La discussione si amplia:al governo?

La discussione si amplia:al governo? La discussione si amplia:al governo? REGGIO EMILIA,noe. Terminerà oggi il. Convegno? oppure, secondo le previsioni della vigilia, alle duo gior-| nate stabilite ne seguirà una terza? In molti: dei convenuti è vivissimo .il desiderio che stasera il Convegno chiuda i suoi lavori, ma c'e clii desidera che si prolunghi, e non si capisce bene perchè. 11 diversivo Modigliani Questa corrente fa capo all'on. Modigliani, 11 quale, come nella giornata d'i ieri — colla sua oroposta di andata ui potere e con la riforma istituzionale, ha portato un diversivo e allargato l'orizzonte del Convegno deviandolo dalle premesse — così oggi si affanna a prolungare i lavori senza che se ne veda la ragione giustificativa. Il pensiero del Modigliani devi' ancora essere definitivamente chiarito. Non che molto diverso dagli altri sia stato il suo atteggiamento nel discorso pronunciato ieri: ma c'è chi andando forse al di là delle intenzioni del deputato livornese, si affaccia non pochi punti interrogativi. Perché il Convegno abbia qualche efficacia e la frazione di concentrazione possa esercitare una decisiva influenza al Congresso di Firenze, è necessario che pervenga a conclusioni precise e concrete con uri programma sgomino di equivoci e di possibile immediata realizzazione. Ora si teine r.he il diversivo Modigliani produca la impossibilità di tradurre in alio tali propusiti e sminuisca la importanza del Convegno distogliendolo dal suo preciso compilo. E si va anche più in là, ma sono preoccupazioni che solo a Convegno chiuso potrà, dirsi se avevano fondamento o no. L'alleggiamento del Modigliani è il motivo predominante dei commenti alla eri ma giornata del Convegno. Si vede un'ombra intorno a lui, mentre gli oratori che lo hanno preceduto e. seguito sono balzati in piena luce vivissima. Motivo di commenti è pure l'on. Dugoni, le cui trancile dichiarazioni hanno fortemente ini l'iressionato. Piove da ieri sera maledettamente, e la pioggia rende più pesante e noiosa la nostra at•lesa. Meno gente nei pressi del Palazzo Comunale: più movimentata l'aula consigliare nella quale hanno fatta la loro comparsa, oggi, anche i deputali Matteotti, Rosi, Basso, Filippini, tihezzi, Buozzi e Casalini. I congressisti presenti sono 350. Le Sezioni rappresentate 150. I eruppi delle minoranze 110. 1 deputati aderenti 35, i presenti 32. Come la Direzione » rinviò... là rivoluzione La seduta si apre alle ore !).:!(». .Presiede Nullo Baldini. Con brevi dichiarazioni si approva la chiusura della discussione, G-riziotti e Giani rinunciano a parlare, associandosi alla mozione Baldesi. L'on. Targetii. primo oratore della giornata, inizia il suo discorso dicendo che non devesi cancellare l'adesione alla Terza Internazionale, ma restarvi a con dizione che sieno rispettate ' l'autonomia e la libertà del partito. Ritiene che so il partito espelle Turati e Praninolini non possa con servarsi l'unità. Chiede, tra l'ilarità dei presenti, clie Lenin, il quale rispetta gli urinimi di colore, non sia intransigente coi bianchi ! Soggiùnge : « Non è possihile una rivoluziono Jn Italia se non come movimento concordante con quello degli altri proletariati europei Io sono pessimista circa l'andata al potere perchè non credo che la borghesia sia rassi tonta a cedere il comando placidamente, e pei che ciò determinerebbe la scissione delle forzo operaie. Credo peraltro che alla massa debba dirsi la verità per intero, non segiieii do il principio di coloro che hamio incitato 10 masse ad adoperare prima la scheda e poi la bomba; che hanno promessa la rivoluzione a breve scadenza e oggi sono schermili dalle masse stesse. Non si deve subire più l'umiliazione di essere ritenuti dai compagni massimalisti come vigilati speciali ». •E qui l'oratore cita casi curiosi a proposito della scelta dei candidati alle elozioni