La dama della notte

La dama della notteLa dama della notte e? RC M A NZO jy PARTE TE>JK25A CAPITOLO 1. L'amore è tutto nellti natura! Npì giorni della Kioventù è il poema divino; nell'età matura, più sentimento che passione, eleva l'anima verso il belìo, verso ii vero; ó ancora estasi, inspirazione! L'amore felice, cioè l'amore condiviso, porta al cuore gioio infinite; l'amore infelloe. cioè l'amor deluso, l'amore senza si"":ranza. fa della creatura umana un esserti che putrita tutla la inetà e tutta la commi- j se razione. Tale era lo stato nel qua lo nliliiaiiio lasciato Alessandro Pliasis, ricondotto in cottura da Pruchot alla locanda della via della Muette. Addossato ad un angolo della vettura, rupijs silenzioso, anniciii:iio dal dolore, le-j fleva—chiusi gli oc-chi e gli pareva di so- Knare. Era la vita passata che si svolgeva : davanti a lui, la vita con tutte le speranze jj: jaccarezzate e quasi assicurale, in un lem po, dalla suu grande posizione-, dalla sua j non Io amava più!... Lo aveva amato mar; Dubitavn adesso anche deiraìiióre passato, j ed eia quella una ben torri hi Ir- tortura... La sua sventura era completa, tissoluta, ir : rimediabile! Ch<- »:I! importava, oramai, jdella vita? Tinto (ili diveniva indifferente... immensa fortuna e dall'amore d'Annika per lui. Come era lontano quel tempo, gran Dio! Poi i/Il appariva la persecuzione, !u tuga, l'esilio, il delitto che lo aveva privato del padre, che lo aveva fatto povero, miserabile, senza nome, enat.le pel mondo in iue/.zo ad una compagnia di tzigani al quali jdoveva la vita, il pane quotidiano. Ebbene, la sua condizione, per (filanto precaria e trisie essa fosse, l'aveva sopportata co rocciosamente lineile aveva avuto nel cuore quella grande consolatrice che è la speranza... la sneranza. che sa addolcire colle sue promesse, ben spesso, pui troppo cliimeriilie. lutti i dolóri del presente! Ma adesso non gli rimaneva più nulla... più nuU'ulti'Ci <-hc in delusione la più arilara. die lo scoraggiamento il più profondo... : Della donna i-iussumenLe ai suoi occhi famiglia, patria, affollo, passato e avvenire non rimaneva più che una qrealura fredda je indifferente... una spergiura! Ella lo aveva rinnegato, lo aveva respinto... dunque tutto, anche la prima! vendetta tanto accarezzata I Pruchot era anch'esili silenzioso. Contemplava il disgraziato giovane e cercava di indovinare la cagione di un cosi glande dolore, di aneli 'accasciamento che rendeva Alessandro Phasis inette, senza volontà e senza forza. 1 — Come e abbattuto! — mormorava l'aI gente. — Come fare per ridonargli un po' d'energia? Pruchot non disperava mai, stimando ! che urne lo cose in quésto mondo sono asI volutamente relative e che dalle situazioni più cattive si può ben spesso, con intelligenza e volontà, trarre un buon partito. — Suvvia, principe, — gli disse con voce ferma. -- non sospiri e non pianga più, ridiventi uomo, cioè energico e. cotaggioso Ila vista la principessa Svenni... Cb è accaduto? A quelle parole Alessandro trasalì. — Energico e coraggioso, — egli ripetè — lo sono stato finché ho potuto concepire una speranza qualsiasi. Da due anni ho accettato,-senza lagnarmi, il lutto, Iti miseria, l'avvilimento, perche avevo fede nell'amore di una donna. Ma quella donna non mi ama più, ed il coraggio è morlo colla speranza. A che cosa potrebbe servirmi, d'altronde? Tutto è finito, assolutamente finivo. — Glielo ha detto quella principessa che non la ama più? — Me lo ha mostrato nel modo più spietato... mi hn scacciato dalla sua presenza... mi ha rinnegato... un po' più mi faceva mettere alla porta dai suoi servitori. Pruchot era stupefatto. — Ohi oh! — egli disse fra sè, — ecco un fatte che complica la situazione... In verità non capisco più il procedere di quella migrelese! .. Clic abbia dissimulato con ine, meno male: la fiducia non s'impone e poi ella non aveva alcuna ragione p<=r confidarmi i suoi segreti... ma ciie ella abbia scacc. .to dai suo palazzo questa bell'inna¬ mcceuvaqmsePricosa l'n;bpsbjc:pI i Ipbsdnf| fcI ee'vdaj pI morato mi stupisce davvero... Ma, allora, che cosa è. andatu a fare da Markus?... Perchè quella sua premura d'informarsi sul eunto del principe Phasis'?... E se non è un'amica, e una nemicai... Se non ama il vero principe, gli è che ama l'altro!... Ah! al diavolo gli amori e le donne! Soirise e aggiunse: — Eppure è ancora ciò che c'è di megiio quaggiù ! ' E rivolgendosi ad Alessandro: — Bisogna convenire — disse — che l'amore, quando s'è giovani, tiene un gran posto nella vita ; ma la gioventù p e la vita ha altre esigenze, altri bisogni. Per lei si tratta., in questo momento, di ri conquista re ii suo nome, !a sua fortuna, la suri posizione nr-.l mondo... tutte cose che 'non si sostituiscono coll'amore e che non lezapetoi udercucosa presto senmsd;bisogna lasciarsi sfuggire quando, avendole Inperdute, l'occasione si presenta di ritrovar- rse L'amore, mio caro principe, non vive sbene che circondalo dal lusso, dalle ric.