Errori e responsabilità politiche nella catastrofe polacca

Errori e responsabilità politiche nella catastrofe polacca Errori e responsabilità politiche nella catastrofe polacca (Impressioni di un membro della Missione italiana) SI parla di russi e di Russia, di comunismo e di comunisti, della friabilità dell'esercito polacco e della sempre maggiore compattezza ed omogeneità dell'esercito russo, e non è che dopo una lunga scorribanda sui temi di maggioro attualità che la conversazione trova un orientamento, prende una sua forma concreta aderente al precipitare degli avvenimenti netla Polonia; La catastrofe. j — La Missione interalleata avente l'incarico di delimitare i confini, e provvedere alla costituzione dello Stato polacco, mosse da Parigi, nel febbraio del I>J19. Il suo compito era fissato dai'.lo stesso atto di costituzione, sanzionato dalla Conferenza, ma sotto questa sua apparante missione, non por noi, nè per il nostro Governo, che sin d'allora aveva già fatto capire che non voleva assolutamente aver parte in nessun tentativo di oppressione e di arginamento di movimenti rivoluzionari, aveva il compito di costituire un solido cordone sanitario Intorno alla Russia bolscevica, por Impedire l'opera di diffusione delle idee comuniste. Francesi, inglesi, americani, Italiani, tutti 1 componenti la Missione, erano d'accordo su quello otie era il compito ufficiale, convinti tutti della necessità di dare al più presto alla ricostitulla nazione, confini sicuri, possibilmente entro 1 limiti fissati dalla conferenza, ma sul compito ufficioso, per i francesi il prlncipalissimo, la lotta contro 11 bolscevismo, 11 disaccordo ora completoArdenti 1 francesi, obliqui gli inglesi, indifferenti gli americani, passivi, se non ostili, gli italiani. Por una missione che doveva lavorare di comune accordo per raggiungere un unico intento, lo stato d'animo delle diverse rappresentanze non era eerto tale da garantire 10 svolgimento di un'azione proficua. Fallaci illusroni — La Missione era formata... — A capo della Missione stavano i francesi, con il ministro Nivelle e il gun. Nicelle, due esporti delle cose russe, per 11 lungo soggiorno a Pietrogrado, — 11 Nivelle aveva visto lo sfacelo dell'Impero, gli albori della rivoluzione, 11 Mljlmento di Kerenski ed 11 trionfo dei comunisti, — con non pochi uiiiclali e generali. Una cinquantina di persone, afflatatissime tra di loro, ed aventi un piiuio metodico e dettagliato da svolgere. Le altre nazioni erano cosi rappresentate: l'Inghilterra, dui gen. Canon De Wlart, avente ,al suo seguito una ventina di ufficiali; gli Stati Uniti, dai prof. Lorde, e da una ventina di ufjciali che ben presto si rivelarono degrll ottimi Industriali e commer- danti, in divisa ; l'Italia dal JW*0™')*^ j un gruppo; di , uffici ali,. v^enterosi_^d_ attivi. alleata 1 polacchi .si attendevano molto, uva ! vano l'illusione che essa non avrebbe lascmtc. Ho loro terra se non dopo aver dato alla lo- jma pochini. Sei in tutto._Dulia[..Mi6_sioii9 Inter ! iònia confini sicuri e costituito un organismo t re o o ? o d . o e a e e a ù statale solidissimo, e le accoglienze che ci fecero lo dimostrarono. I disgraziati polacchi non avrebbero pensato- mal che la Missione, o parte di e6sa, e diciamolo subito, la nazione che nella Missione Interalleate aveva parte preponderante e si assunse da 3ola l'azione politica, Il avrebbe spinti In una guerra nella quale corrono rischio di perdere quella libertà elle lottarono secoli per conquistare, e che la guerra mondiale doveva loro donare. — Accoglienze superbe... — Spettacolose e commoventi. Commoventi particolarmente per noi Italiani, che ci trovammo avviluppati da una atmosfera di sim patla che non supponevamo neppure lontanamente. E' vangelo a Varsavia il detto di Sienkiewltz, clie Roma è la seconda patria dei polacchi-, ogni italiano 6 un fratello. I polacchi non dimenticano che nel passato, pur senza parlare del passato remoto, e durante gli ultimi anni della loro schiavitù,-mentre in Francia ad essi era Imposto di dichiararsi sudditi russi. In Italia si sostenevano e si appoggiavano i polacchi nelle loro rivendicazioni, e si favoriva la costituzione delle loro Leghe. Alla Missione venne offerto al suo arrivo uno spettacolo di gal* Un teatro magnifico. In piatea sedeva il Paslnmento ; 1 palchi erano riservati alla Missione, l palchi di proscenio al Governo provvisorio. L'aristocrazia, signori e signore, si trovava pigiata nelle gallerie. Un posto, quattrocento marchi. All'inizio dello spettacolo vennero suonati gli inni delle di verse nazioni