La stampa del "Bollettino ufficiale" importò una perdita di oltre 85 mila lire

La stampa del "Bollettino ufficiale" importò una perdita di oltre 85 mila lire Come andò PEsposizione di Torino La stampa del "Bollettino ufficiale" importò una perdita di oltre 85 mila lire •fatto duranti: la guerra tante campagne ìtànlro gli esoneri e gli imboscavi e tM aven¬ ti giornale patriottico 'di Torino, àhe ha | inpinstLG3nlavci[es'do il suo comproprietario, cnmm. Cenare ijtjirlivi. esonerato sin dal 2i maggio 1915, \xccusa Ta Stampa di falso'per'Ih pubblicatifane delle conclusioni della relazione della 'Commissione di inchiesta sulla gestione ìi'elle Esposizioni di Torino. Roma, Palermo. Teniàlno a dìsposicione. dell'Associazione zp■Mrìln Stanino. Subalpina il tcilo del fona-\a>aeua stampa àuoaipina u testo aci iono-\,, \\jTvmma ricevuto ieri mattina c pubblicato -u\\htegralmenie « testualmente, senza la vto- •* «Uficazione di una virgola. SU di fatto ^u]^[md(per errore del nostro corrispondente, ò per 'errore di trasmissione, ju attribuito alla ■.gestione di Torino un brano relativo alla 'Esposizione di Palermo. Amanti, come nessuno dei nostri colleglli, •ièlla verità, non abbiamo nessuna difficoltà in riconoscere l'errore materiale. Nessuno può pensare che il comm. Sombrero, giornalista provetto, rispettato e ri\tpcttabile, abbia commesso un falso. Mu il giornale ài Cesare Martini ha avuto 'ragione di cogliete l'occasione di fin errore '.materiale per scagliare i suoi fulmini spini'■Ulti p che ogni giorno di più si vaìino spun;lavdo. Se non prende queste occasioni !... : Senouchè noi attendiamo da Roma il fascicolo della relazione d'inchiesta per polle* mettere in chiaro ì limili dell'involon\tario errore di trasmissione in confronto \alle interessate deduzioni del giornale di l.cia Quattro Marzo. tini flpct o.ìv-.kiifiniioiiiti riceviaato la •ltiftueju.lt dichiarazione : / « Pei'. U11 [Ipvntn plln , fretJjiilAl ;lavoro. furono trasmesse ioti, come conchir tsionl dell'inchiesta • dell'Esposizione di ToTino del 1011 quelle che orano invece lo iconclusioni dell'inchiesta' fatta dalla stessa iGommissione per le leste commemorative di Palermo. Prego di volermi scusare ». Il deficit del ''Giornale ufficiale., ■ «Per il Giornale Ufficiale è precisamente per ila-, spésa delle tricromie, la nu.ile fu (I! oltre 'Minila Uve, venne notato con rtigiouclJli—i+uì^_ Tavlg-lla che anche quando- la tiratura del gioir-1 •naie era stata'ridotta di parecchie migliata di icopie si provvedevano nello stesso numero di ìBl-mila che fu 11 massimo della tiratura. La ■giustificazione adottata a tale inutile spopperò mi"'questa: alla preparazione delle tricromie • si doveva provvedere molto per tempo, perché jessendo quasi impossibile eseguirlo a Torino (dóve la sola Ditto Celanza diede buona esecu'zioiis del genere, pur sempre con clichés fatti ;in- Ciermania e richiedendo il lavoro non giorni .ma mesi. Le ordinazioni furono fatte con 'nòtev.ole anticipazione quando la tiratura dèi . .giornale era di.21 mila copie. Fu dunque l'alea della diminuita tiratura che procurò l'esuberanza del uutnero nelle tticromie ordinate diversi mesi innanzi. 11 Coltellino Ufficiale fu dal presidente della Sezione. Pubblicazioni e Stampa ideato a scopo sempre di propaganda e di reclame limitatamente per la città di Torino. Lo stesso proponente, anche a nome, del » socio comproprietario'(lòlla Gtizzctta-ilsl Popolo, si offriva di provvederne la stampa Verso •Il .corrispettivo dTliro 17 per ogni mille còpie di quattro pagine ciascuna (si trattava di un :Qi}òtidiano) o di lire 28 per mille copie nd otto pagine. Il bollettino sarebbe stato stampato con- macchine della Gazzetta dei Popolo azionate nel cosidetto palazzo della stampa dagli impianti elettrici dell'Esposizione. .Se ne spe.'