Ladro sorpreso e ucciso a colpi di fucile

Ladro sorpreso e ucciso a colpi di fucile Ladro sorpreso e ucciso a colpi di fucile pNella notle tra domenica e lunedi un ladro veniva ucciso a fucilale in (Vift.^ Colli, nelpressi del numero Ti. Il fatto nV-avolo una eco clamorosa. Un centinaio di persone, por il trambusto clic si ebbe, ha passato'la none insonno. Verso le ore 2 uno sconosciuto era entrato, mediante scalata,'nel giardino annesso alla casa N- Ti di via Colli, di proprietà del professore cav. Giuseppe Nicola-Giordano, direttore delle scuole municipali di via Pollenzo (Bcrgo San Paolo). Giunto nel giardino, lo sconosciuto si avvicinò ad un uscio a terreno che da nella cucina ed'iniziò un lavoro di apertura. Senonchè, subito dopo, la sua presenza fu avvertita da un genero del cav. NicolaGiordano, il quale dormiva in una delle camere del primo piano. Alzatosi sollecitamente dal letto, si sporse.da una finestra per accertarsi se il suo udito non l'aveva ingannato. A tutta prima egli non vH!e nulla, ma dopo un qualche istante, necessario per abituato la vista all'oscurità, scorse un corpo umano accovacciato a terra. . Dato un primo aliatine, con un : •> Chi va là| », nessuno rispose. Il genero del cav. Nicola alzò-allora la voce con grida dì: « Al ladro! al ladro! ». Le grida ripetute in crescente tonalità furono come, una sveglia generale del vicinato. Dopo qualche minuto da tutte le finestre e dai balconi delle .case prossimo si affacciarono persone ansioso di conoscero le vere cause dell'improvviso risveglio- — Che cosa c'è? — Dov'è il ladro? — E' qui! — E' là ! X- Non bisogna lasciarlo fuggire ! Queste ed altre- frasi congeneri balzavano e s'incrociavano confusamente da una finestra all'altra prima che fosse stato possibile comprendere come realmente stavano le cose. Le fucilato tu ila notte Alcuni fra i più coraggiosi intanto si erano vestiti alla svolta per correre In aiuto della famiglia Nicola-Giordano, nel caso che. si fosse trovata nella necessità di lottare corpo a. corpo con i ladri. Man mano che il tramestio aumentava, lo sconosciuto andava, naturalmente, comprendendo che la sua posizione si faeva vieppiù arrischiata. Egli decise quindi di tentare la fuga, con un colpo d'audacia. Improvvisamente egli abbandonò l'angolo 'ove aveva sperati ili tenersi nascosto e con sveltezza acrobatica si arrampicò sul tetto-di una rimessa, nella fiducia di poter quindi ridisccndore e fuggire. Senonchè la sua manovra non èra passata inosservata alle centinaia di persone che tenevano flssf gli sguardi sulla località. Di un subito quindi fu alzato un coro die « E' là! Ferma! ferma! ». Lo sconosciuto per un istante si fermò infatti come sgomento, ma poscia, pressato dal desiderio di allontanarsi, riprese a muoversi con gualche maggiore cautela. Ad un tratto però si udirono due o tre colpi di fucile, sparati non si sa ancora da chi, e al rumore delle detonazioni fecero tosto eco alcuni lamenti. Apparve da ciò evidente che lo sconosciuto era stato colpito, in mòdo che non gli era più possibile la fuga. La notizia dell'avvenimento era giunta nel frattempo ai carabinieri' della caserma sita nella vicina via Amerigo Vf-spucci. •L'appuri'tato Addo ed un milite mossero sollecita mentir verso via Colli, ove trovarono una piccola folla di gente che commentava l'avvenuto. Prima cura dei carabinieri fu di provvedere al pronto soccorso del ferito, le cui condizioni apparivano gravissime. A mezzo telefonico furono pertanto chiamati i militi della