amministrative. I massimalisti bolognesi predicano la illegalità, ma in segreto fanno la racco maudazione, nella scelta dei candidati, di evi tare la inclusione di troppi impiegati provin ciati comunali per evitare le decadenze per ineleggibilità. Per ultimo, protesta contro 11 trucco massimalista del rinvio della rivo Suzione. « La Direzione del Partilo — dico. — ha sempre trovato modo di rinviare ciò che non poteva o non voleva fare: la rivoluzione Si giunse così sino al punto che. in occasio ne dei fatti di Ancona, radunatasi la Direzione per decidere se fare sboccare o no quei tumulti nella rivoluzione, il segretario Gen nari presentò bensì un ordine del giorno ri voluzionario, ma essendosi la Direzione divi sa in tre contro tre, fu pregato l'on. Baccl che aveva solo voto consultivo, di votare perchè lo si sapeva contrario an'ordine del giorno. e questo poteva, col voto del Bacci, esse re passalo agli archivi ». Con. Targetii, con la sua mordace ironia e con la sua rude schiettezza, ha vivamente in tercssato l'assemblea, che lo segui con atten zinne ed accompagnò le frasi più salienti del discorso con larghi ao^'us) e il' " clamp rosa. c e Azimont.cesegueaon.arge,ncon uno spunto polemico. «Non sono gli in ternazlonalisti russi che ci vogliono cacciare, ina alcuni dei nostri, che si servono di .Mosca come paravento. Prima di pensare a conquistare il potere dobbiamo conquistare il partito: dobbiamo dimostrare che non siamo fuori del socialismo e dire agli ai tri che, se non vogliono rimanere con noi. se ne vadano! Sulla proposta di andare al potere tutti s'iamo d'accordo, ina differenziamo nei mezzi e nelle finalità da raggiunsere. I massimalisti vogliono instaurare il soviet: noi consideriamo tale regime come dannoso all'Italia. Bisogna illuminare le masse: dire ad esse che cosa veramente sono i soviet. Il iiroletariato è profondamente e irriducibilmente gradualista. Bombaoci e D'Aragona non si sono differenziati di fronte ai recenti scioperi del personale statale. I massimalisti vorrebbero che alcuni del nostri andassero al potere per poi dire che è fallito l'esperimento riformista. Dobbiamo disilluderli e dichiarale che, potremo andare al potere, ma in nome d'i tutto il partito e delle organizzazioni, non inai per iniziative individuali! ». La requisitoria dell'or.. Maz?otii Come vedete, questi discorsi non rappresentano che variazioni chiarificatrici alle argomentazioni affacciate ieri. Non può essere che cosi L'on- Mazzoni riprende il motivo svolto ieri con tanti esaltazione di Turati, e provoca nuove ovazioni all'indirizzo di questi. Passa, poi a chiarire il dissenso ira i graduati e massimalisti. «Noi crediamo — dice — che la. rivoluzione rappresenti un fatto evolutivo di trasformazione quotidiana; i massimalisti credono invece di poterne stabilire l'ora, per quanto Graziadei abbia cura d'i notare che si farà quando si potrà. Ma se e quando si potrà, e quando si abbia la sicurezza che la rivoluzione diventi un fatto internazionale, siamo rivoluzionari anche uo,i! ... [Applausi). Proseguendo, l'on. Mazzoni dimostra che i russi ignorano completamente la situazione italiana; quindi rivendica ai socialisti il diritto di cittadinanza nel paniti) e di libera critica Sull'azione proletaria negli altri pai si. L'oratore accenna alla questione terriera, ed afferma: « gradualmente, < contadini italiani organizzali lavorano nuli come in Russia i bolscevichi, per cambiare 'ladrone, bensì per cambiare il regime di proprietà [applausi), noie vogliamo creare una borghesia terriera peggiore di quella che miriamo ad abolire. Resteremo nella Terza Internazionale, ma per lavorare secondo il nostro temperamento ». Riferendosi poi alla mozione. Baldesi. noia che. in essa non si accenna ai rapporti coi sindacalisti o gli anarchici. « Il sindacalismo e l'anarchia sono inconciliabili col socialismo — dice il Mazzoni — quello natte da