La gestione dei Consorzi

La gestione dei Consorzi Èy A PIOVRA La gestione dei Consorzi Nel nostro articolo di alcune settimane I Ifa su La Piovra, abbiamo promesso che]iavremmo un giorno trattato a lungo dei'vConsorzi. Sono miliardi di merce che bi-1 sogna impedire caschino preda degli speculatori della pubblica ricchezza. ■> Queste piovre si annidano specialmente nella Direzione Approvigionamenti d'Aeronautica. Una mente sottile ha così aggrovigliato la gestione di tale Direzione, che ben 'difficilmente sarà possibile salire alle singole responsabilità. E' una grave affermazione di cui daremo la prova palmare. Con decreto luogotenenziale 11 maggio 1916, N. 577, venne istituito l'Ufficio autonomo degli approvigionamenti dei materiali occorrenti per le lavorazioni aviatorie, e la gestione doveva essere assoggettata alle norme stabilite dalla legge 11 luglio 1897, N. 356. 'sul riscontro effettivo dei magazzini e materiali di proprietà dello Stato. Con successivo decreto ministeriale 25 maggio 1916 il capitano d'artiglieria sig. Felice jòèhsa venne nominato, a decorrere dal l.o lùglio 1916, consegnatario responsabile per la gestione dei fondi e dei materiali occorrenti per il servizio degli approvigionamenti. In base ai predetti decreti all'inizio della gestione l.o luglio 1916 il consegnatario doveva Armare l'inventario del materiale, e tale inventario doveva, rappresentare la base della gestione. Invece siamo al 1930 e l'inventario iniziale non è ancora stato firmato e consegnato alla Direzione Tecnica dell'aviazione. Con decreto luogotenenziale N. 485 del 24 aprile 1918 l'Ufficio autonomo viene trasformato in Direzione approvigionamenti con Consiglio d'amministrazione. In base a tale decreto cessa la nomina a consegnatario responsabile del capitano Bensa, e subentra un Consiglio d'amministrazione. Doveva pertanto essere chiusa la prima gestione ed eseguita la resa dei conti. Era dovere redigere l'inventario dei materiali esistenti e detto inventario doveva essere accettato dal Consiglio d'amministrazione. Invece non si fece nulla. E così la responsabilità del consegnatario venne a conglobarsi con quella del Consiglio di amministrazione. Poi con il successivo passaggio (novembre 1919) del materiale in consegna all'Impresa Magazzini Italiani, senza un controllo effettivo di persone estranee alla Direzione medesima si sovrappose un'altra responsabilità, in modo che se domani si volessero colpire le negligenze amministrative non ò più possibile farloCome abbiamo detto, tutto ò stato studiato in mooo da eliminare ogni efficace controllo da parte dello Stato sulla gestione. Sulla gestione della Direzione approvigionamenti molte e molte cose noi potremmo ancora dire, ina riservandoci di tornare altra volta sopra di essa; passiamo senz'altro a dire del Consorzio per la vendita, con diritto di esclusività, degli stocks di ferro; legliQ, cobalto, cromiti, wolframitc, acciaio rapido ed al caibonio per utènsili, acciaio al Tungsteno, acciaio cromo nickel, acciaio Expresso, acciaio per stampi, acciaio magnetico, ferro pudellato, acciaio per cuscinetti a sfere, i * Questo Consorzio, che va sotto la denominazione Società Anon. Unione Fabbricanti Acciai Speciali, capitale L. 1.200.000, con sede In Milano, costituita con rogito Guasti il 18 marzo 1919, rappresentata dal suo presidente ing. Ferruccio Farina, ha stipulato nel maggio 1919 col Comitato Interministeriale, una convenzione iti base alla quale le viene concessa (articolo 4.o) una provvigione del 10 per cento sull'ammontare delle vendite fatte all'interno e del 5 per cento su quelle fatte all'estero. Ma non basta. Per facilitare ali» Società le vendite (art. 5.o), l'Amministrazione dello Slato si obbliga anche a trasportare a proprie spese i materiali nei luoghi che le saranno indicati dalla Società stessa. L'enormità della provvigione concessa al Consorzio Acciai Speciali balza evidente audio all'occhio del profano, quando si consideri che l'importo degli acciai speciali da essere alienati dal Consorzio supera i 200 milioni. e_ che l'Unione Fabbricanti Acciai Speciali per effettuare tale vendita negli avvisi che essa medesima fa inserire nelle quarte pagine dei giornali «avverte la sua numerosa clientela che non ha rappresentanti in nessuna città dell'Italia, e che le vendite dei materiali sono fatte e- scksi;.