La vertenza Mazzonis

La vertenza Mazzonis La vertenza Mazzonis ai nostri inviati speciali ) Luserna San Giovanni, 1. Dichiarazioni dei segretario Galli (d. b.) Alla cronaca dell'avvenimento creuò' Interessante aggiungere qualche impressione. Ho parlato con Galli, il quale si mostra, molto fiducioso sull'esiti.) dell esperimento. Mi ha dichiaralo di avere visitato cori altri colleghi lo stabilimento ed a.vere potuto accerterò che tutto e in perfetto ordine. Cèrtamente; dopo un'interruzione di circa duo mesi, occorrerà qualche tempo prima che la fabbrica possa riavere la passata produttività, ma il Galli fa molta fidanza sull'entusiasmo dogli operai. Nell'ispezione fatta negli stabilimenti si è potuto constatare che esistono materie prime e carbone sufficienti per continuare la lavorazione per tre mesi. Quanto al finanziamento della nuova azienda Galli mi ha parlato degli accordi che erano già stati s'abiliti coll'aziendà consorziale del comune di Milano, che avrebbe anticipato i fondi necessari per il pagamento degli operai e si sarebbe resa acquirente di tutti i*prodotti della fabbrica. Alla mia obbiezione circa la possibilità che altri industriali ostacolino la rinnovazione delle scorte di materie prime, Galli mi disse che la Federazione tessile è abbastanza potente por poter fare le pressioni necessarie onde sventare questo pericolo. MI aggiunse inoltre che i Mazzonis, colla loro intransigenza assoluta, si sono resi invisi alla stessa classe Industriale. Quanto alla, parte tecnica della lavorazione, egli ini disse che cogli assistenti e coi capi attuali egli è sicuro che la lavorazione procederà normalmente, ma in ogni caso egli ha una trentina di tecnici sparsi in varie parti d'Italia che ad un suo cenno sono pronti ad accorrere onde fare-riuscire il nuovo esperimento. In sostanza. Galli mi ripetè la sua fiducia assoluta che l'esperimento riuscirà. Interrogato circa le sue intenzioni verso l'altro stabilimento dei Mazzonis, cioè la stamperia, dove sono impiegati circa 500 operai, mentre nella tessitura ve ne sono un migliaio, egli mi ha dichiarato che per non compromettere l'esperimento si è deciso di soprassedere per alcuni giorni all'occupazione della stamperia. Quando la tessitura sarà stata messa in azione, allora si penserà alla stamperia, per cui vi sono alcune difficoltà di ordine tecnico. Dichiarazioni diametralmente opposte raccolsi da alcuni assistenti, fedeli al... vecchio regime. Naturalmente essi se la prendono' col Governo, accusandolo di avere tacitamente favorito la presa di possesso dello stabilimento da parte degli scioperanti. Affermano che non nocbi operai erano intenzionati di riprendere 10 loro occupazioni allo condizioni primitive, fidandosi della promessa dei Mazzonis che quando la calma l'osse ritornata avrebbero veduto di accontentarli nella misura del possibile. Per concludere essi si mostrano scettici sulla riuscita dell'esperimento, basandosi sopratutto sul fatto che i tecnici nello stabilimento sono pochissimi e la grande massa degli scioperanti è costituita da persone non pratiche del lavoro. Gli ordini del Consiglio di fabbrica,, per la ripresa del lavoro a Pont Pont Canavasa. 1, sera. I dirigènti il Sindacato tessilo, nell'attesa della nomina del Consiglio di fabbrica, costituitisi in Consiglio provvisorio, hanno diramato una serie di ordini relativi alla ripresa del lavoro.' Vi segnalo i più importanti, che portano la data di ieri, 20 febbraio: « Tutto il personale tecnico ed amministratii'o della Manifattura di Pont Canavese è invitato a presentarsi questa mattina (29 feb braic) alle ore 9, allo stabilimento per pren deragli opportuni accordi col Consiglio ■« fàbbrica per il regolare funzionamento-del lavoro. — N.B. Tutti coloro che non si presenteranno in giornata saranno dichiarati indisciplinati alle nornio fissate dal Consiglio e umilili traditori della maestranza ». ■ A datare da domani l.o marzo, tutti i Oper.ii di questo stabilimento dovranno ritiVare il proprio libretto-paga e quello di nascita presso il Municipio ». c Domani, lunedi l.o marzo, tutti i reparti ri ['renderanno il consueto funzionamento, fermo restando l'orario in vigore precedentemente. A scanso di equivoci si avverte che 11 primo segnale del fischio verrà dato alle ore 5,30 ed alle 6 gli operai della prima squadra dovranno trovarsi al loro posto di lavoro.Questo per il reparlo filatura. Por gli altri reparti il lavoro verrà iniziato alle ore 8. Continuerà alla porta il controllo della medaglia con le stesse misure disciplinari già in vigor-i ». 