Impressioni del cav. Agnelli sullo sgombro e il controllo

Impressioni del cav. Agnelli sullo sgombro e il controllo Impressioni del cav. Agnelli sullo sgombro e il controllo i P fchò nel pomeriggio avemmo l'occasione d'incontrare il cav. Agnelli, gli abbiamo rivolto preghiera di dirci qualche cosa sugli avvenimenti della mattinata. — Viio't dirci come è avvenuto lo sgombero della Fiat ed il suo ritorno olio stabilimento? — E' presto detto. Conclusi eli accordi coi dirigonti della fioni sullo noie basi delia busta iisr-a -> _di una settimana di salario agii pei a:, le inaestrahsse appanero verami M,- non dispiacenti tìi approvarli e di lasciale le officine. Cosi stornane gli operai no e staranno fuori tino a tutto domenica per riprendere la normale attività lunedi. 4 ottobre. Durante quosto tempo essi sono considerati cóme in itele pagate... — Queili che hanno dodici mesi d'anzianità? • Mah! questo e un affare che si vedrà. Interno sono, tutti inori ed ora procederemo al riassetto degli unici, cercheremo di rimetterci tulli in carreggiata e riprenderemo il consueto lavoro. • E le officino come le ha trovate? Per quel poco che ho avuto tempo di vedere, '.iella mia breve permanenza nelto sta.l'iMu'nehto posso dichiarare che tutto è ili ordine e tenuto con la massima pulizia. Nel mio idrici", al posto del ritrailo del He ho trovato l'effigie del capelluto e ha:buio Lenin llnntìheg^riata dal simbolo soviètisticò della falce e rilancilo... — Ha poiuto farsi un'idea della produzione fatta dalie maestranze in questo periodo? — No. non ho avuto tempo. Appena avremo ini po' di respiro vedremo anche questo. Ora quello che prème è il lavoro, che dev'essere c- iiipiuto sollécitamente, di preparazione polla ripresa delle lavorazioni da cui ci separano soltanto tre giorni. -- Scusi, vucie accennarci ai motivi elio hanno consigliato la Fiat a stabilire accendi con gii operai? — Ecco. Da parecchi giorni io avevo avuta la sensazione che la situazione non poteva prolungarsi ancora senza inacerbirsi. Ritenevo Clio '.uni giorno che passava aggravava 10 condizioni generali e aumentava ii danno di tutti. Bisognava uscire al più presto dallo stato anormale di cose, tanto più che soluzioni d'indole generate — dopo che quella del controllo ora demandata alla Commissione pai-'te\ ca • sui essfvamehte ni Parlamento — non Venivano affacciate. Cosi la Fiat, di fronte od avanzatissime trattative già corse fra aitrt industriali e la Fieni, ritenne non fosse 11 caco di non Seguire l'esempio di Mi.tano. Appunto raccordo che abbiamo stipulato coi diligenti la 'lasso lavoratrice metallurgica 6 quello stesso che Tu già applicato a Milano dove g'-i stabilimenti furono già sgombrati, come In molte -- quasi tutte —- altre pinti d'Italia. ._ cosi: c'è d'i vero nella voce diffuso nella cittadinanza di una prossima trasformazione della Fiat in una grossa azienda a tipo cooperativo? — Non sq cosa si dice a. questo proposito in , Ittà; Cèrio lo personalmente penso Clic córrerò cercare e trovare torme nuovi rapporta del lavoro e la produzione ohe dei-Sono conciliare gli Intere no d'opera i oneste forai ocnei forme della inali quelli dell'industria. Una ni I uo anche ossero quella coopeililvlstica. che può abolire taluni elementi che *•: questi temp sono [ventati più ostóci alle mas-' lavoratrici, come sarebbero gli azionisti delle società anonime. Operai e tecnici — Lei ritiene dunque che la ma-sa operaia Ha la capacità di gestire l'industria? - -r Sì, purché uovi gli uomini. In qualunque '--•ma si debba svolgere nel futuro la produzióne quello 8i cui assolutamente non «• p • ;V:i far a meiio sua l'elemento direttivo, cnn-.e è sfato il-imofirato altrove. Se nelle fab• ;.. •-, si mettono a dirigere ili troppi non -; ;.i rulli imiln di buorio. Dlsprazialamehtó. da noi. in Italia quasto concetto di valersi •,-::!i uoniini l'i' l'or.rpetcnza tecnica per rli.. !■ .-..-:> Il a»iende viene qualificato una óirma d: collaborazionismo da cui bisogna ;(ifilL.'