Il caloroso e commosso saluto di Torino al Presidente del Consiglio

Il caloroso e commosso saluto di Torino al Presidente del Consiglio Il caloroso e commosso saluto di Torino al Presidente del Consiglio qbgLduzione tra le più alto acclamazioni; ha fatto I cIeri sera, alla pai-lenza, dell' on. Gioì itti per Roma, si è rinnovata, anche più calorosa e imponente della precedente, la dimostrazione del plauso popolare al Presidente del Consiglio. Una folla di gente si era. raccolta intorno all'Hotel Bologne ad attendere pazientemente che l'onorevole Giolitti ne uscisse-, e quando egli è comparso fuori, la fòlla lo ha accompagnato fin sotto l'i ressa sotto la tettoia., e quando il treno ne cenno a muoversi è esplosa in una. lunghissima ripetuta, ovazione!, che si è prolungata sino a che il convoglio scomparve. Dimostrazione commossa,, calorosissima, di una folla varia dì cittadini, lavoratori e professionisti, la quale ha voluto significare al primo Ministro italiano la pubblica gratitudine per l'alta saggezza politica e i'i0uminafa coscienza con cui il Capo del -Governo — in cosi drammatica ora della vita nazionale — ha servito la. suprema necessità della pace sociale, per il bene di tutti, e mentre ha evitato la guerra, civile nelle città d'Italia ha saputo tempestivamente affermare il nuovo diritto del lavoro. nipnciLa folla all'Hotel Bologne lì Presidente del Consiglio è partito por;Rotha col direttissimo delLe 20.;'0. Aile 19 i pressi dell'Hotel Bologne, che per tutta | la giornata erano stati'assai movimentati ■ da una folla di geni* desiderosa di vedere il presidente, già sono gremiti di gente in attesa. Le guardie tengono sgombro ii passaggio oll'Hùiel, ma la follo, vi fa. ressa per spiare nell'interno, per vedere l'onorevole Giolitti che sta per uscire. Per accompngasare il Presidente alla stazione, giungono all'Hotel il senatóre Frassati, il sonatore Carle, l'on. Giordano, diversi magistrati ed altri consueti amici personali. Sono nella « hàll:o>, in attesa, il segretario particolare comm. Lavagna, il coram. Mattali, il baiwio Alliottl ed il poco personale del mirri stero che il Presidente aveva presso di'sé. a Bardonecchia. L'on. Giolitti scende, nella «hall» verso le 19,46. Egli credeva che il treno partisse alle 20, ma saputo che non parte che alle 20,20, torna nel suo appartamento'dove trovasi donna Rosa Giolitti, giunta nel pomeriggio da Bardonecchia. Donna Rosa, nella sua semplicità, non ama la confusione, ed ha seguito il marito anziché accompagnarlo nel suo viàggio a Torino. Il Presidente ricompare neu'«hall», pronto a' partire..verso le 20. La folla, nel frattempo, è andata 'alimentando, circonda fittissima Fbotel, gremisce il tratto del corso sino all'altezza di via Volta e si stendo dai pressi della stazione all'albergo. Nella dimostrazione di mereoledì sera abbiamo rilevato che la folla, era formata di gente di ogni età e condizione. In • questa, predomina ora l'elemento operaio, e tra sii operai abbondano i giovani. E' una folla •piena di vivacità e di colore. Vi si notano anche molti soldati, particolarmente alpini. Si commenta appassionatamente la notizia diffusa dai giornali, della sera sul decreto dcll'on. Giolitti per il controllo sindacale da stabilirsi per legge, ed i commenti sono favorevolissimi, specie* tra. l'elemento operaio, che. ha la esatta sensazione die la suprema autorità del paese ha avvalorato la sua richiesta e ha determinato la possibilità di ima sicura attuazione. Si pronuncia -e si ripete il nome dell'onorevole Giolitti con crescenteVmtusiasino, mentre si attende che egli giunga in stazione. Il primo caloroso evviva Quando il Presidente del Consiglio compare sulla porta dell'albergo, tutta, la folla che sta raccolta sul Corso, a slento tratlcButa dalle guardie e dagli agenti investiga'tivi, (è presente anche il questore conìm. Guida con il suo capo gabinetto o con di versi commissari), converge verso il « Bologne» e scoppia in un primo applauso nu tritissimo, accompagnato dal grido di: re Vìva Giolitti! ». È l'applauso si"ripetè ed Iil grido si rinnova insistentemente.. 11 Pro- jsiderite saluta commosso o fa por avviarsi ■alla stazióne, ma gii riesce impossibile di muòvere un passo. Il baróne. Alliotti. ii sedatore Frassati, il dottor Mettali, il corniti. 'Lavagna, il Questore, gli si pongono imtorjio, mentre gli agenti fanno un po' di largo. Dopo qualche momento il Presidente può avanzare. Applausi continui lo accompagnano nel passaggio. Sono ininterrotti gli evviva. Applaudono con calore soldati, operai, fatto. L'on. Giolitti trova uno stretto passnggio tra le due fili di popolo clic lo circondano, lo precedono, lo seguono, di ventando sempre più folte. Da piazza Carlo Felice 6 dalla parte superiore del corso Vit torio Emanuele, quanti hanno udito il-primo -scoppio di applausi, si precipitano verso il «Bologneii. Vediamo, tra oli altri, Una (vecchia col figliolo precipitarsi anche lei da quella parto, rischiando di fare un capitombolo. Il ìicrlio la ferma:" — Spente paura, mamma! Lo vedrai tigiialiupiiir. hi' più alio di tutti. Sia allenta: Lo vedi dal cappellone grigio... Quando il Presidente entra sodo l'atrio della, stazione, la. (liniòstràziòne raggiungo una nota potente. L'applauso diventa ovazione. 