Una perquisizione nell'alloggio del truffatore belga

Una perquisizione nell'alloggio del truffatore belga Una perquisizione nell'alloggio del truffatore belga Impressioni dei truffati - Una lettera interessante 11 belga Ingegnere Thècuwissen, il'creatore 'dell'Ufficio tecnicoi di via Urbana Rattazzi, per auel tanto clic riflette la sua multiforme attività, ed il suo .pericoloso giro di affari, (otturi pericolosi por chi ha avuto la disgrazia di averci dei rapporti) continua a tonnare l'oggetto di particolare_intcressamento da pane del Comandante Interinale della squadra mobile aw. Failla ma nessun latto nuovo clamoroso è venuto in luce. Tratte ed i suol raggiri si vanno precisando sempre più nei loro particolari esatti, ma non fi venuta fuori nessuna nuova forma di attività dello scaltro raggiratore. Ne si profilano figure di nuovi gabboti. Ve ne saranno forse, ma poco desiderose di pubblicità, ei mantengono per il momento nell'ombra, salvo a mettere fuori incapo, se una qualche probabilità di rivalsa si presentasse. II... galantuomo batte la campagna. Costruiva sulle chiacchiere, sfruttava le vanità, faceva tesoro delle manie di pronto e rapido arricchimento cosi diffuse 'iij, questi tempi, e quanto ha lasciato non può essere valorizzato. Il fallimento ,verrà, indubbiamente dichiarato, ma nel bilancio si ignora quali forme di attività possano esser registrate. jChiftcchiere, promesse, impegni scritti e verbali. Il belga era largo di promesse verbali ma scriveva poco. Nella perquisizione che venne operata nel suo alloggio di via Colli, si -sono trovatl dei documenti; qualcuno anche importante, come sarebbe l'atto di costituzione della società, per lo sfruttamento delle invenzioni cinematografiche e fotografiche dell'ingegnere ZolliDger, ma sono documenti che non servono che a meglio illuminare la figura del truffatore. La figura del truffatore L'ingegnerà Thèeuwissen, ora notissimo o .Torino. Baffoni glossi, sopracciglio folte, sguardo vivo e penetrante, tratti energici. Impressionava bène per quel che di rigido, di deciso, di sicuro che aveva nel parlare. Prometteva molto e non manteneva alcuna delle ;sue promesse, ma nelle sue'Parole vi era una •impronta di. sincerità che rassicurava anche ,i dubitasi. Tutti coloro che furono' da lui truffati sono concordi in proposito. • i . Più che convincere collo chiacchiere, con quanto dicova'' e prometteva, ci' hanno concordemente 'dichiarato, convinceva con il suo fare deciso e sicuro. Quando esponeva un piano eia giù cosi hene architettato nella sua. finente che non diceva una parola più del necessario, non ometteva un'particolare che potesse lasciare adito *a qualche dubbio. Di ogni progetto che gli si sottometteva, sapeva trovare immediatamente la forma migliore per trovarne un lucro maggiore. Di un invenzione scorgeva i difetti e prospettava le innovazioni che dovevano' farsi per renderla commerciale. Da un colloquio con lui, qualunque fossero i dubbi che si potevano avete sul suo ufficio, si usciva persuasi. iNon veniva 'nemmeno in mento di chiederò dolio speciali garanzie. La sua parola veniva ritenuta garanzia sufficiente. Qualche dubbio però ora sorto in questi ultimi tempi sulla sua attività. Solo cosi si spiega la denunzia di tutto il' personale interessato non appena mancò alla promossa fatta di ■trovrsi in ufficio il giorni) 30 luglio. La constatazione che gli afrari che si progettavano erano molti, ma di concluso non c'era mai nulla, la irrequietezza dol belga negli utimi giorni destarono nualchu allarme fra il personale, ma erano più "che altro dello preoccupazioni. Preoccupazioni por il fatto che dal più al mono tutti gli avevano dati dei denari in prestito colla promesa di lauti compensi. E dicendo personale, non bisógna nemmeno diro tutti, perchè basta rtlovafe .che ii giorno antecedente alla fuga vi fu tra il personale chi gli consegnò sul Credito LionoF-e uno chèque di 30 mila lire, por comprenderò che presso parte del personale continuava a godere tutta la fiducia. L'affare dalle 30 mila lire La moglie, che, come è nolo, lasciò Torino ineglf ultimi giorni di luglio diretta, pare, in Francia, per dove aveva il passaporto, è il tipo assolutamente opposto dell'ingegnere. lina figura scolorita, senza niente di speciale e di interessante. Si pensa che essa non dovesse comprendere gran che negli imbrogli del mari to. .Cosi si crede, ma citi lo sa? E' partita. Porse il marito, partendo, le lasciò detto ove l'avrebbe raggiunta. L'impiegato che consegnò all'ingegnere le 30 mila lire alla vigilia del volo. ha. come già abbiamo detto, telegrafato immediatamente a Lione per sospendere il pagamento. Non rito nendosi poi del tutto sicuro, ha creduto bone seguire il telegramma a' Lione. Tenta, se gli riesce, e se eventualmente il bolsa trovasi da quelle parti, di coglierlo di sorpresa. Detective d'occasiono. Il Thèenwissen ha non pochi conti da