Le dichiarazioni dell'on. Giolitti al Senato

Le dichiarazioni dell'on. Giolitti al Senato Le dichiarazioni dell'on. Giolitti al Senato La situazione economica e le necessità del bilancio - La questione del pane subordinata alla giustizia sociale • " Gli speculatori combattono,, in Borsa ; il Governo, in Parlamento „. Voto 'unaniine 13e>j* «.inolio xxotxxinaLl© Con la fiducia del Paese Roma, 15, notte. L'on. Giolitti ha raggiunto col suo discorso al Senato i maggiori risultati con Krande semplicità di mezzi. • A rigor di termini nulla vi è di nuovo nel discorso ; di oggi per quanto riguarda il programma 'ministeriale aR'ijifuori delle notevoli dichiarazioni sull'aumento del prezzo del pane. Si è che il presidente del Consiglio ha voluto oggi parlare al paese dicendogli ciò che è necessario per la sua rinascita anziché anticipare le briciole del programmo, ministeriale di domani. Malgrado questo carattere del discorso, malgrado cioè ■che esso abbia voluto sostanzialmente essere l'illustrazione di un programma già «sposto al Parlamento, ;l'on. Giolitti ha : ottenuto non soltanto l'appassionato interessamento del Senato, ma altresì il più ■vivo successo. Le sue parole non furono solo accompagnate da continue approvazioni, ma gli applausi interruppero il discorso che fu coronato alla chiusa da una ovazione. Inoltre, ciò che più conta, l'appello nominale sull'ordine del giorno di fiducia prescelto dall'on. Giolitti, quello del'l'on. Di Rovasenda, ha dato per il Ministero il più confortante risultato. L'ordine del giorno Di Rovasenda ha raccolto l'unanimità dei voti. Il Senato, oggi affollato come nelle grandissime occasioni, sfijlò quindi per intero al banco del Governo •ad ossequiare il presidente del Consiglio. ;A tale oltrémodo brillante risultato contribuì altamente uno specialissimo elemento, cioè la sensazione di unanime fiducia che nei partiti costituzionali ispira 'oggi la figura dell'on. Giolitti. Di questo senso di fiducia si ebbe una prova eloquente allorché agli inizi del suo discorso l'on. Giolitti dichiarò di aver assunto un : peso superiore alle proprie forze, ed il Senato pressoché unanime espresse chiara'• mente il proprio concetto attuale intorno ■ all'on. Giolitti interrompendo quest'ultimo ■con' esclamazioni negative, mentre qualcuno esclamava : « Vada avanti, il paese ha fiducia in lei! ». Ad altre consimili manifestazioni di personale fiducia nell'on. Giolitti l'assemblea si abbandonò allorché l'on. Giolitti affermò essere compito essenziale del Governo di restaurare il prestigio dello Stato. Una terza volta il Senato si strinse intorno all'on. Giolitti allorché, terminando il discorso, disse che egli non dispera dell'av; venire' del nostro paese a condizione che 'tutti facciano il proprio dovere. Queste ul rime parole costituiscono infatti la sintesi del discorso. Esso fu un richiamo alla realtà ed un richiamo al dovere. L'onO' revole Nitri ci aveva, è vero, abituati a questo genere di letteratura parlamentare, ma il discorso dell'on. Giolitti ha una portata ben diversa dai discorsi dell'onorevole Nitti. L'esperienza ci aveva dimostrato che le dichiarazioni del Governo si riducevimo in quel tempo a bellissime parole, tanto che l'on. Giolitti potè oggi di-, chiarare che. il Parlamento era ridotto ad una specie di Corte dei Conti chiamata a registrare numerosissimi decreti-legge. Attualmente invece è diffusa nel Parlaménto e nel paese la sensazione che i fatti seguono le parole. Il Ministero Giolitti si è presentato infatti alla Camera il 2-1 giugno. Meno di un mese è trascorso e la Camera, dopo esaurita la discussione sull'esercizio provvisorio e sul programmai