L'arte all'Esposizione al Valentino

L'arte all'Esposizione al ValentinoL'arte all'Esposizione al Valentino turag< nere La « pittimi di genere • - così colite lu dntesa mi giorno é fu delizia disi secolo scorso — volge al tiraihànio. lì se rie vii, con una graziosa smontetta, uil amcchU-e u patrimonio doiroleógralia, uà i leziosi sorrisi dPJIi: tlgùrine per gii alnuumci tu, o il leni ro rimpianto borghese. .Nmi seppi' rinnovarsi, come non seppe rinnovarsi la pittura storica, ben più grande c densa di pensiero, e superba degli uliiiui fulgori dell'arte di Cesare Maicari e di Jean Paul Laurens. Così scolpare, e il convi'iuionallsiho, la supérflblalità, la rrivólita no vanno componendo il feretro. Lasciamo dunque che vi si adagi oòmodniiieiitó, pi Ictiè da troppo tempo essa era con noi avara ih sorrisi, o faceva a fidanza coii una iitlmi ntalttti ili assai dubbia lega, Al Valentino iiuasi non compare. Due tele del Parnchlni, di una colorazioni alquanto i,.>sanu* e monotona, ma studiate con amore •• umì coscienza, ed un plix-oiio dipinto «pittore in collera », del Bollerò, sono torsi' i saggi più notevoli 11 titani, clic delia pittura di genere è uno dei rappresentanti miftUutl s'accontenta dlsfloraiv leggermente qui la sua arte prodiletta nello stùdio ui giardino, contrapposto a.lli ;_rn ■•tose delScatezze ili grigi In «la pianura». Potrei anche chiamare quadri 'li genere aiicuni dipinti dello Zolla, Ma quasi tifi parrebbe di sminuirne la poesia. 0iti accennai a questo amoroso apostolo di una pittura, che ci riconduce colla memoria — attraverso il Carriere — a.! povero Giuseppe Rici 1. Arte, che vorrebbe immergerci,.-colla sfumatura dei contórni, colle basse tonalità «vii sourdlne», eolla sapiente e gustosa ricercatezza ili certi richiami, in un'atmosfera «u sogno, Pittura di Intimò - ntimemó, delicata, ci una tenuità cosi vaporosa da rendere per sin troppo evn.Mese.-mi le ligure, prive di inusculatura, senza vera saldezza di costruzione. Venanzio Zolla 6 comparso da poco sull'orizzonte dell'arte nostra; e £ià xi occupa, meritatamente, un posto cospicuo. Sin fra il quadro di gènere e la punirà rievocatrice di tèmpi lontani « medioevo « di Luigi Onetti. Nel liugubre silenzio di un androne alcuni • famigliari • ili giusiizia accompagnano — forse alla tornirà, forse al palinolo — un disgraziato. 11 gruppo s'addosso, ad un solo lato rlr-ì quadrò.' E Hue luci, runa frédda lunare, l'altro calda od airtlflcslale di una fiaccola contrastano fra di loro, m'entro la parte maggioro della telo è lasciata vuota, con line e drammatico accorgimento di artista. Di qui una sensazione, di mistero pauroso. L'effetto e consepuito : il soggetto /a pensare : il pittore si afferma con la Consuelo perizia. Giuseppe Cavalla espone una simpatica « Toritìfisina», e studia con amore i giuochi di sole e eli lue.i riflèsso In un .ambiente chiuso, •in n serenità ». t'u nudino delTOmegna per il quadro «l'offerta» può rientrare nell'orbita della pittura di genere, ed è piccola cosa, ma fra le più delicate ili tutta la mostra. Ricordo ancora il «sole dalla vetrina», arioso ed armonico, del Bosso. Natura moria Natura morta: o, se vi piace meglio, e più giiistamicnti?, alla tedesca: vita in silenzio. Ne sono pochi i saggi in cui lesta esposizione. Ricordo i tritici di vite, dipinti con la bravure consueta <o con buon effetto decorativo da Alberto Palchétti : i delicati fiori del C ravioli, sul gusto antico ; le vivaci « dalie della Frassaiti Ametds: gli studi del Serralunga, di una signorilità di raggruppanien lo, di mia freschezza succosa, e di urial larghe/ za di esecuzione tali da farli ritenere fiele cose migliori della esposizione. Ne voglio dimenticare il Peiiiiazicu.il Dossoia, il Curo sci, 11 V'ac£h«ttfrTa GJroidi, il Morcon, la D«nKijjif-ir iT" Gai. il f;iai-iiino intitola umoristi.