rendere alla giustizia francese. Se il suo impiegato lo può agguantare, non avrà'fatica a farlo arrestare. L'avv. Failla gli ha consigli tcrlnvcglctpbadnascqlapllTitdMsmsaEIraddmrdplscdlccczntdqraciuan to di non avere esitazioni. Su quanto è successo a Lione la nostra Questura non ha ancora avuto informazioni. Nella giornata di ieri, come.abbiamo detto, l'avv. Failla ha proceduto ad una perquisizione nell'alloggio del belga, ma quanto vi ha trovato, se pure importante, non porta nuove luci sul fatto. A variazione delle dichiarazioni fatte dal gioielliere Brizzolara, che gli risultava avere l'ingegnerò Theeuwissen un conto cori-ente col Credito Italiano, la direzione di detto istituto ci prega pubblicare che mai ebbe rapporti con il famoso truffatore. Trattasi indubbiamente di altra Banca. La questura era stata informata? Che egli fosse notissimo e che vi fosso chi aveva qualche dubbio sulla sua onestà, tanto da impressionarsene fortemente risulta da una lettera inviataci -da persona che trattò di affari con il belga e fu tanto destra da lasciarsi cugliere nella pania. La persona in parola, clie promette altre importanti rivelazioni su questo ed altri galantuomini dol genero, rivelazioni die noi ben volentieri pubblicheremo per spronare a quell'opera di epurazione dell'affarismo losco che abbiamo invocato dall'autorità, fu in trattative con l'ingegnere Theeuwissen per la cessione di un brevetto di ima sua invenzione. Scrivo questo nostro lettore: « Leggo oggi sulla Stampa la cronaca riguardante le trulle dell'ingegnere Theeuwissen. Meno male che finalmente si è scoperto da se. Penso che poteva essere scoperto molto ma molto prima, so chi è incaricato di invigilare sulla sicurezza pubblica avesse prestato fede allò informazioni che gli erano state fornite, E mi spiego. « Negli ultimi giorni del mese di marzo io Ilo avuto doi rapporti con il famoso truffatoi-a, rapporti del genere di quelli per i quali si Jt acquistata la popolarità. Devo alla mia prudenza se oggi non sono compreso nel numero degli... imbecilli (lo scrivente usa un epiteto molto più espressivo, ma lo mutiamo per un riguardo ai colpiti). Non sono, por la mia prudenza, compreso nel numero degli imbecilli, pur avendo avuto sul conto del'Theeuwissen le migliori informazioni da parte della Questura. « Col belga io avevo trattato, tra la altre cose, anche per un mio brevetto". Pretendeva da me lire trentamila... (le trentamila lire che lK)i ha avuto da qualche altro). Per il modo con cui aveva condotto l'altare, per i dubbi che mi erano sorti sul genere di commercio che il belga trattava ed anche per informazioni avute da persona che lo conosceva bene, non appena mi fece la richiesta delle 30 mila tire, chiesi una cauzione. Non . me la volle dare. E non solo non me la volle dare, ma quando io gli richiesi di darmi il modo di ga rantirmi su di lui, di dirmi da chi potevo avere qualche referenza, mi rispose categoricamente elio la mia domanda lo metteva in imbarazzo. Comprendono. In imbarazzo. Era una domanda che un qualunque galantuomo avrebbe iiwoto ragionevole. L'uomo onesto non terno nulla. Chi non fa del malo non ha paura. « La risposta talmente mi turbò, che volli sapere con chi aveva a che fare. Indagai. Mi risultò olio alla Camera di Commercio francese ed al Consolato belga non avevano su di lui informazioni sufficienti. Mi è parso che non lo conoscessero bene. E ne ho la prova oggi, in cui le truffe del galantuomo sono venute in luce. Decisi d'invitare, l'autorità ad indagare. Non potevo fare una denunzia per tentata truffa, perchè mi mancavano gli elementi. Dai documenti però che possedevo io e da 'quanto risultava a me, era evidente che doveva trattarsi di un truffatore, ed io ero pronto a .mettermi a disposizione dell'autorità per le indagini. Avevo la cortezza che si trattava di togliere dalla circolazione un delinquente. Mi rivolsi a qualce amico della Questura o sottoposi i miei dubbi, diedi le informazioni del caso. Il mio compito di cittadino e di galantuomo poteva considerarsi finito. MI fu risposto che si poteva trattare tranquillamente con lui, che risultava essere un uomo onesto. Si vede che la Questura, come la Camera di Commercio francese, come il Consolato belga non sapevano con chi avevano a che fare ». Ignoriamo chi siano le persone che lo scrivente '.mole, indicare col dire « qualche amico della Questura », ed ignoriamo da parte, di chi possano essergli venute le risposte tranquillizzanti, ma crediamo interessante segnalare il caso. So, conio tutto ci fa credere, chi scrive aveva documenti atti a. daTe, so non la prova materiale, la convinzione che doveva trattarsi di un delinquente, ci pare strano non siano stati esaminati. Ci sarebbe stato un numero minore di truffati ed il truffatore sarebbe stato assicurato alla giustizia.

Persone citate: Baffoni, Brizzolara, Failla

Luoghi citati: Francia, Lione, Torino