Audace rapina a mano armata

Audace rapina a mano armata Audace rapina a mano armata 0 0 o e o o a e a e a i o r o a e e — e a . e e a e n l te a i a?' o o o li mile nunancoeoo Movimentato inseguimento - Battaglia a colpi di rivoltella - 3Due elei rapinatori arrestati. Ieri verso le 14,30 si presentavano al Banco lotto N. '^7, in via Grugliaseo, 2, tenuto dalia signora Teresa Fontana, tre giovani sconosciuti, per fare una giocata. Avuto per risposta die, data l'ora tarda, il giuoco era ormai chiuso, l tre, dispostisi lungo il banco ed impugnate le rivoltoae — tutti e tre erano armati — le puntarono in direzione della Fontana e delle altre due commesso, intimando loro d,i consegnare l'incasso della giornata. Le povero donne, sorprese, annichilite dallo spavento, phi morte che vive, non tentarono nemmeno di opporre resistenza; Inficiarono die uno dei tre raccogliesse quanto si trovava nei .cassetti, millecinquecento lire circa. Compiuta l'operazione, 1 tre rapidaniente prendevano la fuga. Appena l'ultimo dei malandrini fu scomparso, la padrona, ritrovando un resto di onergia, si alzò, si trascinò sull'uscio e st mise a gridare: «Al ladro! 'Al ladro!». Nella strada non vi erano che poche persone. Intese In grida della donna e visti i tre che si allontanavano di corsa, non conservando alcun dubbio che. quelli erano i ladri, si diedero ad inseguirli, inseguimento non facile, perchè i rapinatori, compreso il pericolo, si separarono, di modo che anche gli inseguitori dovettero frazionarsi iter non perderli di vista. Le rivoltellate Uno dei ladri, nonostante la rapidità delle sue gambe, giunto nei pressi di corso Galileo Ferraris, vistosi stretto da presso da un maggiore della riserva, trasse la rivoltella e cominciò a sparargli contro, credendo cosi di sbarazzarsi la via. Cinque colpi furono così sparati e fortunatamente andarono tutti a vuoto e sonarono a richiamare l'attenzione di alcuni carabinieri e guardie municipali, che si trovavano nello vicinanze, die accorsero in aiuto del ma.ggiorc. Il malandrino vistosi circondato, sparò un ultimo colpo in direzione delle, guardie, e dei carabinieri, colpo che forse non raggiunse il bersaglio perchè In quel momento un agente gli aveva scagliato tra le gambe un pezzo di legno, clic lo aveva mandato ruzzoloni. In quell'istante gli .Inseguitori credettero di averlo tra le mani, ma il malandrino, con una sveltezza non comune, si rialzò, infilò il portone della Camera del lavoro e scomparve. Poco dopo, earablnieri. guardie miinlctimli ed agenti riuscivano a scovarlo, rannicchiato in un angolo di un sotterraneo. Il rapinatore aveva l'apparenza di un ragazzaccio dai 18 ai 80 unni, piccolo, magro, sparuto. Vistosi in trappola, non oppose piti alcuna resistenza '■li fu sequestrata la rivoltella, una rivoltella d'ordinanza, di quelle da carabinieri. Sotto buona scorta fu accompagnato all'Ufficio di pubblica sicurezza Monviso. L'inseguimento unse in allarme Tutto il quartiere. Molta ferite, richiamata dai colpi di rivoltella si affacciò alla finestra e non poca scese in strada grida, urla. Pronti nel cooperare, co] magi giore della riserva, ad inseguire i malvivènti ci furono due carabinieri Candido Negri e Basilio Gugliolinino. 1 due bravi militi si slanciarono dietro al ladro, in bicicletta: vista poi passare un'automobile, fermarono la vettura con essa inseguirono il fuggiasco. Il Negri poi. penetro per primo nella Camera del Lavoro e pose le mani sul Bernascone II secondo dei tre rapinatori andava a cadere tra le Iraccia di due guardie regie della v«°"e Aà Snn ?econd°. noi pressi del corso Vittorio Emanuele. Inseguito da parecchi cittadini, che animosamente gli si stringevano sotto per fermarlo, l'individuo estrasse la rivoltella, sparò due colpi, e prosegui a minacciare in modo da tenersi lo spazio libero per la fuga. Giunto però nei pressi del eorso Vittorio Emanuele incontrava le due guardie. L'individuo era armato ed anche le guardie estrassero le rivoltelle e le puntarono contro il malvivente. Vista la mala parata questi finì per cedere e darsi prigioniero. Coni dotto aua sezione di San Secondo, dichiarava di essere Giovanni Coppa, di Francesco, di anni 20 senza fissa dimora, muratore Venne trovato in possesso della rivoltella e di quindici proiettili. 