Perchè Pietro Balocco è ritenuto autore di un altro truce delitto

Perchè Pietro Balocco è ritenuto autore di un altro truce delitto Perchè Pietro Balocco è ritenuto autore di un altro truce delitto IV. La Procura del Re di Torino non aveva creduto ad un suicidio. Il misterioso cadavere di Massalubrense era quello di un povero assassinato, non di un volontario della morte. Escluso, come abbiamo nelle precedenti nuntate dimostrato, che il morto fosse Baiocco : i vari riconoscimenti, le precise indicazioni dell'ingegnere Caponi, l'abito che indossava, a righe bianche, i documenti trovatigli addosso, lo fecero riconoscere per quel De Luca Luigi, che alla fine del mese .di maggio era sceso all'Hotel Isotta e Genève, proprio quando .lall'albergo si allontanava un tal Rizz'etto Antonio, che non su potè meglio identificare. Ma perchè il De Luca, che sarebbe stato quegli che avrebbe poi affittato per mezzo dell'Agenzia Contardl la villa Capozzi, si sarebbe firmato nelle lettere scritte prima di morire e che contenevano la • confessione del truce delitto di via Maria Vittoria a Torino, con nome <t Antonio Rizzetto. di ignoti, irredento ? E se egli è stato ucciso chi ha posto quelle lettere sul cadavere? Il Rizzetto, forse, l'introvabile Rizzetto, per far credere ad un suo suicidio, per deviare le ricerche, pur scagionando Balocco da ogn. partecipazione all'assassinio di don Gnavi, ed assicurarsi così, con una finta morte, l'impunità? Ma di Rizzetto, il cui nome compare cosi fuggevolmente nella lista degli avventori dell'Hotel Isotta e poi scompare, non si possono avere nemmeno i più vaghi indizi. E' in tutto il Regno uno sconosciuto. La nostra Procura del Reattiva altre investigazioni, sollecita nuove indagini, ordina nuove perizie. Ed ecco che l'oste Esposito, presso il quale si viene a sapere, il preteso De Luca, ospite della villa Capozzi, prendeva i suoi pasti e si intratteneva irr qualche confidenza tanto che gli aveva detto essere egli un esonerato e di abitare a Torino, non riconosce nella fotografia del morto il De LUca stesso, anzi ne esclude ogni rassomiglianza. Risorgono quindi i dubbi sull'identificazione del cadavere. Nè Balocco in modo certo, nè De Luca probabilmente, Rizzetto allora? E il De Luca allora visto all'Hotel Isotta, all'agenzia Contardi, alla .villa Capozzi, alla trattoria Esposito chi era dunque? Il suo tenore di vita, di condotta, di atteggiamento — osserva l'autorità inquirente — è lo specchio fedéle di quello del. Balocco, come nel tragico mistero di Massalubrense si rivelano numerosissimi caratteri di identità con lo spaventoso delitto di via' Maria Vittoria. Mentre l'istruttoria proseguiva cosi vacillante, annaspatalo nel buio del nuovo dramma, invano cercando eli risolvere l'enigma misterioso, Pietro Balocco veniva arrestato a Torino — come già narrammo — il 23 novembre 1918, travestito da soldato delOO.o fanteria. All'atto del suo arresto esibiva un memoriale, ch'egli diceva d'aver .tenuto in tasca durante gli otto mesi della sua latitanza, nel quale accusa un Antonio Rizzetto, che egli meglio non conosce, dell'uccisione di Don Gnavi, e di cui presenta pure due ricevute a sua firma ed una lettera-diffida in data-H marzo 1918. Poiché, dal foglio di licenza falso che si trova addosso all'arrestato s'apprende che egli proviene da Genova, subito si indaga sulla sua residenza in quella città e risulta che egli vi fu solo asss-'e dalla fine di maggio ai primi di luglio. , Il viaggio a Napoli Ma il perioddtìi tempo della sua assenzi corrisponde a quello della misteriosa presenza del misterioso De Luca a Napoli e a Massalubrense. E