Il ministro tedesco degli esteri Simons parla alla "Stampa,, della "instabile,, politica francese e del pericolo di una guerra tedesco-polacca

Il ministro tedesco degli esteri Simons parla alla "Stampa,, della "instabile,, politica francese e del pericolo di una guerra tedesco-polacca Il ministro tedesco degli esteri Simons parla alla "Stampa,, della "instabile,, politica francese e del pericolo di una guerra tedesco-polacca Zurigo, 23, mattino. .Alto asciutto, legnoso. Baffi spioventi. Bruno. Non elegante. Aspetto burocratico. Tipo renano. Tra i 50 ed i 60 anni. Il Ministro .degli Esteri della repubblica tedesca, dottor Simons. Sul lago di Zurigo. il convegno odierno Il mio primo accenno è all'incontro odierno: — Si insiste sempre sulla possibilità di un incontro tra V. E. e l'on. Giolitti e Lloyd George? Simons ha un islante di ìaccogliùieiìlu. Le sue parole sono quasi sillabate, certo molto ponderate. — Non ho mai avuto occasione di incontrarmi coi due grandi uomini di Stato. .Non ho fatto alcun passo per ottenere tale incontro. Può smentire ogni notizia contraria, che, certo, viene tendenziosamente messa in circoJazlone. Le ho detto che sono venuto in Isvizzera-per riposare.-La mia permanenza qui non aveva altro scopo. Mai-tedi partirò. Ho già telegrafato al presidente del Consiglio bavarese, von Kahr, che sarò a Monaco tra due giorni, poi mi recherò dal presidente Ebert, che vedrò mercoldl, nel suo ritirò nella Foresta Nera. Desidero sapere l'opinione di Simons sul significato dell'incontro di Lucerna. Simons si è dimostrato dapprima molto riservato. —Io creilo che vi sarà sopra ogni cosa discussa la questione adriatica. Non è, forse, questo lo scopo principale del viaggio dell'on. Giolitti? * La domanda era rivolta a me. Io ho creduto bene di riepondere che non condividevo questo punto eli vista. L'on. Giolitti non poteva considerare tale questione come il movente principale della sua visita, ed ho insistito: — Non crede V. E. che il convegno possa avere anche buone conseguenze per le relazioni degli Alleati verso la Gei-mania? Simons è rimasto aneffera un'altra volta un momento solo incerto. Stringeva un poco gli occhi, come per riassumere meglio il suo pensiero: " Nessuna rivincita „ Ma dal convegno di Lucerna la Francia è assente. Ho ricordato al Ministro Simons l'ultimo dissenso franco-inglese, a proposito dell'atteggiamento di fronte alla Russia dei -Soviets. Silons ha dimostrato di non avere alcuna illusione. Anzitutto considera questo dissuaso come passeggero : — Devo, poi constatare che ogni volta che l'Inghilterra e la Francia hanno tra loro punti di contrasto, chi paga le spese è sempre la Gonn.ania-—. Su ciò 11 Ministro Simons segue un programma netto e preciso. Egll è convnnto che la GermaniaMion può avere nessun vantaggio da un disaccordo tra i membri dell'Intesa. Anche se l'Inghilterra e l'Italia hanno buone disposizioni verso la nazione tedesca, la Germania non potrà raccoglierne alcun fruttò quando manchi l'appoggio dèlia Francia a tale politica di conciliazione. E' quindi necessario che a Parigi si comprenda la necessità di annodare relazioni veramente amichevoli con Berlino. — In I- rancar predomina sempre l'idea che in Germania si prepari una rivincita. Ma la grandissima maggioranza del popolo tedesco non vuole questa rivincita. Essa vuole soltanto la pace ed il rinnovamento della ,vita economica e morale del paese. La Francia non ha alcun motivo di vedere in questa nostra resurrezione una politica chauvinista, che dovrebbe essere temuta soltanto nel caso in cui verso la Germania si agisse sempre nel senso di un'iusta diffidenza. Noi abbiamo un dovere da compiere e lo compiremo onestamente. E' necessario tuttavia dare alla Germania la possibilità di organizzare una vita attiva, ma questo suo desiderio di rinascita non deve significare per nulla una tendenza alla «révanche». 