\- unente dal suo Ufficio Vendite pressori sede in Milano, via XX Settembre, 33». Cffitro un gettito assicuralo di più di 20 m/lioni (10 per cento dell'importo degli act'af spedali da essere alienati), essa non ha da sostenere che le spese richieste da Ufficio. fCtlntdltidsdqcn(n -modero ! Ma noi1 è tutto. Oltre a questi legali e o'nesli guadagni, ben altri ne può trarre l'iljnióne l'inbricanti Acciai Speciali, come tiJifti gli altri Consorzi. mezzi dei materiali consorziati venno fissati tra i rappresentanti di ciascun nsorzio ed un rappresentante dello Stato. iene cosi che il Consorzio sapendo predentemente quando i materiali devono bire un anniento, ' e perciò prima che ca il bolleulno governativo coi nuovi ezzi aumentati, ha la possibilità di fisre (noti il lettore che non è necessario di rare) partite considerevoli di materiali, fatto, il giorno in cui vengono apparti, per la vendila al pubblico i nuovi rezzi stabiliti, il Consorzio si trova ad aeie realizzato un' nuovo lautissimo pronto.a danno 'unicamente dello Stato. Quasi questo non bastasse, aggiungasi (incora che il Consorzio degli Acciai Spellali percepisce anche le provvigioni soia i mnterinli che vengono prelevati da .ititi governativi! Non aggiungiamo parola! Spigoliamo ora f«ti i molti che teniamo sottocchio alcuni, documentati, tipici episodi relativi alla gestione dei Consorzi. Con foglio del 2 ottolne 1919 del Comitato pAaCzt Interministeriale per la sistemazione delle industrie di guerra venne autorizzata la vendita di lamiere di alluminio alla Socie fà. Trafilerie e Laminatoi di metalli di Villa Cogozzo (Brescia), al prezzo di L. 6.300 alla tonnellata, mentre i prezzi stabiliti dai bollettini per acquisti superiori alle 100 tonnellate fissavano il prezzo di L. 7.900 la tonnellata, più un extra, variabile a secondo degli spessori, di L. 200-800 la tonnellata. Sono 2 mila lire circa per ciascuna tonnellata che il Pubblico Erario perdette in seguito a tale disposizione, e poiché la disponibilità di lamiere di alluminio era pdattt.spaezemrunugsuperiore alle 400 mila tonnellate, sono più di 800 mila lire che andarono perse solo in j questo piccolo episodio di vendita. ,L'ing. C. per incarico di una Ditta sua |-b. sconoscente (C. & P.), si reco tempo fa s'go e i i i a ! o . o presso la Direzione Approvigionamenti ni Aeronautica per acquistare tubi di ramo al prezzo di listino governativo L. 3.80 al Kg. Con sorpresa si vide consigliato dal Consorzio I. M. I., di cui diremo in appresso, a rivolgersi per l'acquisto alla Ditta Fratelli P. Da questa gli furono offerti in vendita i tubi a L. 7,80 al Kg. Avendo accetta/td l'acquisto a ta.'e prezzo l'ing. C. venne invitato a ritirare i tubi presso la Direzione Approvigionamenti Aeronautica. In aHre parole i tubi erano ancora nei depositi dello Stato, e la Ditta P. che non ne aveva ancora pagato l'importo, guadagnò all'atto della vendita più di L. 4 al Kg., ossia più del luO per cento. Lo Stato che con l'istituzione dei Consorzi si era ripromesso di favorire '.e piccole industrie, ne ha sortito l'effetto opposto, e non ha fatto altro che permettere l'accaparramento e la speculazione da parte di capitalisti, banchieri, ecc. Il materiale di proprietà, pubblica rimane affidato a privati, i quali ne dispongono come, meglio credono, quasi si tratti di cosa loro, e ne fanno la vendita solo a. chi loro piace e a chi si presta a corrispondere qualche interessamento. Se si avesse a sfogliare i'. registro dei compratori