La prima giornata del Congresso dei tessili

La prima giornata del Congresso dei tessili La prima giornata del Congresso dei tessili L'indiavolato maltempo che imperversa da iiiiiii giorni e che icrmattina appariva imi intuii;;; 1 eli' mai, con ima pioggia rabbiosa e insistente, illeggiadrita di tatuo in tanto ila folate di vento freddo, causando notevoli ritardi ai treni in arrivo a Torino, fece :\ che l'apertura ufficiale de! Congresso non potè iniziarsi Elie vèrso le 11.30. L'ampio salone ai piano superiore del Pala. -1 deU'AssdCiazione generale operai è gremito 'ii congressisti. Numerosissimo è. l'eleménto 1.•ruminilo, pérctiò, come abbiamo pubblicato, sui 150 mila soci della Federazione operai 1 issilis ben 125 mila sono donno. Al I ani • 1! !'a Presidenza prendono nosto i membri del Cernitalo organizzatore e coloro ohe d Liborio ''aie il saluto di altri organismi ai Congresso. Verso le nudici e mozza un membro del Go mitato dichiara apèrto il Congresso od esprime il legittimo compiacimento per il cospicuo numero dei rappresentanti d'ile -sezioni. 0011vei i Tovino da ogni perle ~ anche pili l iiliuiii - d'Italia per partecipare ni lavori ili (iiiesio imi'oitante. Congresso ohe è. óltre tutto, uria rassegna dolio imponenti forze delia Federazione lessili, ohe la bufera della guerra non valse a scOmpaghiaj'e, ina. anzi, avvinse con nuovi più tenaci e diffusi legami all'organizzazione. Quindi, su proposta di in: congressista, si mitici de, . er acclamazione, alla nnstiiuziono '.leli'Ufficio di Presidenza. A presidenti onorari mimo designati Bernardo Beftrtìa o la sìgnorlun dina Corso della Sezione di Torino: a pre- sidtinti effettivi l'on. Gay, Strobino, Palmieri e Xei'aria Njcolò di Trieste. La signorina '« orso stile ni banco presidenziale e pronuncia un breve discorso di ringraziamento. faconIlo i rituali auguri di feconde discussioni, specialmente ri prò' delio donne ohe costituiscono la maggior riarie dei federali. A nome della Camera del' lavoro parla Paggi elio reca il saluto della massima organizzazione operaia torinese e che è lieto di vedere adunato un così cospicuo numero di rappresentanti della potente organizzazione tessile. Il segretario della Sezione di Torino della Federazione dei tessili, Bertela, constala la pienezza del moviménto operaio, rileva come eli operai lessili, dando prova di una perfetta, coscienza di classe, abbiano saraito portare la loro Federazione ad uno dei primissimi posti dell'esercito sindacale e conclude inviando un saluto alla Russia. L'avv. Terracini porge al Congresso il salmo della Direzione del partito socialista, osservando come il legame ohe unisce l'organizzazione economica all'organizzazione politica del proletariato diventi sempre più sirotio e più saldo. Trite motivò da ciò por augii» vare una fusione completa dello coscienze, donde scaturir.'i.-la forze irresistibile che coni'|uisl.erà la vittoria liofiliitiva. Anche la Federazione del libro ha voluto farsi rappresentare ali'inaugurazione del congresso ani suo segretario generale. Bruno, il quale recando i' solidale saluto della sua organizzazione auspica ohe le donne, le qua'i sono tanta parte del movimento operaio tessile, possano formarsi in breve una coscienza chiara dei loro interessi reali, in modo da resistere alle lusinghe e respingere le inframmettenze di pscudo sindacati che, ove riuscissero ad impadronirsi delle masse, ne ritarderebbero indefinitivamente l'ascensione e la redenzione economica e politica.. Accollo da un nutrito applauso dei congressisti, sorgo a parlare Alessandro Galli, segretario generale delju Federazione tessile, il quale liei salutale e dare il benvenuto ai congressisti spiega coinè avvennero, causa i ritardi ferroviari, alcuni inconvenienti nello svolgimento della prima seduta e dà convegno per lo 15 ai congressisti per l'inizio dei lavori all'ordine del giorno. Mentre si sta per sciogliere la seduta, arriva una nuova ondala di congressisti, uomini e donne, ancora con le valigie alla mano. Sono i rappresentanti delle Sezioni lombarde, specialmente del Comensc e del Bergamasco, che son giunti a, Torino con un ritardo di 'qualche ora. Strobino, del Comitato, dà loro il benvenuto e dichiara tolta la seduta rinviandola alle 15 La relazione morale del Comitato