11 cancelliere Fehrenbach lo ha affermato parecchie volte dinanzi al Beichstag. J.e condizioni del trattato di Versailles devono essere eseguite. Ma tra queeste condizioni ve ne sono! ili inadempibili. Si dovranno vedere di comune accordo quali siano tali oondizUuii. E se anche la Francia, come già l'Inghilterra e l'Italia, entrerà in quest'ordine di idee, la Germania si potrà salvare dal pericolo che minaccia la sua esistenza. Il militarismo, l'imperialismo, lo chauvinismo, non hanno nessuna influenza sulla vita della Germania democratica. Essa è ora unicamente sorretta dall'idea della solidarietà tra tutti i popoli dì Europa. Dipende, quindi, dalla Francia se il mio paese sarà un elemento eli eterno disordine, oppure un mezzo per la solidarietà europea. Se il trattato di Versailles sarà diretto a restaurare la vita economica della Gei-mania allora le adempiremo di tutto cuore. Però allora soltanto avremo la vera collaborazione di tutti i popoli, la vera società di tutte le nazioni. ddrcfavphnBciidsnvP ! Il ministro Simons ricorda a tale proposito! di essere stato contrario alla firma dijf concordato del carbone. Egli avrebbe preferito il pericolo in tutta la sua grandezza anziché una continua politica di angoscia. La Germania ha» fatto per lungo tempo una simile, politica dt angoscia, e cosi anche l'Intesa verso i bolscevichi. Questa, sarebbe, anzi, la. vera ragione,' perchè la politica degli alleati verso la Russia ha sempre mancato di chiarezza e di precisione. Simois riconosce tuttavia che il Governo di' Berlino agi imprudentemente firmando il concordato del carbone. 11 conto Sforza gl'i aveva!' infatti dichiarate apulamente che la Francia, in caso contrario, avrebbe occupato il bacino' della 'Ruhr, evche. l'Italia e l'Inghilterra non vii si sarebbero opposte. Gli accennò a quésto punto alla nuova minaccia francese dell'occupazione della Ruhr, sopratuto a causa degli ultimi niidentl della Slesia Superiore. — Le informazioni che ho avuto da varie) parti della provincia renana mi assicurano che 1 francesi ed i. belgi ammassano molte truppe; nei paesi occupati. La probabilità di una nuova occupazione non può quindi essere esclusa.,' Purtroppo la politica francese 'subisce grandemente l'influenza dei suoi generali, e. sopra-» tutto del maresciallo Focili il quale tende ad! imporre la propria volontà, come già faceva in. Germania il generale Ludendorff durante la guerra. Il grande pericolo per noi è quindi in.; questa instabilità della politica francese, ' Simons non vuole rendere reponsabtlé il Governo di Millerand. ma ritiene che le sfere militari abbiano ancora troppa forza in Francia. L'accenno alla Slesia superiore provoca una dichiarazione delle più notevoli da parte del ministro Simons: — GB ultimi awenim'anM in quel ferri-' torio soggetto a plebiscito mi rendono molto1 inquieto. Non sono certo che le forze di cut. dispone il generale Lerond siano sufficienti a" respingere un'invasione polacca della Slesia" superiore. Se le truppe polacche si icsediàssero su tale territorio, che è ancora tedesco, ed esso divenisse teatro di operazioni militari1 della guerra russo- polacca, ciò urterebbe contro il principio di neutralità da noi proclamato. .In tale caso ,nol iiivieremo una Nota all'Intesa ed un'altra al Governo di Mosca, e, se soddisfazione non ci venisse data, noi', dovrpmo marciare contro la Polonia. 1 polacchi hanno sempre• avuto l'idea che.noi avessimo intenzione di attaccarli, ed, anzj, essi, hanno- sempre fatto tutto il possibile per costringerli a ciò. La politica della Polonia non, e una politica di prudenza, ma dt sentimentalità. In ogni modo se ci si obbliga" ad abbandonare la nostra neutralità non l'abbandoneremo. — Avremo dunque una guerra tedesco-po-: lacca ? — Non sarà per colpa nostra. Ciò dipende dalla politica degli altri, e non dalla nostra volontà. Noi, per conto nostro, siamo perfettamente convinti che la sola politica sana e giusta è quella della ueui.raliià assoluta. Germania e Russia Questo riconoscimento della possibilità di' un conflitto armato tra la Germania e la Po-i Ionia e, quindi, <fl una collaborazione militare tra la Germania e la Russia elei Stwieis deve essere accentuata, poiché è la prima volta chfi il Governo tedesco, par bocca del suo ministro degli esteri, vi accenna con tanta chiarezza ed anche con tanta precisione. Ecco cosi all'ultima parte dell'intervista: le relazioni tra Gei-mania e Russia. Ricordo al minilslro Si-, mons ^ultimo suo discorso al Reichstag sul bolscevismo, che ha avuto tanta eco sui giornali e nell'opinione pubblica. Simons mi assicura, sorridendo, di non essere bolscevico. Riconosce molti meriti al boscevismo, ma ne vede anche gli errori. Ciò non impedisce tuttavia alla Germania di riprendere le relazioni diplomatiche colla repubblica dei Soviets, non appena sia risolto il caso di Mlrbach. Allora la Germania invierà un ambasciatore a Mosca, e la R*ssia ne invierà uno a Berlino. Simons è persuaso che ciò possa avvenire tra breve termine. Se la Russia non vuoje essere governata dai bolscevichi li mandi via, ma aspetta a noi la funzione di giudice. FELICE ROSINA. non