La nuova nube tra Londra e Parigi per la intempestiva iniziativa francese in Arabia
La nuova nube tra Londra e Parigi per la intempestiva iniziativa francese in ArabiaLa nuova nube tra Londra e Parigiperl a intempestiva iniziativa francese in Arabia iniziativa francese in Arabia (Servizio speciale della Stampa) Londra, 19, notte. L'ultimatum- all'emiro Feycal ha messo il 'Governo di Lloyd Geqrfre in uno del più assillanti imbarazzi che ricordiamo. In realtà può dirsi un'intera catena d'imbarazzi: imbarazzi verso gli arabi, imbarazzi nei riguardi del Parlamento 0 dell'opinione pubblica inglese, imbarazzi di fronte a tutta la situazione generale. Il succo delle dichiarazioni fatte stasera da Bontir Law ai Comuni, sotto una scarica d'interrogazioni, le quali hanno de terminato anche un dibattito ed un aggiorna mento, e che il Gabinetto britannico si trova in comunicazioni col Governo francese, per tentare un l'aggiustamento. Il portavoce del Gabinetto ha confermato l'esistenza di un ultimatum, ultimatum la cui scadenza era fissata a ieri, e in cui la Francia chiedeva il riconoscimento incondizionato del mandato francese, oltre all'adozione di un corso monetario frarico-slriaco'ì al controllo della ferrovia di Rayak ed alla consegna degli arabi che si sono battuti contro le forze della Repubblica. Le condizioni del mandato sulla Siria — dichiarò poscia Bonar Law — non sono ancora state, sottoposte al Consiglio Supremo. E' dunque chiaro che la Francia ha agito di sua iniziativa, senza aspettare che Io cose fossero mature. In questo senso si esprimono parecchi giornali, i quali insistono sopratut.to sulla intempestività della mossa stessa. Le ragioni del corruccio, che serpeggia in questi ambienti.. sarebbero state riassunte durante il dibattito di stasera alla Camera dei Comuni. Un- deputato della maggioranza conservatrice ha ricordato che gli impegni assunti verso gli arabi dall'Inghilterra furono assolutamente specifici. Fu in seguito alla comunicazione ricevuta dal Governo britannico che gli arabi intervennero a favore degli Alleati contro i turchi. Anche l'anno scorso vennero' fatte, promesse le quali chiarivano come il Governo britannico fosse impegnato di sana pianla e stabilire l'indipendenza degli arabi in uno Stato che includesse anche, le città di Damasco e di Aloppo. L'ultimatum francese rende, oggi, necessaria una spiegazione esauriente da parte dell'Inghilterra a tutto il mondo arabico. La mossa della Francia ha creato la (possibilità di complicazioni gravissime. E' .impossibile isolare gli eventi in Sìria ed in Palestina da quelli della Mesopotamia! Le tribù iiiesopotimielie e quelle siriache sono intimamente allacciate, tanto nelle 'loro concezioni politiche quanto nelle loro aspirazioni, e la Camera dei Comuni viene a trovarsi nella necessità di considerare il dispendio di ulteiribri truppe e fondi inglesi nelle terre arabiche. Vero 6 che la prima con .'dizione anglofrancese del 1016 assegnava alla Francia i ter•rftori ora in questione. Ma tali accordi furono modificati nella successiva intesa avvenuta tra LlO'-d George e Clemenceau. Tutte queste cose furono rievocate stasera I ai Comuni, dove Lord Robert Cecil dal canto suo chiese se l'azione della Francia non contravvenga in modo assoluto all'articolo 22 del Trattato di Versailles e se non sia opportuno che il Governo faccia le debite rimostranze a Parigi. La replica governativa si conoscerà interamente solo a tardissima sera,' giacche il "dibattito prosegue, ma intanto Ronar Law ha già risposto ricusandosi di ammettere che la Francia abbia agito in contravvenzione del trattato di Versailles. Egli ha aggiunto che « è difficile giudicare qui a Londra un'azione intrapresa sotto la sola responsabilità del Governo francese ». Diversi giornali, invece, non esitano a giudicarla sin da ora in senso non favorevole, ed il conservatore Dailu Express ripete la, sua protesta di ieri contro « una politica aggressiva in Siria », estendendola agli impegni assunti dall'Inghilterra in Mesopotamia e in Persia, nonché alia campagna anglogreca contro i nazionalisti turchi. « La Mesopotamia. ci costa .")() milioni di sterline all'anno, mentre i nostri ospedali sono in bancarotta e le tariffe ferroviarie stanno per essere potiate a due ponce il miglio. E' tempo che Jl senso comune si riaffermi!». Il liberale Manchester Guardian sostiene la tesi identica. Secondo esso, l'azione della Francia ha seguito in parte il cattivo, esempio dato dall'Inghilterra' nei riguardi della Mesopritaxnia, che è mire una terra di mandato. •• « Entrambe le Nazioni sono quindi in colpa e le popolazioni locali in Mesopotamia come in Siria, nei cui interessi 6 supposto che finii gbilterra e la Francia stiano agendo, non ri¬ conoscono affatto il vantaggio della loro prò-senza. Tuttavia, la Francia- si trova in unaposizione di minore diritto giacché l'ultimatum all'emiro Feycal corrisponde ad una domanda di annessione pura e semplice, anziché ad un mandato. Inoltre sii arabi della Mesopotamia non sono come Tleiniro Feycal nostri alleati, che si batterono per la causa comune contro i turchi ». Difende invece la Francia, non senza qualche contorsione immancabile, il Times, mentre la stessa: Marnino Post sembra pensarci su. Il Valili [TelCgraph fa un appello per la conciliazione sperando che Minorane! ed il Quai d'Orsay. sia pure all'undicèsima ora, possano riconsiderare la situazione. La Francia, si osserva in questo giornale, può credere che T'ultima replica degli Alleati alla Porta incorpori una vittoria inglese in Levante e può giudicare opportuno che la Francia rivendichi il suo prestigio laggiù con una politica ugualmente forte in Siria.
Persone citate: Bonar Law, Bontir Law, Clemenceau, Robert Cecil, Ronar Law
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