che Balocco .si sia recato a Napoli egli dice alla padrona della trattoria, quando riappare in lugliOi un po' dimagrato e malandato; aa Napoli manda una cartolina illustrata alla signora Dina Montevecchio; di Napoli parla alla. signorina. Oddone e. quando impresta alla signorina Anita Pilastro una valigetta di fibra gialla, le dice'che quesia gli servi appunto nel suo viaggio a Napoli. (Lo pseudo Do Luca è visto portare., dopo due giorni che era all'albergo Isotta, una valigetta di fibra gialla). La valigetta di Balocco viene ancora sequestrata presso la signorina Anita. Una sera Balocco (che a Genova aveva assunti i più vari e falsi nomi) mentre in trattoria si producono alcuni suonatori ambulanti, li invila a cantare una nuova canzone ch'egli dice d'aver sentito a Napoli. Anche alla figliola dcU'albergatrice narra un giorno d'essere stato a Napoli per certo commercio d'olio, e la stessa cosa dice alla padrona della "sartoria dove egli si ò fatto fare fa divisa da militare e nell'aprile un. abito da borghese color marrone. (Il misterioso De Luca è visto ora con un abito marrone ora con un abito grigio a righe bianche, che fu poi trovato indosso al morto di Massalubrense). Il tenente dei carabinieri Pagella, che con mirabile diligenza fa le indagini e le ricerche, riesce ad avere dei campioni della stoffa colla quale fu confezionato l'abito marrone di Balocco. Apprende che questi, che ha sul volto un piccolo neo, portava i baffi all'americana molto corti e che alcuna volta si rasava del tutto. (Il presunto De Luca aveva il volto glabro e sulla gota sinistra un neo). Apprende anche che Balocco era stato visto una volta dalla signora Ratto, due vo'te da una signorina e due volte pure dall'oste Catto con un individuo magro, brutto, di colorito olivastro, cogli zigomi sporgenti, il naso rincagnato, l'atteggiamento e 1 a: spetto poco rassicurante. Balocco ad alcuni disse essere il'suo parrucchiere, ad altri un sarto militare-. Viene mostrata alle signore.ed all'oste la fotografia del morto di Massalubrense. Il riconoscimento è dubbio: non approda ad alcuna certezza e cosi pure nemmanco 'viene riconosciuto in modo preciso nell'abito del morto, il vestito dello sconosciuto che'pranzò due volte col Balocco alla trattoria Catto e che fu visto con lui per la.strada altre volte dalle due signore. Una perquisizione fatta nella camera affittata daf Balocco — portava al. sequestro, tra altro, di una. paglietta uso panama. (Il presunto De Luca fu visto cor un panama: la cappellina del morte portiya l'indicazione del negozio Giulio Risso di Genova;) ANapoli si rammost.rano fotografie di Balocco (fotografie nelle quali questi è raffigurato senza baffi) ed ecco che il personale dell'albergo Isotta riconosce iil De Luca e specialmente lo riconosce quella cameriera. Olga Furgoni, che come già narrammo net precedenti raccónti, aveva assicurato, vedendo la fotografia del morto, che questi era il De Luca. Essa ora; di fronte alla fotografia di Balocco si corregge ed in modo assoluto afferma che vi ravvisa il preteso De. Luca che nel magcio-giugne 1918 abitò nnU'albergo per una quindicina di giorni. Dice d'averlo bene impresso nella memoria - ed è cena di non sbagliare. Soggiunge che se ebbe a riconoscere nella fotografia del cadavere il preteso De Luca, si sbagliò, e l'errore era facije perohè tale ritratto non era chiaro e so'.q di profilo. Anche il proprietario dell avpnzia di collocamento Alfredo Contardi, la di lui moglie e la commessa, che avevano nuali n»ù e quali meno riconosciuto nel morto il De Luca, ora ravvisano costui nel ritratto di Balocco. Il neo