Il primo saggio della "Corale Palestrina,, al "Regio,,

Il primo saggio della "Corale Palestrina,, al "Regio,, Il primo saggio della "Corale Palestrina,, al "Regio,, aiii msconte « romie Palestrina » che si*'è* tavolerà afSegic-T ffiàw ; te. Di due mottetti"si ottenne, con insistenti ri chieste, il bis. E tutto il concerto fu uno schiet to successo per i centosessanta volenterosi cai, presentava iersera al llegio Casimiri, direttore della Cappella Lateranense di Roma, recò il saluto della grande Corale Polifonica Romana, augurando fervore dì studio e lieta fortuna. 11 Casimiri tratteggiò la storia della musica polifonica prima- e dopo, Paiestrina. e ricordò i recenti accertamemì da; lui latti sulla vita e sull'arte dello stesso Pa-I lestrina; e fu molto applaudito dal pubblico ; foltissimo; passò poi ad illustrare le composi- zioni palestriniane che la Corale esegui, mei- j tendone in evidenza i sentimenti animatori e : la struttura tecnica; attentamente sèguito,' il Casimiri suscitò eftlcaceinente stati d'animo vibranti, e contribuì alla immediata comprensione dei mottetti, della lamentazione, delle composizioni profane. Le quali opere furono molto gustate dai pubblico, benché a non pochi riuscissero nuovi lo spirito e la forma di quell'àr tori e per il loro direttóre, maestro Don Rosìagno. La Pale/Irina, che s'è costituita appena da qualche mese, non e, e non potrebbe essere, in una forma definitiva. I bambini ne sono un prezioso elemento: essi costituiscono un personale che si rinnova a quando a quando, col miliare delle voci infantili, e che perciò deve essere oggetto di continuo allenamento: ed essi sono la. caratteristica, di questo coro, alla cui complessità sonora danno un che di lieve e di luminoso, realizzando aueU'iMmmentazione vocale che in tanta pane della polifonia classica, e di cui purtroppo oggidì s'è perduto se non il senso il gusto. Ruone, per robustezza, le voci virili, specialmente piacevoli quelle de.: baritoni e dei bassi. Un po' scarse di numero e di efficienza le voci femminili, personale di difficile... reOiutamento, e, per definizione, incostante... L'eiutl-brio sonoro di un caro, come di una orchestra, o d'un qualsiasi insieme strumentale, è in ragione diretta della durata dello studio; è la comunanza dell'esercizio che spontaneamente uguaglia 1 valori diversi e li rende pronti: ed obbedienti alle richieste del direttore, m modo che l'esecuzione diventi poi elastica e l'interpretazione se ne giovi. Questo coro che è all'inizio dei suo; studi, e che certo dovrà essere rinforzato e selezionato, è una massa che dà già buoni risultati: esso pecco talvolta in attacchi rudi, in emissioni-di voce sforzate, in dettagli non bene rilevati, e dovrà perciò raffinarsi nella scuola di canto ed equilibrarsi nella sna complessità; ma se si tten conto delia sua. recente formazione, c'è da trarre i migliori auspicii dalla prova d/i ieri sera e. sopratutto, dalla buona volontà che evidentcmenie anima i cantori. Indipendentemente dall'esecuzione, subordinala necessariamente alle condizioni di fatto deda massa corale, l'interpretazione che il direttore artistico della Società M.o Rostagno ha dato dei frammenti pakstriniani ci e parsa notevole e lodevole. Costantemente egli s'è tatto guidare dalle ragioni tecniche e dallo spirito della musica; nell'interpretazione di Paiestrina occorre infatti tener d'occhio la scolastica, trionfante nei mezzi armonici e sonori, e perciò rispondente talvolta ad una vera e propria estetica della forma, con lieve e raro emergere di vena patetica — e l'intuizione lirica, trionfante nell'espressione musicale, e perciò rispondente ad una più vitale estetica del sentimento. Vi sono opere di Paiestrina nelle quali prevale sopratutto la forma, altre nelle quali prevale il sentimento; e se sì dice prevaler-' d'un'estetica sull'altra s'intende che eri trarnbe sono pure parzialmente presenti. Nel l'interpretazione palestrinianà questa indagine critica — e che cosa è, in un primo momento I interpretazione se non la critica V — è più che mai importante. Il M.o Rostagno certamente la compie: cosi egli mette in evidenza, come ha fatto iersera, i due caratteri dell'arte palestrinianà, sui quali sarebbe fuor di posto indugiarsi qui; e poiché fa opera critica, le imprescindibili fonti culturali gli giovano a far rivivere l'arte nelle sue movenze e nel suo andamento ritmico, vocale, armonico; cosi ad esempio, egli scioglie la musica polifonica dai vincoli esosi della battuta cadenzata moderna per dare liberta alle frasi, fuori della monotonia ritmica, che uccide ogni vivacità ed ugni grazia, per far vivere ad esse la loro vita naturale di elementi lirici e sentimentali, rie Chi di vibrazioni. Donde quella elasticità di condotta, quel mutare di accenti, quell'inces sante fluttuare di sensazioni, quell'andamento di libera prosa musicale, nella forma scolasti camente stronca, così vivi ed interessanti. Queste ed altre finezze ricerca ;1 Rostagno, studioso musicologo; e altre molte ne attuerà col perseverare nella scuola ai suoi cantori. Inizio, dunque, lietissimo. L'entusiasmo del pubblico è indice della magnifica vitalità del l'arte palestrinianà, la quale se non può ridi ventare popolare dovrebbe certo diffondersi, e sostituire, nelle chiese, le oziose musichetta troppo spesso presentate da tacili compositori. Gli applausi emu^iasiici a don Rostagno ed ai cantori documentano il gradimento del pub blico. Al lavoro, dùnque! li M.o Wendel, che ora i torinesi acclamano, ci diceva che per una messa di Bach da lui diretta a Br\-na radunò .Wi cantori, e provò per un anno: e dopo novanta prove d'insieme si tenne soddisfatto Al lavoro, cantori della Paiestrina! a. d. c.

Persone citate: Bach, Rostagno

Luoghi citati: Roma