Parma e finisco ti Pilline, vera carovana, di zingari col bnrhoiie e il paiolo attaccalo dietro. Questi, gli anarchici, non vivono che di diffamazuiiiu del socialismo, e l'uno e l'altro distruggono quanto noi abbiamo faticosamente creato. Se i rivoluzionari credono di salvare il socialismo inveendo contro i riformisti, abbiano il coraggio di sfoggiate uguale energia contro i sindacalisti e fili anarchici. Da Mosca, poi, aspettiamo che si parli chiaro contro i massoni che sono sempre un agguato o un pericolo per il nostro partito. Continuando, l'on. Mazzoni critica vivacemente la Direzione del Partito e la fraziono massimalista: sostiene che Mosca deve permettere che si distingua da paese a paese, o ricorda che in Italia la Confederazione Generale del Lavoro ha fatto opera rivoluzionaria più di quanto non abbiano fatto lo organizzazioni di altri paesi. Ha parole veementi contro l'edizione torinese i}p\\'Avanli!: sostiene la necessità, di sperdere ogni illusione nel miracolismo; esalta lo spirilo e gli uomini del socialismo reggiano, e chiude con un nuovo inno a Filippo Turati. Un'apostrofe - Ovazione a Turati Impetuosamente, trascinando l'assemblea ad interminabili ovazioni, che Filippo Turati ascolta visibilmente commosso, l'on. Mazzoni dice: « Si vuole perseguitare Turati. Eppure Turati è il più disciplinato degli aderenti al partito! E che dire del tentativo di processarlo e condannarlo per il suo ordino del giorno presentato al direttorio del gruppo e poi ri tirato? Ouaie esempio di più assoluta devozione deve dare un uomo che, avendo preparato un documento di coraggio e di praticità negazione parlamentare, lo straccia per cancellare anche il. dubbio che. ciò possa sembrare distacco dalla disciplina comune? Ma, signori inquisitori I Noi ascolteremo le vostre requisitorie quando voi potrete raggiungere altrettanta grandezza morale! ». Scoppia un'ovazione impressionante. Turati è l'omosso. La seduta è rinviata al pomeriggio. La seduta pomeridiana La seduta pomeridiaj a, apertasi alle 14,15, si è iniziata con l'annui zio dell'adesione degli on. Morgari, Csnevari I Pistoia. Parla pel primo il KVfgimonti, il quale fa un accenno all'ostracismo della direzione del lvtv partito contro i non massimalisti nelle liste elettorali amministrative. Questo accenno provoca l'intervento del segretario del Partito, Gennari, il quale dice che la Direzione del partito non ha detio di' escludere dalle liste deile elezioni amministrative i centristi e i ri fonnisti e dove, come a Firenze e Bologna, « rano stati esclusi, la Direzione è intervenuta per l'osservanza della disciplina. prirfrsvFeL'ordine del eiorno Matteotti ise° « e un intermezzo rtlSSO > Ideì | riEsaurito l'incidente Gennari, ha la parofr. quMatteotti, il quale presenta e, illustra il se- po «««"e ùrcU,ie aKl eiorno: | da« I socialisti riuniti >a Begglo confermano ! rela propria adesione alla Terza Internazionale; I Corivendicano il proprio diritto di cittadinanza Ponci partito socialista italiano e la libertà de> i stuartito medesimo di giudicare delle opportuna Il'età tattiche in rapporto alla situazione interna- tSoe — , e i a , . i e a . d i i r , a . r . a e — e l . l i , i o eo ro a zti eel el o d ani e al ro i oaà nma, re re ti o. 5, li a zionale; avvertono il proletariato che la piena realizzazione del socialismo non può avvenire dentro tèrmini lissi, ma può essere solo il risultato di una profonda opera di trasformazione sociale. Ma osservano però che la guerra e le condizioni particolari deUTtalia'e della borghesia italiana possono anticipare l'inevitabile sfacelo del presente regime. Ritengono che la conquista del potere politico, non da parte di pochi, ma della massa organizzata socialista, deve avvenire e prepararci secondo il massimo risultato utile, così che il proletariato abbia la massima partecipazione cosciente al nuovo regime e sia più adatto aila gestione