Lupi e agnelli

Lupi e agnelli Non comprate! Lupi e agnelli La propaganda che abbiamo iniziata per l'astensione dei consumatori dall'acquisto delle cose non assolutamente indispensabili, ha presa immediata sulla gran massa del pubblico. La parola d'ordine : « Non comnrate ! » corre lesta di bocca in bocca, e nelle case, sui trams, nei caffè, per le vie. uomini c signore, popolani e borghesi, si scambiano la persuasione che bisogna non comprare oggi per poter comprare domani a prezzi meno irragionevoli. Dove le troppe parole del Governo, esautorato dagli atti che esso perpetra in senso tutto contrario, lasciano il tempo che trovano, ■l'incitamento giornalistico, la campagna di stampa, riescono invece a smuovere utilmente l'opinione pubblica, richiamandola con l'evidenza dei fatti, con l'efficacia degli esempi che ci vengono dall'estero, al senso pratico della realtà. Torino offre, in questo, un esempio utile a tutte le altre città italiane : e sarebbe opportuno che nella nostra città qualche sodalizio autorevole si assumesse l'iniziativa di concretare l'astensione ' dei consumatori in forme positive, con una vera e propria organizzazione pratica. Indicatissima, per esempio, l'Associazione della Stampa Subalpina, che tra gli enti cittadini gode di un singolare prestigio ed ha a sua disposizione mezzi eccellenti di persuasione e di azione. Perdio non chiamare a raccolta i cittadini più cospicui, il cui esempio a non comprare il non necessarissimo potrebbe avere sul pubblico una influenza suggestiva? Ed aprire delle gare tra i consumatori a chi... compra meno ; a chi. pur potendo spendere, senza badare ai prezzi, rinunci volénterosamente ad un abito nuovo, ad una nuova toeletta, ad un paio di scarpe di moda e così via; aprire anche gare allettatrici, con molti... onori pei vittoriosi, tra le Ditte di produzione e le Case di commercio, .a chi prima annunci e pratichi in Torino ribassi sensibili e durevoli. Si tratta, comunque, di agitare l'opinione pubblica,, di diffondere nei ceti abbienti, prima ancora che nelle masse popplari, questo senso di riserbo, di rinuncia sistematica, di attesa intelligente dei ribassi che inevitabilmente dovranno venire anche da noi; si tratta di stimolare produttori ed esercenti a considerare il proprio beninteso interesse nell'interesse generale della collettività, sottraendosi per tempo alle vicende di una speculazione, che presto resulterà rischiosa. Finora noi abbiamo insistito particolarmente sui tessuti, sui generi di moda, sulle scarne, sul caro-vestire. Ma il discorso andrà poi esteso anche ad altri generi di largo consumo, nello stesso campo alimentare. Intanto, sempre a proposito di tessuti e vestiti, affinchè il pubblico — se mai ne avesse ancora bisogno — si convinca della influenza enorme della speculazione surIì alti prezzi, che ci affliggono, citiamo qui alcuni dati di fatto esposti, a proposito delle lane, dal sen. Cencelli, al « Giornale di Agricoltura della Domenica ». Perchè j cittadini non si facciano pecore dinanzi ai lupi della speculazione, vedano un no' come va il gioco delle pecore nelle mani degli incettatori della lana: a Oggi — ha detto il senatore Cencelli — si fanno contratti per l'acquisto della lana a prezzi altissimi ; si è giunti a L. 43 al chilogrammo nel Lazio, in Puglia si è giunti Ano a L. 55, mentre l'anno scorso la ;lana è stata •pagata sulle 18-20 lire al chilo e, prima della guerra, il prezzo di acquisto di detto prodotto ha oscillato fra le 3 e le 5 lire. Gli incettatori si presentano ai possessori delle pecore ad offrire prezzi che non esito a dichiarare fantastici, in questo modo si giunge ad una vera alterazione delle leggi economiche ; infatti, con i prezzi attuali, una pecora, considerata come capitale, offre all'allevatore maggiore interesse di quel- che possa offrire una vaccina, poiché dalla pecora si ha : la lana che, come ho accennato, viene pagata all'allevatore L. 43-55 al chilogrammo; l'agnello, che ha subito