La Russia vuol trattare da sè la pace con la vinta Polonia

La Russia vuol trattare da sè la pace con la vinta Polonia La Russia vuol trattare da sè la pace con la vinta Polonia ervzospecae eaampa Londra, 3, notte. Le voci più inverosimili circolano oggi a Londra sugli eventi in Russia 0 mettono a/ dura prova i più ostinati ottimisti. Il Governo di Mosca continua a mantenere il più impenetrabile silenzio circa le sue opinioni sulla nota di Boulogne. Si sperava che l'arrivo a Londra del nuovo plenipotenziario russo Kaméneff avrebbe permesso di chiarire, se non tutti, per lo meno alcuni punti del mistero. Egli si è già incontrato con varie importanti personalità politiche della capitale, ma nelle lunghe conversazioni avvenute il rappresentante della Russia* bolscevica, non è stato in grado di fornire quelle notizie che sono da tutti ansiosamente attese. A quanto ci risulta, egli ha tuttavia lasciato intravedere ih modo abbastanza esplicito, pur senza impegnarsi a fondo, che il suo Governo è unanime nel proposito di rifiutare la proposta degli alleati di negoziare la pace polacca a Londra. Su questo punto crediamo di poter affermare che il Governo di Mosca sarà intransiprentissimo. Tutto al più, come ac cennammo, egli consentirà a sottoporre il trattato già redatto agli alleati, senza per altro assumere impegni di apportarvi quelle modificazioni e quei semplici ritocchi che ootessero essero consigliati dalle grandi Potenze occidentali. Il punto di vista russo, e su ciò crediamo che Kaméneff si sia già espresso senza equivoci, rimane anello formulato da Cicerin nella sua ultima nota agli alleati. Il Governo di Mosca, cioè, considera che> la questione polacca deve essere risolta soltanto dalla Russia, nello stesso modo in cui essa ha sanuto risolvere le questioni dell'Estonia e della Lituania. Il Governo .bolscevico non si sarebbe opposto ad umazione mediatrice delle grandi Potenze, e magari ad accettare la loro assistenza nelle trattative con la Polonia, qualora esse avessero dato prova di essere rimaste, non solo estranee alla dichiarazione di guerra della Polonia alla Russia, ma avessero esercitato, su quella un'azione moderatrice fino dall'inizio del conflitto. La Russia continua a considerare le grandi Potenze come le principali responsabili dello stato di cose attuale. E' inoltre chiaro che il linguaggio della, stampa francese, eccessivamente imprudente per non .definirlo in altre parole, sembra essere fatto apposta per sostenere quelle coirenti nella Russia sovictista, che esigono l'imposizione alla Polonia di condizioni draconiane, onde toglierle una volta per tutte la possibilità di riprendere le armi appena riorganizzate le proprie forze e ricevere armi e munizioni, equipaggiamenti e ufficiali tecnici dall'Intesa. Molti riconoscono qui che le imprudenze di linguaggio della stampa francese hanno creato un'atmosfera di diffidenza, che nelle condizioni attuali torna a tutto danno della Polonia. Il " mistero „ spiegato Stasera un radiotelegramma da Mosca è giunto qui ad accrescere lo ansietà e ad accumulare nuovi ostacoli sulla strada della pacificazione europea. Il Governo di Mosca in un radiogramma dà stasera la spiegazione del ritardo apportato alla conclusione dell'armistizio con la Polonia. Il Governo russo dichiara che, dopo aver rifiutato dt accettare la proposta inglese di mediazione, il Governo polacco chiese alla Russia il 22 luglio d'intavolare dei negoziati Der la conclusione di un armisitizio e della pace. 11 Governo di Mosca ha risposto alla domanda di Varsavia invitando il Governo polacco ad inviare il 31 luglio i suol plenipotenziari al Quartiev generale russo. Questi giunsero a Baranovic il l.o agosto e dichiararono alle autorità r\isse di essere autorizzati a trattare l'armistizio, ma non la pace. La delegazione russa annunciò allora ai polacchi che, in conformità della nota scambiata fr.i^l Governo di Mosca e quello di Varsavia, i plenipotenziari polacchi dovevano essere muniti di pieni poteri per trattare la conclusione di un armistizio ed al tempo stesso le condizioni fondamentali per la paco fra i due paesi. La delegazione polacca fu invitata a porsi in immediata comunicazione col proprio Governo per chiedere l'autorizzazione di negoziare la pace. Inoltre, i delegali russi decisero d'incontrarsi con quelli • polacchi muniti dei nuovi poteri a Minsk il i agosto. La delegazione polacca annunciò allora di dover tornare a Varsavia per discutere della questione col proprio Governo. Essa è partita il 2 agosto per. la capitale polaccajàNel frattempo le operazioni militari seguirono e seguono tuttora il loro corso. • Queste le spiegazioni russe del misterioso silenzio di questi ultimi giorni intorno ai negoziati di Baranovic. E' inutile dire che la notizia in questione ha prodotto qui a Londra in vari circoli il più profondo stu pore, mentre