La mozione Donati

La mozione Donati La mozione Donati DONATI PIO, a nome anche di altri, ha presentato là seguente mozione: « La Camera, ritenuta la gravità dei fatti denunciati nella petizione Turletti, alcuni dei quali la Commissione per le petizioni dichiara restare fin dora acquisiti nella loro manifesta e deplorevole gravità; considerata la portata politica del fatti stessi in quanto investono organi e persone di Governo e coinvolgono supremi interessi pubblici; invita il Governo a presentare immediatamente una proposta di leggo per la nomina di un comitato parlamentare di. inchiesta munito di tutti i poteri Jstruttori dell'autorità giudiziaria per indagare sui fatti denunciati dalla petizione Turletti e proporre alla Camera tutti i provvedimenti e le decisioni che ritenesse del caso, e frattanto delibera che il Governo metta a disposizione della Camera tutti 1 documenti relativi ai fatti che formano oggetto della petizione Turletti ». Rileva come la discussione, che si è fatte, abbia posto In luce la immensa importanza politica della questione che egli e i colleghi hanno sollevata con la mozione relativa alla petizione Turletti. Riassume il contenuto di questa petizione e nota come sarebbe ora impossibile trattare a fondo i gravi problemi in essa accennati. Egli ed i suoi amici, al paì-r del Turletti e della Giunta parlamentare delle petizioni, invocano un'inchiesta la quale chiarisca tutte le responsabilità ma egli, come socialista, crede però di non potere non rilevare che tutti questi dolorosi fenomeni non sono che la conseguenza del vigente regime capitaliste borghese. Si rivela da questo fenomeno la verità, tante volte affermata dai. socialisti, che lo Stato è nelle mani dell'alta banca e delia grande speculazione e che contro di essa si rivelano impotenti ì poteri pubblici e la » 3rdJiAnoL'lm,^htf»™,n£n hE5£"ffi, ,lr"Ia di ciò che indebitamente hanno lucrato. Cre- de all'on. Nitti allorché afferma di essersi mantenuto imparziale fra i due gruppi contendenti e di avere rifiutato. qualunque rapporto professionale con Istituti di' credito, ma il pubblico rimane ugualmente scettico quando vede che l'on. Aitti, non meno che gli altri uomini politici, è circondato da uomini legati a determinati interessi bancari e sostenuto da una stampa asservita agli stessi interessi. Oblique speculazioni forza dello leggi. Entrando nell'esame dei singoli fatti, nota che i tentativi di accaparramento d^lle azioni sulla Banca Commerciale da parte dei fratelli Perrone furono due: il primo nel 1918, e l'altro di questi giorni. \ ' L'accordo fra le Banche Ricoraa che il tentativo del 1918 mise capo, coll'intervento conciliativo del Governo fra i due gruppi contendenti all'accordo fra le quattro grandi Banche, quindi alla sottoscrizione delle obbligazioni della Casa Ansaldo, della quale tutte quelle grandi Banche divennero come avallanti. Censura severamente tale accordo, che, a suo avviso, costituisce un atto immorale che si impose a tutta la vita ban caria itili ana e alla stessa vita econòmica del paese. Soggiunge cha quell'accordo rese il personale schiavo delle Banche e permise a queste di conculcarne i diritti ed invoca l'Inter,vento del Governo contro le sopraffazioni delle quali questi lavoratori sono vittime, e ciò tanto più in quanto l'accordo non è stato rispettato dalle Banche. A proposito della sottoscrizione Ansaldo, deplora che il Governo, il quale aveva emanato un decreto per sottoporre al proprio controllo i;aumérito del capittale sulle Banche, abbia pòi consentito alla Casa Ansaldo di aumentare il proprio capitale da 100 a 500 milioni. (Interruzioni dell'on. ministro del Tesoro). Ricorda la colossale reclame fatta per quella sottoscrizione, che si cercò persino di confondere con quella del prestito nazionale. Stigmatizza l'insidia che con tale sottoscrizione fu cosi tesa ari piccolo risparmio. Segnala altri casi non meno gravi di aumento di capitale di altre Società, che diedero luogo a note manovre borsistiche al rialzo, e ciò nonostante che il Governo, còme testé l'oratore ha ricordato, avesse assunto con apposito decreto il controllo sugli aumenti di capitale (Interruzione dell'oc Nitti). Riconosce, con l'on. Nitti, 'che fu opportuno non togliere il diritto di sconto alla Banca Commerciale, ili seguito al recente tentativo di accaparramento da partói dei fratelli Perrone, ma osserva che il Governo non tenne quel contegno energico. che avrebbe dovuto tenere, tanto che l'uno, e l'altra delle parti contendente realizzarono utili ingenti in danno del piccoli azionisti. Loda il Governo per avere promosso l'azione- giudiziaria e per avere ordinato un'inchiesta amministrativa, ma non dubita dt affermare che i colpevoli e n'Mi restituiranno nulla Rileva poi come, anche in materia di noli, si abbia la dimostrazione che gli stessi organi di Governo siano stati soverchiamente arrendevoli verso determinati interessi, e precisamente verso Quelli del gruppo Perrone, che si era ie versu guuiii ukl giupyu renoue. cne SI era impadronito delle azioni della Società Nazio- naie di -Navigazione Osserva, in proposito, che le requisizioni concesse