'c Tutti gli impiegati dello stabilimento ririren(?eranno il proprio posto, già abbandonato, rimanendo a disposi/Jone del Consiglio di fabbrica ». Per quanto si riferisce allo stabilimento Orco, che non venne occupato sabato come 11 Soana. il Consiglio provvisorio ha disposto perchè la presa di possesso avvenga stamane con il seguente ordine: «Si rende noto a tutti gli operai ed operaie addetti alla « Tessitura Orco » che il Consiglio di fabbrica intende impossessarsi domani mattina, lunedi, del suddetto stabilimento. Perciò tutti gli operai ed operaie addettivi dovranno trovarsi domattina B,]le ore 8 dinanzi alla fabbrica per riprendere in massa il lavoro ». La ripresa del lavoro . negli opifici occupati Da informazioni assunte risulta che stamane il lavoro è stato ripreso in tutti sii stabi li-rnerjti Mazzoliis occupati dagli operai. N'onEonc avvenuti incidenti degni di nota. Glioperai fin dal primo momento della occupa-z.ion: procedettero ad un lavoro di riordinarneni-o degli opifici, lavoro che cinquanta giorni di inattìvité. rendeva indispensabile, e duranta tutta la giornata di ieri proseguirono alacremente nei preparativi tecnici per la riattivaiione delle lavorazioni. Le operazioni relative si svolsero in ordine e secondo- le istruzioni dei dirigenti operai. 11 luvoro, fatto con liete1 animo, venne compiuto in mezzo a manifestazioni di aUtegrio, die canti, barzellette ed episràmmi avvivavano di una gioconda (iota di festevolezza. te tessitrici si acconciarono subito col mas timo buon volere ad ubbidire ai nuovi diri penti, i cui ordini vennero ' eseguiti con uno Blanc-0 ed una dlUgienza inconsueti, in tal modo i due allieti centri rurali di Pralafera e di Pùnt Canaveso riassunsero la fisionomia che avevano prima dello scatenarsi dello sciopero.Qui a Torino nessun movimento apparente in relazione a questi fatti, ilo stabilimento Mazzonis, situato nella regione, di Lucente è rimaso chiuso e silenzioso come prima. Del resto questo di Torino aveva poclii operai ed H-a igii considerato come un luoco di non intenso lavoro nel quale venivano occupati gli operai e lo operaie che, per qualsiasi eausa, «•ano meno validi, come olii dicesse un luogo li riposo. Ma questa calma apparente cela un intenso lavorio di colloqui, conversaaioni, scandii di Idee, mnslgll e suggerimenti. .La Prefetturati Lea* industriale e la Camera dui lavoro soao i luoghi dove più attivi si svolgono questi libattiti. Le Autorità ed i di-coti Industriali iono ccoupati a seguire aWentamente gli avrenimanti per trame nonma all'azione loroLa massima organizzazione operaia, presso la luale siedono in permanenza anche i rappreientanti della Federazione nazionale operai tessili, da parie sua sorveglia con la .massima iuraio svolgersi dei fatti, Intervenendo con »pportunfi istruzioni quando il caso lo riihiede. 'Nostre informazioni da Roma ci dicono che in quegli ambienti il fatto dell'occupazione da parte dejrli operai di qualcuno degli opifici Mazzonis non ha suscitato eccessiva imprestlone. Le intense trattative svoltesi la settimana scorsa fra i rappresentanti della Federazione nazionale operai tessili ed il Governo, avevano, per cosi dire, preparato gli mimi a qualche novità. Però, da quanto ci si fomunica dalla capitale, si può arguire che Il Governo non sarebbe disposto a permettere iitre occupazioni di fabbriche Mazzonis. Anti, pare che istruzioni in tal senso siano già (tate irnpartlte alle competenti