.•raVa'im utile non indifferente con la vendita •'di' almeno tre o quattro pagine destinate alla ipubbMclta. La propojdo fu approvata, assente dalVadunanza il proponente, dalla Commissione'esecutiva, ma anziché ad alcun profitto, la •sua attuazione porto ad un onere di oltre 85 -mila lire essendo le spese ammontate a lire , '97.109.90 mentre dalle inserzioni non si ricalarono che 11.600 lire. E qui ci occorre chiariTe"un rilievo del ragioniere Donati del quale •l'on. Corniani ci diede notizia nella stia 1-e.laizion'e alla Giunta generale del Bilancio.-Oltre laliè HI lire per mille copie convenute pél' la lstampa del lìdtteUmo Ufficiale che riproduceva. Ijnolfe cose della Gazzetta, .aet Popolo, quoswi 'si fece pagare, dice riassumendo la citata relazione, dal Comitato la spesa di due redattori ■ed altro. Si tratta di un compenso di 200 lire al compianto Giovanni Cena e di altre 240 lire ad Oreste Fasolo per la collaborazione nel Bollettino e si tratto del rimborso alla Gazzet' ta del Popolo di lire 3500 per il servizio assuntosi della spesa dei pacchi del Bollettino stesso, di L. 924,40 per il consumo di gas e di lire 6-48,90 per la costruzione di un iialchelto, le Quali' spese tutte per. altro, a meno che non si ■vogliano, discutere nel merito, paiono veraIntente estranee olla stipulazione avvenuta per la stampa del Bollettino. > « il rag. Donati rilevò, anche con maggior ragione, che l'onere .reale per il hi lancio dell'esposizione non e solo quello espresso nelle cifre riportate, in quanto esse non comprendono l'altra rappresentata dal consumo gratuito dell'energia'e della luce. Aggiungesi poli per non ritornare-altrove su questo argomento, che, sempre a proposito del «Bollettino», "il relatore della Commissione governativa menziona tra le perdite inerenti alla gestione pubblicità anche il condono di lire 13.380 fatto alla Gazzetta del Popolo per occupazione di area. Di tale condono o di tale transazione tu causa determinante il ritardo di oltre due mesi iawenuto nell'apertura della Galleria relativa t> Palazzo del Giornale, nonché un calcolo niiì razionale dello arce realmente occultate .e del fmnteggiarrte. La. proposta venne dtill'avy. Scarflotti, membro della Commissione esecutiva, da questo appositamente incaricato di procedere alla gestione « espositori » e di accordare le relative tariffe, salvo ràp'provazìòne delta, presidenza. Fu approvata dal presidente e comunicato insieme coi» altre transazioni analoghe. aliti Commissione esecutiva, ed il danno grave cagionato dal ritardo nell'nlleBtlmertto-del Po.lnzzo del Giornale, dove, la tiflografia della Gazzetta aveva installato delle.-macchine, è particolarmente menzionato nella relazione della. Commissione, esecutiva, a spiegare anche che'nell'anno 1011, contro ogni previsione, il «Giornale Ufficiale » 'continuasse essere passivo avendo dovuto soffrire l'interruzione di oltre due mesi di pubblicazione. Si riferiscono parte al « Giornale Ufficiale » e parte aS « Bollettino » alcune osservazioni del Donati .sull'incarico dai» per la diffusione delle due pubblicazioni/ e la concessione della pubblicità nelle medesime alle ditte Lattuada di Torino e Cassi di Milano, incarichi che non furono assolti' con .sorupolo e diligenza desiderabili. Di ciò Imito si rese conto la stessa Sezione, che ad un certo punto minaccio la ditta Lattuada di ricorrere all'autorità giudiziaria, e sé ne astenne solo in' seguito a parere dei legali. Poi lo partite furono aggiustate con uno transazione. Si parlò anche di un grande e scandyiloso abuso di automobili col pretesto della diffusione del «Bollettino» e doiraccaparrdmenut-di abbonati al « (Storna le Ufficiale ». Ma in verità, sebbene non sia lactlo dare oggi un giudizio su fatti cosi lontani che sfuggono ad ogni controllo, non pare