La revisione del trattato di Versailles al fondo del dissidio tra Francia ed Alleati

La revisione del trattato di Versailles al fondo del dissidio tra Francia ed Alleati La revisione del trattato di Versailles al fondo del dissidio tra Francia ed Alleati Il contrasto verrà affrontato a San Remo - Lloyd George si è imbarcato (Servizio speciale della Stampa) Londra, io, notte. Lloyd George naviga verso Marsiglia a bordo del vapore Naldera, insieme alla figliuola ed ai suoi cinque segretari. La crociera durerà almeno una settimana, in questo frattempo, il ministro inglese saia come assente dal mondo e quindi anche dalla controversia con la Francia sull'occupazione delle città tedesche. E' chiamo clic durante la sua assenza le conversazioni fra Parigi e Londra proseguiranno. Ma ò pure evidente che Bonar Law e levi Curzon, ai quali spetterà la l'espohsamlità per l'Inghilterra, non potranno prendere alcuna decisione definitiva in assenza di Lloyd George. La conclusione ò che l'intera controversia finirà per essere discussa radicalmente a San Piemo. Nell'intervallo assisteremo a. quella specie di detcnte diplomatica, che già emerge dallo scambio di note avvenuto fino ad oggi, ed i francesi continueranno ad occupare Francoforte rimanendo stabilito che dovranno evacuarla non appena le truppe tedesche avranno lasciato la Ruhr. La questione fondamentale suscitata dal clamoroso incidente rimarrà tuttavia insoluta lino alla riunione dei primi ministri a San Remo. Ciò che per il momento può dirsi liquidato i; soltanto l'aspetto immediato della crisi. I suoi angoli più acuti sono stati superficialmente smussati e le minacele che rampollavano dallo stato di fatto determinato dalla mossa francese risultano ormai neutralizzate. Le sole questioni fondamentali che invece rimangono ancora aperte ad onta dello scambio di note avvenuto fino ad oggi, sono essenzialmente due: l.n quella dell'assoluto rispetto della zona neutra del Reno; ~'.a quella della revisione del trattato di Versailles. Su questo punto può dirsi ingaggiata in forma amichevole una contesa profonda, che per ora, almeno in parte, ò bloccata, ma che dovrà presto us'eire all'aperto ed essere decisa per una volta tanto con la maggiore chiarezza possibile. La escursione francese oltre Reno non è che il primo incidente esteriore di questa sorta controversia. La Francia, in realtà, è andata a Francoforte soltanto per mettere stringere l'Inghilterra e gli alleati a fare altrettanto. Xon è un mistero che i governanti francesi avversino recisamente ogni revisione del trattalo, e che i circoli militari di Parigi, la cui influenza ò innegabilmente accresciuta, non hanno la menoma reverenza verso il meccanismo della zona neutra, così come è stabilito dai trattato, ma nutrono ben altra intenzione. Quasi diametralmente opposte isono invece le vedute dell'Inghilterra, tanto sulla zona neutra, quanto sulla revisione del trattato. Non si esagera ripetendo che l'Inghilterra vuole la revisione. Si è dichiarato in buona misura revisionista, in nome del Governo, lo stesso ministro degli esteri lord Curzon. I francesi denunziano poi i! premier inglese come revisionista e. hanno abbastanza ragione L'intera opposizione è revisionista a fondo e Asquith lo ha proclamato néttamente. Tutti i leaders labouristi, d'altra parte, reclamano la revisione radicale. Nello stesso partito conservatore esisto una formidabile corrente apertamente revisionista. Contro la revisione =i schierano soltanto alcune parti demagogiche, insieme coi tre grandi organi londinesi, e cioè l'ultra conservatrice Marnino Posi e i giornali nort'hcliffittni il Times ed il Dailij Mail. L'enorme maggioranza che vuole fu revisione del trattato è naturalmente avversa nd ogni politica inlesa a disgregare la Germania. Già troppe difficoltà vi sono staio con terribili conseguenze economiche, e l'Inghilterra, .che oggi per sua fortuna pensa sopratutto economicamente, è pronta ad insorgere contro ogni nuovo ntio capace di sbarrare la via a quella riprésa economica, che è già estremamente difficile. Questo, fondamentalmente, il dissidio franco-inglese di oggi. Basta esaminarlo per capire come la questiono sia grave. Basta poi considerare la posizione inglese, l'attitudine italiana e americana, praticamente uguali a quella dell'Inghilterra, per capirà come il punto di vista britannico sia destinato a vincesre immancabilmente la partitaSe questo avverrà senza- sussulti e senza u'^4terionl, djgipadgrÀ sei» dalla Francia. j carte m tavola e per cp-| La ieia ìmm a W Iti Parigi, io, notte. In una nota comunicala ieri al Governo britannico il Governo francese afferma innanzi tutto che la lealtà della sua condotta non può essere messa in dubbio. (( La Francia — dice la nota — ha tenuto i suoi alleati costantemente informati della sua politica. Il Governo francese si è dichiarato sempre contrario ad autorizzare l'entrata nel bacino della Ruhr di truppe supplementari tedesche, aggiungendo che una tale autorizzazione avrebbe dovuto avere in ogni modo come condizione l'occupazione militare di Francoforte e di Darmstadt, Il 3 corrente, il Governo francese, con un telegramma, copia del quale è stata consegnata nel medesimo tempo anche alle Ambasciato a Parigi, affermava ai propri rappresentanti nelle capitali alleato che il maresciallo Foch studiava le misure militari che oramai non potevano più essere nò evitate, nè differite. D'altra parte, si tratta attualmente della violazione di una delle clausole più solenni del trattato; lo stesso Governo tedesco aveva riconosciuto la necessità di una autorizzazione formalo c preventiva per derogare all'articolo 13 e nello stesso tempo il diritto del Governo francese di pretendere per tale deroga un pegno territoriale. Come mai il Governo francese avrebbe potuto accontentarsi della promessa tedesca di far ritirare la Réichswerh non appena fosse stato ristabilito l'ordine, se né per la riparazione dei danni, nè per la consegna dei colpevoli, nè per il carbone, nò per il disarmo dell'esercito di terra, gli alleati hanno ricevuto le soddisfazioni stipulate dal trattato di Versailles? Il Governo britannico ha misurato il pericolo di queste successive e sistematiche violazioni, e in qual momento esso eroderà di dovérsi arrestare sulla via delle concessioni? La Francia ad ogni modo è oggi obbligata a dire: basta! ■>. La nota, termina con l'assicurazione che il Governo francese, con riserva delle considerazioni fatte, si dichiara dispostissimo ad assicurarsi il consenso dei suoi alleali prima di agire in tutte le questionl jnteralleate sollevate dall'esecuzione lei tratt'ato di pace. (Stefani). I delegati dell'Intesa a Esseii constatano ohs II trattalo non fu violato [Scrutilo sptctalt t'-Ua Stampa) Zurigo, 10. notte. Ieri sera sono giunti ad Essen i rappresentanti dell'Intesa per informarsi sulla situazione nel territorio della Ruiir. Come annunzia un comunicato ufficioso della li olfi Tu loro dimostrato che nell'occupazione del territorio della Hulir non sono stati varcati i limiti fìssati dal Trattato di Versailles, per ciò che riguarda le h-uppe. I rappresentanti dell'Intesa si sarebbero anche convinti elio la Reichswehr è stata ricevuta dalla grandissima' maggioranza della popolazione con entusiasmo, o avrebbero anche, compreso quanto sia insensato pensare che l'avanzata della Heichswehr sia una manifestazione di militarismo. S'irtforma inoltre ohe la Reichswehr è entrata ieri a iDuiSburg. Da questa città mandano al Lokal Anzeiaer che i tribunali istituiti nei distretti industriali1 hanno condannato a morte alcuni soldati della guardia rossa, i quali avevano preso parie ai combattimenti contro le truppe governativi-, dopi. In. decisione che accordava loro l'amnistia. Soltanto duo condanne a morie furono tuttavia eseguite, porche il Governo imperialo ha fatto sapere telegraficamente elio esso non desiderava che tali condanno avessero luogo. Secondo l'Agenzìa Knropa Press, sarebbe già in preparazione un'estensióne dell'occupazione francese m'Ha zona di francofone. I! primo obbiettivo sarebbe Ascaffenburg. Sarebbero anello previsti rinforzi di truppe francesi dalla sponda sinistra del Reno. Questa notte sarebbero poi entrati in Francoforte altri quattro reggimenti francesi. Tutte le caserme sono occupate da militari francesi e verniero quindi sgombrai.- dai profughi delia Ruhr. I francesi hanno poi trasportato nell'accampamento di Uriesheiin, quali prigionieri di guerra, 500 uomini che costituivano il reparto della milizia di sicurezza, catturato in occasione dell'occupazione di Francoforte. Il comandante francese, generale Demete, aveva posto sulla città uria contribuzione di 10 mila marchi in oro, la quale doveva essere pagata entro stasera. Ma ora, avuto riguardo all'atteggiamento tranquillo della popolazione, il generale stesso ha ritirato la causttìswAoua. F. R.

Persone citate: Asquith, Bonar Law, Curzon, F. R., Lloyd George