au'nrità. intanto un nuovo motivo di perturbazione a e o n e e i a n o , è venuto ad aggiungersi alia vertenza Mazzonis e ad aumentare il fermento delle mas=c lavoratrici tessili. Da oltre una settimana erano radunate a Milano le Commissioni dei rappresentanti degli industriali e degli operai tessili per discutere sull'ultimo Memoriale presentato dalla Federazione operaia tessile'a nome di tutte le maestranze d'Italia, che sono alcune centinaia di migliaia. Le richieste contenuto nel Memoriale vennero già da noi pubblicate. Le trattative trovarono quasi subito uno scoglio contro il quale urtarono. La Federazione operaia chiedeva che fosso stabilito che i giovanetti non potessero essere ammessi al lavoro prima dei 14 anni e che anche a quelli ammessi fosse consentito di frepuentare le scuole. professionali. Gli industriali sollevarono parecchie obbiezioni a questa proposta, e su di essa l'accordo non fu ottenuto. Tuttavia le [trattative proseguirono, ma quando si trattò di fissare i minimi di paga, il contrasto fra le parti si approfondi per il forte divario esistente fra le richieste e le offerte. Poiché non fu possibile l'intesa su questo punto, le trattative furono rotte, ed i rappresentanti degli operai dichiararono che si sarebbero appellati alle masse. Queste, già fin dai primi comizi che vennero tenuti fra ieri l'altro e ieri in tutta Italia, si manifestarono contraria all'accettazione delle offerte padronali. In questo atteggiamento sono concordi anche le maestranze tessili irreggimentate nelle organizzazioni cattoliche, cosi che — su questo punto —. la volontà degli operai e nu unissono. Ci veniamo a trovare cosi in piena agitazione della massa dei tessili e, forse, alla vigilia di uno sciopero generale della categoria, in tutta Italia, il quale farebbe abbandonare il lavoro ad un ingentissimo numero di lavoratori e. lavoratrici. Quésta agitazione più vasta viene a sovrapporsi a. rinfila originala ciana vertenza Mazzonis ed a complicare quosta in modo abbastanza serio. Comizi di operaie tessili Adunato d'urgenza nel locali dell'Unione del La- ^u}^t^SPm!l:a «oton'ore aderenti al sindacato "aliano tessile, Inurvennero .numerose, tanto d.i g*?"** J Intero salone, dei Comizi. La relaziono del scsTetarrio piemontese tu lunga e particolareggiata. Fu lumeggiata la condotta degli industTi.nl cm> Proposte ambiguo a continuare un sistema di coso che va tutto a svantaggio della ^2S?«JlST^ltriSS.J.?n?.'9?} illustrate te diverse tiro-!posic dei rappresentànti"i'i sVndàcati italian™tes"tiBÌper trovare uim via, d'uscita, e come essendo stato ri.'Sf^U'ìì?.-tn.utìl? ..iwosgpitré in trattative che. erano bacate sin dallo radici, i rappresentanti operai si fossero ritirati in attesa elio le masse sì pronunciassero. Dopo discussione- ampia e vivace 'e operale. Intervenute votarono all'unanimità Iti seguente ordino del giorno: Lo operale addato a«ll stato liinenti cotonieri di Torino, convenute numerose i . 5 z ùl categoria temuto nel locali dell'unlorir del Lavoro, reati tu la relazione dol segretario Trabucco sulle trattative svoltesi a Milano, stigmatizzando la condotta degli industriali die non vogliono riconoscere .11 principio del minimi di paaa. base equa e garanzia dei diritti degli operai, sentite le proposto fatto da-,'11 industriali sull'orario, .sul lavoro notturno, sulle vacanze retribuite, ex. dichiarando di non esscro soddisfatte delle m'oposOe fatto rinnovano la fiducia, nel loro rappresentante e si dichiarano pronto a uniformarsi alle direttivo che il ì>. I. T. crederà opportuno emanare per la tutua negai interessi dol lavoratori, avvertono le compagne di non accettare le offerte di aumenti che even. tualmenPe venissero avanzato da industriali ess"ndo questo un tentativo obliquo por scindere la massa, ricordano che i Tappresentanti dcg-15 operai non hanno accentato quelle proposto che ora vengono fatte isolatamente perchè insufficienti e fanno appello alla disciplina e solidarietà più tenace, por ottonerò ];i vittoria ». '