Croce verde, i quali accorsero in breve tempo sul posto e, raccolto lo sconosciuto, lo trasportarono sollecitamente nell'Ospedale Martini. I sanitari di guardia rilevarono che aveva una profonda ferita al basso ventre e lo giudicarono in imminente pericolo di vita. Infatti egli cessò di vivere pochi minuti appresso. Le sole parole che egli pronunziò, ad interrogazione dei carabinieri, furono che si chiamava .Martini Luigi fu Pietro, ma non fu in grado di aggiungere altre indicazioni sul suo conto. Egli dimostra l'età di 35 anni circa. Il commissario cav. avv. O.auavottn, capo dell'Ufficio di commissariato di San- Secondo, ha eseguito questa- mattina un sopraluogo per accertare le circostanze del fatto, e sopratutto per accertare da ehi furono spaiati i colpi di fucile. • . I/idciitiiifiazioEio del morto . Ai suesposti particolari, risultanti da una prima inchiesta, aggiungiamo I seguenti venuti in luco in seguito a una più calma ricerca dei fatti. I primi rumori sospetti chn rivelarono la presenza dello sconosciuto, furono uditi non dal genero ma da una figlia del cav. Nicola Giordano, moglie all'avv. Paletti. Prima di svegliare il marito, la signora si alzò lei dal letto per vedere che cosa avveniva; e. affacciatasi alla finestra scorse un individuo che stava presso una porticina come rannicchiato. Domandatogli che cosa facesse e che cosa volesse, lo sconosciuto rispose: — Vorrei un pezzo di pone perchè ho fame! La risposta non parve naturalmente persuasiva alla signora, la quale avvertì tosto il marito e poscia le. altre persone di casa._ Fu allora che f" (lato il'« chi va là!», o in seguito l'allarmo che svegliò gli abitanti delle case, contigue. Fra 1 primi ad accorrere sul posto furono due cittadini dell'ordine, i quali furono immediatamente introdotti nel giardino dal cav. Nicola Giordano. Nel frattempo, però, lo sconosciuto era rapidamente salito prima su un muric'ciuolo e poscia sul tetto di un. basso fabbricato coperto di lastre di zinco e in pai-te dal fogliamo di pianto arrampicanti, ove egli sperava evidentemente di potersi nascondere. Fu però scoperto, e allora i cittadini dell'ordine, dopo di avergli intimato invano di discendere salirono a loro volta sul muricciuoio e tentarono di afferrarlo per le gambo. Lo sconosciuto però sfuggì loro di mano, e si portò in un altro angolo del tetto. Fu alloro che si udirono i colpi di furile sparati a mitraglia. Giunti poscia i carabinieri, chiamati dagli stessi cittadini dell'ordine, fu provveduto subito al trasporto del ferito al Martini. . ^ Come abbiamo detto, prima di esalare l'ultimo#respiro lo sconosciuto disse ai carabinieri di essere certo Martini Luigi fu Pietro, e aggiunse di abitare alla cascina Zappata in Strada Stupinigi. fatte però ricerche inietto sito, fu risposto che era sconosciuto. Si dubitava perciò che egli avesse dato falso generalità, ma più tardi si_ venne a sapere che realmente egli si chiamava Martini Luigi, non però fu Pietro, ma figlio di ignoti: elio aveva 40 anni e che abitava,al n. 4S di via Amerigo Vespucei. E' da rilevarsi che la famiglia Nicola-Giordano avrebbe dovuto essere in campagna da alcuni giorni: nel quale caso la visita della casa avrebbe potuto compiersi senza pericolo dì sorprese. Si dubita che. il Martini funzionasse da battistrada, e" che dietro di lui fossero altri compagni pronti ad intervenire se non fossero avvenuto sorprese.

Persone citate: Addo, Giuseppe Nicola, Martini Luigi, Nicola Giordano, Paletti

Luoghi citati: San Paolo