della guancia sinistra Anzi la Cosentini è più esplicita, rammentando anche la circostanza che il De Luca aveva, come il Balocco, un neo alla guancia sinistra. Anche il Cóntardi spiega, come la cameriera Furgóni, l'errore incorso nel riconoscimento fatto la prima volta sulla fotografia del cadavere: riconoscimento quindi dubbio ed incertosoggiungendo che se invece fin da allora avesse avuto sott'occhio la fotografia del Balocco sbarbato, non avrebbe esitato a precisare U riconoscimento stesso. E più ancora il proprietario della trattoria, Discepolo, riconosce nella fotografia del Balocco il -De Luca, affittuario della villa Capozzi. dandone tutti i connotati che corrispondono a quelli del Balocco ed escludono in modo.assoluto che l'individuo fotografato morto fosse il De Luca, non trovando'ih lui alcun dato di somiglianza. Ma altre prove crede l'auorita inquirente di raggiungere per identificare nel De Luca il Balocco. La cameriera, già nominata, riconosce nella'valigla gialla di libra che il Balocco aveva regalata alla signorina Anita Pilastro, dopo che ali era servita in un viaggio a Napoli la valigietta che il misterioso De Luca aveva pollato in albergo due giorni dopo il suo arrivo. Biconosre ella anche la cappellina ii panama del Balocco, come queCla de) De LucaE1, vero però che aveva altra volta riconosciuta anche quella trovata presso il morto e che portava la marca del negozio di Genova. Ma la propriearià dell'agenzia ricorda che a pseudo De Luca cambiava foggia di vestire, ed una volta comparve con un vestito grigio a righe bianche, quello che fu trovato * il morto, ed altre volte con un vestito marrone, perfetta mente identico ai campioni della stoffa colla quale il Balocco a Genova si era fatto confe zionare un aBito da borghese, E come dunque quesa presenza contempotanea dei due vestiti, di cut l'uno è » dosso al cadavere, creduto il De Luca, e l'altro doveva essere indosso al Balocco dalle nuove ricognizioni ritenuto anch'egli il De Luca? Si tratta di due individui rassomiglianti che assumevano secondo le volte la parte del finto De Luca? Tra 11 morto e Balocco vi è qualche rassomiglianza, specialmr-te di-corporatura, cosi che non solo sia stau. facile scambiarli, ma anche scambiare tra loro gli abi'i? Non pare: le misure dell'altezza e del torace sono molto diverse. E poi si sarebbe dovuto notare la presenza dei due individui contemporaneamente. La giustizia investlgatrice si perde nel dedalo di ipotesi e di domande che non possono aver risposta, di quesiti che non hanno soluzione. Crede che Balocco sia stato a Napoli, che abbia assunto il nome De Luca, perchè vi sono dei riconoscimenti precisi, ima sólo deve suppórre, senza conforto d'elementi di prova, che abbia uccìso lo sconosciuto, sul cui cadavere ha posto le le'tere nelle quali è la confessione da parte di Rizzerio Antonio dell'assassinio di Don Gnavi. Ma sul cadavere si erano pure trovati i documenti d'affitto della villa a firma De Luca. L'ing. Capozzi. il proprietario della vKla, assicura che la firma del contratto avvenne in sua presenza; la' firma trovata sugli altri ' documenti rinvenuti sul cadavere corrisponde esalamento a quella apposta sul contratto. Ora colui che firmò questo in sua presenza, lo pseudo De LuCa, era il morto : egli lo riconosce esattamente: non affatto Baiocco in cui non ravvisa alcun segno d'identità. Risorge l'ipotesi di due persone rassomigliantisl che hanno preso il nome di De Luca e che ne facevano, secondo le circostanze, le parti. Ma l'ing. Capozzi più volte si" recò all'Hotel IsottaGenève per trattare dell'affitto della viKa e sempre gli