L'ottimismo di Lloyd George sui risultati di San Remo di Lloyd George

L'ottimismo di Lloyd George sui risultati di San Remo L'ottimismo di Lloyd George sui risultati di San Remo ai Comuni Le comunicazioni del " Premier IServitio speciale della Stampa) Londra, 29, notte. Innanzi ad una Camera affollatissima, Lloyd George ha tessuto oggi il panerigico della Conferenza di San Remo. Tutto è andato! bene cola. Le nubi anglo-francesi si sono dissipate: e tutto comincia ad andare meglio nella povera Europa. Le questioni che restano da assestare sono bene avviate all'assestamento, e la prospettiva non è rosea soltanto per l'Inghilterra, la quale sta meglio di tutte le altre N'azioni in Europa; ma accenna a tingersi di rosa anche per il continente. Il trattato di Versailles verrà fatto eseguire; ma' si discuterà sul come e sul quando col ministro tedesco, la cui savia condotta^ verrà rimunerata. 1 principii della pace che si sta dettando alia Turchia sono quelli già approvati alla Càmera dei Comuni in vari dibattiti: e per l'Armenia si attende la risposta del Presidente Wilson. Quanto alla Russia, il solo scoglio ad un completo accordo per la ripresa commerciale è rappresentato da Litvinoff, col quale non si vuole trattare. Tutti soddisfatti... Questa è la tela sulla quale Lloyd George ha svolto ir suo lungo discorso, le cui note più eloquenti furono due: la prima di singolare ottimismo, che si spiega probabilmente pensando alla prevalenza del punto di vista inglese nella visione del premier,- la seconda di astrema combattività contro i suoi critici giornalistici, che egli fustigò con le sue invettive e- i suoi sarcasmi taglienti, dando loro una importanza forse eccessiva. Lloyd George cominciò con alcuni rilievi sottilmente ironici, constatando come tutti si dichiarino soddisfatti dell'esito della Conferenza, di San Remo. A Parigi esiste la convinzione che la politica promulgata da c'erti giornalisti francesi ha ottenuto il sopravvento. Egualmente convinti si è in Italia che la politica europea di Nitti ha trionfato. I tedeschi infine si compiacciono perchè, secondo loro, la Conferenza -per la prima volta ha segnato un distacco dalla politica particolarista di Parigi'. « Non ci fu dunque imai una Conferenza — ha sog-. giunto Lloyd George — la quale sia stata capane di provocare tanta felicità, e soddisfazione, e il consenso di tutte le parti interessate ». Il premier, assumendo quindi il tono serio, affermò che importante è sovratutto ciò che avvenne fra i partecipanti al Convegno: essi medesimi si proclamano sinceramente contenti dei risultati raggiunti. Lloyd George ha detto che esistevano fra l'Inghilterra e la ■Franola malintesi e sospetti, che talvolta diventarono abbastanza gravi. Però questi esulavano dalla questione della esecuzione del Trattato, fondandosi piuttosto sull'anione da intraprendere per la (Ruhr. il che, in. fondo, si riduoeva ad un problema di politica.. .La Frància voleva che lè truppe alleate venissero spedite a schiacciarvi l'insurrezione, mentre 11 'resto degli Alleati TSteneva conveniente la-t sciare tale compito alla Germania.. Malgrado questo, il malinteso' è dissipato. Ora è' stato ■comunicato alla Germania che, non appena le sue truppe nella Ruhr saranno ridotte al numero concesso dal memorandum déll'8 agosto, la Francia ritirerà le sue truppe da Francofone.-- I sospetti francesi dissipati Inoltre prevaleva in Francia il sospetto che l'Inghilterra non intendesse imporre la esecuzione del Trattato nei riguardi del disarmo e delle riparazioni ecc. « In verità — dichiara il Primo Ministro — era tutto il contrario. Il Trattato di Versailles costituisce la piatta forma sulla quale deve svolgersi la politica europea; e ciò è riconosciuto in .Inghilterra non meno che in Francia. Ora che questo dub bio è tolto dall'animo dei Francesi, l'alleanza è più gagliarda che mai. In pari tempo le manifestazioni di certi personaggi e pubblicisti francesi, che propugnavano apertamente l'annessione delle terre renane e del bacino della Iluhr, crearono il sospetto in Inghilterra. Noi dovemmo mettere assolutamente in chiaro disse il Primo Ministro — che a nessun patto l'Inghilterra avrebbe consentito ad una politica di tal genere. Noi non vogliamo lasciare in eredità ai nostri fttfi un'altra Alsazia Lorena ». Anche questi dubbi, suscitati dalle idee vaneggianti di certi sciovinisti parigini, vennero messi in fuga dalla dichiarazione di Mille'rand, il quate assicurò Lloyd George che una idea simile non è favorita' nè dagli statisti francesi responsabili nò daflla maggiora» za della popolazione. Questa sconfessione è slata messa, agli atti nei verbali della Conferenza di San Remo. Quindi il primo ministro spiega perchè la Germania sia- stata invitata per la prima vòlta ad inviare ministri a conferire con gli Alleati a Spa. Essi non sono invitati a discutere prò: blemi astratti; ma a spiegare quali proposte intendano fare per la esecuzione del trattato. .f.i discuterà innanzitutto la questione del allarmo; poi quella delle riparazioni;. e via di eendo. La Germania deve presentarsi con prò poste definitive, le quali dimostrino l'Inter* dimento di agire in modo positivo sulla base del trattato. Non sarà il caso di parlare di re Visione; ma piuttosto di avanzare progetti sul ^eml dei disarmo e delle riparazioni. E' chia ro che la Germania ora non può pagare niente: ma deve provare che è suo intendimento di pagare. Adesso è la fame che predomina nel paese, ed i tedeschi sono denutriti e quasi paralizzati; ma non sarà sempre cosi; e la Germania deve riconoscere i suoi impegni e i mezzi migliori per liquidarli. Quanto al disarmo, i cannoni e gli aeroplani enumerati dal trattato dovranno essere consegnati, perchè è pericoloso lasciare in giro simili ordigni di guerra. ■ ' M. P. (Manca la fine di questo fonogramma, per soprav Tenuta interruzione delle linee telefoniche da Parigi) Le vicende dell'evacuazione di Urla per parte dei Francesi Parigi, 29, notte. Una informazione dell'Agenzia Havas dice che !e notizie pervenute sullo sgombro di Urta da parte delle truppe francesi dimostrano che |a guarnigione di Urta dovette subire per due* mesi un véro assedio, resistendo ad un avversario che disponeva di artiglierie e sapeva eseguire lavori di approccio. Durante 1 assedio le truppe francesi non avevano subito che perdite minime,, mentre esse ne avevano causate di considerevoli all'avversario, che.ha contese-ito di aver perduto 500 uomini. Soltanto la m.-incanza di viveri e di acqua obbligò i Fran cesi a 'ritirarsi; e durante la ritirata essi fu rono assaliti, mentre si credevano protetti dalla convenzione che avevano concluso con le lutoriu turche. (Stefani) pGsrgccdacnlclg

Persone citate: Lloyd George, Nitti, Urla