anche esso un notevolissimo rialzo, la pelle dell'agnello, che mentre prima della guerra veniva pagata all'allevatore L. 1,50, adesso non viene pagata meno di 10 o 12 lire, il formaggio ed infine la stabbiatura, che rappresenta anch'essa un valore non indifferente. Ora i danni che derivano da una simile speculazione sono così evidenti che non occorre enumerarli. Bisogna però rilevare che le conseguenze di tale ingorda, speculazione saranno risentite sopratutto dalle classi .meno abbienti ed in special modo — ciò che è ancora più doloroso — dai bambini e dai vecchi per i quali la lana è un bene indispensabile. La manovra degli in; cettatori tende ad accaparrare adesso la prò i dazione di tutti gli allevatori, gl'ossi e piccoli, ' e premere poi sul Governo per avere un prezzo -, d'imperio ben più basso di quello che ora pro\ \ mettono e in relazione ad esso, pagare le II partite incettate. Essi lavorano per conto dei \! fabbricanti di tessuti e specialmente della SoUcieta lanieri. Sono organizzati magnificamente \|p non vi è zona in Italia che non sia soggetta alla loro azione. Una parte 'della lana prodotta in Italia — la migliore — viene esportata all'estero: il resto, con le partite intro dotte dall'estero di qualità inferiori, si lavora da noi. n commercio della lana è stato nelle mani della Società lanieri anche durante la buerra; allora gli incettatori, che non sono altro che una longa manus di detta società, erano occupati in qualità di pariti nelle Com missioni militari di requisizione. Finita la Sierra e cessata la requisizione, gli incettatori hanno ripreso quella specie di requisì pone diretta e per proprio conto che esercì avano pure prima della guerra». | Questo dice il senatore Cencelli. Il pub Pico non dimentichi, pertanto, che, nem aeno a farlo apposta, in America e in In ijhilterra, da una ventina dj giorni, proprio f cotoni e le lane hanno subito i ribassi /più forti. I Mfnmercii»ti wémm i nostri rilievi sulle manovre speculatrici 1/ ""Unione fra commercianti in tessuti al dettaglio di Torino e Provincia • ci manda -la . seguente lettera", che conferma quanto nói esponemmo l'altro giorno intorno alle mano vre della speculazione sui tessuti: « Quest'Associazione ha più volte anche mezzo del Gruppo regionale della Confedera «ione nazionale del Commercio, vivamente deplorato che, elementi estranei al commercio, favoriti dalle anormali condizioni di questi ul.timi anni, si siano interposti fra i fabbricanti * i consumatori, accaparrando con disoneste manovre gli stock prodotti, ed influendo sul mercato per determinare artificiosi ed ingiustificati aumenti di prezzi, ed anche talvolta eccessive pretese da parte dei Produttori. E più volte quest'Unione e te. Confederazione nazionale del Commercio hanno fatto presente quest'anormale condizione di cose al Governo, sollecitando opportuni provvedimenti, o quan to meno l'applicazione degli art. 4 e 5 del D. L 18 agosto «918, N. 1171, i quali dicono testual mente : " Art. i. — Dalla data di pubblicazione del presente Decreto è vietato il commercio di aualsiasi specie di stoffe contemplato dal Decreto stesso a chiunque non sia già inscritto ad una Camera di Commercio quale «semente industrie e commerci, che per la loft» natura esigono l'acquisto o la vendita di tessuti di lana o misti di lana. Art. 5. — Le contravvenzioni alle disposizioni al presente decreto sono punite colla reclusione sino ad un anno, colla multa Sino a L 2000 e colla confisca della merce »■ QuestTJnlone pertanto, consentendo ai con fcetti che hanno ispirato l'anonimo scriiir ■ dell'articolo, rinnova ancora una volta la sua protesta rilevando al contempo che nessuno più che la -parte sana del commercio ha supremo interesse che l'andamento del mercato si avvii prontamente verso ima situazione normale all'infuori di ogni inutile Interrito diario ■ di qualsiasi esosa gpegataginnaj^

Persone citate: Cencelli, Lupi

Luoghi citati: America, Italia, Lazio, Puglia, Torino