Una intervista col Ministro tedesco Simons

Una intervista col Ministro tedesco Simons Una intervista col Ministro tedesco Simons col Ministro tedesco Simons Zurigo, 23. MproduciaTrio la parto principale d: un'intervista avuta dal nostro corrispondente da Zurigo col ministro degli Esteri tedesco, elle apparve nelle edizioni )>oninrid::i; <u lori. Dopo aver detto che Giòliti e Lloyd Georgi sono i più grandi uomini di Stato viventi, Simons ha soggiunto: Dal convegno di Lucerna non può risultare che un grande benefìcio anello per là Germania. " Nessuna rivincita,, Ma dal convegno di Lucermi la Francia c assente. Ho ricordato al Ministro Simons L'ultimo dissenso fi-anco-inele.se, a proposito dell'atteggiamento di fronte alla Russiti dei SovJi te, Simons ha dimostrato di non avere alcuna illusione. Anzitutto considera questo dissenso come passeggero: — Dito, pòi constatare chel ■ogni volta che ringhili, ria e la Fronda hanno tra loro punti di contrasto, chi paga le spese è sempre la Germania —. Su ciò il Ministro Simons segue un programma netto e preciso'. Egli è convinto che la (ini mania non può avere nessun vantaggio da un disaccordo tra i membri dell'intesa. Anche se l'Inghilterra e l'Italia hanno buone disposizioni verse la nazione tedesca, la Germania non potrà <•;:• :oglierné al<-un frutto quando manchi l'qppoggio della Francia a tale politica di conciliazione, 1" quindi necessario che a Parigi si comprenda la necessita di annodare relazioni veramente amichevoli con Berlino. — In Francia predomina sempre l'idea che in Germania si prepari una rivincita. Ma la grandissima maggioranza del popolo ledei non vuole questa rivincita. Essa vuole soltanto la pace ed il rinnovamento della vita economica e morale del paese. La Francia non ha alcun motivo di vedere in questa nostra resurrezione una politica cliauvinisla, chi dovrèbbe essere temuta soltanto nel oso in cui verso la Germania si agisse sempre nel senso di un'ingiusta diffidenza. Noi abbiamo un dovere da compiere e lo compiremo onestamente. E' necessario tuttavia dare alla Germania la. pos- L'agitazione dei metallurgici liprseInfamstgl'pcanailvvu• sosrpnvssloAcusrsqdndstadu; lesibilila'di"organizzare una vita attiva, ma quo- Asto suo desiderio di rinascita non neve signi- clicore per nulla unti tendenza alla rrévanche». c11 cancelliere Fehronbach lo ha affermato pa- arecente volto' dinanzi al melclvstag. Le condì-1 nzioni del trattalo di Versailles devono essere eseguite. Ma tra questo condizioni ve w sono di inadempibili. Si dovranno vedere di ci ninne accordo quali siano tali condizioni. E se anche la Francia, come giti l'Inghilterra e VItailia, entrerà in quest'ordine di idee, la Germania si potrà salvare dal pericolo che minaccia, la sua esistenza. Il militarismo, l'imperialismo, lo chnuvinismo, non hanno nessuna influenza sulla Aita della Germania democratica. Essa e. ora unicamente sorretta dal!'idea della solidarietà tra tutti i popoli di Europa. Dipende, quindi, dalla Francia so il mio paese sarà un elemento di eterno disorla solidarietà cu .ubgtfbrIrp! lìmdjdcdine, oppure tm mezzo per m tunuiiucm ™-i ropea' Se il trattato di Versailles sarà diretto Ca restaurare la vita economica della Germania i uallora lo adempiremo di tutto cuore. Però allora soltanto avremo la vere collaborazione di ■tutti i popoli, la vera società di tutte le. nazioni. Nell'Alta Slesia Il ministro Simons ricorda a taie proposito di essere stato contrario alla firma def pon ordato del carbone. Egli avrebbe preterito il pericolo in tutta là sua grandezza anziché una continua politica di angoscia. La Germania ha fatto per lungo tempo ima simile, politica di angoscia, e cosi anche l'Intesa verso i 1 olscevicìii. Questa sarebbe, anzi, la