,. ma re sue parole si perdono tra 01. chiasso girale. Il presidente on. De Nicola soam palella a lungo e cerca invano di fare ces- «are i ' parlare, ma le suro frasi giungono interrotte alla nostra tribuna delia stampa. Si capisce tuttavia ohe egli continua ad occuparsi deùta. situazione degli operai di Torino e delle autorità. Afferma che non vi k bisogno di Polizia por le manifestazioni operaie, perché gli stessi dirigenti garantiscono l'ordine. Quando — esclama l'on. Barberis — sì sono fatti cortei operai anche di 120.000 persona queste manifestazioni procedettero senza incidenti, perchè non furono disturbate dai carabinieri. Passa poi a parlare delle elezioni comunali! rli Torino. Dico che furono commessi soprusi od illegalità mai commesse altrove, speoialihi irte per quanto riguarda la distribuzione iti ceriiifìcati elettorali. ' Torna ad occuparsi del prefetto Taddei od invoca provvecttmentl' a suo carico rial Governo, dioendo che t socià7isti hanno denunziato quell'uomo por fattiprecisi 'ilarità generale). PRESIDENTE : — Concluda, on. Barberis, BARBERIS, rivolto al Presidente del Consiglio, irida: — On. Giolitti, con la politica d'alta lena, con la politica a zig-zag, che è' la vostra specialità, noi soc'alislii abbiamo Imparato ipiali siano' i vostri sistemi di Governo. Quando il prototaaijato viene posto su' quella via per dolorosa esperienza, esso impara da sé. Ogsji .il proletariato ha imparatoi e si è preparato a dare VulSlmo colpo all'edificio della società borghese -(applausi, dei so* '■iati*!;, irla spaventose sugli altri banchi.L'on. Barberis stette evidentemente soddi-* sfallo). Dichiarazioni di voto Dopo il fatto personale dell'on. Barberi^ veniamo alla conclusione della discussion F. presidente-on. DE NICOLA comunica è =tato presentata un oroìtno dal giorno l'on. Gasparotto e da altri, in cui si invita/ Governo a fare una politica sociale senza stinzfoiic di organiszazione. A termini regolamento si dovrà prima votare sulla ziòne. Dà quindi la parola per dSchiarazi| di voto aìs'on. Grazsadei. Foci: — Ecco che paria la rivoluzione 1 GFIAZÌADEI dico càie all'appello di concOP» dia rivolto ai socialisti non può risponderei che negativamente. Non intende lasciare tem-' po alla borghesia di .rafforzarsi. Per salvare le patrie di tutti non c'è che un mezzo.: sop»! piantare gli ordmarne-nti vecchi ooÉ nostri or* dtnamontl rivoluzionari, coi quali soltanto sa*' rà possibile dare a tutti al vero benessere ■{pochi applausi, tiri socialisti. Commenti ed ila» rifà negli altri settori. Voci: Come in Russia). LAZZARI non è naturalmente soddisfatto delle dichiarazioni d.eJ Governo e voterà contro..' CODA, deputato del Rinnovamento, dichiara elle tigli ed i suoi amioi voteranno control la politica intema del Gabinetto, per ragioni diametralmente opposte a quelle dei socialisti. Il Ministero non ha ristabilito l'ordina e lì rispetto alla libertà od alla, vita dei fascisti (Rumori àei •socialisti). Si associa con1 tutto ii cuore all'opera compiuta dai fascisti! 7 socialisti lo investono con urta ed impro* peri). Il PRESIDENTE S'umpanella ed invita energloainonte a risp-tiare la libertà di parolaCODA : Voi avete qui dentro deplorato lai violenze. Abbiate il coraggio di ripetere ciò fuori di ojui. Siete voi che nel Paese avete! inauguralo il regime della violenza (Applau. xi: rumori vivissimi dei. sonatisti). E' il vostro insegnamento che fruttifica. Voi avete imposto il silenzio a chi n'ora la pensava come voi (Urla dei socialisti; approvazioni suali. altri banchi). PRESIDENTE, all'Estrema: Vi invito a rlspettare la libertà di parola, come gli altri, la rispettarlo per voi (Bene!). CODA: Voi socialisti avete parlato di vittime, ma io ,.vi domando da che parte sono" 10 vittimo. Ricordatevi che avete giustiziata Scimula e Sonzini! PAGELLA : Gli assassini siete voi (Urla). Voci- 'V; Destra: Ci parli dei milioni di morii fucilati da Lenin! GODA ricorda l'opera dei Tribunali rossi, ma i socialisti non gli lasciano flntire la frase, che lo iàvestiscono con grida ed invettive, 11 PRESIDENTE, mentre invita. Coda a concludete la sua dichiarazione di. voto, protesta 'nitro il contegno dei socialisti. Riesce a ristabilire la calma, ma per poco, perchè appena l'on. CODA dice- che egli e i suoi alitici respingono le responsabilità che si vogliono» loro addossare e si augurano che un perioda 11 pace subentri nel Paese, l'Estrema riconSncia il baccano indiavolato, sicché la confusione dell'oratore si perdo nei clamore generalo- » VZZONI, popolare, invita il Governo ad un maggiore rispetto delle organizzazionibianche. Dichiara di aderire all'ordine del ionio Gasparotto, dandogli anello il significato di protesta contro le violenze dei rossi? in danno di poveri Involatori e lavoratrici (Proteste dei. socialisti). Il discorso dell'onorevole Giolitti ci ha perfettamente tronquilìi/.i-ati sull'indlirtezói della politica ministeri, ite: epperò voteremo contro la mozione dot socialisti (Vivi applausi dei popolari, rumori, dei socialisti). L'ordine dal giorno Gasparotto GASPAROTTO, del partito del Rinnovamento, ritiene ohe, di fronte alla politica deli partito socialista, che spesso è di aggressio^ he, sia necessario un regime di ordine, di libertà e di .giustizia per tutti i« partiti.. Quandoin- molti paesi è vietato lavorare, commerciare, parlare in pubblico o magari telefonare se non si é ascritto a. quel partilo ; vivissima proteste), é seguo che- non è garantita ia li-: berta per tutti, e la liberto deve essere superiore a tutti i panili [Vivissimi commenti' applausi, del qntppo del Rinnovamento). L'on. GIOLITTI si alza e dice: — Le parole dell'on. Gasparotto fanno sorgere una questiono che il Governo, in questo momento cosi grave, non può trascurare. Non si può restare a questo posrv — dice con forza l'on. Giolitti — senza tuia chiara parola. L'on. Gasparotto non ha parlato né di fiducia, né di sfiducia.' La sua dichiarazione è stata -.ncerta ed ani-biglia. Io lo invito a parlare chiaramente: hai fiducia o sfiducia nel Governo? Le parole del presidente del Consiglio, dette ir. tono energico ed a vóce alta, producono tuV momento di curiosità e di attesa. L'on. Giolittiresta in piedi ai banco del uoverno. GASPAROTTO : — 11 mìo ordine del giorno». Uà caràttere di sfiducia. -v" L'inattesa dichiarazione dell'on. Gasparotto prodiav un momento di agitazione nell'assemblea I socialisti, accennando alla versione ch« all'ordine del giorno hanno dato i popolari' nellv diehiaraziom dell'on. Cavazzoni, applaudono ironicamente. Un po' tutti i settori sono in movimento ed i commenti diventano sempre più animati. L'on. GIOLITTI, che è semra*