Anche il Boggio arrestato

Anche il Boggio arrestato L'assassinio Sonzini-Scimula Anche il Boggio arrestato 11 nostro corrispondente da Como ci telefona: « Stamane la Rendarmeria svizzera ha consegnato al commissario di pubblica sicurezza italiano, alla stazione di Ponte Chiasso. quell'Agostino Dogsio fu Domenico, da Tortolo, imputato di essere stalo uno dei « giudici » del tribunale rosso e come uno degli autori, dell'uccisione della guardia carceraria Costantino Scimula e dell'impiegato -Mario" Sonami, fatto avvenuto a Torino il 22 settembre. Il Boggio era riuscito a penetrare in Isvizzera privo di documenti ed 6 stato arrestato a Basilea ». Coll'arcesto del Boggio e del Chicco, avvenuto, come panno i lettori, a Marsiglia, l'autorità ha posto le mani sopra due dei ritenuti principali caporioni della truce esecuzione di corso Novara. Si ricorderà che — secondo le risultanze dell'istnittoria — l'Agostino Boggio, unitamente al Róssi, sostenne nella tragica sera, davanti al tribunale comunista, la necessità di uccidere 10 Scimula. Sostenne cinicamente tale necessità ner sbarazzarsi di un testimone pericoloso che una volta in libertà avrebbe denunciato tutti quanti. Aggiunse anzi' che insieme ad altre guardie rosse, aveva poro prima arrestato e consegnato al Consiglio di fabbrica della ditta Nebiolo (il cui presidente è stato tratto già in arresta) il Mario Sonzini. che conosceva personalmente avendo lavorato con lui alle officine Beccaria alla barriera di Milano. Pure la morte del Sonzini era stata decisa e quindi bisognava far subire uguale sorte al Scimula. Tutto ciò il Boggio sostenne freddamente, com'è noto, alla prespnza dello stesso Scirmula. il quale tenuto per i polsi, livido, 'tremante, quando compreso la tremenda condanna si gettò in ginocchio davanti ai suoi giudici implorando, in nome della vecchia madre, che gli lasciassero salva la vita. Aveva 20 anni! E la vita non gli fu risparmiato. Il Boggio comandava il drappello che portò fuori dallo stabilimento Bevilacqua, verso le 21. lo Scimula. Il Boggio fece attendere in corso Palermo il drappello ed entrò dalla Nebiolo a prendere il Sonzini. 11 gruppo partì lentamente, avviato dove? Secondo lo risultanze processuali, che hanno avuto una inaspettata conferma anche dalla, completa confessione del Chicco davanti allo autorità di Marsiglia, i due condannati vennero diretti agii alti forni delle Fonderie Subalpina dove ri intendeva bruciarli vivi. L'anima rifugge dà una simile supposizione. Ma i forni delle Fonderie :non erano in efficienza, e. quindi, gli assassini cambiarono genere di supplizio. L'Agostino Boggio ha solo 17 anni, ma lo polizia, lo dipinge. >a foschi colori-. E' nato a Lusiglie Canavese^ ed abitava in via Desana. N. 8. Che cosa racconta il Chicco arrestato a Marsiglia Il nostro corrispondente da Marsiglia ci ha telegrafato in data 20, mattino : Eccovi qualche particolare dell'arresto della guardia rossa torinese Pioiro Chicco, accennatovi giù telcgraflcamente. Sabato mattino, verso le ore 4, una ronda di polizia perlustrava ti « Vecchio Porto » allorché la sua ttbjnzloriB fu attirata da un giovanotto che vagabondava intorno ni Municipio, o gli domando le carte. 11 giovane non ne aveva e rispose clic era un italiano arrivato il giorno iprima a Marsiglia. Perquisito, non possedeva nò amii uè denaro, ma aveva In lasca un 'numero di giornale nel quale tre colonne erano consacrate ai feroce assassinio di Sonzini e Scimula avvenuto a Turino il 22 settembre. Il giovane non tardò a* spiegare la presenza su lui di quel giornale, dichiarando agli agenti che egli era ricercato dalla polizia italiana per aver preso parto ad uno de;.;Li assassini menzionati. Condotto immediatamente alla Stirato, venne interrogato in italiano dal segretario sig. Honnorat, al quale l'arrestato confermò di essere Pietro Chicco, di anni 17, nato ad Alba ed abitante a Torino, in via Foggia, 19. Disso che lavorava corno aiuto-fabbio nella fabbrica Ferretti. Attorcile .incominciarono i movimenti operai di Torino, icgli si fece inscrivere come volontario stilla ìlista dello « guardie rosse », quantunque non appartenesse a nessun sindacato, e fu incaricato di montare la guardia davanti alla fabbrica Bevilacqua, della quale la maestranza si era impadronita. Nella sera del 22 settembre era di guardia con certi Andrea Vincenti e Giuseppe Bossi allorché videro passare davanti oCla fabbrica un individuo, che essi riconobbero essere un guardiano dille carceri. L'avvicinarono e gli domandarono le carte: l'altro rifiutò di mostrarle. L'afferrarono e lo trascinarono nella fabbrica «dove venne perquisito e trovato possessore della caria d'identità sulla quale lessero : Ernesto Sciinula, guardia delle Nuove Carceri, l.o fecero salire allora al .terzo piano della fabbrica, dove si trovavano riuniti operai e operaie elio si erano improvvisati padroni. Il Chicco soggiunse che da quel mompntn 1» sua parte era terminata; perciò discese e andò a-cena. Ritornato due ore dopo, non vide, piò 10 Scimula, ma seppe che il disgraziato era slato condannato a morìe nelle seguenti tragiche condizioni: tradotto davanti ad una specie di tribunale, del quale facevano parte anche alcune donne, tra le. quali erano delle Rio-,vinetto, dopo un giudizio sommario, fu condannato nd essere bruciato vivo dentro un allo forno! Ma i forni erano spenti. Lo Scimula allora fu condotto in una strada vicina e vigliaccamente assassinato con un colpo di rivoltella. Il Chicco — è sempre lui che racconta — apprese allora che nello stesso giorno un altro giovane, Mario Sonzini. era stato arrestato dagli operai di un'altra fabbrica ed assassinato nello stesso posto o nello stesso tempo del guardiano Scimula. Per quanto turbato da questi avvenimenti, Chicco continuò a montare, la guardia fino al 28 settembre, poi, la pace essendo ritornata, depose te armi e rimase in casa sua. Avendo, qualche giorno fa, saputo che la Polizia lo ricercava, si recò subito alla Camera del Lavoro di Torino, dove, uno dei membri della segreteria gli consegnò 200 lire o gli corteiglio di fuggire. Preso il partito di guadaganre la Frància, si recò a VentimigHa, da dove riuscì a passare la frontiera per i sentieri della montagna. Si recò a piedi a Nizza, dove prese il treno per Marsiglia. \ In seguito a 'queste sue dichiarazioni, Pietro Chicco è stato mantenuto in arresto e condotto-presso il Procuratore della Repubblica, i) qu^te^ha avvertito il nostro R. Console Generato per lo ulteriori pratiche giudiziarie.