-:ire... — -Nò, no, scusi. Anche la Fiom ha riconosciuto la necessità dei tecnici e l'ha proda- - mata anche nel recente comunicato a propo- sito degli incidenti avvenuti nello stabilimento Plreili di Milano... — Ad ogni modo, resta conformata l'assoluta indispensabilità por p\\ onerai di non alienarsi le simpa'.-ie dell'elemento tecnico o dirigente, senza, del quale la produzione andrebbe a catafascio. Durante le giornate di occupazione quella parte di lavoro che ,iu potuta compiere, fu lesa possibile da! l'alte che le maestranze occuparono fabbriche organizzate e pronte ih ogni loro pano alia produenone. Cosi non si trattò por gli operai eoo di seguire, per modo di dire, la strada tracciata, percorrere il binario già piazzato, usare di tutti i mezzi, materie e macchine ciò predisposti a quello scopo. Ma so si fosse tratlato, invece, di Iniziare le lavorazioni, organizzare quafche ramo della produzione, istituire calcoli, preparare modelli, compiere esperienze, confronti o, procedere a ritocchi, modificazioni e perfezionamenti, non so come, in assenza dell'elemento tecnico e direttivo sarebbero andate lo cose. Il controllo — Ed i] controllo? —• La questione del controllo ha dato luogo a ji-arei.cli.ie e svariate interpretazioni non tinte giuste. Fra la massa operaia sj vanno dnfomleiido concezioni tali sopra questo argomento che, se dovessero essere attuate, inipedirebbe.ro ogni slancio di 'iniziativa, ogni impulso al perfezionamento dai processi "industriali, ogni ardita rifotma. — Ma, questa matenia non è devoluta alla Contmdssichie paritetica, che deve studiare le basi del disegno di legge? — .Si, ma c'è della impazienza in giro Taluni vorrebbero addirittura mettere ai fianchi dell industriale un paio di., angoli custodi elio ne dovrebbero controllare ogni allo ogni mossa. Si capisce che se dovesse esser cose o presso a poco, non sarebbe più un contro'lo ma una... privazione di libertà che annuii» rebbe no 1 industriale ogni volontà di fare •So bene che non sani cosi porcile sarebbe assurdo, ma intanto nessuno cerca di chiarire agli operai in modo razionale In che coso consista e come debba effettuarsi il controllo. E questo ritengo sia un errore perché permette alle travisazioni di diffondersi e far presa sulle masse. — In conclusione, quali sarebbero le previsioni sull'avvenire dell'industria? — Uhm! Mi consenta di non rispondere a questa domanda, che mi porterebbe lontano... L' " Anima „ — Allora, ci vuol dire qualche cosa dc'1 Anima? — Ho poco da dire, a questo proposito. Fin dal principio della presente agitazione ed anche nelle riunioni di Milano io mi mostrai propenso ad Boccetta re la tesi conciliatrice L'Associazione invece credette di deliberare diversatneuii.'. Riconosco che tale atteggiamento dell'Alluna era ampiamente giustificalo e legittimato dalle deliberazioni adottate dalla Federazione sindacale metallurgica di Milano, olla quale l'Anima è inscritta. Ma, da questo Contrasto fra le mie convinzioni personali e l'atteggiamento dell'orfianizzazlone di cui ero presidente scaturiva un'incompatibilità che io avvertii e volli sanare presentando 1p mie dimissioni air/assemblea di domenica sera, che furono respinte «lai soci. Ma l'assemblea di lunedi, negando la sua approvazione al concordato da me firmalo, sia pure con riserva, al mezzogiorno dello stesso giorno in Prefettura venne ad aggravare l'incompatibilità preesistente, in modo palese. Di qui le mie dimissioni. — Ritiene ella che vi sarà una scissione, in conseguenza di questi fatti, fra i noci de'FAmma? Non lo so. Non credo. Ma non saprei dire. ' Dopo le mie dimissioni non ho più avuto uc; costone di curarmi dell'Associazioni-. Mi sono tratto in disparte come, del resto, era il mio i dovere. j — Ed allora — insistemmo — non vuoi pro: prio dirci la sua impressiono complessiva sugl'i avvenimenti di questo mese? — No, no. Non insistano. Tonto non mi lascio tirare si questo terreno insidioso. E, sorridendo, coll'indice alzato in segno di scherzosa minaccia, il cav. Agnelli ci ha cortesepienM «assi in liberta. sue

Persone citate: Agnelli, Lenin

Luoghi citati: Italia, Milano