in altri meglio, informati, co me riconosce lo stesso «Daily Thelegraphn, essa è accolta senza sorpresa perchè da lun go tempo era attesa. Si prevedeva in questi circoli, infatti, che le autorità militari russe dovessero essere completamente informate degli incessanti arrivi di anni e di munizioni alla Polonia, come pure del fatto che degli ufficiali francesi, i quali fino a poco tempo fa esercitavano una funzione di semplici istruttori e consiglieri, stavano accingendosi a. partecipare direttamente alle operazioni militari sul fronte. Di più, le dichiarazioni fatte a più riprese da personalità autorevoli e fin anche da troppo loquaci ministri polacchi, t quali annunciarono che i polacchi desideravano un armistizio per riorganizzare e raggruppare le loro forze disperse e attendere l'arrivo del materiale beOlico è degli ufficiali alleati, dovevano indubbiamente mettere in guardia il Governo di Mosca e porlo nella necessità di garantirsi da una eventuale rottura di negoziati. E da ciò la decisione delle auto rità militari russe di condurre innanzi le operazioni, e quella dei diplomatici bolscevichi di esigere che contemporaneamente all'armistizio vengano fissate le condizioni fondamentali della pace. Soviets provvisori nella Polonia occupata Ad ogni modo la situazione è qui considerata come gravissima e sono attesi da un momento all'altro svolgimenti sensazionali. Non -si esclude che gli alleati tornino a riunirsi per stabilire una linea di condotta comune ed emanare dichiarazioni con crete circa la loro politica di fronte alla Russia. Se certe voci che qui corrono do vesserò accreditarsi, bisognerebbe ammettere che mai l'Europa si trovò in una situazione più minacciosa ed allarmante. Maggiori inquietudini si manifestano in quei circoli che sostennero e sostengono anche og- gì a fondo la politica pacificatrice di Lloyd George. Vi si ammette che gli ultimi eventi rischiano di mettere a dura prova le buone • intenzioni del primo ministro e accrescono lo già innumerevoli difficoltà contro le quali si dibatte la delegazione commerciale ' russa a Londra. • Un secondo radiogramma russo, giunto pure in serata, annuncia che le autorità russe hanno costituito dei Soviet» prowiso- ' ri nelle parti della Polonia conquistata . d J'' forze bolsceviche. Il Governo di Mo¬ scsigiingistcocavaravifevaciròtochasudpscgoladopdsumogchtemfinraupvaGnucncmnbmqilqpavmLCtetenpscuplodnsvvsgloddcdliSreticdnpdpdsmul'lczmcpppcnsPearistsmlcpnmegnapiptcttlrtCphsntstgsGtDsmdtennzidprsdstsg sca annuncia al mondo i nomi dei vari presidenti dei nuovi Sòviets. Questi, che sono tutti polacchi, hanno già emanato dei proclami alle popolazioni ncoraggiandole a sollevarsi contro il regime del maresciallo Pilsudsky. La costernazione creata da queste notizie nei circoli polacchi e anche .non polacchi della capitale, è enorme. Tuttavia, si fa osservare che il Governo russo doveva instaurare una fórma qualsiasi di autorità provvisoria nelle regioni conquistate. Come già fece la Germania, la quale instaurò le sue varie Komandatur nelle regioni della Francia invasa e come questa, ultima'instaurò un -regime militare speciale nei territori che attualmente occupa, era evidente che la Russia bolscevica era autorizzata ad instaurare nei territori conquistati dalle sue truppe organismi suoi propri. Invece di porre alla testa delle varie zone occu paté autorità proprie, naturalmente i boi scevichi hanno ceduto il controllo ed il governo provvisorio di esse a sudditi polacchi. Riferiamo questa constatazione per dovere sdi imparzialità e per presentóre un problema di così formidabile complessità e di cosi incalcolabile portata sotto tutti i suoi aspetti. Krassin ottimista Ciò che è interessante rilevare è l'ottimismo dell'ing. Krassin. Questi, a quanto oggi è stato riferito, si dichiara convinto che un accordo amichevole con l'Inghil terra verrà raggiunto. Se i negoziati commerciali saranno ripresi fra breve, le difficoltà attuali sono molto esagerate. Egli nutre la più completa fiducia che esse saranno rimosse e spera financo di essere usanb ut jjouauiTJM uod arueisui o|iuaou prossimi giorni dal primo ministro. Da varie parti intanto si rimprovera a Lloyd George di aver dimenticato é ritenuto inop nortuno di chiedere al Governo di Mosca una risposta entro un intervallo di tempo, che avrebbe dovuto essere ben. precisato nella nota di Boulogne. E questa e altre cmostioni connesse sono già state esaminate ieri in una riunione dell'intero Gabinetto inglese e discusse più a fondo nel mattino d'oggi. Sulle decisioni prese in queste riunioni ò naturalmente mantenuto il più assoluto segreto. E' presumibile che qualche cosa, di preciso sarà reso noto appena i vari Governi, che si mantengono attualmente nel più intipio contatto, avranno concordato un piano di azione comune

Persone citate: Baranovic, Boulogne, Lloyd George