che l'onore relativo sia tale da» considerarlo uno' scSidalo, non avendo raggiunto cito le 1500 lire. «Ed altrettanto arduo sarebbe giudicare se 11 Cassi, cui furono corrisposte conto lire al giorno sinché dovè trasportare dalla stazione di làilano al punto prestabilito il Bollettino-e curarne la distribuzione alla stazione del Nord Milano e 60 lire al giorno quando il servizio venne limitate alia città, sia stato troppo )ar-. ' gamente compensato. Certo le spese per le duo pubblicazioni con le quali si sperava di sostenere efficacemente le fortune deil'Espgsizione," furono, come abbiamo veduto, rilevantissime. L'affare delie Guide « Ne lo- furono mono quelle per le guide. Una ,-piccola, stampata in cinque lingue che fu chiajnaia guida Reynaudi dal- nome dell'autore, '..finfaltra pure piccola ed in francese che fu ijptta^gjrida -Motr/o gopòhè^questl la Tttniiv^id dVgdGrdplìflcdmlafeacfudziensnurpmgcaFseMmnuesdcsfdclsa nfine la Ktiitla ufficiale, elio, fu anch'essa sf.ini- pata (Ini Minno con notevole ritardo e non più n ciuàttrq toglie, come era elata dapprima tabilita mn solamente in italiano e francese. Le spese relative accertato dalla Commissione Governativa furono per la guida iRcynaual di ne v't.tiitì.lj», per la guida-Monto 7.~rX)J*>. per a guida Officialo, ili'-lire 73.(110. II ricavo della endita fu assolutamente irrisorio, intorno alle, inquemila lire, anelli- perchè concésslbriarl sclusivi della vendita nl'intenio dell'Esposi ione vistisi daunegg-iati' dal commercio della puniti fatto da alcuni coiices.sionnri della veti- aiu-'M hielu''!ti $.|'esi*nio elevarono proteste minacciarono una lite ottenendo infine con una ir.msazioiio il 'condono'ed un indennizzo .<JnaH "ecessariametiie gravarono su. quésto ^^^0^^. monto fa fatta a scopò di ìeelame la più larga distiibnsiojiè gratuita prima alle Esposizioni di Bruxelles, di Bueiios Aires, di Vienna è di Venezia nel 1910 e poi a migliaia negli alberghi, ristoranti, stabilimenti balneari e simili dell'Ita!in e rlelPes.tero insieme con'copie del Giornale Ufficiale, tìltrirromie degli edifici delrEspòdsione, eli eartolii. cartelloni, cartoline, sbollì, ecc. Furono milioni le piccole gùidc disseminate i-.i Italia e fuori ed anche 'di prospetti illustrai.; che riassumevano la guida ì.-v.r.-.m'ti savne stamparono, e distribuirono flussi due milióni. Là stampa del catalogo tiffictale costò Io complesso 47.SM lire. 11 provento dèlia vendita r.-'.ativa e delle inserzioni nel medesimo ha dato,!.. 10.737.i3. Il relatore per a C mniissione goveniativa crede di poter afermare che- la stampa dì detta pubblicazione avrebbe potuto essere con rilevante vantaggio commessa alla ditta Mo'mo anziché come lo u alla dil'a Pozzo'. La sezione, nella persona del suo presidente, afferma, che. per l'assegnàziono di quel lavoro furono interrogate tutto o maggiori ditte tipografiche di Torino, non esclusa la Monto, e che questa, ad ogni modo, non possedeva la trezzatura acconcia per la stampa del cataloga ufficiale che richiede « tenere su», come si dice in vergo tipogràfico, una quantità enorme di caràtteri impaginati: richiede altresì vastissimi! locali per tenere le pagine de! cataldKo in modo da poterne facilmérrte introdurre le eon'ezionijìJp aggiunte giacchi! la .NTmr~iag^irajj^el^KInuovo nome espositore, imparia^!^j»»W5taménto di 20 b La ditta Pozzo che da'grande tempo... carico di stampare, gli orari ferroviari' era piti adatta per assumere la stampa del catalogo. Fu anche osservalo elio la ristampa del medesimo era stata'deliberata ed eseguila quando essa non era ancora definitivamente carretta. Ma tale ristampo non fu deliberata dalla Commissione esecutiva; bensì dalla Giuria Internazionale. .De! resto, non si trattò neppurc'vdi una ristampa vera e propria, ma di un primo eprovvisnrio elenco dei premiati per il quale •ell'urgenza ta Giuria ritenne a c servirsi della prima edizione del ca Altri lati defla gestione pubblicità " Notevole fu pure la spesa per la stampa dell'elenco premiati;'. Un primo elenco, che fu chiamato tricolore dal colore della copertina, sia.