—TfSjnenie «'la line di due regnanti » una tela, ove due ;,'::.lli superbi, dipinti con vigore e con bella sicurezza. Invano fanno anco; pompa (Ielle loro penne; poveri sovrani del polliijo. uccisi dalla mano bolscevica di qualche volgare guattero di cucina. Miniature, acquarelli e bianco e nero Nella non numerosa schiero dei miniaturisti ceco tre nomi simpaticamente noti: queliti ili Pia. Calli, di Yanny Novcllis e di Cecilia Musimi. E ninna fra le tre viene qui meno a si stessa. Sovratutto per il genere, che si sferra dal solito ritratto; per armonia squisita di toni; per innato senso di signorilità : per colorazione succosa tilt piace segnalare la « psiche » della Novellis. L'acquarello ha nello mostre consuete pochi rappresentanti, è non so perchè. Lo si ritiene torse conveniente soltanto allo signorine iniettanti? S'Unirà agile, fresca e, direi, ariosa, è invece riera di insidie e di difficoltà. Se ne compiace il Noelli. prospettico valente, rievocando amorosamente Veruna, e la nativa Piacenza, e Torino. Ne! bianco e nero enieme il Magnavocca, con acqueforti e acquetinte di un magnifico vigore; e pii stanno degnamente intorno il Pietra, il Cainelli, il Mazzoni, il Marchig, il Lnrusohi. Buoni i disegni a penna liei Volani, del Prciitoti, del Mencarelll ; degne ' ili studio le fantasie del Buzzo. Notévoli poi soVrotirtto por distinzione, i>er eleganza, per sicurezza di segno e per gustosità dell'Insieme i vari disegni decorativi dello Smeriglio. Altre sculture Nel salone due gessi emergono per dimensioni : quello di un alpino, liti atto di sci) gliare una bomba a mano (è U gesso, tradptt in bronzo, ornerà presto la piazza Gì agltla blellese, motnorc valorosi suoi tigli). La npxira fu modellata da Giuseppe Norii ed {: ben trovata, nobilmente composta, viva nell'atteggiamento, modellata con cura. Ed ha qualità di sostenuto vigore, di .sobrietà, di salda struttura l'altro gesso — un frammento inspirato all'antico — di Umberto Buglioni. 11 Baglloni, il N'ori, il Giaromasso, il navoni — di cui kìù Iiarlai come di un valore, che va Integrandosi — escono dalla scuola di scultura, della nostra Accademia Albertina, ove insegnano Cosare Zucchi e Luigi fi mi ratti. F di quest'ultimo trovo appurilo un bronzò » sull'ara ». in cui si rispecchiano quelle qualità di austera compostezza, di nobiltà di concezione o di esecuzione, eh» non si scompagnano mai di ehi diede al nostro camposanto il monumento n| Pacchioni, e al Ponte Umberto 1 le due bronzee testate. Ancora una volta il Itiva ci «j rivela affannosamente avido di originali!/! e di movimento. Disuguale, talora semplicemente contorto e violento, talora di un'intonsi!-, di espressioot' e di esecuzione davvero notevoli questo giovimi? scultore tónde ad essere veramente r qualcuno »• Ulucr• ■taindelamcadeiesi laDod'taglsmsi invodisalovitequosstfadevisi chrinanocefipdidpogamteciIl DastrzaGScoinudsoqchSserispilmlrIlTtchumsapchntramgdcsvdctpddtogscectolsapnMgclotsansnavrà il coraggio sima: cir* Mani Una sertslbUlti spare da; pli col — malgrado le i dì vita lo studio giri C.cràgloll. c trocontti - nuin ». F, tocchorù la mèla se ossero una cosa sompllctò'iiiiiti' s'-mnliep. elicala ni vf-n artista traronzi di l-'zio Cf-eramlll. e r-.oit.