A Conferenza chiusa

A Conferenza chiusa A Conferenza chiusa e a o e o San Remo, 27, notte. Sulla fine della Conferenza, ieri sera, Llovd George si alzò e ringraziò il presidente del Consiglio on. Nitri per le accoglienze cordiali simpatiche ricévute a San Rèmo, e per l'opera zelante e intelligente prestata dal segretario generale della Conferenza comm. Garbasso e dai suoi collaboratori, e per l'ottima organizzazione di tutti i servizi. Millerand prese an'ch'egli la parola per associarsi al saluto di Lloyd George. L'òn. Nitti ringraziò vivamente gli alleati per le loro dichiarazioni. L'Italia in Anatolia A complemento dell'ultimo comunicato ufficiale della Conferenza viene diramata questa Nota italiana in data di ieri: « Oggi tra gli alleati è., stato concluso un accordo che, eliminando tra essi ogni possibilità di dannose com-petizioni, permetterà all'Impero ottomano un pUl ampio e rapido sviluppo di ogni sua risorsa economica e l'incremento delle sue varie attività civili. In base tale accordo, gli alleati presteranno alla Turchia in eguale misura per tutti una cooperazione alla riorganizzazione turca nei suol diversi effetti. E mentre in tutta la Turchìa l'Italia, l'Inghilterra, e la Francia si troveranno in egu^là situazione economica, all'Italia stato rlàW&sciuto dalla Frància e dall'Inghilterra il diritto esclusivo alla messa in valore di una zona che, partendo dal Golfo di Edromit scende sótto Aflunkaraissar. èomprcnde Konia e scende fino al fiume Lcnne. In questa zona sono comprese Aidin e Adalia. L'Italia entrerà in possesso di tutte le opere d'interesse pubblico già costituite in questa ona, e che non appartengono ad alleali od a neutri. All'Italia è inoltre riconósciuto il diritto di porre in valore il bacino carbonifero di Eraclea. Saranno rispettati gli interessi alleati e neulU già esistenti, che però non rappresentano che una minima parte del bacino carbonifero detto ». Dichiarazioni di Lloyd George Ieri sera il primo ministro inglese, di ritorno dalla seduta di chiusura della Conferenza, ha ricevuto i giornalisti italiani qui convenuti. Lloyd George ha' detto loro, innanzi tutto, come credesse più opportuno, anziché fare una dichiarazione di massima, rispondere invece alle singole domande che i giornalisti avessero voluto rivolgergli. Interrogato sulla sua opinione circa il nuovo andamento assunto dalla questione adriatica, il primo ministro ha risposto che egli crede che le trattative dirette tra l'Italia e la Jugoslavia, potranno offrire migliori garanzie e raggiungere la soluzione desiderala, soluzione che in tal guisa sarà molto migliore di una soluzione che venisse Imposta dal Consiglio Supremo. Alla domanda per conoscere quale fosse la posizione dell'Inghilterra di fronte alla questione adriatica, Lloyd George ha risposto, che la posizione della Nazione britannica ò semplicissima poiché l'Inghilterra è pronta ad applicare il patto di Londra, che l'Italia ha osservato compiendo cosi Itavi sacrifici durante la guerra. Ad una altra domanda, Lloyd George ha risposto che le conversazioni alla riunione di San Remo sono state estremamente soddisfacenti e proficue, sopratutto perchè si sono discusse tutte le questioni con una grande franchezza. I delegati alleati, nel trattare i vari problemi, hanno dato prova di una sincerità e lealtà che forse negli altri convegni non erano state cosi palesi: questo è il solo mezzo — ha soggiunto il primo ministro — che permette di raggiungere risultati soddisfacenti e specialmente di raggiungere quell'accordo completo, che sarà ia migliore garanzia per la pace del mondo. Interrogato poscia sul problema tedesco, ed in particolare sul prossimo convegno di Spa