si troverebbero diversi prestanome che si sono messi ad acquistare articoli in cui sono profani. Ciò possono testimoniare buona parte degli industriali di Torino che difficilmente riuscirono ad ottenere l'assegnazione delle macerie occorrenti alla-loro industria. Ma l'ingegnosità delle piovre del pubblico Erario non si arrestò ai Consorzi di vendita. Siccome l'alienazione degli ingenti stocks di materiale col sistema adottato sarebbe naturalmente andatajDor le lunghe, la speculazione consorziale'ideò la costituzione di un nuovo Consorzio. Quello della custodia, dei materiali: Società Impresa Magazzini Italiani. Con cotesta nuova istituzione, quando lo Stato non corrisponde una provvigione ai Consorzi di vendita, ne corrisponde, una a quello di custodia. Scopo della Società Impresa Magazzini Italiani è di spillar^ qualche milione, allo Stato e dare mezzo alla Direzione Approvigionamenti di Aeronautica di sfuggire ad ogni controllo, e, come si é detto, ad una resa dei conti della gestione del materiale. Il contratto con essa stipulato è sommamente oneroso per lo Stato, ed il dimostrarlo richiederebbe lunga e minuta analisi di esso. Ad ogni modo se sarà necessario lo'faremo. Per ora diremo al lettore che solo alla Stazione detta Filovia di S. Giuseppe Cairo sono depositate 30 mila tonnellate di acciaio, per la semplice custodia delle quali l'Impresa riceve dallo Stato 18 mila liiv al mese. Duecentosedicimila lire all'anno per custodire un mucchio di acciaio ! E dire che durante la guerra la Direzione Approvigionamenti di Aeronautica pagava aa un privarto tanto per la custodia quanto per l'affitto del terreno ove sono depositati i suddetti acciai L. 1.500 al mese. E lo Stato continua ancora a pagare l'affitto I In quanto al'.a vigilanza esercitata dallo Stato sopra tali materiali, osserveremo che i depositi maggiori sono a Torino, Milano, Novi Ligure, Vado Ligure, Napoli e Genova e che l'Amministrazione di essi è affidata alla Direzione d'Artiglieria in Roma. Così il trapasso dei materiali dalla Direzione Approvigionamenti^ di Aeronautica all'Impresa ò avvenuto senza la presenza di lui rappresentante dello Stato. Lo Stato non ha dubbi sulla onestà dei componenti i Consorzi e lo Imprese costituite por la vendita della sua roba. Tanto più che i componenti l'Impresa .Magazzini sono cinque ex ufficiali della Direzione Approvigionamenti eli Aeronautica. Per chiudere gli occhi agli ingenui, la Società si è impiantata con un capitale di L. 5 milioni. Ma domandiamo noi: a che cosa servono ? A garanzia no, perché Mu questo caso dovrebbero essere depositati aila Cassa Depositi e Prestiti a titolo di cauzione ; pei- amministrare l'azienda nemmeno, poiché lo Stato fornisce i locali, i mezzi di trasporto, le guardie. Le uniche spese dell'Impresa si limitano a,', pagamento del poi-sonale per il mese in corso, poiché mensilmente essa poi si trattiene il proprio avere sull'importo delle vendite. Probabilmente i 5 milioni.serviranno ad acquistare il materiale.che deve essere venduto per conto del Governo ! Aggiungiamp infine che da una d^Ile Amministrazioni militari in rapporto coi Consorzi era stata fatta la proposta ■ alle superiori autorità governative di provvedere alla registrazione delle vendite, 'ma essa venne senz'altro respinta dalla Commissione superiore centrale.per l'alienazione dei materiali. Quali conseguenze apportò al Pubblico Erario una simile decisione? Il calcolo riesce, assai facile. Ammontando i materiali vari -da alienare a circa 2 miliardi, ed essendo fissata nel 3 per cento 1.percentuale della tassa di.registro, sono 60 milioni che lo Stato venne così a perdere. Concludendo: Si vuole ricuperare almeno in parte il pubblico denaro » Decorre fare una inchiesta sulle vendite finora fatte dai Consorzi, e rivedere i contratti. E le nuo.ve vendita» d»vono essere, pubbliche. z

Persone citate: Bensa, Expresso, Ferruccio Farina, Giuseppe Cairo