vera ragione, perchè la politica degli alleati verso la Russia ha sempre mancato di chiarezza e di precisione. Simons riconosco tuttavia che il Governo di Berlino agi imprudentemente Armando il concordato del carbone. Il conte Sforza gii aveva infatti dichiarato apertamente elio la Francia, in caso contrario, avrebbe occupato il bacino della .Ruhr, e che l'Italia e l'Inghilterra non vi si sarebbero opposte. Egli accennò a questo punto alla nuova minaccia francese dell'occupazione della Rulir, soprafatto a càusa degli ultimi incidenti della Slesia Superiore. — Le informazioni che ho avuto da varie parti della provincia renana mi assicurano che i francesi e/1 i belgi ammassano molte truppe nei paesi occupati. La probabilità, di una nuova occupaziono non può quindi essere esclusa. Purtroppo la politica francese subisce grandemente l'influenza doi suoi generali, e sopratutto del maresciallo Foch, il quale, tonde ad import-eia propria volontà, come già faci va in Germania il generalo LudeiidoriT durante la guerra. Il grande pericolo per noi è quindi in questa instabilità fìcila politica francese. Simons non vuole rendere roponsabile il Governo di Millerand. ma ritiene che le sfero militari abbiano ancora troppa forza in Francia L'accenno allo Slesia superiore provoca una dichiarazione delle più notevoli da parte dèi ministro Simons: — Gli ultimi awenimer.ti in quel torritorio soggetto a plebiscito mi rendono molto Inquieto.' Non sono corto che le forze 'di cui dispone il generale Lerond siano sufficienti a respingere un'invasione, polacca della Slesia superiore. Se le truppe polacche si insediassero su Udo territorio, che ; ancora tedesco, ed esso divenisse teatro di operazioni militari della guerra russo polacca, ciò urterebbe contro il princltvto di neutralità da noi prodamaio. In tale caso noi invieremo una Nota all'Intesa ed un'altra al Governo di Mosca, e, se soddisfazione non ci venisse data, noi dovremmo marciare contro la Polonia. I po-| lacchi hanno sempre avuto l'idea che noi a-, vessimo intenzione di attaccarli: ed, anzi, ^ssi hanno sempre, fatto tutto il possibile per costringerci a ciò. La politica della Polonia non è una politica di prudenza, ma di sentlmeri-1taptà. In ogni modo so ci si obbliga ad abbandonare la nostra neutralità noi l'abbandoneremo. — Avremo dunque una. guerra tedesco-polacca? — Non sarà ner colpa nostra. Ciò dipendo dalla politica degli altri, e non dalla nostra volontà. Noi. per conto nostro, siamo perfettamente convinti che la sòia politica sana e giusta 6 quella della neutralità assoluta. Germania e Russia cpildprtcmdptivmdvtesogvQuesto riconoscimento della possibilità di un conflitto armato t.rn la Germania e la Polonia e, quindi, cri una collaborazione militare tra la Germania e la Russia del Soviets deve essere accentuato, poiché è la prima volta che il Govèrno tedesco, per bocca ilM suo ministro degli estori, vi accenna con tanta chiarezza ed anche con tanta precisione. Eccoci cosi all'ultima parte dell'intervista: la relazioni tra Germania e Russia. Ricordo a] mii - Simons l'ultimo suo discorso al Reichstag s;i! bolscevismo, che ha avuto tanta eco sui giornali e nell'opinione pubblica. Simons mi asSlcirra, sorridendo, di non essere bolscevico. Riconosce molti ineriti al boscevisnao, ma ne Vede anche eli errori. Ciò non impedisce un-tavia alla Germania di riprendere le relazioni diplomatiche colla repubblica dei Soviets, non appena sia risolto il caso Mirbach. Allora la Gennania invierò un ambasciatore a Mosca, d la Russia ne inviera uno a Ceriino. Simons è persuaso che ciò possa avvenire tra breve termino. Se la Russia non vuole essere governata dai bolscevichi li mandi via, ma non spetta a noi la funzione di giudica. F. R. P ì