della ricchezza socializzata e alia produzione per fini collettivi. S'impegnano- di sostenere o diffondere queste tesi tra le masse e al prossimo Congresso, rimanendo in ogni caso rigorosamente disciplinati alle deliberazioni di una. maggioranza, che voglia diverse risoluzioni tattiche, ma che mantenga intatti ì principi fondamentali del socialismo ». Un nuovo intermezzo completamente russo lo si ha dopo la presentazione, dell'ordine del giorno Matteotti. E' il dottor Courgin, che vuole illuminare i congressisti sulle reali condizioni del suo paese e precisare come siasi affermato il bolscevismo. Non dice cose nuove; afferma che il più grande rivoluzionario è stato lo Czar e che in Russia si è massimalisti in città non in campagna. I contadini hanno preso la terra, ma nulla vogliono dare ai cittadini, li (Bal'Iesi completa con brevi dichiarazioni quelle del Courgin. Como avrete rilevato, sino a questo punto la discussione della seconda giornata del1 Con raimprchphpzdqpdligteupImdastrsnpvsdtaonnncpavogno non ha trovato un deciso orientamento. e.Molti discorsi, ma un soverchio divagare tra hotemi diversissimi: Dal tema russo, it predoni!- snanle. all'andata al potre, alle direttive ri voluzionario, allo forme della rivoluzione, alla protesta contro la minacciata decapitazione. Parla l'on. Treves Particolarmente disorientante di tema proposto dal Modigliani sull'andata al potere. Toc- fsmasrtca all'or,. Treves richiamare la discussione dei, »Convegno alle linee volute dai suoi organiz- F^—ori Treves è accolto al suo presentarsi da Li lnnc-a salve di annlausi « Modigliani iRe ha i-u-h odalo il Convegno su di im ck che S^rJ^SSS^'V^ ata\j u ouuuuig ir u^.^U'Cl/.l >l«Jll Ult-l/' IWlllrl ne. senza costringerle a dubbi cimenti rivol- • ctosi ». i pzatori. Treves è accolto al suo presentarsi da una dice tema che esula la nostra competenza : come la società italiana uscirà dalle ambascie di questo dopo guerra? Non è compilo nostro risolvere questo quesito. Noi dobbiamo solamente decidere quali debbano essere i modi di vivore della nostra frazione nel partito. L'onorevole. Modigliani piTiponcM.il'andata al potere come soluzióne delle d.ifi.Tóltà presenti, ma la; "sua soluzione necessita il consenso dei massi-. rmallsti e questi non la daranno mai. Dobbia-1 vino anzitutto risolvere i problemi per i quali: ci siamo riuniti. Un primo «abbiamo risolto i "con gli applausi tributati a coloro che altri i dvorrebbero colpire: manifestando la nostra so- "lidarietà con ossi, o resteremo nel oartito o ne lusciremo tutti; e vi resteremo non appiattati, dpur di restarci, ma perchè ci saranno state lfatte condizioni possibiliI Quale è dunque il Pnostro programma? Onello antico di propa- Mganda, di organizzazione, di educazione, il Mprogramma che ha portato il nostro sociali-! Dnmo a sollevare le coscienze dello niobi tolta-1 e. io, ,,-!S„rat= rhn ,0f8m1P,tnnde Per propaganda ge come essa sia difficile in questo momento - „determinata dalla ,rreves passa ad Illustrare.Te due u,ch v ,sl cont'?»flo»° Il Predominio in t obiiropa e che fanno capo a Mosca ed a Pa- DB n« Parigi — dice — è il centro della reazione europea; Mosca il principio contrario: centro' pdi tutte le. ribellioni del mondo. E Mosca oggi dtrascina dietro di sè tutti gli schiacciati e gli cUmiliali dalla oppressione inglese e francese, nstretti in nuova guerra contro gli "oppressori, slo mi sento di rendere, prolondo omaggio alla frivoluzione russa, che accetto in blocco, sòf- cfocando la critica ai dettagli, interpretando, l'epopea. Nelle sue ragioni e nella sua esscu- mza, quel movimento, anche se ha nome di co- muntsta, è socialista: esso h-à portato 150 mi- slioni di proletari alla vita. IV critico osserva dperò che se la più grande rivoluzione fatta dài comunisti è giunta a formare una borghe- sia rurale, vuol dire che le fasi storiche non r, ^«rd',''i,allinia Msogna abbandonare