Lloyd George ha dichiarato che i capi di Go verni alleati hanno vivamente desiderato quel convegno, poiché è loro intenzione eliminare tutte le difficoltà sorte colla Germania con un mutuo scambio diretto di ideo fra i capi di Governo, invece che con note diplomatiche. Il Cancelliere tedesco — ha continuato Lloyd George -- andrà a Spa come rappresentante responsabile della Nazione tedesca con una posizione, nel Convegno, pari a quella dei capi di Governo dell'Intesa. Egli potrà fare proposte ed osservazionil sul (futuro assetto della pace in Europa: sarà perciò un ministro, non un testimonio o un osservatore. Passando. alla questione dei rifornimenti del le materie prime e in particolare del carbone Lloyd George ha dichiarato che la causa della deficienza dei rifornimenti di combustibili al l'Italia è là mancanza di carbone per la stessa Inghilterra. Ciò potrebbe sembrare inverosi mile — ha continuato il Primo Ministro — ma pure è un fatto. Durante una visita al suo paese nel Ga'lles meridionale, i proprietari de gli stabilimenti industriali di quella regione lo pregarono di voler prendere in considerazione la l'oro situazione poiché, infatti, essi si trovavano costretti a chiudere i propri stabilimenti per mancanza di combustibile e ciò in un paese che ò tra i maggiori per la produzione carbonifera. A prima vista — ha continuato Lloyd George — il fatto che la produzione di carbone dell'Inghilterra durante questo periodo è notevolmente inferiore a quella dell'ante guerra potrebbe apparire come derivante dalla diminuzione delle ore di lavoro; al contrario questa diminuzione è stata compensata con un notevolissimo aumento di personale, ciò che non ha valso quasi a nulla, poiché la vera ragiona della diminuzione della forza produttiva è l'irrequietezza diffusa nella massa lavoratri ce. irrequietezza che, se terminerà, come prò babile, sarà seguita da un notevole miglioramento della situazione nella produttività mon diale. Le partenze Stamattina 1 Capi di Governo delle varie Delegazioni si sono scambiate le visite di congedo. In treni speciali, la Missione francese è partita alle U,5s, quella inglese alle 12,5, quella greca alle 15,50, quella americana al¬ dgMsizcsdf7 a e o o e a o n e a e e , ¬ le 20.20. Alla colla, Missione partenza del signor Millerand francese, alla stazione ferro- sono recati'l'òn. Nitti con tutta lavviaria si Delegazione italiana, ed il signor Lloyd Gebr ge, che è partito pochi minuti dopo. Nel pomeriggio, allo ore 18,30. il nresidente del Consiglio, on. N»t,ti, è partito per la capitale, a bordo dell'esploratore Alessandro Poerio, accompagnato dal capo di Stato Maggiore della Marina, vice-ammiraglio Acton. Moltissime Autorità e grande folla erano a salutare il Presidente del Consiglio, al quale i presenti hanno fatto una calorosa dimostrazione. Prima di partire, Von. -Nitti st è intrattenuto col comm. Meregaglia, proprietario del •castello Devachan, per ringraziarlo della cordiale e signorile ospitalità, accordata alla Conferenza. Quando la nave salpò, un 'caloroso applauso rese omaggio al -Presidente del Consiglio. Col treno delle oro 20 partì per Roma 1'ambasoiatore americano. Il ministro degli Esteri, on. Scialoja, lascierà San Remo domattina, col treno delle 7,14, diretto a Torino, Una smentita Roma, 2,7, notte. I giudizi da un'Agenzia estera attribuiti all'on. Nitti, in ordino al Trattato della Turchia, non rispondono alla realtà, non avendo mai l'on. Nitti concessa alcuna intervista su questo argomentò. {Stefani^ II carbone di Eraclea Alla Conferenza di San Remo, fattasi la spartizione dell'Impero turco tra Francia e Inghilterra — sia con l'annullamento della sor vranità ottomana, sia