La Camera dei Comuni approva l' "Home rule,,

La Camera dei Comuni approva l' "Home rule,, La Camera dei Comuni approva l' "Home rule,, In Irlanda continua il terrore (Servizio svettale della Starar») Londra, 31, notte. Il nuovo bill dell'»Home Rule» è stato approvato oggi in seconda lettura con una maggioranza di 254 voti. I liberali ascuiithiani ed i labouristi hanno votato contro, ma non riuscirono a raccogliere più di 94 voti contro i 34# dei deputati di parte ministeriale, che mi questo problema restarono schierati in perfetta disciplina dietro il Governo. Asquith attacco ieri alla Camera dei Comuni il nuovo bill pei' l'Home Rule, descrivendolo come un progetto ingombrante, costoso, impraticabile, al quale manca l'appoggio di ogni parte dell'opinione pubblica del paese in cui dovrebbe venire applicato. Secondo il leader liberale, l'unica via di uscita sarebbe quella di mutare radicalmente il progetto, in modo da offrire all'Irlanda una autonomia simile a quella delle grandi colonie autonome dell'Impero, e cioè qualche cosa di assai più completo e definitivo, « Se io non volassi contro il disegno di legge — ha concluso Asquith — mi parrebbe di falsare tutta la mia vita politica ». Egli ha quindi sostenuto la mozione presentata dai labouristi perchè il bill venga respinto. Oggi, i due discorsi più importanti prima del voto furono quello di Sir Edoardo Csrson e di Lloyd George. Era interessante udire comi se la sarebbe cavata l'ex-leader della resistenza armata sorta nell'IUlster prima della guerra contro qualsiasi progetto di autonom'a pei' l'Irlanda. Egli ha trovato questa via di uscita: ha detto che per parte sua si sarebbe astenuto dal votare, ma che al tempo stesso non avreb be mosso un dito per impedire che l'attuale disegno di legge, venga posto in vigore. « Così, faranno — ha soggiunto egli — tutti gli ul steriani i quali1 cercheranno di tenero in piedi del loro meglio il .Parlamento che il nuovo bill crea anche nella loro provincia». Caryou non ha nascosto che il disegno di legge gli piace pochissimo, ma. qualora esso cadesse verrebbe applicato automaticamente il bill votato nel 1011 sotto il ministero Asquith tenuto in sospeso per la durata della guerra. Ora gli ulRteriarii preferiscono mille volte il bill di Lloyd George, ma il loro atteggiamento, cosi corno venne doP.nito da sir Carson, è indicatissimo per compromettere il bill di fronte a tutto il resto dell'Irlanda. Por le fortune dell'Homi; Rule, sarebbe mostro che gli ulsteriani l'ossero ostili anche al nuovo disegno di lcgg'j La loro acquiescenza rimane tuttora artificiosa e irreale. d Il discorso di Lloyd George ha voluto essere una perorazione finale del Governo a favore delle nuove misure ed una po'.omica ardente contro i suoi avversari asquithiani e labouristi. Secondo lui il progetto avanzato da Asl'iuith, che vorrebbe concedere all'Irlanda una autonomia simile a. quella delle grandi colonie inglesi, verrebbe combattuto da tutti quanti i partiti irlandesi e potrebbe incontrare una l'esistenza formidabile nell'Ulster. Quanto ai labouristi, Lloyd George chiese loro se essi Vogliono realmente concedere all'Irlanda la luto-determinazione nella quale dovrebbero pgicamente ammettere ciò che essi ricusano tintori di concedere, cioè la creazione di una ca irlandese. Il bill, invece, riconosce rlanda non e una nazione sola, bensi Un'insieme di due nazioni diverse — ha dichiarato Lloyd George, scordandosi di aver sostenuto por tanti anni, insieme con Asquith e con* jhiiti i liberali, che l'Irlanda va considerata come una sola nazione. Ad ogni modo, !t maggioranza ministeriale lo applaudi a più riprese. Il discorso, tuttavia, fu intercalato da un numero di interruzioni addirittura eceerimalc nelle classiche cronache parlamentari inglesi. Gli interruttori furono specialmente parecchi deputati labouristi e pochi nazionalisti irlandesi di parte costituzionale, che tengono ancora alcuni seggi alla Camera dei Comuni. Sono stati notati nel discorso di Lloyd George gli accenni vivacissimi usati nel ribattere le argomentazioni di Asquith. La baruffa nel- $ flit, ^opuhbjicti che l'Irlai MmCLmmaLtridinsrr•»» famiglia liberale continua adunque snieta- ! . .,..„,„ ,i «,„„,,_ hi Li™ ta. Il voto di stasera ha mutato di colpo tutta t la facciata di un partito. Si tratta di quello unionista che. creato circa trentanni fa come un'ala del partito conservatore e poscia Identificatosi con lui, fondava il suo programma sull'opposizione all'Home Rule, cioè sull unto-ji,e completa dell'Irlanda con l'Inghilterra so-ipra Ja base di un Parlamento unico. Questo t.ssioma politico è scomparso ed il partito unionista non è più tale che di nome. Soltanto la sua estrema destra resta fedele alla bandiera. Intanto, tutte le notizie dall'Irlanda recano che gli isolani non dedicano alcun interesse alla discussione londinese sull'Home Rule. Si interessano piuttosto alle tratvedie a ripetizione che avvengono nell'isola e della guerriglia che i Sinn-feiner intendono proseguire ad ogni modo. La notte scorsa, ad esempio, un centinai!) di cospiratori mascherati dava l'assalto ad un'altra stazione di polizia nelle vicinanze di Cork. La difesa era composta di otto uomini, che per due ore replicarono alla fucileria degli assalitori fino a che questi ultimi minarono un muro della caserma e penetrarono attraverso In. breccia riducendo all'impotenza il difensori, due dei quali rimasero gravemente fl-viti. I Suin-feiners si allontanarono subito dopo aver asportato tutte Ite armi e le munizioni che trovarono. Le autorità procedettero a numerosi arresti di sospetti specialmente a Dublino. Una interrogazione fatta stasera alla Camera del Comuni induce a credere che molti unionisti si preparino ad emigrare dal centri dell'isola del sud e dell'ovest, dove costituiscono una minoranza e sii trovano in condizioni impossibili. La versione die il Lord Mayor di Cork sarebbe stato u..Uso dai suoi! correligionari sotto l'accusa di tradimento, è contradetta dai Sinn-feiners- Sebbene tutto sia oscuro in Irlanda, paitcchie circostanze positive smentiscono senza dubbio la versione suddetta. M. P.