tutm'la fraseologia del nuovo idealismo, del volon-. tarismo, del berxonismo; quella che è la Dio- sofia correlile dell Ordine Suavo. o ritornare ! alle nostre dottrine. La Russia ha creduto di saltare due secoli ed è tornata at periodo pie- capitalistico. Noi non abbiamo bisogno di fare j ciu, di obbligarci come i russi a costruzioni già superate, come (niella del lavoro obbligatorio, e restiamo alla nostra..bandiera sulla quale è scritto: «socialismo e.libertà ». L'oratore dice poi che a torto si paria con disprezzo di social-democrazia, parola che ino lo stesso Liebcknecht. in contrapposto alla, democrazia borghese. .Non bisogna sputare in faccia a cinquant'anni di progresso umano] Molto sono le contraddizioni in cui cadono i eo-1 munisti, che vogliono e non vogliono dUcie-i guano a parole quello che accettano 'a fati'i L'oratore conclude: . Mosca ci condanna ' perchè non ci ha capiti ed è stata male infor-: mata su di noi. La dittatura del proletariato, I È^%mL!}?,CC»sav di,sta,° e di Governo in'. Russia, tende a diventare universale ma io ' nego al Governo russo il diritte, di disporre del proletariato italiano, e ciò facendo si à'.-'fende, anche ja Russia. Bisogna commisurare | i mezzi alle circostanze. Se noi fossimo schiac- i O&^Su^&^^i&^ksima alla mozione Baldesi meno sulle com-eL ! sioni tattiche circa la dittatura. Continuiamo l'opera nostra di preparazione e di educa- zione: eliminiamo gradualmente lo sfrutta-1 meulo capitalistico, sostituendo" ad esso forme economiche associative, e se vorrà il collasso, esclusa ogni avventura personlale, vedremo, se <•> il caso di accorrere al cimento che Modi- ;gliani ci propone. Como programma questo è uno di quei fatti sui quali neanche il congresso nazionale può prendere una decisione. E' uno di quegli Imprevisti intorno ai quali si polarizzano fulmineamente le volontà delie masse e l'azione dei loro organismi. Noi non abbiamo mai escluso di potere andare al potere prima che il socialismo «ia maturo nelle coso; ma onesta, che può essere una possibilità, noi la dCDiechiamo come desiderio al potere per faro servizi alla borghesia, ma non ci andremo mai!». Una lunea ovazione accoglie le ultime diehiiirazioni dell'on. Treves. Il realismo di Buozzi Una replica di Modigliani Buozzi, che seguo a Treves, dichiara di prender la parola solo per dimostrare che la irruente agitazione metallurgica non è stata frutto di improvvisazione; ina che. la lotta si è svolta con sistemi voluti o" preparati dalla Federazione. E lo prova ricordando le divor- se Idsi dell'agitazione e i suoi episodi salienti, « Non siamo — prosegue poi — dei bigotti deila legalità. Siamo evoluzionisti a lcgalita- ri, ma non rinunciamo a,'ie armi extra legali, quando sono necessarie. Pure avendo preso possesso delle fabbriche, mi guarderei bene dal teorizzare questo metodo, c non coiisiglie- rei la stessa arma por tutte le organizzazioni Continueremo a lottare legalmente ovunque è Possibile; illegalmente quando vi saremo co stretti. Se il nostro movimento è invidiato all'estero si è perchè è sempre stato gradualista, tSo ci scacceranno dal partito, quelli che ver- ranno dopo noi faranno molto meno porche impreparati ad affrontare certi formidabili problemi.' Bisogna far sentire al proletariato che è difficile battersi, ohe è difficile vincere, perchè la borghesia è preparata ... Dopo il breve discorso dell'on. Buozzi. si ha una replica di Modigliani a Treves. Il depiliate livornese ritorna a dipingere la situazione con grandi pennellate nere, richiamando il pensiero a Nitti. Presidente del Consiglio, quando, per salvarsi da situazioni critiche e pericolose, chiamava a soccorrerlo lo spettro della miseria' e- il fantasma della fame. Uguali raccordi, medesima intonazione. Il Modigliani rileva che di tutte le questioni affacciate al Convegno, l'unica sulla quale si noti") un dissenso fu quella riflettente l'andata