con la occupazione militare di vaste e ricchissime contrade — regalato alla Grecia un vero e proprio impero dalle porte di Costantinopoli al vilayet di Smirne, si è infine concesso all'Italia una zona di influenza economica in Anatolia col diritto di priorità nello sfruttamento di 4/5 del bacino carbonifero di Eraclea, già per 1/5 sfruttato da una Società francese. Eraclea — o Eredi — trovasi nella Bitinia, sulla costa orientale del Mar Nero. Già colonia emana, fu pure in possesso dei Genovesi, cui la tolse Maometto II nel 1454. La sua importanza moderna .è unicamente dovuta al circostante bacino carbonifero, che finora non fu sufficientemente sfruttato. Questo bacino misura una estensione notevole: circa 150 Km. in lunghezza per 30 o 40 Km. di larghezza. ' Quanto alla qualità del combustibile che se ne può estrarre, esso è considerato buono a vari usi: generalmente trattasi di carbone da gas a lunga fiamma, con potere calorifico , non minore al Newcastle, adatto agli usi industriali e alla produzione del coke metallurgico. Prima della guerra, poco a cura dei turchi, molto a cura dai francesi su una estensione pari ad 1/5 del bacino totale, si riusciva ad estrarne 900,000 tonnellate all'anno; ma i competenti assicurano che la produzione potrebbexsuperare il doppio di questa cifra ampliando l'escavazione. ■Niun dubbio, adunque, che l'Italia potrebbe trovare nel bacino di Eraclea buona parte del suo fabbisogno di combustibile. L'Italia ha bisogno, al minimo, di 1 milione di tonnellate al mese per un ritmo normale di attività industriale e pei suoi servizi pubblici. La situazione geografica del bacino, sul Mar Nero, consente una certa facilità di trasporto, disponendo naturalmente di tonnellaggio proprio. Ma se il diritto concesso all'Italia di sfruttare il bacino di Eraclea risponde ad una elementare giustizia nei nostri confronti con gli Alleati, che ben altro si prendono in Asia Minore; se l'avere ottenuto questa concessione rappresenta indubbiamente un vantaggio per noi, che nessun altro vantaggio abbiamo ottenuto al gran banchetto franco-inglese della pace di Versailles, non bisogna illudersi che da domani noi possiamo risolvere l'aspra elisi, che pel carbone ci travaglia. Fermo restando il privilegio fran cese su quel quinto del bacino, che è la parte già messa in Calore ed utilizzabile, occorreran no all'Italia non pochi anni di lavoro e grandi capitali per scavar pozzi e mettere « à point 13 miniere nella zona assegnatale. Il carbone di Erac'ea si farà per ciò attendere; intanto che il carbone inglese, già a prezzi proibitivi, sale di costo e diminuisce di quantità all'esportazione. La libera importazione del carbone inglese Roma, 27, notte. Il Comitato centrale per l'apnrovigionamento ed assegnazione dei combustibili presieduto dall'on. Perrone ha stabilito che dal l.o maggio prossimo l'importazione del carbone inglese si effettui liberamente senza che occorra più alcun permesso. A partire dalla data predetta è quindi libera rìmportazione in Italia del carbone dalla Gran Bretagna come già lo era per quello proveniente dagli Stati Uniti d'America. Per tutte le altre provenienze che sono d'importanza secondaria e che hanno connessione con accordi internazionali occorre invece chiedere il permesso d'importazione al Comitato combustibili. I minatori scozzesi chiedono una nuova riduzione delia giornata di lavoro Londra, Z7, sera Durante una riunione del Consiglio esecutivo dei minatori scozzesi, si è deciso che tutti i minatori della Gran Bretagna si asterranno il l.o maggio dal lavoro e faranno ima dim strazione per ottenere, a partire dal giugpo 1921, una nuova riduzione della giornata lavoro. 0. )0 m