Una donna sgozzata in via Belfiore

Una donna sgozzata in via Belfiore Una donna sgozzata in via Belfiore Il supposto uccisori a o a o to e ro o i à , d o n e a. o ai i c i. oir. e co mn ) l , ce si cel e lt o ou a di a iro aomi a a gci edi e li 8 te. te no e o. ni ta noppi ao5 a la Verso le ore 3 dell'altra notte, mentre il « cit-1 ladino dell'Ordino » Gtlodi Federico si aggiro va nello strade di San Salvano in servizio di perlustrazione, udì infrangersi un vetro. Sospettando che nelle vicinanze si stesse coni' piando un lavoro ladresco, egli mosso i suoi passi verso il luogo da cui era pervenuto il rumore della '/otitu'a. Giunto che fu in prossimità dell'angolo delle vie Madama Cristina e Valperga Caluso, scòrse un individuo clic si allontanava rapidamente dà un apparecchio telefonico municipale per ailarmi in caso di incendio; apparecchio che, come tutti i cittadini sanno, è chiuso du un vetro. Il Gilodi ebbe naturalmente la curiositi! di conoscere la notizia che lo sconosciuto aveva comunicato all'Ufficio Municipale, e correndo lo raggiunse e lo fermò. L'individuo rispose che poco 'prima, mentre passava all'angolo dello vie BeiUore e Michelangelo, aveva veduto disteso sul selcialo il corpo di uua donna. Chinatosi per esaminarla da vicino, vide con orrore che giaceva in una pozza di sangue uscitole da tuia profonda ed estesa ferita alla gola. Era morta dissanguata ! Non sapendo, lì per li che costi furo — aggiunse lo sconosciuto — pensò di avvisare a niflzzo degl'apparecchio telefonico di allarmo, i! Municipio perchè prendesse i provvedimenti del caso. Mentre l'individuo slava facendo tale racconto, .il «cittadino dell'Ordine i. aveva avuto tempo di rilevare che non soltanto il narratore si dimostrava agitato, ma notò inoltre che aveva lo mani imbrattato di sangue, inoltre, fissandolo con maggior attenzione, si ricordò che un'ora prima egli l'aveva vfcdùtb nell'atto che si tistic-ùo a con una donna, h Gilorli si propose pertanto di stargli vicino, a pollata di mano, lino a che. altri (ino, fosse giunto qualche rappresentanto dell'Autorità. Udito il racconto, egli invitò «umili l'individuo ad accompagnarlo presso il cadavere, ina l'invito riuscì tutt'altro che gradito. Pretestando sopratutto il bjsogno che aveva di restituirsi a casa, lo sconosciuto accennò ad allontanarsi, ma il Gilodi si oppose energica mente, dicendo che era assolutamente necessario cho egli assistesse ai primi accertamenti di legge per ripetere e circostanziare il racconto a lui fatto poco prima. L'individuo si rassegnò e passo per passo condusse l'agenti! all'ujugolo di via Belfióre e via Michelangelo. La disgraziata era abbandonala supina sul selciato, umio immersa in uh bagno di sangue, quasi completamente raggi innato. Fissandola br ^e, il « cittadino dell'Ordine » si ricordò che era appunto Miei che un'ora priva slava bisticciando con lo sconosciuto. A questo punto pensò cho non eia più il caso di esitare ad agire. Errli afferrò senz'alilo lo sconosciuto c le costrinse ad entrare in una scuderia di via Michelangelo, da dove, poscia teiefonò alla Questura Centrale. Mentre entrava nella scuderia, lo sconosciuto gettò in un angolo un coltello da calzolaio, ma l'atto fu veduto dal Gilodi, il quale raccòlse naturalmente l'arma, che fu più tardi consegnata all'Autorità. JL'itiontificstsione 'cleH'ncexsa Fra i primi a giungere nella località furono un sott'ulTlcinie e due militi delia Regia Guardia, dipendenti dral Commissariato di San Salvano. Fu ad essi che il Cittadino dell'ordine consegnò l'individuo arrestato. Egli disse di essere certo Gitctta Alfredo d'osmi 47, rigattiere, abitante in via Bidone, ti. 4. Lo prime constatazioni legali furono fai te dal giudice istruttore aw. paleslTeri coll'assistenza d.i \m medico municipale. ' Presso il cadavere fu trovata l'arma omicida: un rasoio intriso di sangue, che lu natura Unente sequestrato. Tradotto al Commissariato il Giletta fu interrogato dal maresciallo delle Guardie llegie Parisi. Egli a tutu prima ripetè unicamente il racconto già fatto al Cittadino dell'Ordine, e giustificò il fatto delle macchie di sangue dicendo che si era imbrattato toccando il cadavere per constatare se ancoro fosse in vita. Bi domanda in domanda e d;i risposta in risposta però il Giletta sdrucciolò poco a poco sul terreno dello confessioni. Ammise cioè cho la disgraziata era una sua conoscente,- anzi era stata una sua amica intima. — E chi ò? — gli chiese il maresciallo. — E' la moglie di un operaio della Fiat, corto Berruto "Giacinto. Si chiama Rina ed abita in vìa Marochettl, n. 2S. — Quanti anni ha? — Credo 35. Il Giletta però negò recisamente di essere l'autore del delitto o di avere comunque preso parto all'uccisione. E in questa negativa si mantenne finora. I i»i*ccu<lent.i La vita dei due coniugi viene descritta dai vicini ili casa quale un inferno. Il vizio del bere aveva preso nei suoi lacci la disgraziata donna, la cui mente ottenebrata orinai dall'alcool non riusciva più a comprendere nò i doveri di madre, ne quelli di moglie. Infarti bene, spesso essa si assentava da casa né vi faceva ritorno nemmeno aiia notte, lasciando che i due suoi bambini minori crescessero liberamente in mbzzo alla strada. Quanto al marito, che i vicini descrivono quale un brav'uomo, un operaio della Fiat — come già abbiamo detto — elio per meglio sopperire ai bisogni1 delia famiglia occupava le ore di riposo in lavori di oreficeria, si era ormai rassegnato a uuesta vita d'inferno, sopportava con infinita pazienza l'umiliazione di vedere la moglie quasi sempre ubbriaca e la perdonava pensando che essa non era più in nofisessii (telie. suo iacoltà mentali. Per queste radogaci babesopabivienavicl.abitrivilamvefidstil devdvapedifochsphiiigdiQlafadanivevetespracovenupaqudelapaavnecot vefoa desescpelealnaseinestubrdiuntregsuGraqmildasp21tagteinesilamoLdesgssppilgMuatoilslatftep ragioni egli aveva anche piu riprese perdonalo i molli strappi fatti ;iUa fede coniugalo. Eg'i era innamorato della moglie che ci violi descritta cerne una bella donnina; abbastunza elegante e che nascondeva assai bene le prime rughe, dell età sua. Molto spesso, no.lu modestissima cumert ita che occupavano i coniugi si accendevano aspri diverbi, ed il marito che aveva invano tentato le vie de]la dolcezza per correggere la sua donna, si lasciava a volte prendere dall'ira. 1 vicini udivano allora un baccano del diavolo, l.a domiti battuta gridava ; gridavano i lumibini spaventati, miseri testimoni di quelle tristi scenate. In diciotto mesi che i due abitavano in via Marochettl la vita dei Berruto fu sempre la stessa. Qualche volta la donna nei momenti lucidi, confessava ai vicini i suoi torti verso >] marito, si accusava di rendergli perfida resistenza, e si prometteva ili .-ambiar strada anche per riguardo ai figli, dei quali il maggiore ha H anni e purtroppo comprali deva già troppe cose. Ma erano proponimenti vdni, poiché poco dojio ha donna beveva nu> vamonte e l'alcool cambiava indirizzo ai suoi pensieri. .Non molto tempo fa il Berruto,in un'ora di maggiore ira e con la speranza di poter forse mettere fine alla troppo notoria intimità che esisteva fra la donna e 11 Giletta, aveva sporto querela per adulterio, ma- poscia ritirò hi querela per evitare all'a madre dei suoi iigli le conseguenze di una condanna. Dalla camera di sicurezza del Commissariato di S. Salvarlo il Giletta venne tradotto alta Questura centralo a disposizione del règgente la Squadra mobile vice commissario avv fai Ha. tt'ilìtei'roft-ntorio