Italia e Germania in un notevole articolo di Teodoro Wolff

Italia e Germania in un notevole articolo di Teodoro Wolff Italia e Germania in un notevole articolo di Teodoro Wolff {Servizio speciale SeUo Stampa) Zurigo, 11, notte. Il contegno dell'Italia nella questione della consegna dei responsabili tedeschi u stato in questi giorni oggetto di vivi commenti da parte della stampa tedesca. Essa l&ceva rilevaro che il Governo italiano aveva partecipato alla lista soltanto per un atto di solidarietà verso gli alleati, pur non acconsentendo per principio alla imposizione della consegna: si riconosce in ciò ■lo sniritp democratico italiano. Ed oggi, il idireltorc del tìerlinèr Tagcblall, Teodoro AVollI dedica tutto il suo lungo articolo tiU'attcfrgiamentlo assunto dall'Italia nella ^pinosa questione. Egli comincia col nomare che le ultime elezioni del nostro paese hanno dato il sopravvento a coloro che si 'oppongono alla politica di violenza ed a .coloro che sostengono le più pure idee di umanità. « Questa .decisa democratizzazione — aggiunge l'articolista — ha raffor| <zato in noi la speranza clic, presto sarà [possibile riaprire la strada tra i due popoli, sgombrarla dai rodami che la guerra vi aveva accumulato. La collaborazione e- Sonomica non sarà forse in avvenire anche iù necessaria di prima? E' mai possibile 'chele macerie della guerra abbiano inadidiio le fonti dell'amicizia che univa l'uno [all'altro popolo'/ Ogni tedesco, che ha ragionevolmente esaminato gli avvenimenti Idi pace, deve sapere oggi che l'Italia aveva [diritto di rifiutarsi all'Austria-Ungheria ed ;a noi nella guerra. Essa non aveva mai •nascosto la sua opinione di non voler seguire la politica di Berlino diretta da ■Vienna. Essa, fino alla consegna dell'ui\limalum a Belgrado, non fu informava' di nulla; sino all'ultimo momento essa non ricevette che vaghe e negative risposte alle sue domande, e quando presentò a Vienna ile sue proteste non ebbe per risposta che i bei discorsi della superba cricca di BertjchÒld. Noi abbiamo potuto mono comprendere, di poi, che l'Italia avesse abbandonato la neutralità ed ancor meno che essa, spinta dalla follia dei tempi, giudicasse improvvisamente come barbaro ogni' tedesco, fosse puro il migliore amico lino ad allora onorato alla tavola ospitale di Konu. Ma noi desideriamo ora che tutto debba sparire al più presto, come dicono i poeti, nel mare dell'oblio in cui tante altre cose riposano. Noi comprendiamo.come l'Italia, che non può più trovare un vantaggio politico Dell'appoggiarsi a vicenda all'uno o all'altro di due gruppi polenti, egualmente forti, si trovi oggi in una situazione politica molto più difficile che prima della guerra; comprendiamo sopratutto come la realizzazione di tutte le pretese territoriali dell'Italia dipenda dalla volontà dei suoi alleati, divenuti potenti ed orgogliosi della loro potenza. Ma per quanto voi ci sforziamo di considerare le cose con uri senso di giustizia e senza pregiudiziali, ci sembra quasi inammissibile, ed in ogni modo profondamente deplorevole, che questa democratica Italia prenda parte e sottoscriva la richiesta di consegnar» cittadini tedeschi agli èx-nemici. Benché alcune doliti, condizioni di pace italiano potessero risvegliare in noi tristi sentimenti, noi non crediamo che l'Italia vedrà i suoi ideali ed i suoi vantaggi nel perpetuare il veleno dell'odio tra i popoli, e vorremmo perseverare nella convinzione che la democratica Italia non voglia, come una schiava, onorare il diritto brutale del vincitore ». L'articolista chiede poi che, come i tedeschi si sforzano di comprendere l'Italia, così anche gli italiani cerchino di comprenderò i tedeschi; ciu signiilchcrclibe, nel caso attualo, comprendere come la Germania non possa mai accondiscendere alla consegna dei suoi concittadini. Mólti di essi feono veramente colpevoli di delitti contro i diritti di guerra, ma la Germania virole giudicarli essa e punirli, se necessario, lin popolo che non sia un popolo Idi schiavi, non può trascinare dinanzi a tribunali stranieri i suoi concittadini, anche i più colpevoli. Wolff ammette che il nazionalismo militare della Germania non ■è ancora morto. Sarebbe anzi ancora molto 'vivo, ma di ciò la colpa spetterebbe ai Governi dell'Intesa. « La democrazia italiana ;— continua l'articolista '— e altrettanto quella inglese c quella degli altri paesi, ha subito compreso che dietro tutta la questione della consegna si nasconde il desiderio della Francia di un nuovo ampliamento di forza. L'Italia deve manifestare la sua riconoscenza per l'appoggio che le fu dato nella questiono di Fiume! In Francia non dominano oggi come in Italia, i democratici, nò sono sulla via di nuove conquiste come in Inghilterra, ma al Governo domina Millerand ed alla Camera Maurice Barròs ». Wolff attacca con molla vivacità il nazionalismo francese, ed aggiunge che i democratici in Italia, i liberali ed