dell'Intesa. La Marsigliese, l'In no inglese, l'Inno americano vennero appluu diti, ma quando echeggiarono le prime note della Marcia Reale, vi furono ovazioni frenetiche. Il tono di questa prima accogliènza lo vedemmo rinnovato in tutte lo altro dimostrazioni ni nostro paese e lo trovammo con fermato nelle nostre relazioni personali. Se il Governo avesse compreso la, condizione di privilegio nella quale ci trovavamo ed avesse assecondato le iniziative dei suol rappresentatiti, mantenendo le promesse-che la Missione faceva^ accrescendone l'importanaa, si da coiwrtffrle di esercitare una maggiore influenza, non dico che. si sarebbero evitati gli errori formidabili che l'Intesa ha latto, ma forse si sarebbe riusciti ad Impedire alla Francia di precipitare i polacchi nell'avventura bellica che non potrà concludersi per essi che In un disastro. Poco Inveco lì Governo fece e 'la Missione si trovò ad operare colle braccia legate. L'ossessione francese — Il cordone sanitario... — I.a Conferenza di Parigi non poteva con copire un'idea più pazzesca. Non è possibile costituire dello dighe, elevare delle barriere per impedire la diffusione di Idee. Dato anche clic lo fosse ed anuncviso che la conferenza, colt'idca di bloccare il bolscevismo, ad altro non mirasse che a costituire umv zona neutra, tra il caos russo ed U rimanente dell'Europa, a nazioni gii', organizzine poteva pensare, ina non alla Polonia, uno Stato ancora in formazione, profondamente diviso da idealità religiose e con una popolazione ancora aderente alle tre nazioni che per tanti anni ne divisero il dominio. A mio modo di vedere, un compito del genere non, vi è che dnu nazione cl^g possa assolverlo, ed è la Germania, e ciò non perchè gli attuali governanti siano disposti ad assumere la porte ingrata di fare da barriera all'estremismo rosso, ma per il fatio che una nazione meravigliosamente organizzata e disciplinata ha in sè stessa 1 mozzi di repulsione per ogni movimento convulsivo ed irrifiussivo. Lontanissima dall'idea di rafforzare la Germania la conferenza di Parigi pensò di affidare tale compito alla Polonia, e a darle i mezzi, tracciò sulla carta un ipotetico Stato polacco, assegnandogli dei confini ledenti gli IcaePssspccls a è a e i o i Interessi "di tutte lo nazioni confinanti. C'è diche pensare che a Parigi ci fosse l'Ignoranza) asspi.uta del problema che si voleva affronterò e si credeva risolverò. I coiuinl assegnati alla' Polonia sono tali che non 11 potrebBe renderà i stabili neppure una nazione Solidamente co-slituita. In un momento convulsivo come qup-; sto, in cui 1 regni si fanno e disfanno, in op-1 posizione e contro il volere degli stossi uomini che li governano, ed anche 1 grandi Stati fati-: cosamento riescono ad Imporre lb propria volontà perchè mia legge superiore che a tuttfl' sfugge capovolge le situazioni che sembrano1 più solide, affidare ad uno Stato In formazione del confini come quelli che si vollero assè-< gnare (ella Polonia ner corrispondere a mirai politiche di altri .Stati interessati era un assurdo. Mu è proprio sull'assurdo che si volle costruire. Nessuno degli Stati confinanti, che por la costituzione dulia Polonia venivano a perdere territori per tradizione e per popolazioni ■ ad essi appartenenti, non poteva requìare nè' ; aesistere sereno allo smembramento delle sua | terre a beneficio di una nazione permullc a* spetti odiata. Ai russi si pretendeva strappare Beffi ai tedeschi Teschen, Posen, Danzieà ;j, aJrucrama. Leoj»ili e la zona petrolifere. Set«i; te milioni di popolnzione ai tedeschi, due mi-] boni ni russi, ed all'Ucraina terre abitate dal: 75 per cento di ucraini in confronto di urt magro venticinque per cento di polnochi. I fe». menti erano naturali, naturali 1 risentimenti, le ire, li turblnnre delle passioni nazionaliste,, la rivolta, la guerra. E truerra ci fu, guerra non desiderala e non voluta dal polacchi, se se ne escludono gli avventurieri, e provocata particolarmente, dalla Francia, ossessionata dall'idea di creare la famosa diira contro il pe- • ricolo bolscevico, diga della quale giudicava giù facile la formazione di fronte ad una. ussla sconfitta. Le due politiche — L'atteggiamento delle Potenze dell'In- k^Fu. come è facile pensarlo, diversissimo.!; ■ Ciascuna segid una sua politica, o, per toiegIto dire, si .seguirono due politiche, quella, inslev se e quella francese, con assoluto predominilo, di quest'ultima; l'Italia, forzatamente, rimase spettatrice e neutrale, o l'America badò aconcludere degli affari. MI siliceo più chiara-] mente. Tutta la Missione francese, pervasali