dvii'avi't'slato L'arrestato è un uomo di mezz'età, bruno dai lineamenti fortemente marcati. Sta mina niebe di camicia poiché la giacca e la sottoveste che furono trovate intriso di sangue vennero sequestrato. Interrogato dnli'avv. FaiUa, comandante interinali! ciella Squadra Mobile, il Giletta risponde elio egli conosceva la Berruto sin da ragazza, quando cioè abitava in via Mazzini col padre, che è un facchino pubblico. Egli confessa clic da sette od otto mesi aveva relazione c:.lla morta di cui però insinua di non essere stato l'unico amante. In passalo il marito della Ueiruto aveva sporto querela per adulterio ed aveva finto sorprenderò ed arrestare i due. Poi, pentito, ritirò la querela. Invitato a stabilire come aveva passala In sera del delitto, il Giletta dice di averla trascorsa assieme ai coniugi Berruto nella cantina di cerio Garrone. Sempre secondo la deposiziohe dell'arrestato, uscendo i t due cominciarono a litigare e la moglie spaventata, vedendo il marito arrabbiatissimo, forse' perchè ubbriaco, si rifiuto di ritornare a cosii con lui. A questo punto il racconto del Giletta diventa alquanto oscuro. Egli asserisce che ad uh certo momento il marito scappò via e la donna si raccomandò a lui per trovarle un luogo ove dormiri'.' non volendo andare a casa sua. Il Giletta si sarebbe allora allontanato dal luogo lasciando la donna sòia, ma fatti pochi passi si fennò: aveva sentito un grido straziante. Ritornò di corsa, indietro. A terra giaceva- la disgraziata ed essa era già morta. Questa la versione dell'arrestalo il quale a tutto maculato di contusioni al petto ed a'ie braccia ed anzi in una mano ha l'impronta di un morsa, Tutte ferite di cui non diede una esatta giustificazione. In tasca gli venne trovato un trincetto da calzolaio del (piale egli aveva tentato di liberarsi, gettandolo al suolo, al momento dell'arresto. Interrogata l'ostessa di via Calvo, dove il Giletta aveva dichiarato d'aver passata la sera amichevolmente insieme ai due Berruto, questa, pur ammettendo che i tre effettivamente 'erano slati nell'osteria, specificò che il Giletta vi si trovava già a stava mangiando quando giunsero i due coniùgi, i quali si assi?ere ad un altro tavolo dove bevvero copiosamente uscendo da soli dall'esercizio alle 21,30. Poco dopo anche, il Giletta si alzò dal tavolo e, senza neppure pagare lo scotto, segui i due. Bove sono stati i tre individui se realmente si riunirono poi insieme dalle 21.30 all'ora in cui fu commesso il delitto? E si riunirono essi pacificamente ? E se cosi avvenne, porcili! il Giletta asserisce cosa non vera dicendo di aver bevuto copiosamente in compagnia del marito o della moglie, nella cantina Garrone ove si sarebbero trattenuti listo a tarda ora? L'ostessa, che conosce le tre figure principali dei dramma, la l'elogio del marito che anche essa dice buono e innamoratissimo della moglie. Egli chiedeva spesso all'esercente se la sua donna si recava nell'osteria a bero assieme al diletta, del quale si dimostrava ; empie geloso. Anzi il mese scorso, in uno dei periodi in cui la donna era fuggita di casa, il Beccuto si era recato n domandale consiglio ad un funzionario della vitina sezione. Ma che consiglio poteva esser .dato ad un uomo che era sempre disposto a perdonare anche le colpe più gravi? Ball'interrogatorio del marito e dal confronto coll'arrestato scaturirà forse, la verità. Ma il marito non si è ancora presentato in Questura. Oggi l'ispettore di P. S. Maccagno, della Sezione S. Sab'ario, si recò alla Fiat Centro per notificarne l'invito al Berruto, ma fu fermato dagli operai di guardia alla porta e tenuto sequestrato per qualche orali Venne più tardi rimesso iìi libertà, ma gli fu toltaj/ '' plapdldrctrTsgtpdca

Luoghi citati: Caluso