-.ipato dalla jjitta Pozzo, costò 12.450 lire e fu inutilizzabile, tanto risultava pieno di ercoli, il secondo- elenco ufficiale e definitivo, detto Palmares, eostò 18 mila lire in 10 mila copie pagate allo stampatore Monto, più il valore della carta foniiia dalla Commissione esecutiva e cioè oltre lire 11.700. Ad aggravare anche, sebbene in minima patte, l'esiguiti dei proventi delia gestione pubblicità contribuì l'esito della liquidazione dei relativi crediti, tuttora da esigere ad esposizione fluita liquidazione che la Commissione'esecutiva affidò ai signori Kiehtèr e Torollini con Un contratto in virtù del quale era concesso a titolò di provvigione ai due soci il 30% delle somme a mezzo loro realizzate. • Cosi i-crediti per .un importo presunto di -lire 5»,GG4,39 e per una somma riconosciuta dalle ditte debitrici" in un totale di lire 5:!.3i!7,i!i, non si riscossero che lire 27.7'Ayy meno lire 0100,80 di provvigione, cioè lire 16,571. Questo modesto risultato si spiega considerando cito i crediti esigibili erano bi parte dubbi perchè i debitori opponevano ragioni di compenso e persino di riconvenzione per i danni i quali sostenevano aver subito per la forzata tardività e irregolarità delle pubblicazioni, in parte anche di non facile esazione per sopravvenuta insolvenza. Non può ritenersi eccessiva la misura del compenso del 30% concessa ai liquidatori se si tiene conto dell'abituale larghezza dello sconto e delie Commissioni che si pagano dal Ubero Commercio: Non felice e accorto consiglio apparve infine quello di affidare alla già ricordata SiA.L.V.K. la direzione e l'esercizio di mia agenzia ufficiale incaricata della vendita delle pubblicazioni della Commissione esecutiva, delle cartoline, dei bollini, delle tessere dabbonamento ecc.v dietro la coi'responsiono derimborso di tutto le speso e del 20% sugli introiti lordi fino alla concorrenza della-spesa di gestione e il 50 % sull'utile noto ulterioreMa ritenendo giustamente la -società una filiazione della Lubin- di Parigi, la Commissione esecutiva dovè pure considerarla particolarmente adatta ad un servizio che esigeva pratica speciale nel campo dell'industria forestiera. la siessa Commissione esecutiva ebbe ragione dlagnarsene ed alla line della gestione si trovò in contestazione con essa per una somma dnon glande rilevanza in confronto a quella dL. 142 mila riscosse per il suo tramite, onde la nomina di un.collegio.-arbitrale presieduto da! senatore Pai berti per la sistemazione finale. -Nel suo complesso l'esame della Sezione pubblicità e stampa lascia l'impressione che nel le sue molteplici f imiti e d'attività abbia sensibilmente risentito della palese insufficienza desuoi organismi amministrativi cui presiedeva un malinteso spirito di economia, onde è dn ritenere derivassero danni di gran lunga maggiori dalla realizzazione dei risparmi ed abbia risentito assai dalla'non menò affannosa:e tu imiltuaria successione di tptolle determinazionì con cui si sperava fronteggiare-la minaccia sempre più considerata immanente di minsuccesso-finale. L'atteggiamento della Sezio ne dà l'immagine di quella.del giocatore che nella febbre -(IT risollevare la propria perirò tante fortuna, aumenta disperatamente la so sta e prepara Una più larga rovina. Ma l'atteggiamento contro tele fine, delle testimonianze concordano ;a -riconóscerlo, non proveniva da preoccupazione di personale interesse, anzi era generato da fervido amore e invincibili legittime ragioni di orgoglio lornle e nazionale ». ■ ■ • f