a questa Società erano state accordate a condizione che i suoi firmatari avessero trasportato soltanto determinate materie *» /« ! rispettata perchè i piroscafi di detta Società, ] come dimostrane> ì giornali di bordo, traspor- i - tarono molte altre merci. Deplora che tante più o meno oblique speculazioni si siano po- tute compiere sotto il manto del patriottismo, come dece la ditta Ansaldo, la quale pure, primo della guerra, era legata ad interessi stranieri, come dimostra il gran numero di az ioni di Società austriache e tedesche da essa fcossiedute. (E questo sfruttamento del patriottismo si rivela anche nelle questione della ' Transatlantica Italiana, dalla. quale e» merge che la Società stessa non rappflhen- tava prevalentemente che capitali ed™Tntoessi tedeschi. A prova della sua affermazione egge alla Camera un rapporto del ooiapeV tónte ufficio governativo. Rileva è censura, opo questa lettura, la soverchia facilità con a quale l'autorità politica di Genova dispo- neva la revoca del sequestro di questa So> , oietà, e ciò avvenne quando era ministrò 'on. Nitti. (Interruzione dell'on. Miti). Riféisce poi la voce secondo la quale.si sarebbero raggiunte le prove le quali dimostrano • he le azioni della Società Transatlantiica Italiana sono tempre di pertinenza tedesca, l Governo ha quindi il dovere di agire itoli riprendere ciò che fraudolentamente gli ,è' stato tolto, e la Camera ha ti diritto di volere ndagini esaurienti e severe. Dopo quanto ha esposto, ritiene-che era insufficiente il rimedio indicato dall'on. Chiesa con una sua proposta che mira a instituire ontrolli sugli enti e privati esercenti il commercio bancario perchè si tratta di fatti non particolari solo all'Italia ma comuni a tutti paesi, ove vige 11 sistema capitalistico bor- x ghese. Si dichiara cosi alquanto scettico anhe di queMa inchiesta parlamentare che prò»pugna coni la sua mozione (Commenti), ma! onfida che se verrà deliberate, la Commisione inquirente sia presidiata dei più*ampl poteri di indagine. E' convinto infine che poeo o nulla si potrà ottenere con questi - rimedi fino a tanto che non si muti sistema nel re\ girne delle Banche e non si adotti il sistema della socializzazione del commercio bancario, Vivi applausi all'Estrema, molte contratti* azioni). Caroti per la nazionalizzazione dalle Banana CAROTI propone un emendamento alla moione nel senso che il Comitato di inchiesta Bistónda le sue indagini a tutte le industrie legate alle Banche. Spiega che scopo di questo emendamento si è che la Commissione d'inchiesta proponga quei provvedimenti ohe créderà opportuni per impedi/re il rinnovarsi di ali' inconvenienti, e l'oratore, è convinto che l solo rimedio efficace consisto nella socializzazione delle Banche. Colla socializzazione delle Banche sarà possibile evitare Uà creazione di quei trust bancari-industriali, che rap- ■ presentano la massima degenerazione, il massimo sfruttamento del regime capitalistico. Constata che nel regime attuale anche l'opinione pubblica è in mano di- questi despoti della finanza, i quali si sono accaparrati tutti gli organi d erti a medesima. Conclude affermando che l'inchiesta, anphe se allargata come propone l'oratore, finirà ( per dimostrare che 'unico rimedio contro tutte le deplorevoli 8' multiformi speculazioni sarà la socializzazione delle Banche, (Applausi all'estrema sinistra» congratulazióni). La discussione rinviata a mercoledì ALESSIO, ministro dell'Industria e Commet-, ciò, dopo l'ampio svolgimento dato alla discussi sione suda petizione e sulla mozione, dichiara di non essere in condizioni, anche per l'ora; tarda, di rispondere stasera. Propope che ilj seguito dalla discussione sia rimesso al prossimo lunedi. , MODIGLIANI crede però opportuno che la, discussione continui domani. CARBONI, relatore, si rimette al Governo ai alla Camera purché la discussione abbia il suo esaurimento. MEDA, ministro del Tesoro, fa osservare che la Camera deve anche occuparsi di molti altri gravi argomenti ; perciò prega la Camera di consentire che il seguito di queste discussione abbia luogo lunedi. '' DONATI Pio insiste perchè la discussione continui domani. Rileva poi che ragioni di grande interesse pubblico consigliano dt arrivare al più presto possibile alla conclusione di una questione molto importante e delicata. MEDA, ministro del Tesoro, riconosce che non convenga trascinare l'argomento troppa per le lunghe e propone che il seguito della discussione abbia luogo adi una seduta antime lrti„na nnNATt Pirv nronoue che la disriix r)?ian^J^.??!^LI-i:L<?.i^r0125e_£ne la <usou* sione continui mercoledì mattina. Rimane cosi sahjUto. Sui lavori parlamentari MODIGLIANI chiede che sia fissato un ter. mine di quattro giorni da oggi alla Commissione che esamina il progetto Matteotti sulla elezioni amministrative per presentare la relazione, n PRESIDENTE, non essendo presento l'on. relatore, prega l'on. Modigliani di ripetere la sua proposta domani sera. Modigliani consente. Con sollecitazioni dt alcune interpellanze, JM seduta termina alle ore 20,30. Domani: Aumento delle tasse di successione.

Luoghi citati: Genova, Italia, Meda