del Governo, ha già discusso ed approvato il progetto di legge per l'inchiesta sulla guerra ed il progetto di legge per.l'inchiesta sugli scandali nelle terre liberate. Domani la Camera, dopo la nomina dei quindici commissari deputati per l'inchiesta sulla guerra. inizieWfcla discussione di un altro progetto finanziario dell'on. Giolitti. Quanto precede spiegaperfettamente l'accoglienza oltrémodo calorosa incontrata dal discorso. L'onorevole Giolitti non ha creduto necessario rispondere ai numerosi quesiti, che gli erano stati rivolti particolarmente in tema di politica estera. Il presidente del Consiglio chiese che il Senato gli consentisse di nulla dire circa la questione adriatica, poiché, meno se ne parla meglio è per il Governo, che deve agire. Ugualmente l'on. Giolitti nulla disse delle trattative in corso del barone Aliotti circa l'Albania, limitandosi a riaffermare il proposito dell'Italia di dare a quel popolo l'indipendenza. , Notevolissime furono, come accennai, le dichiarazioni sul prezzo del pane. Il programma del Ministero Giolitti appare in Quésto punto profondamente dissenziente da quello del Ministero Nitti. L'on. Giolitti pensa che, prima di aumentare il prezzo del pane, sia necessario colpire ' la ricchezza. Non si possono infatti richiedere nuovi sacrifici quando il popolo sa che 70 miliardi di titoli non nominativi efuggono a qualunque tassazione. Dopo applicati i rigorosi provvedimenti finanziari oggi in esame presso il Parlamento, il Governo provvederà al prezzo del pane. Non però nel senso di far pagare ai ricchi un pane migliore, perchè del pane migliore dovrebbero, in ogni caso, godere le elassi lavoratrici, la cui fatica muscolare richiede una migliore nutrizione. Piuttosto si dovrà vedere se il pane di tipo unico non possa dal povero essere consumato anche In un prossimo avvenire al prezzo politico attuale.. Queste dichiarazioni furono, anch'esse, accolte col più vivo favore, compreso l'accenno sinceramente democratico i ai privilegi delie classi lavoratrici, il che, in un ambiente finora ieri conservatore e aristocratico come il Senato, costituisce un segno dei tempi. Ma è bene insistere su questo punto* Il discorso Giolitti fu■ soprattutto un discorso di volgarizzazione, un monito a.l paese. Con la chiarezza di idee, con la facoltà di sintesi, che gli sono proprie, l'on. Giolitti ha voluto esporre la realtà dicendo che il disavanzo attuale è 35 volte superiore a quello della crisi terribile che l'Italia attraversò ai tempi di Quintino Sella. Ugualmente l'on. Giolitti non esitò a difendere la tassa sul vino, invocando una diminuzione del consumo vinario por esportare dall'Italia il vino bevuto in meno. Il discorso fu insomma un atto di sincerità. Fu inesorabile verso i nuovi ricchi, verso gli ignavi, verso i frodatori dello Sfato, verso i pe.scicani del carovita. Non mancò neppure qualche féilice caustica pennellata in replica al senatore Ferraris, che invocava l'istituzione del ministero dei Trasporti e l'abolizione di quello dei1. Lavoro. Notevole ancora la dichiarazione sull'inevitabilità dei ministeri di coalizione sinché.durerà il regime della proporzionale. Risoluta ed estremamente chiara fu la risposta data agli elementi militaristi del Senato. A questi elementi !risposc che l'Italia-non può avere altro che un piccolo ma solido esercito. In conclusione, •giornata feiice per l'on. Giolitti, da cui tutti si attendono ormai i miracoli che difficilmente potrà compiere, ma giornata buona anche per la sincerità politica, giornata che rivela infine una innegabile democratizzazione dell'ambiente del Senato. S.

Luoghi citati: Albania, Italia, Roma