i socialisti in Inghilterra, gli uomini ragionevoli e pacifici in tutto il mondo, sono uniti noi protestare contro la pretesa dalla consegna, Egli afferma che la Germania non può neppure accentare la proposta del tribunale della Lega delle Nasoni, alla quale appartengono sinora solamente gli A Venti e la Spagna; ma può soltanto consentir* che i suoi cit'.ndini sinno giudicati sul suolo t.pdejeo e non colà « dove il signor Maurice, che voleva faro rosicchiare da un. rospo il cervello del capitano Dreyfus, si libra ancora come l'angelo della vendetta ». Il ministro della Giustizia tedesco ha intanto ordinato una nuova istruttoria, sulla base della lista presentala dall'Intesa. Sa.ranno riprese tutte le istruttorie che si riferiscono ai maltrattamenti ai prigionieri di guerra. ì giornali viennesi annunciano che oltre ai'la lista delle personalità austriache da consegnare al Tribunale dell'Intesa, vi è {furo una lista di bulgari e turchi. Tra questi si troverebbe l'ex re di Bulgaria, il primo ministro Badoslavoff, ed un bel numero di militari turchi e bulgari. Il discorso di Rentier '. Il Cancelliere Renner in una riunione che ha avuto luogo a Baden presso Vienna, ha pronunciato un discorso nel quale ha detto che occorre anzitutto di riordinare lo Stato, mediante la creazione di nuove imposte, il miglioramento delle condizioni monetarie la diminuzione della quantità dei biglietti di Banca e la diminuzione dei debiti di guerra. « L'Austria — ha soggiunto Renner — a materialmente costretta a ricorrere all'Estero. La frase che l'Austria deve guardaro verso ovest non e una semplice frase, perchè guardare verso est non sarebbe giovevole all'Austria stessa. Sarebbe nondimeno assurdo attendere troppo dall'ovest perchè le Potenze occidentali si trovano essn stesse in difficolta monetarle. Considerando questa difficile situazione finanziaria c visto che l'unione colla Germania non ha potuto essere realizzata, l'Austria devo cercare una via d'accordo col suo più prossimo vicino, la Czeco-Slovacchia e coi popoli del sud. Dopo la soluzione della questione dell'Ungheria occidentale, il Governo austriaco si metterà pure«'accordo col Gore reo oncherese >. Renner ha.tenaliiito Mjrtmwdo la Marta etojJAttfMa I uscirà dalla terribile situazione in cui si trova ' La situazione dei viveri è gravissima. A. Loobcn. nel pomeriggio di ieri, numerosi operadelle officine di Donawitz hanno assalito l'iiflìciò economico reclamando la distribuzione dun supplemento straordinario di farina. I gendarmi hanno fatto fuoco: due dimostranti sono rimasti uccisi e' parecchi feriti. Sono rimastferiti anche due gendarmi. I torbidi di Loeben sono dovuti ad agitazioni comuniste. Secondo una versione, numerose persone uomini, donne e ragazzi, sfondarono dapprima la porta dell'ufficio economico o respinsero 1 gendarmma lasciarono intatti i depositi di viveri. In seguito sì recarono al capitanato del distretto ove una deputazione fece lagnanze per lo cattive condizioni dogli approvigionamenti. Nefrattempo si verificarono conflitti fra i dimostranti ed i gendarmi r quali, avendo avuto due feriti, tirarono uccidendo due persone ferendone 11. La guardia nazionale arrivata sul posto non dovette intervenire. Iersera regnò la calma. Sono siate prese precauzioni per prevenire nuovi disordini. Gli operai organizzati sono estranei a queste dimostrazioni, che condannano vivamente. Il plebiscito nello Schiosvigh lori ha avuto luogo ne-Ka prima zona dello Schesvigh settentrionale il plebiscito. I rtV sultali definitivi non sono ancora noti, ma è assicurata la grandissima maggioranza per la Danimarca. Fino alle 4 di stamane la proporzione dei voti era difatti la seguente: 2091-i per la Germania; 45079 per la Danimarca.' Come si ricorderà, il Trattato di Versailles prevedeva il plebiscito nello Schlesvigh e lo suddivideva in tre zonezona nord, zona centrale e zona sud; ma poiché soltanto nella prima zona apparve sicura là maggioranza danese, mentre la seconda con la città di Flesburg e la partemeridionale del territorio di Flesburg e dTonem comprende territori misti, e la terza quasi completamente territori tedeschi, !a Conferenza della' pace ha limitato il plebiscito alle primo due zone. Il plebiscito per la seconda zona dello Schlesvigh è fissato per il 7 marzo. Alcuni giornalisti svizzeri, hanno interrogato i principali membri della Delegazione ungherese di ritorno da Parigi. L'. Conte Appony ha Confermato che la Delegazione persisto nel chiedere il plebiscito noi territori in contestazione, ma che accetterà le condizioni degli Alleati esposte nel progrt'.to primitivo soltanto con una decisa protestaL'Agenzia Centrale ha da Sofìa che è seonpiato lo sciopero generalo in tutta .'a Bulgaria. Il movimento ferroviario ò sospeso. La situazione generale sarebbe mollo critica. F. R.

Persone citate: Dreyfus, F. R., Maurice Barròs, Renner, Teodoro Avolli, Teodoro Wolff, Wolff