L'atteggiamento dei gruppi e l'unanime consenso della stampa

L'atteggiamento dei gruppi e l'unanime consenso della stampa L'atteggiamento dei gruppi e l'unanime consenso della stampa Roma, 11, notte. I Oggi alile ore 11 si sono riuniti in una sala di Montecitorio i deputati! aderenti al gruppo della democrazia liberale presieduti dall'ori. Cocco Ortu. All'unanimità è stato infine approvato 11 seguente ordine del giorno : « Il gruppo parlamentare della democrazia liberale fa voUl per la costituzione di un Governo che, mirando alla paciittcazione ed alla restaurazione economica e morale della nazione, assicuri l'equilibrio finanziario dello Stato, il rispetto della libertà lindividuale di lavoro, la regolarità del pubblici servizi e la valida difesa dei nostri diritti ed. interessi internazionali ». Il gruppo dei liberali di destra si è adunato per attestare all'on. Sarrocchi l'approvazione per le dichiarazioni da lui fatte alla Camera nella seduta di ieri l'altro. Esaminata la situazione creata dalla caduta di Nitti. il gruppo ha deliberato di uniformarle la condotta ai rigidi principi che guidarono la propria ferma e disciplinata aziono durante i vari Ministeri Nitti, ritenendo opportuno di non ostacolerò qualsiasi soluzione che riesca a disperdere con fatti tangibili nlì effetti perniciosi della poli tica dei Gabinetti Nitti, rialzando all'interno ed all'estero il prestigio dello Stato, valorizzando i risultati della vittoria per i supremi interessi del presente e dr-.ll'awenire d'Italia. Anche i riformisti si -sono riuniti 'stamane. A questa adunanza dei riformisti è intervenuto l'on. Bonomi, il quale ha iniziato la relazione del colloquio che ebbe ieri coll'on. Giolitti Questi ha tracciato lo Knee principali di poli tica estera, interna e finanziaria che intende svolgere. Tra i due vi è stata una cordiale! discussione in merito, e sul risultato di questa rex-roinist.ro della Guerra ha domandato il giudizio dei colleglli del gruppo per una even t.nale prosecuzione delle trattative. Il gruppo ha deciso di non apporre alcuna pregiudiziale contro un Gabinetto Giolitti, sia per 1 appoggio che per la coV-aborazione. purché sinno date garanzie di una politica di conciliazione. L'on. Giolitti ha ricevuto nel pomeriggio di oggi l'on. Bertone, deputato popolare della provincia di Cuneo. L'on. Bortone ha poscia partecipato alla riunione del direttorio del partito popolare, al quale è intervenuto anche l'on. Meda. In questa riunione l'on. Meda ha esposto i risultati del colloquio precedentemente avuto con l'on. Giolitti. Il direttorio ha quindi intrapreso la discussione sull'atteggiamento del partito popolare rispetto alla crisi attuale. La riunione continua a mezzanotte. Un altro deputato che abbandona il "Rinnovamento,, In seguito all'atteggiamento del gruppo del rinnovamento ed all'ordine del giorno da questo gruppo votato, l'on. D'Alessio, che da molto tempo andava sostenendo nei corridoi della Camera e fuoili la necessità del ritorno al potere dell'on. Giolitti, è uscito da questo grup. po a cui apparteneva dirigendo ai colleglli questa lettera: « Nella discussione svoltasi Ieri In seno al gruppo lo esposi con assoluta lealtà e franchezza 11 mio pensiero, Inspirato allo responsabilità dell'ora grave cae l'Italia attraversa e che non consente di sacrificare a pregiudiziali di persone, che sono comunque desti, nate ad acuire gli interni dissensi, la necessita di riunire tutte le forze in un supremo tentativo diretto alla restaurazione dello Stato ed alla rlcostltuziono economica del paese. Ed anzi, polene lo svolgimento prevedibile della crisi era por chiamare tutte le forze vive del paese alla rlclaborazlone di quel programma, che deve essere la base di ogni successivo accordo di persone, lo pensavo (od ancora penso) cho fosse grave errore tagliamo fuori U nostro gruppo. Con questo noi, rappresentando le vere Idealità nazionaii-e riservando tutto alla valutazione dello forzo morali del paese, elio riteniamo siano state sin qui obliterate, virilmente additando le sante rivendicazioni della classe del combattenti al quali noi, che non promettemmo la rivoluzione, dobbiamo pure assicuralo la desiderata realizzazione pratica del loro voti vremeno potuto Indirizzare la nuova situazione parlamentare verso l'attuazlono di quelle Idealità programmatiche cho furono non solo condizione ma anche finalità della nostra Ubera unione. Da tali convinci menti che. seppure erronei, lo ritengo condivisi dagli elettori a cui devo 11 mandato, non potrebbe, senza turbamento dcUa mia coscienza, farmi recedere l'In Vito alla disciplina cho l'adunanza ha creduto di rivolgere al dissidenti, qualora l'eftetuva costituzione del nuovo gabinetto ed 11 programma, cho esso sarà per enunciare, dovessero corrispondere allo mie aspettative. Cosi, on. colleglli, vi prego di prendere atto sin d'ora che riprendo la mìa libertà di azione staccandomi dal gruppo. Credete alla mia cordiale amicizia personale. — Francesco D'Alessio ». Un periodo di fecondo lavoro Il Giornale d'Italia dice di voler sin d'ora stabilire la linea di condotta cho il giornale seguirà verso il nuovo Ministero Giolitti scrive : « Non ci attendiamo un taumaturgo — nò lo protendiamo — che ridia con un semplico colpo dì bacchetta un assetto nuovo al niobi lio ed alla casa messi a soqquadro dalla po litica incoerente, saltuaria