-i del teina ■• è Inti riso leone di r.arlo Mu«SO ("ilnr- cóme gli art i>t! del ipintoyare in vari (Minipi il suo Pp»sn«tEsspsodntclnerIgrui•-pobm—• ù e . I valore, è ^ra/JosHmente decorativo in « risvegli" », ionie lo e il Monti, con m più qualche ricerca del sentiménto in « Mater purissima ». Uno studio di testa dell'Aglteino conferma in lui qualità degne di nota ; e mentre Tancredi Pozzi, anima secentesca, si compiace di • ■siiti difficolta, clie inspirandoci ad una fantasia, for?».' alquanto disordinata, ma certo invidiabile., possa dare una sensazione gagliarde di movimento di esultanza, di vita, il Galateri si accontenta di dimostrarsi signorilmente corretto coi bronzo - nel clivo». Dèlicala nello studio del p;ani. e. quindi nel gioco del chiaroscuro, ima targhetta di Andrea Gamie : notevoli le statuirle del Campagnoli, del Bossi ed mi busto del •Bouinelki : d'una fattura larga e caratteristica lo studio di testa del Dosio: abbastanza spiritosa e nutrita di senso d'arte la figurina di » buratiné » del Colonna, tanto ilu sottrarsi alla taccia di arte ctrincaglii ra; ricchi di vita e anche di gustoso umorismo 1 bronzetti del Biscarra; significativi i gessi del Giorgis. Concludendo l'.d ora. imi riandare le pagine del catalogo, ino di note e di segni, trovo altri lavori, che vorrei ricordare, liceo, ad esempio. « il golfo di N'oli ». del Bertola. assai accurato, interessante in alcune parti, ma squilibrato di valori tra il primo innanzi e il fondo: una movimentata marina, del Conterno : una vasta tela di signora al pianoforte, dell'Arduino, nlquanto scura e pesante, ma ricca di pregi di osservazione, di una grande evidenza nello studio dei particolari, e dipinta con simpatica facilità. Ed ecco ancora ire studi di palline del Guarlotti, rapide Impressioni, ricche di vita e di spirito di osservazione : ecco de.! Bos. si alcuno pagine rievocatrici di quell'Oriènte, che il nostro pittore sa far rivivere con buoni risultali d'arte : ecco di Eso Peluz/.i una testina notevole : di Alberto Palchetti un « mattino a Challant • fresco e luminoso: dell'Ali ce alcune gustose impressioni deJ Vercelli, che figura altresì bene a Venezia, e di cui già parlai, un « pascolo » non privo di grandiosità melanconica. E perchè non ricordale il Menneyey. che sa trovare note poeticamente personali : il r.aidano. il Fumagalli, un po' troppo ricercato, e tormentato, ma sempre inteso ad un elevato concetto d'arte ; il Soma, i monotipi del Silvestri: la Meticci, il Marini, il Parin. disinvolto r. piacevole: Il Morelli, fine ricercatore di effetti di luce, il Durante, che. l'acutezza e la sobrietà — qualità assai nobili —■ e l'incisività del segno lascia tralignare talora nella durezza e nella secchezza, cosi coni" fa lo studioso Manzone; il Guidetti, che espose mi elegante « arciere « ; il Sacheri, che vorrei si fosse .ricordato di più di codasta nostra esposizione: il Rescalli. poetico in 'i lavacro lunare » : la Posina, anch'essa uscita dalla nostra Accademia, come la"Serra, di cui lodai le belle qualità «lì larghezza, di sobrietà nel ritrailo onda nonna», e dovrei qui ricordare tiualolle altra opera minore... Ma oramai basta sul serio. Qualcuno dirà che diedi troppa importanza a codesta Mostra. Si accomodi. Io penso che chi lavora, e lavora seriamente, ha il diritto di vedere discussa, o ricordata l'opera sua. e che le. due righe, che si consacrano al più volgare delinquente, si possano bene dedicare altresì al galantuomo, il quale attende dal giornale il piccolo premio della sua fatica. Avrò torto: ma se anche l'avessi, so di essere in assai buona e numerosa compagnia. e. FEI1RETT1N1. mfglsIlvoPslnvinPtlpzdtopmdeDMfg

Luoghi citati: Piacenza, Posina, Serralunga, Torino, Venezia