Uomini e tendenze nella nuova Camera tedesca
Uomini e tendenze nella nuova Camera tedesca Uomini e tendenze nella nuova Camera tedesca . (Nostra corrispondenza particolare) BERLINO, luglio. Nella nuova Camera tedesca, sui banchi dèr Deutsche Volksparte.i,. è venuto a prender; posto un nomo il quale può forse considerarsi, dopo Ebért", e probabilmente prima i di lui, il'piìi'potente in Germania nell'ora attuale. Sino a qualche mese addietro Ugo ■ Stinnes non si era occupato che di guadagnare del danaro. E' questi uno dei tanti % self mode men dei quali pullula la Ger- ' mania industriaiissima del Novecento. Ma 10 o in proporzioni gigantesche. Figlio di uu modesto commerciante di grani, sino al 1897 noli possedeva che. 8" o 9 milioni di marchi. Nel 1904 le sue entrate' annuo nette salivano, almeno secondo gli accer- lamenti del fisco, a mezzo milione. Dieci; anni dopo, alla vigilia della guerra, gli si attribuiva una sostanza di circa 30 milioni. Nulla di straordinario. Oggi Ugo Stinnea è padrone di oltre un miliardo di marchi t Pur tenuto calcolo del deprezzamento della valuta tedesca, la cifra ò ragguardevole; in; Germania esaa « sbalorditiva. IStinnes è l'uomo più ricco dello Stato, essendo ritenuto più ricco delJa stessa Berta Krupp, 11 cui patrimonio nei primi anni della guer-; ra aggiravasi intorno ai 250 milioni dì, marchi. Che cosa fa Stinnes? Tutto. L'enorme rete delle linee di navigazione interna dell'intera' Germania è sua. La produzione siderurgica e carbonifera del territorio renano trovasi quasi es.olusivamente sotto il suo controllo.- Le linee di navigazione marittima tedesche dipendono in buona parte da lui. Parecchie delle più grandi cartiere gli appartengono. aSfeauta giornali,t fra cui al-, cimi dei più importanti, dal Lolialanzeiger. alla Miinchcn Augnò, Ah. Ztg. e — acquisto recentissimo — alle Miinchener Ne.ucste. Xae.hrichten, obbediscono ai suoi cenni, essendo finanziati da lui. Quando la Germania imperiale credeva ancora nella vittoria, e Stinnes fu, ben s'intende, di quelli che vi credettero, o mostrarono di credervi, sino; all'ultimo, egli aveva ottenuto dal Governo,che nell'eventualità dell'annessione del Belgio a lui solo fosse riservato il diritto di acquistare in blocco le offìcine*aiderurgichei dèi paese. Come tutti I grandi uomini d'affari egli vedeva lontano, e, appunto perchè vedeva lontano, ì giornali dei partiti avversari gli rinfacciano oggi di aver pensato, molto tempo prima del novembre 1918, a mettere al sicuro in Olanda buona parte dei suoi capitali... Piccole mende, deboli accuse, che non possono eerto attraversare seriamente la strada di un uomo della tempra di Stinnes, nel momento in cui essa* sembra aprirglisi innanzi più promettente. Strada sulla quale, per di più, questo Giove-Mercurio del Deutsche Vollcs-partei non è solo ad avanzarsi. Con lui entrarono nel nuovo Reichst.ag altri industriali, altri pescicani, altri brasseur<s d affaire». C'è il-, v. Siemens, capo della ditta omoniniQ) c'è» il Sorge, presidente dell'Unione degli Industriali, e durante la guerra grande coai diutore tecnico dei piani hindenburghiani,1 c'è l'Helfferich, c'è il Fischer, direttore della Banca di Sconto di Berlino. E attorno a questa falange di miliardi in moto è tutta la parte viva e audace della vecchia^ Germania che si riaffaccia al proscenio. Si rivede il v. Lersner, quello del famoso rifiuto a sottoscrivere la nota di estradizione dei responsabili della guerra, si averle il v. Kemnitz, quello della famosa nota al Messico, si riftova' il Wulle redattore-capo della Deutsche Tages Ztg., si ritrova il Rippler, redattore-capo della Ttìgliche, Rund~ scìiaa. Non tutti costoro siedono/ certo, sulTo stesso banco di Stinnes. Vi sono tra essi, oltre che degli estremi- di destra, come l'Helfferich e il Delbriich, anche dei democratici, quali il v. Siemens e il Fischer. Ma lo spirito che conduco questa gente è, nè più nè meno che quello onde lo stesso titano dell'industria è animato, spirito ir- . redimibilmente pantedesco e antidemocra- , tico. Per quanto vestito di atteggiamenti'' moderni e rotto ai più nuovi artifici dei me-, stiere, il- Dtut.sc/ie VolKaparlei conserva col] partito tedesco-nazionale rapporti di inti»j mità inquietante. Divisi e divèrgenti in ' pubblico, essi si incontrano e si danno la mano dietro la porta chiusa di quella Lega! agraria che è forse il vivaio più profondo dello spirito conservatore prussiano e che. più tenacemente contende alla socia)demp-: crazia l'accesso nelle campagne. Ciò che questi neo-popolari vogliono non v'ha chi non lo sappia: restaurare la Monarchia, rimettere la Gei-mania al lavoro, rieomin- ■ tiare una politica estera forte, ristabilire) il credito nazionale. Il b«ne della patria; dicono i loro porta-voce ; la rovina della democrazia tedesca, dicono osservatori me-' no interessati: la stasi nell'evoluzione de-i rnocratioa europea, un 1815 industrialefinanziario, e, fra vent'anni, una nuova guerra. • • La Germania è oggi un paese su cui gravano un debito pubblico di 197. miliardi di; marchi, un fardello annuo di imposte di 27! miliardi, una circolazione cartacea di 62 miliardi e un passivo di 14 miliardi nel bilancio delle ferrovie, per non far cenno della penuria di carbone, delle strettezze alimentàri, della domoratizzacione e del resto. Certo, di un simile stato di cose sarebbe grottesco far colpa al regimo soc'aldemo» cratico, non £oss'altro quando :i consideri che dell'enorme debito schiacciante il popolo tedesco circa 40 miliardi, ossia quasi i tre terzi, rappresentano spese e impegni anteriori al novembre 1918. Ma l'opposizione non va mai tanto per il sottile, e ancora meno per il sottile vai il malcontento di un popolo. Si pensi ehe l'ammontare dèlie imposte annue dirette è salito dal 1913 ad oggi da 2 a 15 miliardi, quello delle imposte, indirette da 1 miliardo e 327 milion' a più di 13 miliardi. Con un s;inile conto da pagare si fa presto a diventare pessimista e sospettosi, anche di fronte a Governi onesti e di buona fede quale senza dubbio è stato quello che precedette ,l'attuale di Fehrenbaeh. Aggiungete che da parte di qualche potenza dell'Intesa, lungi dal riconoscere la gravità, di questa situazione eci -tomica e finanziaria, si fa quanto è possibile per inasprirla. E' stato, ad esempio, segnalato in questi giorni comò la Francia ai valga deli
Persone citate: Fischer, Helfferich, Krupp
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