4U Il terzo è riuscito a dileguarsi, montre ferveva lo strepito e la rincorsa intorno al rapinatore, fuggito nella Camera del Lavoro Dal corso Galileo Ferraris imboccò una delle 'stra de laterali e scomparve. Arrestati i due compagni, non potrà tardare a cadere nelle mani deUa giustizia. Un primo interrogatorio Appena tradotto alla Sezione di via Giannone, diretta dal commissario avv. Serra, il primo rapinatore fu sottoposto ad una minuziosa perquisizione. Venne fatto spogliare ed i suoi abiti furono frugati. Nelle tasche si trovarono ancora sei oartuccte cariche, che il malandrino non aveva potuto sostituire alle sei esploso Interrogato immediatamenic dal vice-commissario Fucini, l'arrestato dichiarò di essere il meccanico disoccupato Emilio Bernascone di Alessandro, d'anni 19, da Vercelli, e abitante in via Saluzzo, 115. Narrò clic venerdì apAvcicinIlotesbLUMneyaantodapecacucuVeguartrNindosoridinidtemCzidtuafuavfutedsc« vseainPcmtrcnaztsdcvds—Sacpsui ni r^ CFVtì6csncshnpclmVdmoltella, perche - disse - I aveva acquistata tre mesi fa nelle adiacenze del vecchio Erg» stelo da un soldato mitragliere. Anche i suoi due comparii orano muniti di rivoltella. Coni-1 binato il piano della rapina, — ha sojjkìup.io e iì Bernascone — tutti e tre si diedero appunta- 1 mento per le ore 14 di oggi, nuovamente alla Camera del I-avoro, donde mossero quindi ver~o corso Grugliaseo. Avevano atteso il pome8ggio, perchè sapevano che non avrebbero più. trovato gente nel Banco Lotto, essendo trascorsa l'ora per le ultime giocate. Inoltre l'incasso doveva essere, notevole ed il provento della rapina più proficuo. Fortunatamente per la cittadinanza, i tre audaci aggressori non hanno potuto condurre a termine la loro impresa, poiché due sono rimasti nella pania. Il Bernascone, anzi, dovrà essere giudicato non soltanto per la rapina attuale, ma anche per tentato omicidio e per porto abusivo di rivoltella e mancata denuncia dell'arma. Si ha ragione dì credere che la triade di criminali abbia sulla coscienza qualche altra impresa del genere, non esclusa l'aggressione di cui fu vittima la commessa della" Latteria di corso Oporto. pochi giorni fa. Ma sarà cura dei funzionari di stabilire anche questa circostanza. Il racconto delia rapinata Alla Sezione di Pubblica Sicurezza si presentava anche la tenitrice de) Banco del Lotto, la signora Teresa Fontana, per raccontare al commissario la sua avventura, conclusasi fortunatamente senza grandi guai. L'Autorità di Pubblica Sicurezza spera di trovare anche la somma rubata, per quanto addosso ai due arrestati non siasi trovato il denaro, che, indubbiamente, deve aver avuto il terzo ladro, riuscito 0 fuggire La signora Fontana ha riconosciuto subito nell'arrestato uno dei tre rapinatori. — Non c'è pcric°i° di erroreI — ha dichiarato la donna. — E' uno dei tre. Me lo vedo ancora dinanzi, colla rivoltella puntata. La disgitiziata signora non era ancora rinionuta dal-.o spavento. Più che parlare baiiptiava. Ha raccontato come i rapinatori eri rrarono nel suo negozio: — Eravamo cosi tranquille. Chiuse le giocate, ci apprestavamo a fare i conti dell'incasso. Non so quanto abbiamo incassato nella mattinata. Ce stata gente tutta la mattina. Penso circa millccinouecento lire, ma non potrò dirlo di sicuro se non quando avrò fallo i conti. Eravamo proprio sul pumo di Iniziare il conteggio, quando, uno dopo l'altro, entrarono nel negozio i tre malviventi. Istintivamente capii che stava per succederci qualche cosa di brutto. Chiesero di fare una giocata. Una giocata in tre. II fatto stesso ci stupì Rispose una dello commesse che ciò non era possibile, perchè dopo le 14 non si accettano più giocate. Firrsero di Insistere, cercarono T»ersuaderci di accettare la giocata, ma mentre uno dei tre parlava, irli altri prendevano posizione. Fu un attimo. Terrorijoate, vedemmo luccicare tre acmi fi puntate tre canno di rivoltelle al e tto d 90 il el di la aedi eoa to la zo rii u 45 a, al e, za easa ti tà h t el or se X. óO co35 al nla ic0; 5; ,20 da 3 rò, al lo di . 1 5 30. e o contro di noi. Glie spavento! Né io. nò le mio commesse trovammo dato per rispondete. Si lasciò fare. Opporsi, còme? Ceno farci''! Le rivoltelle puntate. Due continuarono a tenerci sotto il tiro ed il terzo girò il banco, apri il cassetto, intascò (ulto quanto trovò. Avuti i denari, presero la fuga. E die velo- cito! Come abbia trovata la forza per siati-cinrml dietro a quegli assassini non lo so. Ilo pensato: nella strada ci devo essere gente; qualcuno ci aiuterà. E infatti non mi sono sbagliata ». L' d

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