dall'idea di costituire 11 fronte antibolscevico,', sbi dal primi giorni del suo arrivo a Varsavia, servendosi anche delie Commissioni, soJk lo certi aspetti dipoiitlenti, di Bukarest, di! Praga, ecc.. noti pensò ad altro che a suscitare moti nazionalisti per creare l'atmosferal favorevole ad una gu^p-a contro la Russia.. Prorase quattrini, sfruttò influenze senti-monfciij, targheA-jiiò nelle concessioni! di material!.! bellici, promise ogni genere di aiuti e ali toocorsi, non esclusa la oarteclpazione alla: guecra, di soldati e di ufficiali francesi. Man-; tenne parte delle sue promesse. I denari' non.; mancarono, 1 materiali da guerra, sebbene iti. misura inferiore asll attuali bisogni, vennero; posti a disposizione dell'esercito polacco, gli! utncjali della Missione furono messi .a fianco dello Stato Maggiore, ma I soWati n#n giuui sere. I-« prime Brigate di fanti francesi sbancato ad Odessa — e si trattava di Brigate gloriose,, che si erano coperte di gloria sul cani-" pi di Francia — appena posto piede in terra russa fraternizzarono con 1 bolscevichi <c sii] ribellarono all'idea di dovet-^morciaro contro: di essi. I comunicati ufficiali francesi dissero che queste Brigate erano state rimpatriata; non i-isultando necessario 11 loro Impiego, mot fu una pietosa bugia. Vennero fatte tornaref, in Fronda perchè non vollero saperne diti; combattere i rivoluzionari russi. Il failiinen-f. to di una dello promesse non impedì ohe ve-:! nlssero mantenute le altre e che più viva di-: ventasse da parte dell'elemento francese l'oLj; pera di persuasione sui polacchi per indurla a trasformare la guerriglia in guerra guerci' reggiate. E trovarono l'elemento adatto per; l'impresa. Ma di questo (Uro poi. La Missionai inceso agì Ire modo tortuoso. Apertamente non osteggiò la politica francese, per 'quantoi. mai francamente vi abbia aderito. Lasciò fa-1 re e orizzontò la sua opera in un doppio sani so. Now trascurare gli uni e non dimenticare' gli altri. Ufficiali inglesi si trovarono dall'una' e .dall'altra parte di quella che avrebbe do-.' vuto essere la linea futura di battaglia, a; vennero stabiliti tra gli ufficiali delle due...-, fronti frequenti e significativi contatti. .1 pò»: lacchi, pensarono gli toglesi, devono èssere sostenuti, ma favoriti anche gli ucraini ed t< russi. <j!oI tempo si vedrà dove convenga pre-i mere più forte la mano. Largheggiarono ivf, soccorsi ai polacchi, non lesinarono gli aiuti finanziari, non si fecero pregare netlìnviaret materiale bellico. Ma fu quella degli inglesi un'azione da spettatori, più che da gente di-; rettamente interessata. Di questa politica in-\ Stese ne ebbi non poche intuizioni nel viaggi; fatti nelle resloni "interessate al conflitto, naif viosKio a Pietrofrrado. reso possibile dalla? autorizzazione dui Governo di' Lenin, ma mi sii fornì la prova sicura nella conclusiono del»! l'armistizio tra la Polonia e l'Ucraina .orrhf:»-, stizio che rappresentò per la Missione fran.-»; ceso una prima realizzazione del plano anttò bolscevico, ed un appoggio sicuro pan la prosecuzione. La Missione americana di; politico non si interessò affatto. Promise a'; diede alla Polonia larghi soccojsi di medici»: nali. ma con l treni della Crocè Rossa piovvi] vero a Varsavia materiali industriali d'ognii genero, e non pochi uomini di affari, t quali» ! uniti a quelli che già formavano la MlsslorieE iniziarono un'opera di ihlflltrazlone nnlli ln>! dustrfe e nelle Banuho. L'idea del cordona; sanitario parve non Interessarli affatto; si H«i mitarono a studiare le condizioni della PolcV.1 ala a dogli Stati eoiiflnaiiti per vedere dr traine ii maggior utile. Non credo abhlanù, mutato atteggiamento. La Missione italiana' vide il male della politica frajKxse. notò gay equivoci de«li uni e l'alTarism* degli altrfc-j mu dovette limitare il suo com*«lto a pura!' osservazione. Il generale coraMÌante cercò,. in quanto gli fu possibile, di influire nella decisioni della Missione e di sontrastore la; politica francese, che presentiva avrebbe spin-to la Polonia al disastro, ma la sua voea Ttàvà' fu sufficientemente apiwjfglata dal Govwno, forsanco per il fatto che negli affari pc-v Inechi desiderava non assumere alcuna ra»| SDonsabLtftà. 1 francesi persistettero pMla Ic-Ì ro politica. Doncoiosrt per la Polonia, e iato spinsero, come si vede, sull'orlo dell'abisso]} Fecero in fondo il gioco inglese. L'Inghilterra! oggi si trova nella condizione favorevole pera mt'erporsi fra i contendenti e presentarsi comsj la salvatrice della Polonia. u

Persone citate: Canon De Wlart, Lenin