La questione dei trasporti

La questione dei trasportitLa questione dei trasporti Spieyoiioiii (lei Lapo divisione movimento lJoi ohe la Società. degli Ingegneri lamentava, giorni sono, che una delle dittico)la nelle costruzioni consisto nella crisi dei trasporti, dovuta 'alla scarta mitizzazione dei carri lerroviaril, e chiedeva- « .frequenti, attive ispezioni pei sonali dei funzionarli delle Ferrovie nel noui ove più facilmente si attardano le spedizioni », abbiamo voluto chiedere alla cortesia del cwiim. Elircnfreund, Capo-Ulvisione del Movimento, (lualclic spiegazione. Eolo le- preuise dichiarazioni che l'ottimo funzionario ci ha fatto: 1 « Nessun dubbio che la disponibilità di vagoni sia attualmente inferióre alle richieste e che-lo Ferrovie dello Stato risentano ancora fortemente le. cóiisegiuenza del iugulici uoviùà. ad intenso uso ed a limitate riparaziioni dei curri durame e cubito uopo la guèrra; ina è altretianto vero che qui,'a Torino, l'insulticienza del servizio ferroviario merci ha poi prinoipnlissima causa il ritardo nello scarico e nel ritirò da parte del destinatani. « Come è noto, a Torino lo esigenze degli arrivi sono molto più forti di quelle delle partenze, iratta.ndot-i di un centro al quale confluiscono in grande quantità le derrate alimentari per i bisogni della numerosa popò lazione e le materie primo necessarie alle at: ttvisstme industrie locali; 'mentre da Torino defluiscono soltanto prodotti industriali.' Di qui la necessità di uno scarico quasi doppio del carico: per esempio, nel febbraio ti. s. lo scarico. complessivo sali a 13.954 carri, con una mèdia di 027 carri al giorno, mentre il carico raggiunse appena. 863-2 carri, con una media di ài6. Si può ri tenero, con molta approssimazione, che i trasporti ili arrivo alio quatti Gestazioni di Torino, — se lasciate sern. pre libere, — ammonterebbero a non meno di 700 carri al giorno. Quindi, affinchè, il lavoro ;• proceda regolarmentei occorrerebbe che ogiVi giorno si scaricassero almeno 700 cani. Viceversa, lo scarico nelle Stazioni di Torino non supera, in inedia, i 550 carri. n Abbiamo dunque, ogni giorno, un arretrato di circa 1";0 carri carichi, che va man ma,no accumulandosi, fino a costituire un ingombro:. allora bisogna limitare gli arrivi per dair tempo ai dC8tiria.tar.il di smaltire l'arretrato. Ecco, dunque, come avviene che i carri caricati, ad esempio, a Casali', debbono essere trattenuti in una Stazione intermedia (Chivasso e Tonino Smistamento) per attendere che la Stazione di Torino, cui sono effettivamente destslìati. sia liberata da aitili carri già pronti allo scarico e sia perciò-in grado di ricevere quelli trattenuti. Cosicché il fatto accennato dalla Società degli Ingegneri è, come si vede, dovuto ad una necessitò tecnica, dipendente dalla soverchia lentezza con cu,l avviene lo scarico celle Stazioni di Torino. . « Quali i rimedi!? Si noti: i 650 carri che in media si scaricano giornalmente nelle Stazioni di Torino, si ripartiscono cosi: 280 scaricati dalle Ditto ricevitrici sui piazzali aperti al pubblico servizio; 140 nei binarii privati dot-li Stabilimenti che hanno proprio raccordo: i rimanenti 130 sono carri misti e materiali di servizio" cui provvede l'Amministrazione ferroviaria nelle apposite tettoie o nei magazzini a ciò desumali. Vediamo quello che succede pw i carri da scaricsrsii dalle Ditte sui piazzali delle Stazioni. Ogni mattinarle Fei royle mettono allo tmvtsFtmacctcnrstlaginmnneindtrtsCcastrdmggiedlssaetaPdtescarico circa 700 carri, cioè, in mertia, 200 a Dora, 100 a Porta Susa 150 a Porla Nuova, 250 a Smistamento (quando eli arrivi sono intensi anche per questo ultimo scalo). Ma, a lino della giornata 1 cam erteti sono appena 280: do*. 100 a Dora 65 a Porta Susa, 90 a Porta Nuova e 2o a &"per quanto riguarda lo Smistamento, ciò deriva in ixran parte dalla riluttanza che hanno ancora le Ditte ad accedere a quello scalo, meno comodo degli altri. Negli altri scali Invece, 11 limitato scarico è dovuto a cause molteplici- minor produttività di lavoro degi Sentori per le-.riduzioni d'orario- convenienza delle Ditte a lasc are. In sostai alla ferrovia la merce che non ha immediato impiego; In luogo di affittare magazzini: limitati mezzi di esportazione delle merci dalle stazióni in confronto alle necessitò mutevoli (ti giorno in giorno, ecc. Ma, in demutiva. 1 effetto pratico 6 che le Ditte scaricano poco più della metà del carri che sono loro offerii, ai mattino per lo scarico. « Anche negli stabilimenti raccordati avviene un fenomeno presso a poco uguale: le Ditte che hanno raccordi propri non ritirano e non scaricano giornalmente tanti carri quanti no arrivano. Donde la necessità di ter; mare di tanto in tanto anche per 1 raccordi gli arrivi per smaltire gli arretrati. Da parte dello Ferrovie si continuerà ad impiegare osni mezzo per migliorare la situazione, ed in proposito sono allo studio provvedimenti per organizzare, una più rapida distribuzione delle lettere d'avviso delle merci intarrivo». In sostanza, per risolvere il problema dei trasporti in arrivo e partenza a Torino torna Indispensabile l'aiuto e la collaborazione delle Ditte che ricevono t trasporti, ed è questo aluto, questa collaborazione che. il capo divisione invoca nell'Interesse della collettività. Se dunque lo scarico sarà affrettato ne avranno notevole giovamento non soltanto le singole Ditte interessate, ma tutta»quanta la cittadi¬ nanza. ii UlméplsBpsn

Persone citate: Ditto