al potere. « E' su questo che bisogna discutere. Io aderisco alla mozione Baldesi purché rimanga l'acceano criticato dal Treves sulla dittatura del proletariato. Se si deve andare al potere ai dovrà usar l'azione ferrea e questa si chiama dittatura del proletariato, autorità necessaria pe rinstaurare il potere nostro». Ricorda le recenti dichiarazioni dell'onorevole iSoleri sugli upprovigionamenti e sul prezzo del pane, le infosca e continua: «'Non vedete voi il divampare delle fiamme che non saranno contenute, se noi non diamo loro indirizzo? Le rivolte del pane han sempre portato i rivoltosi a due risul'.ani: o in prigione o al potere. Nell'ora tragica attuale, se noi non siamo all'altezza della situazione e se non sappiamo cogliere il momento, guai a noi! La borghesia lascerà passare? Essa sa che in un dato momento deve pure lasciare passare ciò che la storia vuole. La borghesia attende, non che noi la salviamo, ma che noi ej rendiamo conto della situazione attuale. Me ho saprete; voi dire come ve la caverete? Bi sogna vmr rispondere a questo quesito! Voleti Volete forse abbandonare lo vostre masse a se stesso e alla loro esasperazione? O volete invece mettervi di mezzo a ristabilire voi l'ordine, anziché lasciare che 10 ristabilisca la borghesia? Un Governo socialista avrà la foi-za di rialzare il credito del paese anche nei rapporti con l'estero. Ciò premesso, mi sapete dire , »««hé la borghe* a a questo espcr mento do F^JJjvJ^^ILlJT'^tS^Si^o1^ Lj^hTham ln2n?clI^„rS!SiS?,d2„ÌB„Ì«« iRI!1 espresse nella prima g;ornata: non essere cio;"' dUn^le l'assunzione al Dolere con la tra aqnaaztone M regime set ss mantiene il par- tito unito e forte D'Aragona e Casalini aderiscono alla proposta Modigliani Sono già vicine le 19 e non ancora si accen .... . • constatato cne nelle attuali e i paese non può andarsi che verso ; "a a porre termine alla seduta, si prevede unii . riunione notturna e il proseguimento del con1 vi\mo nella giornata di domani, : D Aragona, a nome anche di Baldesi. col i " «ale ha oresentnto la mozione che ha servito i d'impostazione al dibattito, illustra nuovamen "e i concetti espressi nelia mozione, partico larmentè soffermandosi sul capoverso nguar dante la dittatura. Afferma che la mozione lu)n è stata improvvisata, ma diligentemente Preparata dopo uno studio compie.o dei pro Memi esaminati. Relativamente aila proposta Modigliani per la conquista del potere, i on. ! D'Aragona* dichiara di avei avuto non poche 1 esitazioni, ma esaminata bene la questione. condizioni del . ijij<joc~ liuti \i civj unum vnc tei .-0 UIltL I'ClLZIOIIQ o una rivoluzione, accede alla proposta Modi gitarai, che rappresenta l'estremo tentativo di - „vii;)1.r, e\t eCcessi Questa dichiarazione dol ,•„„/ D'Aragona VouW una forte impressio ue. L'adesione d'ol rappresentante del massimo t organismo operaio alla conquista del potere DOrta m m.ima linea tale questione, che apre nuovi orizzonti nel campo politico; L'on. Casalini, ultimo oratore della seduta ' pomeridiana, con una breve dichiarazione a derisce ai concetti dell'on. Modigliani. « La crisi italiana ha raggiunto tale gravità, che non vi è rimedio che nell'andata al potere di schiavisti. L'antico riformismo è superato dai a fatti. Sulla conquista d"l potere la frazione di - concentrazione deve nettamente pronunciarsi», , Mondolfo presenta in seguito vari emonda- menti alla mozione. Beidesi. Mazzoni insiste - perchè i concetti da lui espressi vengano in- seriti nella mozione. Targetti propone il rinvio della discussione alla seduta notturna per dar a modo di concretare un'unica mozione di cou- contrazione. E cosi si stabilisco, n • . 4 • m'La HlOZlOHe COHCOrdata -. ; - Ecco il tosto della mozione concordata nella e ! seduta di stasera: \ i r , . „ A. ,.