- Iojchezze , faccia che l'uno e le altre rinascano p:per lei e l'amore rinascerà anche lui. | I — Oh ! non lo crederò mai ! I i — Mai è di troppo, creda a me. — re-1 trIplico Pruchot. — La principessa è molto [rbella, è vero, è molto desiderabile ; ma vi j sono al mondo donne più belle, più desiderabili ancora. — No ! no ! per me non v'è che una donna... Anniko ! In quanto al nome e. alla fortuna, adesso non so più che farmene. Se | fio avuto per lungo tempo il desiderio di riconquistarli, era per lei. soltanto per lei... I - E' eroico,.principe, — disse Pruchot. — e credo che gli eroi antichi non potessero essere più cavallereschi Preferire la po- 'vertala miseria, l'avvilimento perchè una donna ha cessato di amarvi, è veramente ammirevole. Non conósce nella storia fatto j paragonabile 1 questo. — Tutto, adesso mi è indifferente. I — Lo vede bene, eppure io, in luogo di dgn(Qr— lei, non potrei professare tonto indifferenza da lasciar impunito un delitto... vorrei, perlomeno, vendicare mio padre!... Gli occhi di Alessandro lampeggiarono. — Bene ! — disse fra sè Pruchot ; — ho toccato il buon tasto... l'uomo ricompare... i un grano di gelosia adesso, ed egli obbedirà a tutte le mie suggestioni. Ma la fiamma negli occhi di Alessandro era. già spenta ed egli era ricaduto nel suo cupo abbattimento. — E' mio desiderio, — rispose, — ma come riuscirvi ? Ella lo disse poco fa : sono senza amici, senza credito, ni... senza prove del delitto mi in duello con un ladro sino ? — In quanto a ciò, no!... Quand.0 patio di vendetta io non intendo che di aiutare senza protezio. Posso baitercon un assas- In giustizia, la quale si incaricherà di putii re. Ora !a giustizia sono io che la rappre sento, e non le domando che un po' di vo Ionia, un po' di energia. Mi pare sia un ben piccolo sforzo per uno scopo cosi nobile. | — Mi ci proverò. I — E poi — aggiunse Pruchot — v'è nn'al- 1 tra cosa che deve essere per lei un inco [roggiamente), un eccitante, j — Che cosa ? — - a o i — La principessa l'amava tempo addietro ? — L'ho creduto. — Teniamo la cosa per certa e proselito. Se avendola amata nel passato, l'ama più oggi, ci deve essere un mo¬ gli ir. non (ivo. — Quale? — Mi pare non sia difficile immaginarlo... QtieV'uomn che porta il suo nome, l'ex-martnaio tli Poti... — Ebbene ? — E' ricevuto dalla principessa... Alessandro fece un gesto di collera. — j>i, la comprendo — prosegui Pruchot. — E ben doloroso... ma la presenza di lui inmbapciPsiselochpdcocutrprègg—zlaledpcfertrar Swani mi pare spieghi in casa d'Annika molte cose. -- Quali ? — Che il suo nome e la sua fortuna non bastano alla sua ambizione, e che. vuole dì più... la donna che ella ama! La frase era brutale o ben fatta per eccitare il furore, la gelosia fli Alessandro Phasis. — Oh ! l'infame ! — egli esclamò. — Possibile che abbia osato concepire un tal di-, segno ! — Eh ! mi pare che quel disegno non sia lontano dalla realizzazione — rispose Pruchot. — Infine, ecco la mia conclusione: pare corto che quell'uomo sia innamorato della principessa, e se questa fu con lei così indifferente, gli è che ha dato il suo cuore al suo rivale. Alessandro trasali. — Come ! — egli esclamò. — Annika potrebbe amare un simile bandito!... Ella potrebbe sposarlo, darsi a lui !... Ma sarèStie una cosa infame, un sacrilegio ! Bisogna smascherare quel miserabile... Bisogna... —• E perciò bisogna riprendere coraggio, — interruppe Pruchot, — bisogna essere paziente e forte, bisogna aver fiducia in me e lasciarsi guidare da, me... e ben presto, se le manca l'amore, potrà gustare il piacerà della vendetta, soddisfatta... — Sì ! si ! — fece il principe, il cui torpore aveva lasciato posto alla più viva eccitazione. Ad un cenno di Pruchot la vettura s'era fermata. I due uomini scesero e camminarono qualche minuto l'uno di fianco all'altro sul largo marciapiede. Giunti di faccia al numero 5 di via delle Muette, si sepa» rarono. {Continua).

Persone citate: Alessandro Phasis, Alessandro Pliasis