comparve dinnanzi, qualificandosi per De-'Luca, lo stesso individuo .che firmò il contratto, che andò ad abitare nella villa, che convìsse qualche tempo cori lui e che fu poi trovato cadavere nel campo a Massalubrense. Anche la cotona della villa non riconosce in Balocco il preteso De Luca. Cos'.ui, secondo la buona donna, è certamente il morto. Su questi ormai anche la giustizia inquirente non ha più speranza di poter venire ad una sicura ricognizione. La Ire ipotesi La pubblica accusa che ha creduto di avere accertata in modo irrefragabile la colpevolezza di Balocco nell'omicidio a scopo di furto, del don Guglielmo unavi, si prospetta tre 1potesi, in seguito al rinvenimento del cadavere in Massalubrense, qualificatosi in diversi documenti De Luca Luigi e Antonio Rizzetto. O costui ha preso parte all'omicìdio di Don Gnavi concorrendo col Balocco nell'esecuzione del delittto e nella disperata angoscia della sua colpa, nel supremo momento di darsi la morte, con un gesto generoso, improbabile ma possibile, volle salvare il complice, ideatore del misfatto, caricando su sé stesso tutta la responsabilità del delitto, o Balocco ha ucciso pure lo sconosciuto, allo scopo di procurarsi l'impunità col far credere che .questi fosse il solo autore del delitto stesso. O ancora — terza, ipotesi che l'accusa però scarta subito come assurda — Balocco trovò un volontario della morte che si è ucciso, unicamente per fargli piacere, accusandosi autore di un si grave delitto. Ma anche la prima ipotesi viene dall'accusa rifiutata. Non crede ad un correo nel delitto di Don Gnavi, tanto I meno al correo Rizzetto, di cui alcuna traccia non è stata trovata nè prima nei rapporti d'affari con Don Gnavi, nè durante la consumazione del misfatto, nè dopo il delitto se non nelle accuse dal Balocco fatte nei suoi memoriali, che noi abbiamo già in altre puntate, di questa cronaca riferiti. E se soltanto Balocco ha commesso il delitto, Balocco deve avere pure ucciso lo sconosciuto qualificato per De Luca Luigi e Antonio Rizzetto. La presenza di Balocco a Napoli è per l'accusa, come s'è veduto, certa; Egli dopo aver trucidato il sacerdote Don Guglielmo Gnavi attivamente ricercato, colla sua fervida immaginazione, pre para una difesa creando un Rizzetto Antonio mai esistito e addossando al medesimo ogni responsabilità del truce deli'to. Falsifica due ri cevute à firma Antonio Rizzetto e' scrive un lungo memoriale in cui proclama la sua.innocenza e accusa il Hizzetto. L'aotorevole avvocato cui presenta il suo memoriale non Io crede e non dà corso'all'istanza del Balocco: questi allora per convincerlo scrive un secondo memoria le nel quale si augura di poter dare prestissimo all'autorità elementi che di un colpo chiariranno le cose e muteranno i giudici. E questo colpo egli lo aveva già meditato e' preparatoaffittando a Napoli — pensa l'accusa — la villa Capozzi e lo effettua al 21 luglio uccidendo lo sconosciuto in cui aveva personificato l'inesistente Antonio Rizzetto. nome da lui inventalo immediatamente dopo il primo delitto da lui commesso. Come incontrò questo sconosciuto, come lo attirò nella penisola Sorrentina,, in quel luogo appaltato ed impervio-per dargli la morte ? Che ha egli da fare collo strano Antonio Rizzetto comparso fuggevolmente all'Hotel Isotta e. Genève, il quale però si denunciò all'albergatore come figlio di Pietro, e proveniente, come ti De Luca stesso, da Roma, mentre il morto nelle lo'tere era detto figliò d'ignòti ed irredento? Era il pseudo Bizzetto d'accordo col Balocco, che lo fece allontanare dall'albergo,- c gli fece assumere talvolta, per una certa