„, - " La trazione di concentrazione socialista. e j ritmila a fienaio, nei qìotiiì 10 e 11 ottobre RICO, rileva con nnmninrenz'a la. opportunità del Convegno. La [razione di concentramento, pure consapevole delle nuove esigènze determinate dal precipitoso evolversi degli avvenimenti dopo la guerra manttlalet rivendica alteramente il. nonte del partito e gli intenti, e gli spiriti educativi della sua. propaganda e il buon lavoro quotidiano di organlzzaziane aiuta situa- sgtgstntcgdtgmannntdtdsersonztzsbridsdrascfvsVtscpapi a n o n ] -1 „„„,„,„«,.„ r„„ne*ativn e sindacale -i coope.anva t smuacau zwne formatasi, in. questi ultimi giorni nel a ' vanito socialista italiano, fa maggior obbligo -: ad ogni inscritto e ad ogni tendenza di numi, I testare esplicitanunte il proprio pensiero per- n'. ehè ,,„, prossimo Congresso nazionale il P. S. o ' ... ^ . , j e ,taì">"° *s"« '«"orzato da una oMarlftcasto-'ne di «'«'<* ^intenti e di programmi. La frazioe | ne di concentrazione si dichiara rlsolutamen- i te unitaria e avversa ad ogni scissione, tanto ^k^ f *°*f* d« ostracismi personali, L ! rhe non 'rovino la loro ragione di essere m o àiversit^ sostanziai:! su principi fondamentali - del socialismo, e tanto più pericolosa e dana-1 uosa in questo momento per il divenire della rivoluzione iirolctaria. La diversità di valutazione svi. periodo storico die attraversiamo e o, o, i- ;non * motivo sufficiente per una divisione di forze. La ^coesistenza di scuole socialiste, quali sono sempre esistite nel partito, come ha consentito il formidabile sviluppo nel passato, permetterà una fraterna collaborazione nel reciproco rispetto con la volontà comune d'affermare la. libertà di giù/tizio su ogni situazione e massime là disciplina nel multiforme svolgersi della lotta di classe. « La fraziqixc di concentrazione conferma l'adesione del partito alla Terza Internazionale, riaffermando l'autonomia interpretativa e l'applicazione dei 81 jninti. secondo le condìizioni <£o0ru paca-, io mandando la netta esclu- è o o ae o a a a o o i sione dalle sezioni. dell'Internazionale dei gruppi, anarchici e sindacalisti e degli elementi itiassoni. « La frazione di con.centra.zione non ha pregiudiziali circa il divenire storico del. socialismo e dei mezzi d'impiegare il .suo definitivo trionfo. La dittatura del proletari/ito intesa nel senso -marxistico di una necessità transitoria, imposta da speciali situazioni, e non come un obbligo programmatico, non viene negala dalla frazione di. concentrazione: ma tale dittatura non deve nè può esser modellata per tutti i paesi su quella, d'uno solo, e sarebbe grane errore il voler prescrivere a popoli democraticamente sviluppali e insofferenti di autoritarismo, leggi e sistemi ritenuti utili e necessari, per altre Nazioni. « La fraziona di. cemeentrazione non condanna h'uso della violenza, e dei mezzi illegali nella lotta di, classe e per la conquista dei potere vomico. I passaggi storici, di. tal potere da, unii, classe, all'altra sona il risultato definitivo dcWiMo di, forze contrapposte. L'uso della violenza, per il compiersi di tale passaggio, non p-uù venir negala: ma esso non, può essere ohe lo sforzo ultimo cui. il proletariato ricorre contro la cieca resistenza e compressione delta classe borghese, per spezzare una oraanizzazione sociale incompatibile colla nuova, economia e coi nuoci metodi di produzione. , . i La frazione di conacntrazione ritiene che tutto il mortilo sia entrato nel periodo rivoluzionario dal momento che la guerra capitalistica si mostrò impotente a risolvere i pròblemi che la guerra, aveva posto. Tale' periodo rivoluzìona.rro si è ancor più accentuato dopo il crollo dell'impero degli, czar e dopo la pace di Versailles sanzionante le sopraffazioni degli, stati, capitalisticamente più forti, su quelli più deboli: ma sarebbe puerile asserire che tal periodo rivoluzionario sin. giunto alla fase più acuta in tutto il mondo e che la possibilità di sconvolgimenti nei paesi capitalistici più rie chi, sia da prevedere a