La delinquenza precoce

La delinquenza precoce La delinquenza precoce appellodi un magistrato DaLVavv. oomm. G. C. Pola, l'egregio magiIStrato che presiede art una delle più sante opere di chiesa e di protezione della fanciullezza. Iriceviamo la seguente lettera. J.«t pubfiftctiiamo (coll'aug-urio che questo grido d'allarme e questo appetto ai buoni per la tutela dcll'inianzia, .vittima iimocentc della odierna società, siano 'accolti con quello slancio che è caratteristico della nostra cittadinanza illuminata e generosa. « Ili.mo Signor Direttore. ■«Ella non avrà mancato di notare come le cronache giudiziarie ci facciano dolorosamente constatare che la maggioranza degli attuali delinquenti sia formata dai giovani, quando non addirittura da fanciulli. 1 furti, le truffe, i borseggi, gli stessi omicidi sono per lo piti opera di queste giovani reclute della delinquenza che sovente 7011110 impunite o che, scontata ''.a breve pena, ritornano con maggiore accanimento alla loro vita sregolata e disonesta. Lasciando da parte resalme delle cause, che sono molteplici e di varia' llndolo, vengo al concreto e mi limito a proporre i rimedi: occorro colpire il male alla iradice, occorre pensare al fanciulli... non adIdossando allo Stato tutto il carico materiale 'tìflj loro mantenimento od 11 compito morale 'della loro educazione (come vorrebbe il soeiaiBsmo, che riuscirebbe cosi soltanto a privare |11 fanciullo del suo organo di protezione naturale e migliore che è 'la famiglia'!; non aspettando che il Governo riesca a rassodare le 'inquiete sorti del suo bilancio per aumentare 'le Case di correzione e le Carceri, imi provvedendo localmente alla risoluzione del problema in cui si concreta la prevenzione della deliinquenza: epurare le citta da tutti i piccoli 'abbandonati, vagabondi, ladruncoli, oziosi, de tactentt, che a diecine scorrazzano nei nostri 'sobborghi disertando prima la scuola e poi l'officina, pronti a seguire l'incitamento 0 l'esempio del primo scioperato che incontrino e che veda m loro un complice comodo per la sua inesperienza e )a l'elativa impunità di fronte !alla legge! «E' necessario che ogni grande città metta !in grado le autorità di P. S. e la giudiziaria <iu provvedere all'immediato ricovero dei fanciulli recidivi in oziosità e vagabondaggio, o iPeir tendenza propria o per incuria dei geniItorl, ovvero di quelli che vengono arrestati per 'furto od altro reato, irattonendoli in adatto listituto di educazione fino al giorno della loro jemenda o fino ad un'età più matura. Vi provvedo la legge, mi sento obbiettare. Sicuro, le [leggi contengono le disposizioni per i vari casi Ima nella pratica mancano i mezzi per dare 'applicazione alie leggi. So bene che l'art. 223 'del Codice Civile dispone per l'invio in orsa di correzione del tìglio di cui i ponitori non 'riescano a frenare i traviamenti con i mezzi 'ordinari: so pure che gli art.. 11.» e 115 della :Legge di P. S. contengono analoghe disposi•zioni per i minori degli anni 18 oziosi, vaga'bondi, diffamati ecc. e che il recente Codice di 'Procedura Penale permette che gli inquisiti per reato di età inferiore ai H anni, e lino ai 18 se non recidivi, possano essere affidati ad un 'istituto di educazione anziché, rinchiusi nelle carceri, e che infine il Codice Penale stabilisce (ine il giovane condannato per delitto e di età dnapGducddmn(IldmvnlipnfrrasdDrlvPcvtaspcinferiore agli anni 18 possa scontare la pena in una Casa di correzione... Ma so pure per quotidiana esperienza che. malgrado tutte que ste disposizioni di Cegge, il Governo si dichiara incapace a provvedere se non ad un infimo ■numero di ricoveri, i quali inoltre arrivano sempre tardi e quando il male è spesso incurabile... « Se attendiamo che il Governo provveda ad aumentare il numero dei suoi Istituti, dovremo vedere ancora per molti e molti anni il triste spettacolo di questi giovani vagabondi e cenciosi, reclute sicure dei!l'esercito della delinquenza e di quella folla incomposta che scende in piazza ebbra di rivolta e assetata di sangue... E' un problema che ogni città civile che vuol vivere e prosperare deve cercare di risolvere da sè... E' problema vitale che necessita radicali provvedimenti a cui tutti devono concorrere. A chi. come me. dalle aule della giustìzia contempla impotente il triste quadro, parche da soli nulla 0 poco si può fare, ■ spetta il compito di gettare il grido d'allarme: ad altri, a tutti quelli cui l'intelligenza ed M cuore non fanno difetto per comprendere la gravità dell'ora presente, incombe il dovere di aiutare i volonterosi per la redenzione degl'infanzia, vittima innocente della società moderna. « Questo grido d'allarme, quando il male era meno grave, lanciai per mezzo della stampa nel 11X16 e ne sorse quel Comitato di difesa dei fanciulli che ha sede nel Palazzo di Giustizia, il quale segnò un nuovo orientamento nel trattamento giudiziario dei minorenni, apri .un Istituto di tutela per inquisiti, istituto che io guerra fece chiudere in seguito alla requisizione dei locali e che mancano i mezzi per riaprire; finalmente apri una Colonia che tuttora esiste ed accoglie i fanciulli maltrattati, abbandonati e corrotti perche l'autorità possa immediatamente allontanarli dal triste loro ambiente e metterli in grado di illuminare liberamente la ginsiizia in caso di processi contro gli stessi genitori. « Possa questo secondo appello mettere fi Comitato di Difesa dei Fanciulli in grado di riaprire con mezzi adeguati l'Istituto di ricovero per discoli ed inquisiti, di cui è tarilo sentito il bisogno nella nostra ciito. Qualunque aiuto, materiale o morale, a questo scopo, sarà fecondo di bene ed accolto con riconoscenza. Aw, G. C. Pm.A ». Gli ti dli ffìtti d

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