e caotica del pre cedente Gabinetto. Basta avviare il paese sulla buona via. L'Italia non devo cadere negli errori del 1S6G quando, vinta o quasi, fu costretta ad accettare gli iniqui contini che condussero, come non ultima ragione, alla guerra del 1915-18. L'Italia vittoriosa devo pretendere le chiavi di casa, occupare le sue porto e trovarsi in condizione di non dover temere nuove guerre. In altri termini: avere confini che non invoglino gli -stranieri ad assaltarci a cuor leggero come fece l'Austria durante mez- zo secolo. E' questo il problema dell'Adriatico e della Dalmazia. Noi seguiremo volentieri chi saprà comprendere il momento e le faccende della politica europea e non si lasclerà truffare 1 sacrifici italiani. Se no, no ». La Tribuna rileva come altamente significativo il fatto dell'unanime designazione dell'on. Giolitti per la successione dell'onorevole Nitti, ed osserva: « Tutti gli uomini politici consultati da Tittoni ad Orlando, da Luzzattl a Salandra. da Meda a Ciuffelli, hanno designato al Sovrano l'on. Giolitti come l'uomo più indicato a formare il Ministero in questo difficile momento della vita nazionale. 11 fatto può sorprendere a prima vista, può indurre gli uomini, avvelenati ancora dal vecchio spirito di passione, a considerazioni personalistiche antipatiche ed astiose che costituiscono ancora oggi le scorie della realtà politica ed economica del nostro paese. 'Non era facile, confessiamolo, una concentrazione politica attorno all'on. Giolitti. perchè, naturalmente o artificiosamente, in buona o mala fede, molte ostilità erano state create contro l'ex presidente del Consiglio. La constatazione, del fatto, cosi come si è delineato e si è concluso in questi (,'iomi,. costituisce di per sò stessa una legittim.a soddisfazione per tutti. Il paese ed il Parlamento sanno dunque spogliarsi di ogni preconcetto. Questa è la ragione vera e profonda della designazione dell'on. Giolitti ed è una prova di vitalità dell'istituto parlamentare. Il Parlamento era cosi decaduto nell'opinione pubblica perchè era stato svaTutato dal fenomeno della guerra, che costringeva i governi a ricorrere ad esso soltanto in caso di imprescindibili necessità. Ora il Parlamento deve funzionare e con solo per l'aporovazione degli esercizi provvisori, per delegare cioè i suoi poteri al Governo, ma per legiferare, per dire la sua parola a'ta e solenne nei momenti più difficili, per a'utare, per controllare, per Incitare e per moderare. Tutto ciò desidera l'on. Giolitti e tutto ciò è lecito augurarsi. Si inizierà cosi un perioda di fecondo lavoro. ». " Un Governo,, H Tempo scrive: « L'incarico a Giolitti significherà avere in Italia un Governo; non sarà più un vivere alla giornata, anzi, l'opposto; sarà un vivere ed un operare programmatilo) e politico, sarà avere una Camera che discuta e deliberi e legiferi, sarà avere un Governo che governi. Ecco ciò che si è chiesto finora agli uomini andati al potere; ecco ciò che si chiede oggi all'on. Giolitti da tutti coloro che si rivolgono a lui tome ad uno che, In passato, ha dato prove non dubbie di quell'arte di governare,.che alla line si riduce a ricondurre quanto è possibile di ordine e di normalità nelle vicende sociali. Si dirà che, permanendo oggi le vecchie istituzioni, i tempi sono talmente mutati da renderle sorpassate ed inutili? Ebbène, si dica; ma noi teniamo conto di un fatto che contrasta a questa forma di fatalismo mentale, e il fatto è morale e psicologico. E' proprio questa volontà che si afferma oggi più forte, e più generale che mai, di avere un Governo, che riconduca le cose, per quanto sarà lecito, nella normalità. E' proprio questa indicazione che si fa dell'on. Giolitti che ci persuade del contrario: perchè l'on. Giiolitti è sempre stato portato alla realjzzazione, alla pratica. E se oggi la pubblica opinione si rivolge a lui, il segno è chiaro: si crede ancora nelle istituzioni ». Il Popolo Romano: « E' assurdo supporre che l'onorevole Giolitti. salendo al potere, vorrà staccarsi dalle Potenze alleate per tornare dieci anni indietro. L'on. Giolitti sarà il primo a ricordare il grande evento di una vittoria, ma non sarà nemmeno fra gli ultimi a pretendere che 1 fruttò della vittoria non siano dispersi per l'Italia- a beneficio dei nemici e degli sconfitti di ieri. L'on. Giolitti in questa parte del programma anziché peggiorare non vorrà che continuare e perfezionare l'opera dell'on. Nitti. L'on. Giolitti, se andrà al Governo, affiderà più che mai — e questo è l'essenziale — nel riguardi dell'ordine pubblico e della tutela dello istituzioni ; non che egli sia meno liberale di Nitti o meno propenso alle più radicali riforme di ordine costituzionale. Disposto ai provvedimenti di ordine economico e politico più audaci, non ribelle neanche al concetto di poter governare col concorso del partiti estremi, l'on. Giolitti sente lo Stato e, devoto alle istituzioni, non tollererà mai sabotaggio o sopraffazioni e saprà impedire che minoranze convulsionarie e anarcoidi si sovrappongano alle leggi ed ai poteri costituiti dello Stato ». L'Epoca nota che, invocando l'on. Giolitti, uomini e partiti pensano al suo carattere rigido e rettilineo, alio sue qualità tecniche, e ricordano, della sua attitudine verso la guerra, soltanto la coerenza.

Luoghi citati: Austria, Cuneo, Dalmazia, Italia, Roma