Come viene alla luce il "Partito comunista d'Italia,,

Come viene alla luce il "Partito comunista d'Italia,, Come viene alla luce il "Partito comunista d'Italia,, La crisi socialista italiana volge decisamentc alla scissione. Il dissidio non è più di (orme, di atteggiamenti, di nomini, tra una «destra» e una «sinistra», fra intransigenza e transigenza, per contrasto esdi tendenze nell'ambito di uno stesso par-itito attorno ad una comune finalità, prò-jrgrammatica, bensì trattasi ormai di duelpartiti diversi, tra loro cosi contrastanti nelle premesse e nelle conclusioni, nei mezzi e nei fini, da non poter più coabitate sotto una stessa bandiera. Nel partito socialista italiano, dalle classiche linee marxistiche. In guerra ha generato — incubato dalla rivoluzione russa — un altro Dartito con tutte le caratteristiche proprie del leninismo. Esso ha per fine, non il socialismo marxisticamente inteso, ossia la emancipazione economica del proletariato attraverso la graduale conquista del potere politico, ma il comunismo attraverso la dittatura di classe. li il suo mezzo preciouo sta nella insurrezione rivoluzionaria, nella guerra civile. Ora, mentre a Reggio Emilia i « centristi » del partito, pur condannando l'estremismo rivoluzionario, si mostrarono sppratutto preoccupati di salvaguardare l'unità del nartito medesimo, e a tal fine si sforzarono di conciliare attorno al tronco socialista le forinole più disparate delle due Darti in contrasto, da una recente riunione a Milano di rappresentanti le frazioni e tendenze estremiste è uscito un manifesto-programma, il quale scava a fondo nel solco del dissidio socialista, spinge apertaniente alla, scissione del partito, getta le basi del nuovo partito comunista rivoluzionario. Un manifesto - programma che duo definirsi come la carta fondamentale della nuova formazione politila, la quale già esiste ed opera indipendentemente dal i ubi¬ prossimo Congresso di Firenze. Quesi nifesto è, si, inteso a preparare il Congresso, ma sia che a Firenze vinca !a mozione centrista di Reggio Emilia, sia che prevalga invece il programma massimalista ora coodiflcato a Milano, i (Ine termini non sono più conciliabili, il partito socialista non è più uno, ma siamo già ad un partito socialista vero e proprio e ad un parlilo comunista insurrezionale, La votazione del Congresso di Firenze potrà avere importanza solo al fine di stabilire quale delle due parti sarà, per così dire, l'espulsa dui vecchio ambito, e quale l'espellente. Ma in ogni caso il restili sito sana che avremo duo partiti: un partito socialista .propriamente dotto e un partito comunista rivoluzionario, infatti, nel mànifesio-prpgmmmu ora pubblicato 6 posta anzitutto la questione del nome. Al primo caposaldo si legge; « Cambiamento del nome del Partito in quello di Partito comunista d'Italia (Sezione dell'Internazionali' comunista) ... Di ciò, dei restu. aveva già dato chiara sensazione VAvutiti! torinese. Che dopo le dimissioni del Serrati da 'direttore della locale edizione deWÀvaiiti!; questo che esce a Torino avesse cessato di essere organo del partito socialista italiano per diventare un organo a se, era implicitamente inteso; mu gli scrittori suoi, domenica scorsa, in un loro appello «ai compagni, alle sezioni socialiste, ai Consigli di fabbrica e alle organizzazioni economiche », tennero a spiegare esplicitamente : n Ci presentiamo senz'altro con il nostro passato, nel quale è il miglior giudizio di noi, e con il proposito nostro di essei-e, tino at Congresso e dopo, se occorrerà, l'organo dei comunisti italiani. Anche su. ciò aspettiamo lo decisioni e la sanzione del prossimo convegno della frazione comunista, ma facciamo sin d'ora presente iì vantaggio di far militare nelle file della frazione nostra un quotidiano la cuiazione e il cui pensiero si ricollegano a unprofondo movimento di proletari convinti e te- naci affermatoli e campioni ilei programma comunista. Presentiamo il nostro giornale come organo nazionale .