Il servizio telefonico e la "Pro-Torino"

Il servizio telefonico e la "Pro-Torino" Il servizio telefonico e la "Pro-Torino" Locali e materiale scandalosi : 'La Pro Torino, opportunamente preoccupata del disservizio 'telefonico o della noceàfelta, di urgenti •provvedimenti, rende pubblica in materia una relaziona frullo d'una Inchiesta alla tinaie parteciparono II prof. 1O0 Magi, airi?, il tajr. (".leva, il eav. uff. Varimi, col presidente, come Hai bava ni, olle poterono àvcre dati teenici dalla locale Direzione compartimentale e visitare le Centrali di comMiititazione o le otilcinc. ©ice la relazione: « Sipocialinciit..1 nella, nostra città il pegKinraarenlo del servizio di commutazione è quello die muggioitmenttì stanca' e addolora, il pubblico. Questo servizio e andato continuamonte pe.figiuiarido. Lo risposte della Centrale sono 6ssa] più lente, e stentale di quel elle lo fossero iii nitri lampi; troppo frequenti le 'interruzioni nelle coftiuiilcaz,ioni in corso e f Btiasii net eirciviii; per liiinrn tempo si lasciano iriflOddlèfaijte migliala, di do'inaiKlO di f)itte e di privali per IMll$Mlln-/,iòh(S di nlioVl appaivc.ciii. ;noh sarebbe giusto attribuire'i lamentati WcdiiVOfttpnti csi iusixameute nlitursonàlÀ di c.ommuiaziiiui', e non considerare ■ altro importami cause di carattere prevalenitemonte meccanico e funzionale, come il loSgorio del materiale, e particolarmente il consumo diit Jack locali e multipli ed 11 consumo (lolle spine di commutazione, ognuna del 'le quali dove stabilire tre contatti contemporanei all'atto rìaVUto ttiflfisióna dei predetti '.lack. il consumo delle chiavi di ascolto, di inclusione, di chiamata, ed in genere di tutti «li organi più delicati e logorabili dello ta •vola di commutiuiona. B va notato Ohe la •maggior paitd di yueste tavole ò in servizio, por ciò che riguarda le Centrali di Torino :da.l fi maggio 1000, epoca della riattivazione ,dopn l'incendio. .Nella ricerca tirile responsa Milla, che imo av<\ro il Governo nell'attuale IcondiaioiK) di cose indubbiamente vuoisi por ■monte allo diti! coìta enormi che esso ebbe ed !ha tuttora ti, frontegglurfl per l'acquisto del .mat'ii'inle telefonico. Non va nftpoure dimcnttioafo che l'Italia per quasi tutto "il materiale ite.lofonlco n sempre slata ed è tuttora tributaria delle -Nazioni estere. La mancanza quasi 'assoluta di invio di materiale dall'estero è [stata cerio eri e una. delle difficoltà più forti pi.r le ripa.rnaioni, e bastò e basta da sola a 'pai-ali zza re in gran parie i buoni erteti i, che 'Altrimenti si potrebbero più largamente ritranre. dalla, rapacità, e dal buon volere del •personale meccanico. Ha tutto ciò non basta ari attenuare, anzi apgTava la; colpa incontrata dal Governo non provvedendo e non prevedendo durante i buoni a.nni della pace, [fi quando si poteva fare con un quarto di sposa., e facilmente, (pianto si stenta a fare cggi_ costosissimamente. «Entra nelle cause più sicure delle difficolta ideile comunicazioni telefoniche per il pubbli;<-n. il sopraccarico di lavoro di cui sono gravale le operatrici, ognuna delle quali lavo-.rancio in locali angusti e male aerati, deve ■oggigiorni) servire in media 133 abbonati, tale essendo, il carico di ogni posto di lavori, cifra attissima., non raggiunta., forse in nes■smValtrp. centrale telefonica d'Italia. Parlar di insufficienza di locali del servizio telefoijàCÒ a Torino, parrebbe assurdo n chi non {■conoscendo In realtà dello cose, l'arguisca dall'esistenza dèi magnificò palazzo di via Conilenzn. Ma intesto a elio prò? In verità non isi Comprende come i dirigenti centrali