rassomiglianza con lui, la parte dei De Luca? E Rizzetto allontanato dall'albergo Isotta non vi è potuto ritornare sótto altro nome, come ritornarono i suoi compagni Cocco a Genova, e può avere parlato e trattate, per incarico del Balocco, cori l'ing. Capozzi ed affittate la villa, dopo aver così creato una mefistofelica confusione di pèrsone, "che. la diversità degli abiti ha aumenato?. E quando Pietro Balocco ha ottenuto il suo scopo di deviare l'attenzione' sul Rizzetto,'l'accoppa per porgli in tasca la confessiono del delitto di Torino. Ohi conosce il mistero Ma con quale scopo allora creare un falso De Luca, mentre sarebbe stato tento più semplice che l'agente per conto di Balocco si fosse qualificato, per Rizzetto, nome dal Balocco — si dice — scelto, per creare un au'ore del delitto di cui vuol farsi ritenere innocente ? Tutto è mistero su queste punto — esclama la pubblica accusa — che. il solo Balocco potrebbe svelare perchè a quel disgraziato di Massalubrense fu rubato .ogni documento, ogni contrassegno che avrebbe potuto mettere l'autorità inquisire sulle traccia per identificarlo. Che si tratti d'omicidio la pubblica accusa non pone dubbio. La convinzione-déll'ing. Capozzi, la' controperizia dei dott. To%-o e Lattes lo .dimostrano in modo irrefutabile. Che l'assassino sia stato Pietro Balocco l'indicano gli accertamenti della sua .presenza in •■ Napoli, la perizia calligrafica che' le quattro lettere rinvenute addosso al morto erario- nella loro disegnatura, nei ritocchi, sovrapposizioni, profili, ingrossamenti, raschiature-della data, tutte d'upà mario, pel carattere, e per lo "stile stesso, dóve è usata la costruzione inversa, così cara a Balocco nei suoi memoriali e nel banale ingenuo errore dèi home Pietro, possono far ritenere che siano state' scritte da Pietro Balocco. Inutile appare una perizia grafica pel confronto tra la firma del Rizzetto sulle ricevute esibite da Balocco e quelle delle lettere del morto, perchè esse sono state vergate dalla stessa mano sia essa del Balocco ■ come la acousa crede, o veramente dal misterioso Rizzetto: L'accusa pertanto — attraverso ad una elaborata requisitoria del P. • M. • avv. Crosta Curti- — chiedeva 11 rinvio a giudizio di Balocco anche come reo di avere in Massalubrense al l.o o 2 luglio 1918, aon premeditazione ed allo scopo di procurarsi l'impunità, col far credere che certo Rizzetto Antonio, non identificato, fosse l'autore dell'omicidio di don Gnavi, cagionata la morte allo stesso presunto Rizzetto, implodendogli un colpo di rivoltella al capo. Ma Pietro Balocco è messo in carcero in confronto a parte di quelle persone che lo avevano riconosciuto nella fotografia cóme il De Luca. Egli è tuttora sbarbato. Invano ha fatto replicate istanze perchè gli fosse permesso farsi crescere i baffi. Ed ecco che l'o*te Esposito, che pure era stato esplicito nel riconoscimento, e cosi il padrone e la padróna dell'Agenzia Contardi, non riconoscono più nel Balocco il preteso De Luca, anzi l'escludono. Era U De Luca più piccolo. Il morto dì Massalubrense era niù basso di statura di Balocco. Sta allora la dichiarazione precisa dell'ineeKnere Capozzi che il morto era il De Luca del l'Albergo, dell'agenzia, della villa? E se nulla può accertarsi su Balocco, il quale protesta di non essere stato a Napoli e di nulla sapere del dramma di Massalubrrmse, e se resta la confessione dell'uccisione ili don Gnavi., trovata sul morto sconosciuto non dovrà avere tutto ciò — si domanda la Difesa — contraccolpo nella convinzione della t:olpevolezzadi Pietro Balocco pel feroce delitto di_yjaJ|a«B| Vittoria a TorinoL