11 Presidente si sofferma, ha gli occhi lucidi, sorrido, saluta. Quanti Io cir condnno sono visibilmenic commossi. Si nt- tendeva tuia dimostrazione, ma noi- si pensava che essa avrebbe raggiunto una. forimi cosi! impressionante. Tutta la folla ha gli orchi vólti a lui, non vede che il Presidente, non cerca, che l'onorevole Giolitti. Se il capo del Governo — per suo natura così schivo da ogni manifestazione esteriore — si fosse indotto a parlare alla folla, sarebbero basiate poche parole perche l'entusiasmo popolare prorompesse fino al delirio. Ma l'onorcvi " cerca d 1--' | biliari, si preeit ad impartire clisbosizicjni, perone-—aa ovi tare incidenti — non si lascino entrare Um KQ i ìimrcinnicdi se non le autorità' che. , ile Giolitti quanto più- presto piùdi sottrarsi a tanta manifestazione ed entra nella stazione tra scroscianti accia- mozioni. Nel frattempo, il capo del Compari imc>n-lo, corniti, Eìirenfreund. di fronte" a quella invasione di popolo acclamante, preoccu- pato che trotina gente, tu stazione ingoili- 5-_i -• !..—. ?.>..,„.,. . — —5.-! seniono il Presidente. Gli agenti di controllo iip-li ingrossi, tentano" ottemperare .-irrli ordini del Capo -Coni parti mento e riescono in parie a fermare l'onda di gente che tenta portarsi nell'interno, e- una Rran parte riescono a trattenerla, ma un buon mimerò sfila dietro l'on. Giolitti. che è fatto secno ari una nuova foltissima ovazione. Si grida, si applaude, si a (Titano i cappelli, si acclama. Sitila porto d'ingresso l'on. Giolitti, mentre saluta un'ultima volta, si incontra con il Commissario Regio, conto Olpiaii. e con Ini percorre il marciapiede per portarsi presso il vafrone-salon, il consueto vagone che non ha di riservato che un naio di scompartimenti sgombrati dalla divisione. L'ultimo commosso saiuto Con il emite Disiati il Presidente parla delia questione di Venaria Heale, della minacciata invasione delle terre incolte. Il conte Digitili gli prospetta il pericolo, che vengano inquinati i poz.i di acqua potala- e che si trovano nella località. Saluta poi le personalità presenti e si intrattiene con esse. Vi è il vice-prefetto cav. Carassi, il presidente Liperi-Pa/is, il coniai. Hegaz- zpni. il comm. Desenzan't, il coirmi. Crosta-Cttrti. il cav. Calligaris, l'on. Ciartoso, l'o-notevole Bonino, ii colonnello delta Gnor-dia Regia, Mnzz comm. Corinalr appassiona. La folla che va sempre aumentando. Vi è sulla linea prima un treno in attesa della partenza : ad ogni finestrino vi sono quattro, cinque teste. Tutto il lungo convoglio presidenziale è fiorito di teste. Su tutto il marciapiede, per quanto è lungo il Irono, non .si cammina più. Il circolo intorno al Presidente si fa sempre più stretto, perché tutti vorrebbero vederlo, salutarlo. Un giovane operaio, più affannato degli altri; cerca di aprirsi un passaggio. Spinge, preme, punta i gomiti. Se ne avvede un agente investigo ti vo. Lo avvicina di scatto e fa liei- allontanarlo. Piano! piano! Ed il giovinetto : — Voglio vedere l'onorevole Giolitti. Poi, con accento non privo di significato: — Non è di noi elio dove avere paura! Alle ore 20,20 precise il comm. Ehrentreuiid si presenta all'onorevole Giolitti por avvertirlo che il treno sta per mettersi in moto. Il Presidente sale nello scomparti I mento preceduto dal suo personale e dal j barone AHiotU. (E siila rultima. la più u, ii uiuuiuiL-iiu ucuti vinili- '/oni ti caoitono Guerra il ! ? molto Tm^ltìSltW . ii e rapiti e moni ami. Ma non sono le autorità che nel momento interessano: è il movimento della lolla che forte e significativa delle ovazioni, accom pugnata (itigli evviva che si rinnovano sino a che il treno non è scomparso. 11 Presidente non ha avuto nella giornata colloqui politici. E' stato in continua comunicazione con ììouia, e particolarmente con Milano, tenuto a! corrente della situazione d l cu si è Kos e dal prefetto grand'uff. Taddei. Nella tinata ha fatto la consueta imi sseggi ata il corniti. Mattali e col tiglio ing. Fero. Nel pomeriggio, si ó recato alla unpa •> por intrattenersi col nostro Diiro senatore Frassati e alle ore 17,30, recato olla stazione ti ricevervi donnadi ritorno da Bardonecchia. Ma ripe-vino ii senatore Carle e due giornalisti esteri, il corrispondente del « Daily Mail » e quello (lidia. « Chicago Tribune ».

Luoghi citati: Bardonecchia, Italia, Milano, Roma, Torino, Venaria