breve scadenza. E Irti frazione di concentrazione sostiene che la rivoluzione, in Italia, nella forma violenta e distrtifigitrice considerata dagli estremisti colVimmcdiala formazióne di. un ordinamento di tipo russo, sia destinata a. crollare e a breve scruienza. ove manchi la concorrente aziona ec.or.oinica e politimi del proletariato di. qualche paese più ricco durante l'immancabile preciDilazione economica. « La frazione di concentrazione soslieiw. possìbili tutti i tentativi, di approssimazione al regime socialista, e PRESENTANDOSENE L'OCCASIONE IL PARTITO -NON RINUNCIA ALLA CONQUISTA DEL POTERE politico nelle fon.ie consentite dal monuinto e dalla situazione intemazionale, valendosi della forza, di tutti, gli organismi politico-sindacali, die agiscono in pieno accordo col Parlilo e in completa indipendenza da qualsiasi partito. « La frazione di. concentrazione socialista impegna i propri aderenti, a. sostenere i. 'postulati di. queste dichiarazioni nelle assemblee di sezione e al prossimo Congressi! nazionale, fidando che essi concorreranno ad avvicinare il. periodo rivoluzionario più. intenso e più realizzatore in senso socialista, ila tutti auspicato e desiderato ... Firmati-, Baldesi, D'Aragona. GIGI M1CHEL0TTI. . Commenti romani L'organo dei Popolari loda Modigliani Roma, 11, notte. Il Corriere d'Italia, organo politico dei partito popolare, approva l'invito di Modigliani ni socialisti di andare al Governo, ed osserva: « La mossa di Modigliani è meritoria porcile ispirata dal desiderio di salvare il paese dalia rovina e porcile esprime finalménte il proposito dei socialisti di assumere la loro parte di reaponsabilitii Noi ci auguriamo quindi che il conveguff di Reggio Emilia accolga la proposta di Modigliani, il quale, del resto, non ha fatto che accogliere il grido ormai antico di Treves : al potere! al potere Modigliani ha indicato ai suoi compagni centristi la buona via. Che essi accolgano il desiderio e che i prossimi congressi generali dei partito diano la prevalenza a questa sulle altre catastrofiche tendenze, è ancora uubbio. Ma .resta almeno acquisito il fatto che..'per confessione di Modigliani e dei suoi amici, occorre avere ogg: in Italia un governo, il quale, mentre sappia imporre i necessari sacritici elle masse lavoratrici, nello stesso tempo possa assicurare le loro giusie conquiste. Questo è il programma di Modigliani, it quale, però, non ha mai pensato di diro nulla di simile nei su. ; innumerevoli discorsi alla Camera, (piando .vece si divertiva a strepi tare contro i popolari, rei di enunciare presso a poro con le stosse parole il .oro program ma di ricostruzione. 11 precedente non inco raggia molto a credere nella sincerità di questo nuovo atteggiamento socialista, ma stare uni a vedere ». Il Giornate d'Italia definisce come una prò va di sincerità la prima giornata del Con grosso di Reggio Emi.'ia, ed Osserva; « Dopo l'esperimento russo, elio i socialisti nostri hnnnò potuto considerare personalmente deri vanitone, giudizi negativi, ìe maggiorità del partito socialista italiano, che pur pensano l'Italia nella sua costituzione economica e nello sue altitudini morali non essere paragonabile in alcun modo nlla Russia, subiscono come una paralisi, si arrestano davanti al l'interrogativo formidabile: il socialismo può essere una realtà o per ,o meno una realtà immediata? E' bene che questo processo l'abbiano fatto i socialisti stessi, pur quando sa rebbe stato augurabile l'avesse compiuto la stessa borghesia italiana, la quale, davanti al fantasma comunista, non ebbe mai il coraggio di affermare a sè stessa ed ai suoi avversari che, se il comunismo non si è realizzato in Russia, ove cosi diverse e tanto più propizie condizioni preesistevano, non sarà mai realiz zabile in Italia dove una dittatura del prole tarlato, per la preparazione e la cultura della coscienza comunista, non sarebbe tollerata.