del imcastero, i quali pur dovrebbero sapere in ;che condiziono versi il personale di commuitazlone, lascino da. anni una dozzina di signorine a ripartirsi in sette ore ogni giorno un lavoro di 1400 numeri in un corridoio astretto, scarsamente illuminato, e male aera- • to. nel quale se la permanenza può essere irolativamonte buona nella stagione invernalo, '.deve peraltro produrre uno slnto di sofferenze jcgianup I (fu rendi: nella stagione estiva soffocante l'atmosfera nei locali nuche più spajzinsi e meglio aerali. Se si pensa che a certi .posti di lavoro detti di giunzióne, ogni comiinutatrice procurò in media otto comunicti,zìi ni in un minuto primo, il che equivale a ; tremila, trecento sessanta comunicazioni -nelIle sette ore di servizio, viene forse a mancare ila voglia, di alzare la voce so talvolta tuia isignorina sbagli il numero e non accorda senza, indugio In. desiderata comunicazione. ; "Nei locali della Galleria Nazionale, a.piano terreno, e tale mancanza quasi assoluta di .luce solare, dii obbligare a. tener accesa la luce elettrica tutti i giorni, o v'e tale insùffi'cienza di aerazione che dopo setto ore di servizio intenso non di rado qualche signorina • venga colta da deliquio. Quanto al sopraccajrieó di lavoro, basti soggiungere, oltre il gi.i :detto. che le chiamate a ciascun posta di laivoro, arrivano data l'attuale Irrazionale ta■riffn «a fortuita ohe fa salire 11 numero jilolió richièste a 17 in medio per ogni abbona|to, talvolta lino ad otto o dieci contemporaiiiéamente. Di tal guisa, malgrado ogni buona 'volontà dell'operatrice, questa non può rispnnIdcrn entro 10 o 15 'secondi come avveniva ^irima, ed all'abbonalo conviene spesso pazientare l'Ino a cinquanta o sessanta secondi jindipendentemente dalla volontà dello operatrici. .Si. noti poi che ogni pósto di lavoro non Uin, che 17 pala, di spine, con le quali può sta•biute contempora noamemo tino a IT comuni- • eazkini. Quando tutte lo spine sono occupate ieri arrivano, come spesso succede, altre ehiaimate, l'operatrice k costretta ari attendere ci. Sfinisca, qualcuna delle conversazioni in corso. [Ciò fi causa inevitabile di più forti ritardi !• 'noti anche che qualora si volessero autnenìtare nuovo spine, negli attuali posti di lavoro, ■ ciò non è assolutamente possibile con le tajvole attuali, per mancanza di spazio e di materiale occorrente ». ; Il mancato trasloco della vecchia, centrale dalla Galleria Nazionale, dove, come già si •dtese, 11 servizio si svolge in locali notoridunenle anti igienici, privi di spazio, di aria •e di luce, e la necessità del servizio d'intercoimunicazione, tutte le volte che un abbonato ideila vecchia centrale 'che ha 1 numeri iltil;]'] al T.OOO) deve parlare con un abbonato Ideila sotto-centrale (che ha 1 numeri dall'8.000 ;nl it.200) e che ha la sua sede nel nuovo edifìcio lin via Gonnonza., producono altri gravi inconvenienti che la relazione specifica ed enu'mera. La t Pro-Torino.» s'occupa pure delle ■comunicazioni interurbane e risale alle oripri•ni dell'assunzione del servizio, quando dall'industria privata passò allo Stato. Questo — •conclude la relazione — seguendo un criterio opposto a anello dell'industria privata. In quale cerca di estendere la propria clientela e di accontentarla, la respinge e la scontenta. E 11 pubblico paga e le autorità dormono ed li nostri rappresentanti tacciono, mentre avrehbero i! dovere di esigere per una citta ■come Torino, un trattamento meno scannaloso. Questo la relazione non lo dice: ma lo diciamo noi. "lssincsndadrtrfsr

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