cenlrale La seduta pomeridiana, presieduta da Nicoli! Zaccaria di Trieste, s'iniziti inno dopo ie 1$. Sono presenti anche l'on. l.'iiincni. della Confederazione generale del lavoro, gli onorevoli Gay e Buffoni:, ed il cav. Fusconi iappresentanie dell'Ufficiò del lavoro- Prende subito lui parola l'ori. Bianchi il uuaio, porta il saluto della Confederazióne, la anale, dice, ha avuto un forte ausino dai lessili per la conquista delle 8 ore di lavoro. E si inizia ia relazione morale del Comitato Centrale che viene fatta dal segretario generale. Alessandro Calli. Egli avverte che dividerà la sua relazione in quattro parti: Lo) lo sviluppo della Federazione; i.o) le lliianze federali: 3.oì esitazioni e scioperi; Lo) parte noiiiica della vita sindacale. Anzitutto egli ringrazia tutti i collaboratori, JiriRenti e segretari di leiriie, colleivori e collettrici che con la loro onerosità facilitarono ed alutarono l'ind'emonio dell'organizzazione. Quanto allo sviiuppo numerico dei soci federali egli dice che bisoTna lener conto anche del notevole aume.'iio di cs=i nei primi sei mes'i del corrente anno. 5-:d annunzia eoe mentre al 31 dicembre 1:119 i soci erano lOi.Olì'J in gennaio ascesero a 109.701. in febbraio a 112.123, in marzo a 118.937, in aprile a Ì28.4Ì9, in inaggio e giugno continuarono ad aumentare benché qualche Leca ^- per. sopravvenuti scioperi — non abbia ohi fatto j versamenti regolari- Quindi, fra uli apulausi generali, dice clic se la Federazione si compiace altamente dei risultati ottentr. i è particolarmente oryugliosu di aver irresRimentato un numerò Insperato di donne strappandole al padronato ed ai cattolici. E su aùesto argoineriio conclude ohe se anche i federali sr.no soltau'o I5u mila, l'azione del proleiapinto tessila è dominata dalla Federazione. !i Galli passa Quindi ad esaminare la situazione finanziaria mettendo in luce le ottime condizioni della Federazione che ha in cassa alla data d'orci un fondo di Sire 371.367,38. Fa uuliidi una punta polemica col S'inducalo cat^ tolifo che Chiama alleati dei padroni.e, incidenlal.tnente, dice ohe non bisogna dar la cuccio alle persone che seguono altre direttive, ma biso-'ua colpire l'organizzazione avversaria. Venendo a parlare d: recenti episodi svoltisi ad Angri, tocca anche dei fatti? di Torre Pell'ice ed ha gravi parole per Coloro che aizzarono eìementi di violenza contro gli operai-, Dichiara, assumendosi esplicitamente la responsabilità i deH'aiiermaZ'ione, che negli stabilimenti Maz' zonis vi sono persone pacate per intimid'ire p vessare le maestranze e "dice, lostiialuiente, che I (essili sapranno opporre violenza a violenza ' co la ditta d'aeuoi'do con io autorità continuerà ■ a opprimere gli operai- ! Passando riuir.di a trattare delle agitazióni | Illustra lo cifre che noi abbiam uià pubblicate'. : soggiungendo, - fra le approvazioni generali I dei congrosso,» che là Federazione 6 assolutaI inerte contraria alla partecipazione tigli utili j die alt.'" omgariizzaziótii propugnano. Cita fra k11 scioperi Quelli d»i lanieri bielle?! e to• rinasi per dire che furono mirabili esempi di combattività. Fa un ultimo accenno alle, s ore ! esaltando la portata della riforma che coni sento alla classe lavoratrice, una vita più de| gna. e propone di sospendere la seduta per cualche minuto. I Cosi viene fatto e la seduta viene interrotta | por circa mezz'òi a. Alla ripresa. Galli affronta la parte più scabrosa della sua relazione, quella relativa alla Dolitica. L'oratore che, senza dirlo, deve aver r-oordato a se stesso l'incedo imr ignea dei latini, entra in argomento dicendo che gli organizzatori debbono ubbidire anzitutto alla proì-ria coscienza e non preoccuparsi soltanto di ciò che r,uò procurare il facile plauso del I tiroletiiriato. « Oggr — dice — è mollo comodo proclamarsi di una frazione piuttosto che di l.un'altra. ma noi vogliamo esporre il nostro j pensiero con piena sincerità. (Applausi). In ; (mosto momento non proclamarsi estremisti è | poco comodo, porche si sta pia parlando di esDulsionc di coloro che la pensano diversamente. I rapporti fra Confederazione e Partito socialista debbono essere esaminati anche da noi. La massa accogli!.' con dillìtienza quelli he non si proclamano estremisti, ma bisognerebbe vedere se fi a ^\\ estremisti ci sono quelli e'ie son venuti a noi all'ultima ora {applausi). Noi movimento operaio può esservi !a necessità di .scendete a lotta aperta, violenta, m% cuò aneli.', in altri casi, convenire la inode: l'imi" o la. .saggezza- Noi vogliamo — nell'azione sindacale — prender consiglio dalle circostanze, e pur non gridando il nostro esfremismo mai abbiam fatto azione che fosse contro di esso. Gli organizzatori non debbono essere nè estremisti, nè centristi, nè riformisti, debbono essere soltanto e sempre degli organizzatoxi ». Voratore, vraescundo, dèe»-che il aaÉr monto operaio 6 assurto ad efficace potenza solo da aualche. anno, ma il proletariato non è ancora pronto alla nuova vita, e cita il Bergamasco, il Comasco od il mezzogiorno a suffragio della sua tesi. Trova nella scarsa spontaneità del pagamento dei tributi federali un indico di un residuo d'egoismo die bisognerà, eliminare prima di aver delle coscienze pronte. -Non crede che in Italia, oggi., si possa parlare di uei-feila preparazione delle coscienze, e mancano anche altri elementi per instaurare durevolmente alno regime. « Se oggi dovessimo rovesciare, il regime attuale saremmo isolati e andremmo verso la fame. Manca il grano, il carbone, il cotone » (Inierriiziònl: uh! uh; applausi contrastali c arida, dh. Viva- la Russia!'. Il Galli reagisce e dice che gridando viva la Ttussia non si risolve il nostro problema (mormorii). Altre interruzioni provoca l'oratore Quando afferma che gridar Viva i,rnin non è far opera rivoluzionaria, infine il relatore stigmatizza, coloro che predicano l'irtdiscìDlìna nelle organizzazioni perchè, dice, la Bnssia insegna che l'organizzazione è il nucleo del ree/ime comunista. Concludendo il Galli invoca giudizi sereni e spassionati sull'onera dol Comitato Centrale, esalta nuovamente il valore della donna nella vita soc'iale e chiude incitando alla, solidarietà. lina trinilo r>. ovazione saluta questo discorso e la seduta è. tolta- *** Nel pomeriggio di ieri 6 venuta nei nostri uffici una Commissione di operai del Cotonificio Mazzonis. appositamente recatasi a Torino. Essa ci ha consegnalo una dichiarazione — con preghiera di pubblicarla — corredata da oltre 800 firmo. Ragioni evidenti di spazio ci impediscono di pubblicare tutte le tirine, ma menno pubblicitàrno per impansiallifi lo scritto portatoci, dichiariamo di tenere il documento originale a disposizione d'i ohi volesse prenderne visione. Ecco'la dichiarazione: «Noi sDil.escrli.lt, operai dogli optaci Mazzonis ili Torre Pollice- e ili Pralafern, preghiamo <11 voler Inserire t|itesia nòstra dichiarazione, in risposi» alla lettera, ilep'nn. day. comparsa, nel numnro di venerdì, s, ile -Iji Stampa », allo scopo di. ristabilire l'esattezza e l'integrità del fatti. lo ti Filippa fu Uccnztatn per insulti, provocazioni e minacele agli operai ed al suol capi; 2.n II giorno del licenziamento del Filippa, fu latto il possibile per impedire a forza agli operai dello 5131)11111:6010 di Pralafcra di entrare 1n fabbrica net pomeriggio, o onesto da parte del RorIo notalo GofS. Il pili' acceso eccitatore, dcjrll animi, accompagnato da sette od otto operai metallurgici disoccupati di Luscrna S. Giovanni. Malgrado ciò solo una settantina non poterono recarsi al lavoro; 30 Le colluttav-iont tra operai' della stamperia Mazzonis e comizianti avvennero nal pomeriggio per giusto rlfsenttmepto Cegll operai, per l'aggressione con ingiurie e ivreosso subite dal mcreanleo Achille Sivera, loro compagno di lavoro; nolla lwrgnfa Apptotil, da parte di cinque rudlvldiu di Luserna. capitanati dal Ooss clic ritornavano dallo stabilimento di Pralafcra come sopra licito e si recavano alla Camera del Lavoro; ■4.0 I sottoscrfttl o;l 1 loro compagni, costituenti la grandissimi» maggioranza degli operai degli' opifici Mazzonis, dichiarano elio sono liberi cittadini, decisi a difendere il loro diritto di lavorare a nualunque costo, e cift per rintuzzare la stupida, calunnia di «essere pagati col preciso compilo dt distruggere l'organizzazione - mentre essi non offendono nessuno, ma nello stesso tempo non tollerano e non tollereranno di essere Ingiuriati e minacciati per sonarmeli te e nelle loro faniiglti s di ceserò vlolen tati nella loto volontà di lavorare». (Seguono le Arme).