-. Oneste dichiarazioni dei redattori torinesi" (UlVAvanti! hani dunque iirevenuto il manifesto-programma, che da Milano getta ora le basi del nuovo partito comunista. E con altro nome diverso dall'attuale (restando VAvanti! l'organo del partilo socialista italiano) il foglio clic esce a Torino duo considerarsi fin doni come l'organo del nuovo partito. Al auale il manifesto assegna i seguenti caposaldi programmatici : dl tt a .. — Rieiaborazloiic' del programma votato a Bologna, alcune particolari affermazioni del quaie devono essere rese più conformi ai prtncipii della Terza Internazionale, per contrapporlo ancora una volta al programma socialdemocratico di cui è partigiana la destra del partito. ,. ± — Conseguenti' e [olimaie esclusione di tutti gli iscritti e gli organismi, i quaii si sono dichiarati e si dichareranno contro i' programma comunista attraverso il voto delle Sezioni o del Congresso o con qualunque ultra forma di manifestazioni — Modifica degli statuti interni del Panilo per introdurvi i criteri di omogeneità, di -centralizzazione e di discipiiina che sono la. baso indispensabile della struttura del Partito Comunista (adottando, ira le altre innovazioni, il sistema dei periodo di cundiiialiira por i nuovi iscritti ul Partito, e quello de/te revisioni periodiebe di tutti ali Iscritti, la prima delle quali dovrà immediatamente seguire il Congresso). — Obbligo di tuiti i membri del Partito alla completa disciplina di tv/i. ne vere' luti - ;« decisioni tattiche del Coi esso Intemazionale e del Congresso Nazionale, la cui osservanza sarà demandata con pieni poi"ri el Comitato Centrale designato dal Congresso. « — I.e direttive dell'attivila del Partito si Ispireranno alla realizzazione dei criteri stabiliti dal Congresso di Mosca». E qui il manifesto specifica categoricamente anali han da essere queste direttive. Quelle per cosi dire interne si riassumono nel proposito di conquistare ogni organizzazione economica e politica dell'attuale movimento socialista: sindacati, leghe, cooperative, e sopratutto Confederazione generale del lavoro. Le direttive esteme Dossono considerarsi in questo passo de! manifesto: a Preparazione dell'azione insurrezionale del proCMariato, utilizzando tutte le possibilità di propaganda legale, e organizzando ni Ho stesso tempo sistematicamente il lavoro illegale, por realizzar* tutte le indispensabili condizioni dell'azione e assicurarne i mezzi materiali ». Onesto manifesto — donde ha apertamente principio il I. Partito comunista d'Italia (Sezione dell intemazionale comunista) — reca le firme seguenti: — Nicole Bombarci. Amedeo Bordiga, Bruno Fortichiari, Antonio Gramsci; Francesco ^listano, Luigi Poiano. Umberto Terracini. Com'è noto, il Bombacci e il Terracini sono membri dell'attuale Direzione del partito socialista, il che dà ancora un più spiccato wtrnificato al tM&&&* #ecessionisla del docum«a*r? Uh documento, che è abbastanza chiaro ed esplicito per richiedere commenti illustrativi. Chiunque lo legga può rendersi conto di che cosa sia, che rappresenti, a che tenda il nascente Partito comunista. Niun dubbio, ninna incertezza sono più riossibili in materia. Le masse operaie e la generalità del pubblico possono giudi- care e scegliere con piena conoscenza di causa. Da. una parte, una organizzazione socialista sempre più connaturata »i movimento sociale de' tempi nostri per le immancabili, fatali, utili e necessarie ascensioni del lavoro nell'ordine economico e politico della Nazione, del cui sviluppo il socialismo non può non essere benefico elemento propulsore: qui, nella concezione o nella pratica socialista, il progresso delle classi lavoratrici necessariamente s'identifica col progresso nazionale, col creare nuove forme d'i civiltà produttiva, col costruire e non col dissolvere, che non è concepibile alcun effettivo incremento operaio, sia pure sul terreno della lotta di elasse, se venga meno ogni, ricchezza sociale, se la produzione cessi, sé il Paese straDiombi nell'anarchia e nella miseria. Dall'altra parte, invece, un'organizzazione apertamente rivoluzionaria, che pone a (proprio caposaldo d'azione l'insurrezione annata, e tendo ad instaurare sulle rovine sissidel Parse la dittatura di' un'unica classe con la. violenta distruggitrice e omicida, con la guerra civile, attraverso il sangue e la morte: in una parola, il bolscevismo, il ferrare rosso, la tirannia leninista, ne' modi e coi frutti di cui oggi dà spettacolo al mondo la Russia. Insomma: se l'uno è il oartifo del lavoro e dei lavoratori, qpè- rante nella realtà, economica e politica peri trarre dadi stessi contrasti di classe su-Sgiustizia sociale, l'altro anilo della distruzione e dori, i"j„ . "".'une c ucgu nenon forme di non ò che il i oppressoli, che da ogni realtà umana prescindo per perseguire anarchicamente funeste, •illusioni. Ma il buon senso, il sentimento stesso 8?1 proprio egoismo individuale e di classe, diranno ni lavoratori italiani da quale delle duo parti stia il loro interesse, la loro salvezza. l

Persone citate: Amedeo Bordiga, Antonio Gramsci, Bombacci, Bruno Fortichiari, Luigi Poiano, Nicole Bombarci, Terracini, Umberto Terracini